mercoledì 20 maggio 2009

Mio intervento al Consiglio Comunale di ieri in risposta all'o.d.g del PD avente per oggetto :“Tagli delle risorse per la pubblica istruzione”



Parto dalle ultime righe di questo o.d.g ovvero

..."ad attivare ogni possibile canale istituzionale al fine di ridurre il numero dei tagli delle risorse per la pubblica istruzione previsti nella finanziaria 2009 con l'obiettivo di evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro e di garantire un effettivo diritto allo studio come sancito dall'articolo 34 della Costituzione della Repubblica Italiana."

A proposito di migliaia di posti di lavoro, il clima d’allarmismo se non di catastrofe da parte di rappresentanti istituzionali ,produce nei diretti interessati, e nelle famiglie marchigiane, solo sconcerto e timori non reali.
Prima di tutto bisogna dire che la riforma proposta dal ministro Gelmini, come definita dallo stesso ministro, è una manutenzione del sistema scolastico più che una vera riforma.
I tagli previsti rientrano in una filosofia di riqualificazione della spesa pubblica e di razionalizzazione delle risorse a favore di un innalzamento della qualità dell’istruzione pubblica.
Non dimentichiamo che le misure prese non si discostano da quelle suggerite dal Quaderno Bianco di Padoa-Schioppa e Fioroni, nella prospettiva del vincolo di pareggio richiesto all’Italia dall’Unione Europea!
Ci scordiamo che già “l’eccelso professor Prodi aveva già pianificato una riduzione di circa 20 mila unità, giudicate insufficienti nel Quaderno Bianco sulla scuola del precedente Governo.
La maggioranza dei tagli prevista nella nostra regione , circa 1400 tra docenti e personale Ata, verrà sanata da oltre 1000 pensionamenti, mentre il resto del personale sarà impiegato, in altri settori dell’amministrazione.
Ma vogliamo parlare dei tagli della sinistra (sacrosanti! ..però incassati senza tante proteste ?)

Per scrupolo di informazione, cito ma solo en passant il DPR Bassanini n.233 del 1998 per il dimensionamento scolastico (riduzioni e accorpamento istituti scolastici sottodimensionati)
Qualche distratto forse pensa che la sinistra per sua stessa natura non può operare tagli in un comparto strategico come la scuola, e invece si sbaglia. Il Ministro dell’Istruzione dell’ultimo governo Prodi, Fioroni, dopo essersi occupato di smontare la precedente riforma Moratti, nel Cap. III art. 65 - 68 della legge finanziaria 2006
prevede tagli per un importo complessivo non inferiore a 448,20 milioni solo per l’anno 2007, e cifre maggiori per il 2008 e 2009, per un importo complessivo di 3.174,90 milioni di euro.
Non basta. Oltre alla parte economica ci sono anche diversi interventi strutturali, in particolare l’innalzamento del rapporto alunni/classe e la riduzione del numero degli insegnanti specialisti di lingua inglese nella scuola primaria. Il primo punto prevede che il rapporto alunni/classe aumenti mediamente dello 0,4. Un aumento che secondo le stime qui riportate doveva portare a risparmiare 189 classi nella scuola per l’infanzia, 2.925 classi nella scuola primaria, 1.443 nella scuola media, 3.124 alla scuola superiore: totale 7.682 classi che portano a 19.032 docenti risparmiati, cui aggiungere 7.000 unità di personale ATA (Ausiliari Tecnici Amministrativi). Risparmio complessivo stimato:
243.854.790 euro.
Veniamo ora ad un aspetto fondamentale che è quello della sicurezza delle strutture scolastiche . Avere un numero elevato di istituti ,naturalmente sottodimensionati ,comporta un enorme impegno di spesa e di cura, mentre riuscire a concentrare gli alunni in scuole più grandi riduce i costi e permette di ottimizzare nel miglior modo le risorse per affrontare il problema della sicurezza. Questo è realismo.
Veniamo ad un aspetto diverso da quello esclusivamente occupazionale e cioè il “ diritto allo studio” e la qualità dell’offerta formativa
La paventata riduzione delle risorse non si accompagna nel sistema scolastico italiano ad uno scadimento di qualità. Altri paesi offrono un servizio scolastico migliore contando su risorse inferiori, infatti siamo già nei primi posti tra i paesi dell’OCSE come spesa per istruzione primaria e secondaria superiore, ma ciò non incide certo sulla qualità raggiunta.


“Aggiungo solo un dato: i Paesi che sono in vetta alle classifiche lavorano con il maestro unico e soprattutto hanno programmi tradizionali, con obiettivi chiari, precisi, conoscitivi (vedi Corea del sud e India, da cui l’America importa i cervelli; vedi il Massachusetts dove, senza aumentare l’investimento di risorse, ma seguendo curriculum severi e tradizionali si sono ottenuti risultati definiti “uno spettacolare miracolo educativo”. Il Massachusetts è schizzato al primo posto nelle valutazioni federali sugli apprendimenti di lingua e matematica."


"Nessun paese europeo,del resto, prevede nella scuola primaria la pluralità dei docenti. Solo in Italia vige l’organizzazione modulare”

Queste sono le considerazioni di 2 illustri esperti del ramocioèLorenzo.Strike-Livers docente di storia e didattica della storia all’Univ. Milano Bicocca e Giorgio Israel prof. Ordinario Dip. Matematica Università Sapienza e incaricato dal Ministero di coordinare il Gruppo di Lavoro per la Formazione degli Insegnanti

Veniamo ad altre criticità espresse in questo o.d.g circa il sostegno:


Viene mantenuto il rapporto attuale tra alunni ed insegnanti di sostegno, dunque la loro riduzione è esclusa
Altri punti di questo o.d.g.
- "nell’assegnazione delle risorse si tenga conto delle realtà territoriali dove c’è un’alta frequenza di cittadini stranieri che nella scuola primaria della Regione Marche ha raggiunto il 12,7 % della popolazione scolastica "
-"un aumento del numero delle iscrizioni degli alunni stranieri pari a 3.000 unità. Tale aumento è in costante crescita da circa 10 anni "
Questo fenomeno non può essere certamente gestito con il semplicistico e economicamente insostenibile aumento indiscriminato di personale. Certo non è questa la sede , ma una riflessione sulle modalità d’ inserimento, non governato, di alunni figli di cittadini stranieri va fatta. Ripeto non è questa la sede, ma le modalità vanno profondamente riviste (es classi di inserimento)
Oppure possiamo permetterci un aumento progressivo di personale in più tra maestri, mediatori linguistici e culturali ,assistenti , ATA ecc.?
-Vorrei concludere con quanto dice l’ANP LOMBARDIA a proposito di ridimensionamento e razionalizzazione del personale scolastico . Nella sua disamina, spesso critica indipendentemente dai governi , l’associazione nazionale presidi e alte professionalità della scuola dice quanto segue….
· nella scuola ci sono persone capaci e competenti che non si riesce veramente a valorizzare con adeguati compensi economici;
· non si possono avere tanti docenti pagati male: prima o poi si dovrà decidere per il pagarli meglio e chiedere che diano conto di come operano;
· il tempo pieno non è quella continua innovazione e attivazione che aveva all’inizio: le classi spesso operano al chiuso con una coppia di docenti che non apre agli altri facilmente;
· le compresenze non sono sempre un progetto di organizzazione flessibile delle classi, la condizione per articolare didattica laboratoriale e apprendimento attivo, per definire obiettivi mirati su cui si tiene il monitoraggio e si fa verifica;
· è sempre più presente la corsa alle risorse aggiuntive: il volontario per quel bambino lì, il mediatore per quello là, l’assistente educatore per quel bambino anche se non presenta disabilità ma ha problemi e il comune deve provvedere ….
· logiche che non mirano alla riorganizzazione della gestione della classe e del lavoro per una vera inclusività e che frammentano gli interventi.



Su questi temi è vero che serve condivisione, ma bisogna avere un’idea forte.Come dice il ministro “noi abbiamo un’idea e comunque andremo sino in fondo” e ancora “vorrei ricordare che il 30% dei tagli andranno ai docenti migliori e su questo punto terremo duro malgrado ci siano forti spinte contrarie anche di carattere sindacale. Ed io ho il massimo rispetto per i sindacati ma la scuola, occorre ricordarlo, appartiene al Paese"

Appunto abbiamo un’idea forte e diversa della scuola
Che non è uno stipendificio, né un'agenzia di collocamento per personale appiattito nello stipendio, nelle funzioni, nella progressione di carriera, nella professionalità (ancora i professori non hanno stato giuridico autonomo, né contrattazione separata, ma sono nel calderone uniforme dei lavoratori della conoscenza e questo vorrà pur dire qualcosa!!)



Noi auspichiamo un’inversione radicale di tendenza per riportare la scuola e i suoi professionisti a quella centralità foriera di crescita umana e culturale delle nuove generazioni che saranno l’asse portante della società futura.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca eva che sassata

Anonimo ha detto...

Ottimo.