La Cgil nazionale: «Sì alle centrali Api»
Il sindacato: «Servono a limitare il deficit energetico della regione». Critiche ad Amagliani
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA - «Difficile che il Pear riesca a ridurre il deficit energetico della regione». L'allarme è lanciato dalla Cgil nazionale che entra nel dibattito sul progetto di centrali elettriche dell'Api. Due impianti (uno da 520 mw e uno da 60) che in questi anni hanno visto contrapporsi da una parte i sindacati, preoccupati per le ricadute occupazionali derivanti da un no al progetto, dall'altra comitati cittadini, Provincia e Regione che proprio sui dettami del Pear indicano come possibile la sola "centralina" da 60 mw. Nel mezzo il Comune, che con l'attuale maggioranza ha firmato con l’Api una convenzione dando la sua, pur non vincolante, approvazione. Nel documento firmato dalla segreteria nazionale della Filcem Cgil si definisce il Pear «valido nei principi generali (riduzione di Co2 e ricorso al risparmio e alle fonti rinnovabili) ma debole nell'affrontare il problema elettrico della regione che necessita di impianti termoelettrici di media taglia per la continuità della fornitura riservata all'attività industriale e alle famiglie». La Cgil prevede un aumento della richiesta del 2% al 2015, anno che il Pear indica per il raggiungimento della riduzione del 22% del deficit elettrico, stimato attualmente sui 4550 Gwh. Preoccupazioni «non fugate dalle cifre recentemente fornite dall'assessore all'Ambiente Marco Amagliani di realizzazione di 161 mw tra eolico, fotovoltaico, generazioni diffuse e un limitato potenziamento idroelettrico poiché esse non distinguono tra impianti realmente realizzati, quelli in fase di realizzazione e quelli in fase autorizzativi». Considerazioni che spingono a ricercare nel dialogo con le istituzioni la chiave per risolvere la questione. «L'ipotesi di una localizzazione degli impianti all'interno della raffineria - recita il documento - dovrà essere modulata su necessità produttive e esigenze ambientali del territorio, vincolando l'Api a conseguire valori di emissione più bassi di quelli attuali».
3 commenti:
Pure la Cgil si ribella alla regione??? Articolo molto interessante
la cgil esce forte. Possa essere di stimolo alla regione per tornare sui propri passi.
"..il problema elettrico della regione che necessita di impianti termoelettrici di media taglia per la continuità della fornitura riservata all'attività industriale e alle famiglie".
Le responsabilità della Regione sono enormi ,specie per il futuro.
E' portatrice di una visione miope e conservatrice,dannosa nel medio e lungo periodo
Posta un commento