Massacrato a calci e pugni in piazza Pertini
Dal Corriere del 19 Gennaio
ANCONA - Inseguito e placcato, colpito fino all’ultimo respiro. Massacrato a calci e pugni proprio alle spalle dei Rinoceronti di Trubbiani, quel sublime tocco d’artista che sembra davvero fuori luogo in una piazza Pertini tetra di giorno e spaventosa di notte. Assassinato a mani nude da tre connazionali, due dei quali minorenni, subito arrestati dalla Squadra Mobile con l’accusa di omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti. Josè Carlos Vasquez Navarro, peruviano di 36 anni, padre di famiglia emigrato da anni ad Ancona senza permesso di soggiorno, l’altra notte faceva baldoria per una festa di compleanno in un club privato, il circolo latino “I commercianti”, al numero 43 di via San Martino, proprio dietro il palazzone degli Uffici finanziari. Un ritrovo frequentato soprattutto da sudamericani, dove già in passato il divertimento, corroborato dall’alcol, era degenerato in rissa. Poco dopo le tre da quel garage sotterraneo trasformato in discoteca sono sciamati fuori a decine, richiamati da un anconetano di 25 anni che completamente sbronzo dava spettacolo in piazza tirando calci alle auto in sosta. Vasquez Navarro, ubriaco pure lui, l’ha affrontato, perché stava ammaccando la vettura di un parente, e sono volati i primi pugni.Ma è bastata quella scaramuccia per scatenare una spietata resa dei conti tra clan familiari imparentati alla lontana ma ostili, una faida tra peruviani che durava da tempo e aveva accumulato rancori e cattiverie. Vazquez Navarro è stato afferrato da un connazionale, Gilberto Del Castillo Paredes, che ha preso le difese dell’italiano, finito a terra nella prima zuffa. Paredes era spalleggiato dal figlio e dal nipote, entrambi a pochi mesi dalla maggiore età. Volevano dare una lezione a Vazquez, picchiando senza pietà. “L’hanno inseguito in molti, saranno stati dieci - racconta un testimone che affacciato alla finestra di un palazzo ha assistito al pestaggio -. Alcuni picchiavano come furie, con calci e pugni, altri stavano a guardare”.In un attimo sono arrivati in piazza Pertini polizia e carabinieri, insieme ai sanitari del 118, ma Josè Carlos Vasquez Navarro era agonizzante e non c’è stato verso di rianimarlo. Pare che soffrisse di problemi cardiaci, si vedrà con l’autopsia se è morto per una serie di concause, ma certo di botte ne ha prese tante e sono stati colpi durissimi. Una prima ricognizione del cadavere, eseguita dal medico legale Loredana Buscemi, ha rilevato un po’ di sangue sotto il naso e i segni di colpi alla testa. Proprio un ematoma cerebrale dovrebbe aver causato la morte, circa venti minuti dopo il pestaggio.La polizia, accorsa con diverse Volanti, è riuscita a riportare l’ordine e a evitare che i protagonisti dei disordini si allontanassero. Gli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal dottor Luigi Di Clemente e dal questore Giorgio Iacobone in persona, sono riusciti a “isolare” subito l’italiano e un gruppetto di peruviani, portati in questura per essere interrogati alla presenza del magistrato di turno in procura, il pm Giovanna Lebboroni. Quando si è capito che un paio dei fermati non avevano ancora diciotto anni, è stato chiamato anche il dottor Franco Vanarucci, magistrato della procura dei minori. Nel primo pomeriggio, conclusi gli interrogatori, si sono chiariti i ruoli ed è scattato l’arresto per i tre peruviani: Gilberto Del Castillo Paredes, 44 anni, operaio regolarmente residente ad Ancona, suo figlio e suo nipote, entrambi diciottenni tra qualche mese. Sono tutti accusati di concorso in omicidio volontario. Avrebbero approfittato della baraonda per regolare un conto in sospeso con Vasquez Navarro, picchiandolo a sangue proprio di fonte al circolo latino. Gilberto Del Castillo Paredes lo bloccava, i ragazzi tiravano calci e pugni all’addome. Ora Del Castillo è recluso nella casa circondariale di Montacuto, mentre i due minori sono per ora in un centro d’accoglienza. L’anconetano invece è stato rilasciato in serata. Ha preso qualche colpo al volto, è indagato per lesioni personali, ma non c’entra con la morte di Vazquez.
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