L’Api: «Vogliamo le due nuove centrali»
Dal Messaggero del 6 Febbraio
FALCONARA - Il sito Api di Falconara marittima ha «le carte in regola» per essere considerato un Polo energetico ambientalmente avanzato, e punta a realizzare due nuove centrali a metano per un totale di 580 Mw e un impianto per la rigassificazione del gas naturale, che - secondo l’Ad Giancarlo Cogliati - «non avranno impatti ambientali». Api raffineria e Api energia hanno presentato la nona edizione del Rapporto ambientale del sito, relativo al 2007, che mostra investimenti in spese ambientali per oltre 11 milioni di euro (il 10% dei costi dell’impianto), in gran parte impegnati nel processo di decontaminazione del suolo e della falda acquifera. E’ stato realizzato anche un impianto di recupero della CO2 proveniente dagli impianti di raffinazione (unico in Italia) e completato il progetto per la produzione di gasolio 10ppm, in linea con la direttiva Auto-Oil. In diminuzione le emissioni di ossidi di zolfo. Quanto agli infortuni sul lavoro, ha spiegato il responsabile salute, sicurezza e ambiente Paolo Buscemi, l’incidenza media 2008 è stata del 10,2% (in diminuzione), contro il 13,93% delle altre 14 raffinerie italiane (dati Inail). E’ però sul progetto delle due centrali da 520 e 60 Mw che il dibattito resta acceso. La Regione considera la prima centrale incompatibile con il Piano energetico regionale, per le dimensioni e le emissioni di ossidi di azoto che produrrebbe. E il direttore generale dell’Arpam Gisberto Paoloni e il responsabile del servizio aria del Dipartimento provinciale dell’Agenzia Walter Vignaroli hanno sostenuto che il tetto limite cui la Regione fa riferimento è di 975 tonnellate annue di Nox e non 1.151 come indicato dall’Api. «Dobbiamo stabilire una cornice comune entro cui ragionare», ha osservato Vignaroli. Per l’azienda, che, ha detto l’Ad, rispetta parametri regionali «più restrittivi del resto d’Italia, e controlli puntualissimi e assidui», resta determinante «rafforzare il sito industriale con i nuovi investimenti in tecnologie d’avanguardia, che gli azionisti sono disposti a fare». Anche per colmare il gap energetico delle Marche (il deficit di energia elettrica supera il 50%) sostenendo lo sviluppo delle aziende.
10 commenti:
Spacca non si faccia ricattare da rifondazione comunista. Tanto a giugno non saranno rappresentati piu in europa e l'anno prossimo non li avra' piu nemmeno in regione. W il progresso e i posti di lavoro
bravo! spacca non si faccia ricattare da rifondazione comunista ma ascolti noi cittadini di falconara che abbiamo promosso due anni fa con 12 associazioni l'indagine epidemiologica sull'"area ad elevato rischio di crisi ambientale" della bassa vallesina.
indagine che ha evidenziato, oltre a una mancata riduzione delle malattie respiratorie a falconara, cosa che avviene in tutta la provincia, un aumento dell'incidenza dei decessi a causa di tumori dell'apparato emolinfopoietico, aumento che arriva anche a un + 300% per certi soggetti più esposti (casalinghe, lavoratori a falconara, pensionati) che risiedono stabilmente sul territorio.
indagine che si limita ai deceduti prima del 2003 e che purtroppo NON tiene conto:
1) della costruzione di una nuova centrale da 270 mW avvenuta nel 2003
2) degli ammalati di leucemie e linfomi, dato che la ricerca si ferma ai soli deceduti
3) degli ammalati di altre tipologie di neoplasie (es: tumori all'apparato respiratorio ed escretore)
come ha affermato il professor micheli dell'istituto nazionale tumori che ha curato l'indagine: "questa è solo la punta di un iceberg che può avere dimensioni davvero preoccupanti. per questo ritengo che debba prevalere il princio della precauzione".
con principio di precauzione si intende la necessità di non costruire nulla finchè non si saranno svolti ulteriori studi e non si saranno istituiti enti adatti a valutare meglio il danno arrecato alla popolazione dalla raffineria, ad esempio il registro provinciale tumori.
in questo quadro preoccupante non mi sembra il caso di costruire, in un area ad elevato rischio di crisi ambientale, area sottoposta alla protezione della legge da normative speciali anti-inquinamento, di ulteriori due centrali, cioè accentrando l'83% della produzione di energia della regione in un solo polo industriale privato all'interno di un'area molto svantaggiata dal punto di vista ambientale come la nostra.
da cittadino ritengo che innanzitutto l'amministrazione comunale e regionale devono impegnarsi con l'api a far mantenere loro le promesse che hanno fatto ai cittadini falconaresi nel 2003 al momento del rinnovo della concessione, cioè ammodernare gli impianti, sopprimere quelli vetusti e più impattanti e ridurre le emissioni. promesse che non sono mai state mantenute e che anzi, sono state usate come moneta di scambio per la costruzione delle nuove centrali nell'accordo api-brandoni. tutto ciò che l'api ha promesso al comune in cambio delle due centrali lo promise già 6 anni fa a carletti e non ha mai mantenuto la parola. pensate davvero che stavolta l'api manterrà la promessa? sarebbe un'ingenuità crederlo... e comunque prima facciano ciò che è loro dovuto e che non abbiamo ancora visto e poi si può parlare di nuove proposte. fino a quel momento l'api è una raffineria non in regola.
in secondo luogo ritengo che la nuova sfida energetica sia nelle energie rinnovabili, cioè stimolando ogni privato cittadino e ogni piccola e media impresa a investire nel risparmio energetico e nella produzione autonoma di energia. così da creare una rete diffusa di produzione energetica, dall'impatto ambientale minimo e con la possibilità di far guadagnare a privati cittadini e imprese disposte a scommettere sull'energia alternativa i ricavi della rivendita dell'elettricità alla rete, che sono di più di quelli che si creda. un'impostazione che non solo è in linea con il PEAR ma che è in linea anche con le più moderne politiche ambientali ed energetiche dei paesi nordeuropei (che possiedono tra l'altro molte meno risorse ambientali delle nostre come sole, vento e acque marine sulle quali installare impianti di produzione idroelettrica). ritengo inoltre che la promozione di questo settore nella nostra regione/provincia/città possa creare molta più occupazione di quella che si creerebbe con la costruzione di due centrali termoelettriche (nell'ordine di 5-10 operai) e favorendo l'occupazione dei tanti cervelli che si formano nella nostra regione e che per motivi occupazionali sono costretti a emigrare verso il nord italia e gli altri paesi europei, molto più ben disposti a investire nell'energia rinnovabile e nello sviluppo sostenibile.
quando ragioniamo su queste cose pensiamo alle nostre famiglie e a cosa è meglio per loro e per la loro salute piuttosto che pensare ai vari spacca, amagliani, brandoni e agli attori del teatrino della politica marchigiana che fanno tutto tranne che i nostri interessi.
su una cosa concordiamo: W lo sviluppo (quello vero) e W i posti di lavoro. e visto che siamo in tema di slogan ne aggiungo uno ben più importante: abbasso il cancro e abbasso la morte.
Ma allora se non aumentano le emissioni,anzi l'Api si impegna ad abbassarle ulteriormente,perche' opporsi alla costruzioni delle nuove centrali? Senza contare che diverse diecine di ragazzi Falconaresi,potrebbero essere assunti.E con la crisi che stiamo attraversando ........
Per un cittadino.... caro amico, grazie per l'intervento dettagliato ed interessante che ha fatto. Le chiedo solo una cosa, se scrive che l'Api e' una raffineria non in regola deve correttamente mettere il suo nome e cognome. Differentemente sarebbe meglio saltare quella frase. Io pubblico per questa volta ma vorrei evitare di beccarmi denunce.
Una buona giornata
Raimondo Baia
mi scuso per quella frase. per "non in regola" non intendevo che la raffineria stia commettendo un crimine o sia in una condizione di illegalità, bensì che non stia rispettando tutte le promesse fatte al momento del rinnovo della concessione.
rispondo al signor pensionato: come pensa che la costruzione di 2 nuove megacentrali che bruciano combustibile fossile (metano e scarti della raffinazione) possano portare a una diminuzione delle emissioni? è semplicemente impossibile. anzi, ne creeranno molte di più!
le promesse di riconversione della ditta vanno prese con le molle, perchè non sono impegni vincolati dalla legge ma accordi tra impresa ed ente locale. per fare un esempio: al momento della riconversione si erano impegnati regione e api a una diminuzione delle emissioni. tuttavia nel triennio 2004-2005-2006 l'ARPAM ha rilevato che la raffineria ha sforato di 197 tonnellate oltre il consentito l'emissione di ossidi d'azoto, che sono sostanze molto pericolose per la salute. ogni volta che si compiono irregolarità l'api può pagare le sanzioni perchè è un colosso economico ma chi le subisce purtroppo siamo sempre noi.
ci tengo a chiarire che non sono contro l'api, perchè è l'impresa che fornisce più occupazione alle famiglie di falconara e perchè le cause della precaria situazione ambientale falconarese non sono riconducibili solo all'api ma a molti altri siti pericolosi (vd ex montedison e aeroporto) ma sono solamente contro questo progetto che non rispecchia la mia idea di futuro.
l'api ha i suoi interessi legittimi ma stiamo rischiando di aggravare una situazione già precaria. il problema è che a falconara è tutto precario: l'ambiente, la salute, i conti del comune e la situazione occupazionale. e quest'ultime due sono le cause di questo accordo. non deve essere facile governare questa città. grazie.
Noi cittadini di Falconara... parli per lei e per chi rappresenta. Io non sono rappresentato da Lei. Quando dice che l'Api non ha mantenuto la parola con Carletti le do ragione. Sa benissimo sicuramente che la convenzione posta in essere nel passato non e' stata soddisfatta in toto. Infatti la giunta del tempo scrisse alla raffineria che intendeva chiudere ogni tipo di rapporto alzando un muro prima che le opere di compensazione fossero portate a termine (almeno cosi' ho letto, le lascio la facolta' di sbugiardarmi, io non sono un tecnico). Per quanto riguarda lo studio epidemiologico che non conosco ma mi fido su quanto da Lei riportato... Sono state tenute in considerazione le morti dei dipendenti dell'ex fabbrica di villanova?? Sono state contemplate le rotte degli aerei che passano sopra la raffineria?? (Magari si e io non lo so, chiedo semplicemente). Sa quale sara' il piu grande cruccio a mio avviso?? Che Roma dira' si alle centrali. Non arriveranno le compensazioni dalla regione in 10 milioni di euro (tante o poche non mi esprimo) perche' la regione si oppone, e avremo sul territorio 2 nuove centrali e nessun indennizzo. Come al solito la politica avra' fatto il suo decorso dannoso. Lei scrive che non e' contro l'Api.. va be, comunque in rete oltre allo studio epidemiologico ci sono altri studi fatti da altri, se le ritrovo le pubblico i link dove si dice l'esatto contrario.... a chi credere?? Buona giornata
x Il cittadino:leggo su un quotidiano locale il rapporto ambientale dell'Api per l'anno 2007. 1) spesa investimento per l'ambiente euro 11000000.Per processo di decontaminazione suolo e falda acquifera 2)Impianto trattamento acqua di falda.3)Nuovo impianto per il recupero Co2,proveniente da impianti di raffineria(unico in Italia)4)Nuovo impianto di desolforazione gasoli a 10 ppm di zolfo(avviato 2 anni fa).Scadenza normativa europea fine 2008.Quindi con 1 anno di anticipo.In diminuzione le emissioni di ossido di zolfo(comunque sempre sotto i limiti di legge).Infortuni sul lavoro scesi al 10,2% (in costante diminuzione), contro una media del 13,9% delle altre raffinerie ( dati INAIL). L'Arpam per voce del dr Vigtnaroli, afferma che le nuove centrali non farebbero aumentare le emissioni.L'Api si impegnerebbe ad abbassarle ulteriormente ricorrendo a tecnologie all'avanguardia.Per quanto riguarda l'indagine epidemiologica a Falconara ,il dr Micheli che ha condotto lo studio ,non si sente in grado di indicare con certezza un colpevole sicuro delle patologie registrate. Tanto risicato e' stato il numero delle persone intervistate . Il periodo preso in considerazione tra l'altro ,riguarda gli ultimi 20 anni vissuti a Falconara. Ma non ha preso in considerazione per esempio il cono di atterraggio e di decollo degli aerei interessati allo scalo Falconarese. Aerei che sorvolano a bassa quota l'abitato del quartiere Villanova.Sappiamo benissimo che il tasso d'inquinamento della raffineria a Falconara 20 anni fa,era sicuramente piu' alto rispetto a quello attuale.E chi vive in questa citta' da almeno 20/30 anni se ne e' accorto.Ricordo l'odore degli idrocarburi a diecine di chilometri di distanza.Il fumo nero che usciva dalle ciminiere(la legge permetteva di bruciare senza limiti ,olio combustibile ai forni).Dire che non e' cambiato niente non mi sembra corretto.In quanto alla vetusta' degli impianti'il cittadino di cui sopra, farebbe bene a visitare la raffineria ,come ho fatto io e tante scolaresche, in occasione delle giornate Api-incontra. Si accorgerebbe magari che certi slogan di condanna,meriterebbero una piu' attenta riflessione.Per quel che riguarda le politiche ambientali ed energetiche ,vorrei ricordare che i paesi nordeuropei oltre che a fonti energetiche rinnovabili,hanno sviluppato anche forti investimenti sul nucleare.Cio' li ha messi al riparo da rischi di approvvigionamento.Cosa che non si puo' dire per l'Italia.Per quanto riguarda il PEAR,questi non ha prodotto nessuna soluzione.Fin dalla sua nascita la regione Marche era l'ultima della classe per deficit di produzione energetica(penultima la regione Campania). Tale e' rimasta oggi.Abbiamo detto no al nucleare.Le biomasse non decollano(vedi Orciano di Pesaro-Jesi ecc.)L'eolico richiede territori ventosi(e il nostro non lo e')Il fotovoltaico non riesce a trovare investitori tali da poterci garantire l'autosufficienza energetica.Senza dimenticare il fatto che ogni esproprio di territorio per la costruzione anche di una mini centrale, andrebbe a cozzare contro comitati vari,ambientalisti ecc. Concludendo, l'indagine epidemiologica andrebbe ripetuta a scadenze fissate.Avremmo senz'altro dati piu' attendibili e,trend da monitorare.Le nuove centrali se dovessero significare piu' inquinamento,penso saremmo tutti d'accordo a dire di no.Ma se la loro costruzione dovesse portare a un ulteriore abbattimento di inquinanti,rispetto agli attuali,sarebbe autolesionistico dire di no e, mantenere in piedi una situazione come quella attuale che sarebbe senz'altro peggiorativa. W lo sviluppo(termine-opinabile),W i posti di lavoro,W il rispetto dei limiti di legge per l'ambiente e la sicurezza ,da parte di tutti i siti industriali(non solo per l'Api).
Io sono molto scettico sul fatto che non ci sarà un aumento dell'inquinamento. E' ovvio che l'API dica questo, sarebbe darsi la zappa sui piedi, dato che vuole le centrali!
Non è una crociata anti-API, ma sono realistico. Quando qualcuno è interessato ad ottenere qualcosa, farà di tutto per raggiungerlo.
Io so solo che ci sono giorni che non ci si sta a Falconara, per la puzza di benzina che si respira, che entra dentro le case (e io abito in centro).
Non sono molto convinto che le nuovi centrali abbassino l'inquinamento. D'accordo, ci sono aereoporto, autostrada, traffico automobolistisco e altre ditte, ma perchè aumentare il disagio? Comunque il disagio arriverà, considerando che vogliono fare una centrale anche aòòa ex Saddam. Veramente alla fine l'unica soluzione è andarsene appena possibile in un altro posto meno peicoloso!
E sinceramente non sono così sicuro che le centrali porteranno nuova tecnologia, dato che il petrolio è in calo. Da più parti auterovelo, basta leggere i giornali, è detto che l'Italia potrebbe essere autonoma, sfruttando acqua, vento e sole e allora che inizino a pensare a nuove tecnologie, invece di rischiare la salute delle persone.
Paolo B.
volevo dire solo poche cose ed essere stringato.
sono il primo ad ammettere che l'api sta investendo in questi ultimi anni molto di più di quanto fece con le precedenti amministrazioni ma sono anch'io molto scettico che si possa abbassare l'impatto ambientale del sito con due centrali del genere. anche perchè la combustione dei combustibili fossili crea degli agenti inquinanti che non possono essere nemmeno rilevati (le cosiddette PM < 2,5), soprattutto con le centraline falconaresi che funzionano inspiegabilmente a intermittenza.
ciò che non capisco è: ma se stiamo male (e ci sono fortissimi sospetti che sia così) perchè installare due centrali così potenzialmente pericolose proprio qua? perchè, se davvero ce n'è bisogno e non si vuole procedere a un tipo di sviluppo alternativo, perchè farle proprio nel comune più svantaggiato di tutte le marche? ciò che bisogna capire è che questo territorio non ne può più! a prescindere che le cause siano l'api, l'aeroporto, la montedison, gli scarichi dell'esino e chi più ne ha più ne metta.
una precisazione: lo studio epidemiologico è stato condotto da un'istituto pubblico, l'istituto nazionale tumori di milano, che è l'ente più autorevole in italia riguardo le indagini epidemiologiche sulle neoplasie. è stato finanziato dalla regione in tempi non sospetti e il dottor micheli è professore universitario molto stimato. è tuttora lo studio più approfondito condotto sul nostro territorio, nonostante le difficoltà che ha incontrato.
un'altra precisazione: l'ARPAM ritiene che le emissioni non aumenteranno solamente se si costruirà la centrale "piccola", quella da 60 mW. riguardo la centrale da 520 mW l'ARPAM non è favorevole e mi pare che sia una posizione emersa anche nella puntata di etv sullo studio epidemiologico al quale era presente il dirigente dell'agenzia.
sul PEAR ha ragione, dato che è una legge regionale che non mi trova particolarmente d'accordo, soprattutto sul fatto che non promuove abbastanza la produzione alternativa di energia. ma i principi sono corretti: molti siti di produzione poco impattanti diffusi sul territorio, che condivido. è inoltre è la legge regionale in vigore e va rispettata, anche dall'api.
mi creda, non sono autolesionista, credo solo di essere realista... una grande verità comunque l'ho letta e la riporto:
"Sa quale sara' il piu grande cruccio a mio avviso?? Che Roma dira' si alle centrali. Non arriveranno le compensazioni dalla regione in 10 milioni di euro (tante o poche non mi esprimo) perche' la regione si oppone, e avremo sul territorio 2 nuove centrali e nessun indennizzo. Come al solito la politica avra' fatto il suo decorso dannoso."
non potrei essere più d'accordo. e chi ci rimetterà saremo noi 4 che ci scanniamo su un blog...
x il cittadino del 6/2/09 Le 2 nuove centrali mi risulta che non brucerebbero metano e scarti di lavorazione.Si fa cattiva informazione.In realta',brucerebbero metano e gas di produzione da impianti di raffineria,questi ultimi debitamente lavati in colonne di lavaggio amminico per togliere lo zolfo.Cosi' come si fa per il GPL che viene immesso sul mercato.Per quanto riguarda poi la riduzione di inquinanti,sarei molto cauto prima di dire :impossibile.Non penso che l'Api andrebbe a investire milioni di euro,per costruire le nuove centrali ,per poi vedersele bloccare. Il tutto perche' non rispettose dei limiti di emissioni dichiarati in fase progettuale prima e,concordati in fase di autorizzazione dopo.L'Api e gli enti preposti ai controlli lo sanno bene. La verita' e' che non e'stato mai creato un tavolo tecnico tra Api ed istituzioni.In quella sede si sarebbe fatta chiarezza sul problema inquinamento con le nuove centrali. Tutto questo e' stato accantonato perche' esiste un vangelo che si chiama" PEAR.".
Posta un commento