“Nessun maxibuco, abbiamo solo preso mutui”
Per l’ex sindaco procedure regolari e un grande rammarico sulla filosofia politica “non capita”
Dal Corriere del 9 Gennaio
FALCONARA – Dopo l’ufficializzazione del suo rinvio a giudizio da parte della Corte dei conti, l’ex sindaco Giancarlo Carletti non ha scelto il riserbo, anzi tutto il contrario. Al lavoro, come sempre, nel suo ufficio di commercialista al primo piano di una palazzina in piazza Mazzini, quello che i suoi collaboratori continuano a chiamare “Professore” (in ricordo degli anni in cui è stato insegnante all’istituto tecnico commerciale), ha serenamente detto la sua.Senza entrare nei dettagli, sui quali si riserva di inviare, “a breve”, una nota ufficiale concordata con i suoi legali. “Un conto è l’indebitamento, un altro è il buco – ha spiegato – La questione verte intorno ai mutui impiegati, quindi è improprio e imprudente chiamare ‘maxibuco’ una cifra che deriva da addendi riguardanti mutui regolarmente contratti dopo le procedure formali di legge”. “Ad ogni modo – ha proseguito Carletti – adesso sarebbe imprudente da parte mia fare una esposizione sulla questione economico-finanziaria sulla quale credo si sia fatta confusione. Occorrono precisazioni che siamo in procinto di fornire per consentire ai cittadini una valutazione corretta e precisa dei fatti”. Uno dei punti critici della questione è legato all’utilizzo dei mutui (che per legge vanno usati solo per finanziare gli investimenti) per le spese correnti, ma secondo Carletti si tratta di “un confine sottile in quanto la distinzione va considerare alla luce della progettazione di cui questi mutui fanno parte”. L’ex Sindaco ancora una volta difende a spada tratta la sua filosofia politica che, ha detto con un certo rammarico “non è stata capita”.“Volevo non solo creare le strutture, gli spazi – ha osservato – ma anche trasformare le abitudini, costruire una nuova sensibilità. Penso di avere vissuto un’utopia, vengo dal vecchio Pci (mi sono iscritto al partito quando avevo 14 anni) e penso che il sociali e la cultura siano le colonne portanti, gli elementi fondamentali di una società. Lorenzo de’ Medici ne aveva fatto i pilastri di un’epoca, la cultura serve anche per fondare una comunità, ma adesso mi rendo conto che per perseguire questo ideale dovevo avere accanto persone molto convinte. Ci voleva una classe politica che capisse il quadro generale perché il progetto non poteva essere frazionato”. Carletti è stato citato a giudizio dalla Corte dei Conti delle Marche nell’ambito di due inchieste già chiuse sulla gestione dei conti comunali. La prima udienza è fissata il 19 marzo e riguarda la gestione del verde pubblico nel biennio 2001-2002, con un danno erariale ipotizzato in 340 mila euro; a giudizio, oltre all’ex sindaco Carletti (responsabile al 70%, quindi il rischio per lui è di dover restituire 238 mila euro) gli ex dirigenti Luciano Fantozzi e Walter Principi, la funzionaria Antonella Strona e l’ex direttore del Cam Mauro Rocchi. L’udienza del 21 aprile riguarda invece il compenso come direttore generale di Gianfranco Moschini, il danno erariale è di 50 mila euro e sono stati citati a giudizio, oltre a Carletti e Moschini, anche gli ex assessori che avvallarono la delibera: Fabrizio Belfiore, Marco Canonico, Susanna Cimarelli, Antonio Graziosi, Marco Paolini, Aldemaro Pietrucci e Francesco Terranova.
3 commenti:
"Occorrono precisazioni che siamo in procinto di fornire per consentire ai cittadini una valutazione corretta e precisa dei fatti”
Poteva farlo quando era Sindaco, invece di fare tutto di testa sua. Lui non è Lorenzo De Medici, non è un principe di un principato sotto l'era del Rinascimento. Era un sindaco eletto da dei cittadini e come tutti i Primi Cittadini doveva rendere conto ai suoi concittadini di quello che faceva.
Poi si lamenta che non è stato capito! Ma se uno non parla, gli altri non sono mica maghi indovini!!
Paolo B.
Lorenzo il Magnifico
Carletti il Magnifico
"...ma anche trasformare le abitudini, costruire una nuova sensibilità."
Doveva solo amministrare e bene, senza pretendere di creare nuove sensibilità ed educare i cittadini.
Ci mancava l'amministrazione etica!
Fatta poi a suon di mutui e tasse.
"Penso di avere vissuto un’utopia, vengo dal vecchio Pci (mi sono iscritto al partito quando avevo 14 anni) e penso che il sociale e la cultura ..."
Sì era un'utopia ma l'ha pagata Falconara e la paga tuttora.
Poi di quale sociale parla?
Aver fatto ponti d'oro ad una immigrazione incontrollata,con classi scolastiche in cui spesso la maggioranza è di bambini non italiani? Aver fatto scappare la popolazione più giovane verso paesi limitrofi dove si pagano meno tasse e il degrado sociale è minore? Quanto alla cultura,lasciamo perdere.Un buon sindaco non appalta la cultura secondo le sue scelte ideologiche.
Ma fa in modo da incoraggiare i privati cittadini,le tante associazioni del territorio ad organizzare eventie,convegni,incontri e quant'altro.Questo fanno un sindaco e una giunta veramente democratici e forse il punto è proprio questo.
Tanti di noi hanno dovuto pagare per comici rigorosamente di sinistra venuti a scialare a Falconara.Alè non ci vado,ma pago per chi ci va!
Era questa la cultura che intendeva il Sindaco?
Sono d'accordo con Paolo, le precisazioni adesso le fa?
Comunque secondo me i fatti erano già abbastanza chiari.
R.R.
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