Centrale, il sì dei sindacati
Dal Corriere del 14 Gennaio
ANCONA - Il Pear sotto accusa. Questa volta tocca ai sindacati e alla Rsu della raffineria Api che danno il proprio placet al progetto della costruzione della nuova centrale all’interno del sito industriale. Il tutto sottolineando il “proprio dissenso” rispetto al Piano energetico regionale. Il via libera dei sindacati è giunto durante l’assemblea generale che si è svolta nei giorni scorsi. Non solo: la Rsu sollecita anche le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ad incontrarsi con i vertici aziendali per verificare i dettagli del piano industriale, e quindi con la Regione per tutelare gli interessi dei lavoratori e degli stessi cittadini.Non c’è proprio pace per il Pear di casa nostra, oggetto in questi ultimi mesi, di attacchi pesanti, soprattutto da parte degli imprenditori che a più riprese hanno invitato Palazzo Raffaello a mettere mano al documento della discordia i cui contenuti, sostiene Confindustria, non risolvono i problemi energetici delle Marche. Ad oggi, tra l’altro, la Regione ha dato parere positivo solo ad una delle due centrali, la più piccola. Ora, a dar fiato alle trombe e con l’identico leit-motiv, sono i lavoratori e i loro rappresentanti che senza mezzi termini si dicono favorevoli al progetto dell’Api. Gilberto Zoppi, segretario generale Filcem Cgil Marche chiarisce le ragioni di questa scelta: “Il Pear - dichiara - è un fallimento totale perchè nel corso di questi anni non c'è stata una riduzione del disavanzo energetico ma anzi, secondo i dati di Terna di fine 2007, il deficit è addirittura aumentato”. Insomma, come già per gli industriali che su questo tema hanno presentato di recente uno studio dettagliato, anche per la Filcem Cgil “il Pear va rivisto in modo profondo mantenendo da un lato una quota importante di energie rinnovabili e dall’altro prevedendo anche centrali di grandi dimensioni. Ci vuole un po’ di coraggio considerando anche che tra i due aspetti non c'è contraddizione”.Di qui, il via libera, “alle centrali Api che però al momento sono irrealizzabili a causa del Pear”, conclude Zoppi. Il sindacato si dice invece indisponibile ad un eventuale discussione di “esuberi in rapporto alla messa a punto dei nuovi impianti all'interno del sito industriale della raffineria”.
4 commenti:
l'attuale regione Marche è una palla al piede per tutti.
Dominata da 2 0 3 persone che fanno quello che vogliono con la minaccia di ribaltare il carro e gli altri zitti per paura di perdere la poltroncina.
il PEAR manderà a casa tanta gente e non solo dipendenti api
Notizie dal tg 3 marche. Il mercatone: tutti na casa fra un mese.
A tutti quei politici che parlano con disinvoltura di riconverasione,perchè non cominciano dal mercatone.
Se è così facile,perchè la regione marche e la cgil non si danno da fare e oplà una bella fabbrica o qualcos' altro al posto del mercatone?
Ma che state facendo cari poltici delle marche,oltre a fare la guerra all'api? Del mercatone non ve ne importa niente?
CENTO LAVORATORI!
Noi non siamo l'Api,che è potente e le sue centrali le farà comunque.
(almeno tanta gente lavorerà)
Oltre al Mercatone ,le eccelse menti della Regione Marche, si attivassero pure per i lavoratori ex Sadam di Jesi.Magari anche per la A. Merloni. Tutte aziende in crisi, che andrebbero riconvertite seriamente. Invece i luminari della Regione Marche , la riconversione la vogliono applicare all'unica azienda che ancora non e' in crisi . Parliamo dell'API di Falconara. Che fortuna avere dei politici cosi' in gamba.
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