Scatta il giro di vite anti-prostituzione
Summit dal prefetto: più controlli, divieto di fermata e maggiore illuminazione

Dal Corriere
FALCONARA – Dopo un giro, lunedì sera, nelle “zone calde” (via Clementina, Rocca e dintorni) insieme al questore Giorgio Iacobone, il sindaco di Falconara ha chiesto al prefetto Giovanni D’Onofrio misure severe per contrastare il fenomeno, ormai dilagante, della prostituzione. E dal tavolo convocato ieri mattina in prefettura (con i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanzia e i comandanti della polizia muncipale di Falconara e di Montemarciano) è emersa la necessità di maggiori controlli, ma anche l’esigenza di rendere meno “accoglienti” le strade più frequentate da prostitute e viados. Il sindaco Brandoni ha invitato il prefetto a farsi portavoce presso la Provincia della richiesta di installazione di una migliore illuminazione, mentre quasi certamente lungo i “percorsi notturni dell’amore” quanto prima verrà istituito dal Comune il divieto di fermata in particolare lungo la via Clementina, l’arteria che collega Rocca Priora a Chiaravalle. “Nel corso del summit – riferisce una nota del Comune – il sindaco ha esposto la situazione del territorio per quanto concerne il problema della prostituzione e sono state prese in considerazione le eventuali misure da adottare per contrastare questo fenomeno. In particolare a proposito di via Clementina, il sindaco, tenuto conto anche di quanto riscontrato nel sopralluogo effettuato di persona ha informato il prefetto di ritenere opportuno istituire il divieto di fermata su tutta la strada auspicando così di ottenere risultati concreti”. Quanto all’ipotesi di dotare la zona di un’adeguata illuminazione il sindaco ha fatto notare che si tratterebbe di un’esigenza evidenziata anche dai residenti dei nuovi insediamenti abitativi dell’area in questione. “E’ inaccettabile – ha affermato Brandoni – che ci siano delle persone costrette a vendere il proprio corpo in strada e in quel modo. La presenza dei viados è indecorosa e disturba i cittadini. Il primo passo sarà predisporre gli atti amministrativi e quelli di nostra competenza li redigeremo in tempi brevissimi. Diventeranno uno strumento in più su cui potranno lavorare le forze di polizia”. All’incontro in prefettura ha partecipato anche il sindaco di Montemarciano Gerardo Cingolani che, in accordo con il collega Brandoni, ha deciso di predisporre un controllo del territorio in sinergia tra le polizie municipali dei due Comuni. Oltre ai servizi ordinari già effettuati da polizia e carabinieri i due sindaci hanno stabilito di intensificare anche i controlli effettuati dagli agenti delle due Municipali. Il Comune di Montemarciano si è già dotato di un’ordinanza che vieta la sosta notturna sul lungomare nel tratto compreso fra via Leopardi ed il sottopasso di via Buglioni. Da mesi i residenti nelle zone di Montemarciano maggiormente interessate dal fenomeno la convivenza con il via vai notturno di prostitute e viados è difficile, se non impossibile e c’è qualcuno che invoca un regime più severo. “Troppe volte – raccontano – ci è stato detto che era tutto sistemato, che il problema era noto”. A metà anni Novanta, l’amministrazione comunale organizzò un incontro con l’allora prefetto di Ancona Achille Serra, e rispetto a quegli anni le cose sono migliorate. Ma il fenomeno non si è mai arrestato del tutto. Così, schiamazzi, fastidi vari (non ultima la sporcizia del giorno dopo, per così dire), litigi notturni, danni alle auto sono ancora all’ordine del giorno. Sotto le finestre e i balconi di chi vive qui. “Non possiamo fare uscire i bambini, ci vergogniamo ad invitare gente a casa – raccontano i residenti – per non parlare poi delle mogli e delle figlie apostrofate in modo poco simpatico sotto casa”.
9 commenti:
quando ci decidiamo ad aprire le casa chiuse ?
Bisogna sentire Roma per questo. Magari le riaprissero!! Controlli sanitari, di polizia e quartieri protetti....
Ho letto su un giornale (non mi ricordo quale) un'intervista alla Carfagna, la quale afferma che le case chiuse non saranno mai riaperte... Secondo me sbaglia!
Paolo B.
... e magari anche tasse pagate...
... protettori disoccupati...
... schiave liberate...
... strade più sicure...
Per me le dovrebero riaprire sulserio.
Avremo più pulizia la mattina dopo, sicurezza per le strade e i nostri cari, igiene e controlli sanitarie quindi meno malattie trasmesse.
E perchè no come dice giovanni padani....... niente più schiavitù (smercio di corpi contro la propria volontà) e per finire tasse anche per loro.
Si potrebbe così risanare il paese.
So che non centra nulla ma devo dire che ho girato diversi blog di varie arie politiche e devo dire che questo mi ingarella proprio.
Complimenti poi per gli ingressi un po' in tutto il mondo. E quanti poi. In altri blog parlano sempre delle solite cose, invece qua si parla della realtà falconarese, e c'è un dibattito aperto anche tra gente che non la pensa tanto uguale (sfumature che si notano), mentre sugli altri si vede che scrive sempre la stessa gente che si da ragione tra loro.
io su questo tema sono d'accordo con la riapertura delle case chiuse per i motivi già citati negli ottimi precedenti interventi, tuttavia non mi sento pienamente d'accordo con quanto il sindaco si appresta a fare: multare chi si ferma non è una soluzione... o meglio, lo è, ma non colpisce il bersaglio voluto: sapete benissimo che multare 10 poveri cristi sfigati non impedirà ad altri 100 di fare i loro comodi!!
secondo me si potrebbe, magari sbaglio di brutto, far appostare qualcuno quando queste lavoratrici iniziano a lavorare, e quando smettono e semplicemente "studiarne" la routine... vedere chi le porta, chi le viene a riprendere, segnare un paio di targhe, insomma fare una cosa che magari sembra fuori moda: investigare... e poi colpire "più su"
questa è un'idea, una proposta per una strategia che potrebbe essere più efficacie sebbene più laboriosa
sunrising ha ragione sulla necessità di investigare,è uno strumento ma non basta. Ci sono tante prostitute e viados che lo fanno per scelta consapevole. Io sarei per cooperative autogestite ma penso che è un'idea fattibile solo teoricamente.
Dove trovi luoghi adatti? Comunque la legge carfagna mi convince abbastanza. La compravendita di sesso non può avvenire in strada. Ci arrangi in casa,negli alberghi,nei privée,nei sexibar...
ma se si aprono le case chiuse,chi assicura che la prostituzione si toglie dalla strada? Avremo l'uno e l'altro?
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