La centrale non si puo' fare
Dal Carlino del 18 Novembre
Quell'impianto di produzione di energia elettrica e' strategico per la dorsale adriatica. Si ma e' in contrasto con il Piano energetico regionale (Pear) e con una serie di altri strumenti regonali che di fatto ne impediscono la realizzazione. Queste in sintesi le posizioni emerse dall'incontro i di ieri sera a Roma tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta (che ha convocato il vertice), e il governatore della Marche Gian Mario Spacca. Un incontro a tre, a dire il vero, con la presenza anche del sindaco di Falconara Goffredo Brandoni. Quindi il quadro e' chiaro: da una parte il Governo che preme per la realizzazione del progetto presentato dall'Api e dall'altra la Regione con le perplessita' gia' note, anzi con qualcosa inpiu'. Giusto per rinfrescare la mente, il progetto presentato dal gruppo Api Raffineria nel giugno 2006, prevede l'installazione di una centrale della potenza elettrica complessiva di 580 MW, distinta in due sezioni, l'una di 520 MW e l'altra di 60 MW. Ora l'istruttoria regionale per il necessario parere di Via e' in fase di definizione ma, stando a quanto riferito dal governatore aSpacca al sottosegretario Letta, gia' sono emerse problematiche di conformita' del progetto rispetto al quadro di riferimento programmatico regionale. Questo soprattutto per la sezione da 520MW, che risulta in contrasto con il Pear, per diverso ordini di motivi: taglia, tipologia e localizzazione. Oltre a questo il progetto non risulta in linea, secondo quanto riferito da Spacca, anche con altri strumenti regionali: con il Piano di tutela e risanamento della qualita' dell'aria (fissa i massimali delle emissioni di NOx, che verrebbero superati), il Piano di risanamento dell'Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale (da analisi Arpam risulta che non vengono rispettati gli obiettivi del Piano per la qualita' dell'aria, delle acque, del clima acustico, della qualita' del suolo), il Piano stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico (si tratta di nuove realizzazioni in un'area a rischio di esondazione molto elevata), il Protocollo d'intesa siglato tra Regione e Api raffineria nel 2003 (il progetto non risulta in lina con gli orientamenti congiuntamente assunti). Situazione diversa per la sezione da 60MW, che a tutti gli effetti si configura come un miglioramento impiantistico, funzionale alla sicurezza generale del sito industriale. Pertanto questa seconda realizzazione potrebbe comportare impatti ambientali sostenibili, sempre che vengano apportate delle migliorie agli impianti di raffinazione. Nella sostanza, in questo caso, non esite un contrasto aprioristico con la programmazione regionale, ma si tratta di valutare la compatibilita' di questa struttura nel quadro piu' ampio del sito inquinato di interesse nazionale e comunque necessiterebbe di una soluzione ai problemi di esondazione e corsi d'acqua. Sono queste, in sintesi, le considerazioni che sono riportate in undocumento tecnico redatto dagli Uffici regionali, che il presidente Spacca ha consegnato a Letta. Un documento che si conclude sottolineando che, "nell'attuale quadro normativo l'esito non puo' essere quello di negare l'intesa dell'intervento da 520MW". Rispetto a questo documento il governo ha assunto l'impegno ad approfondirlo, e a prevedere un confronto in sede tecnica ed ha invitato la regione ad un supplemento di riflessione. Qualora il progetto ottenesse il giudizio di compatibilita' ambientale positivo del ministro dell'ambiente, dovra' poi ottenere il rilascio dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) e la definitiva autorizzazione da parte del ministero dello sviluppo economico, previa intesa con la Regione Marche.
3 commenti:
Come ho gia detto al consiglio comunale scorso, non vedo l'opportunita' di indire un referendum popolare (con dispendio monetario per le casse comunali), ho detto e ribadisco che la decisione e' gia stata presa dalla regione Marche. Il no era nell'aria e viene rafforzato oggi da questo articolo di giornale. Non arriveranno a falconara i 10 milioni di euro in opere di compensazione, ma questa e' un'altra storia, si apprezza invece l'opportunismo politico del Partito Democratico che sapendo in anticipo queste notizie si fa promotore di un referendum strumentale che non serve a niente e a nessuno. Ora che le cose sono chiare rimarro' affacciato alla finestra per vedere se il Pd continuera' a perseguire la strada di un referendum sterile e vano.
Le mie parole al Consiglio Comunale non sono state sicuramente profetiche, appena il consiglio sara' su Youtube carichero' il mio intervento sul blog. Potrete ascoltare come la decisione era nell'aria e con che sagacia ed arguzia il Pd covava il referendum su decisioni gia prese.
Raimondo Baia
Beh che dire. Personalmente sono contento! Anche se non ci credo fino a che non tocco con mano, come disse San Tommaso.
Il referendum è inutile, dato che la decisione finale e vincolante sarà presa dalla Regione. Il Comune non ha voce in capitolo. Mi chiedo se il Sindaco, per fare un accordo del genere, non sappia cose che noi comuni mortali ignoriamo!
Io sto qui e ben sapendo che comunque Api e Falconara dovranno continuare a convivere nel bene e nel male, ma non peggio di adesso, almeno questo!
Paolo B.
secondo me le centrali si faranno.
ci penserà il governo a scavalcare la regione marche.
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