mercoledì 12 novembre 2008

Il 118 spiegato ai bambini Partito nelle scuole elementari il progetto Kinder della Croce Gialla


Dal Corriere del 12 Novembre

FALCONARA - Gli oltre trecento bambini che frequentano la terza elementare negli istituti comprensivi di Falconara da ieri vanno a scuola di 118. Grazie alla Croce Gialla è partito il progetto “118 Kinder”, serie di lezioni per la conoscenza e la comprensione di questo numero semplice che anche i più piccoli possono essere costretti a fare per chiedere aiuto. “Spesso - spiegano Adolfo Ferri e Silvia Re, coordinatori dell’iniziativa - i bambini restano a casa da soli con i nonni. Vogliamo insegnare loro a gestire un’emergenza, quando è utile chiamare il 118 e cosa dire all’operatore”. Il programma prevede una lezione in ciascuna classe della durata di un’ora circa suddivisa in una presentazione sintetica della Croce Gialla, nell’illustrazione di materiale educativo volto alla memorizzazione semplice e giocosa del numero 118, e nella spiegazione di semplici nozioni di base per il primo soccorso. Al termine della lezione è previsto uno spazio aperto alle domande dei bambini, oltre a una visita educativo-pratica a un’ambulanza. “Quando a chiamare è un bambino - spiegano Ferri e Re - la valutazione sanitaria telefonica rappresenta da sempre un motivo di stress per l’operatore del 118. La situazione che si crea determina un notevole aumento della componente empatica verso l’utente che, per le sue caratteristiche, ispira un senso di protezione e la necessità di essere accudito. Molte volte purtroppo la preparazione tecnica dei sanitari non basta a colmare le lacune emozionali naturali e quelle che si creano durante la telefonata”.Il bambino utente del 118 presenta notevoli rischi che devono sempre essere tenuti in considerazione. Va considerata l’attendibilità del bambino come utente, ma non nel senso di discredito delle informazioni fornite o della non onestà della chiamata. “La non attendibilità - spiegano i due coordinatori del progetto - va correlata esclusivamente alla diversa visione delle cose che il bambino ha rispetto all’adulto. Un ulteriore problema è che il bambino talvolta non conosce i riferimenti per l’identificazione del target, l’indirizzo, il numero di telefono. E’ importante che i piccoli conoscano i numeri e i comportamenti da tenere in caso di bisogno, ma è altrettanto noto come in Italia l’apprendimento dei numeri di emergenza da parte dei bambini e in particolare del numero dell’emergenza sanitaria sia un aspetto decisamente poco considerato”. Spesso, rilevano i due volontari della Croce Gialla, “si incorre nell’errore di pensare che sia meglio proteggere il bambino da informazioni che evocano situazioni spiacevoli o drammatiche e vi è anche scetticismo nei confronti della capacità del bambino di effettuare una chiamata di soccorso. Inoltre il contatto del bambino con il mondo dell’emergenza non evoca affatto situazioni di ansia o di paura e quanto più il bambino è piccolo, tanto meno associa concetti di dolore, malattia, pericolo di vita all’intervento dei mezzi di soccorso”.

Nessun commento:

Posta un commento