Immigrati; Gheddafi:Porte aperte a stranieri portano a dittatura
Roma, 11 giu. (Apcom) - La collaborazione fra Italia e Libia sui pattugliamenti in mare funziona, e chi insorge a difesa dei diritti umani dovrebbe prendersi la responsabilità di offrire lavoro e cure ai migranti. Il leader libico Muammar Gheddafi, nel suo discorso a Palazzo Giustiniani, dedica un lungo passaggio al tema dell'immigrazione, ironizzando anche sulle possibili conseguenze di una eccessiva apertura al fenomeno da parte dell'Italia: a quel punto, dice, la gente vorrebbe un dittatore che la proteggesse. L'immigrazione è un fenomeno che "non riguarda solo l'Italia, la Libia è una terra di transito e l'Italia una prima meta, ma la cosa riguarda - ammonisce - tutta l'Africa e tutta l'Europa e il mondo più in generale". Secondo Gheddafi si tratta di un problema del quale si devono fare carico tutte le istituzioni internazionali, "noi italiani e noi libici non possiamo affrontare il problema da soli, non possiamo fermare migliaia e migliaia di africani, è una cosa che supera lo sforzo possibile da parte della Libia e dell'Italia". Quindi, argomenta il colonnello, "abbiamo detto che spendendo un miliardo di euro sotto il controllo dell'Unione europea, la Libia potrebbe contenere l'immmigrazione, ma abbiamo visto che anche questo miliardo non è sufficiente. Sono necessari miliardi, da spendere in Libia per arginare l'immigrazione verso il Mediterraneo e verso l'Italiua. Come? Attraverso progetti nel Sud della Libia, anche dei paesi esportatori di migrazioni, strade che permettano di controllare le persone che passano, vedere se i richiedenti asilo soddisfano i requisiti". "Possiamo creare progetti e spingere queste persone a tornare nelle loro terre creando possibilità lì, ma questo - prosegue Gheddafi - non si è ancora realizzato. L'Unione europea ci ha promesso un sistema per controllare il confine meridionale della Libia ma questo non è stato ancora realizzato. L'Italia ha fatto molti passi positivi nella cooperazione con la Libia contro l'immigrazione clandestina, con motovedette, sistemi di controllo marittimo e il lavoro va in modo ottimo fra la Libia e l'Italia in questo controllo in mare". "Oggi ci sono proteste - osserva ancora il leader libico - contro il governo italiano perché dicono che questo è contro i diritti dell'uomo, ma allora vuol dire che contenere l'immigrazione è contro diritti dell'uomo? Allora lasciate che il governo italiano smetta di difendere l'Italia dall'immigrazione e lasci milioni di immigrati entrare in Italia, perché gli amici dei diritti dell'uomo dicono che questa azione è contro i diritti dell'uomo... Lasciamoli entrare in Italia e a quel punto il governo italiano non sarebbe più responsabile, lo sarebbero dei gruppi che hanno difeso l'immigrazione". "Allora lasciamo ai difensori dei diritti dell'uomo - continua Gheddafi - di trovare i posti di lavoro, fornire cure a milioni di immigrati. Difendete i diritti? Allora venite e portate la vostra responsabilità. Ma questo - conclude - porterebbe a una richiesta di un dittatore che possa proteggere l'Italia con rigore...".
4 commenti:
Gheddafi mi e' sempre stato sulle palle. Almeno dagli anni 80, quando tiro' 2 missili sul territorio Italiano. Quello e' un fascistone di poco conto e di basso profilo. Ha ragione pero' su una cosa. Se non si pone freno all'immigrazione respingendo alle frontiere ste persone, in futuro ci vorra' la dittatura per difendere i cittadini. E se lo dice un africano....
Il colonnello, (che tra le altre cose sembrava Michael Jackson) non dovrebbe permettersi di darci lezioni di democrazia. Soggetto particolare e strano. Sicuramente la vede giusta sui respingimenti. E' osceno che l'Italia debba aprire le porte in maniera indiscriminata. Gheddafi ha ragione quando dice che i moralizzatori umanitari devono prendersi loro tutti i clandestini, vestirli, curarli, sfamarli, ospitarli e dargli un lavoro. Peraltro spero che rimanga in Libia e non venga piu' in Italia perche' mi sta proprio sui coglioni.
Mai avrei creduto di dover dare (parzialmente)ragione al colonnello Gheddafi,figuro dai risvolti anche intollerabili. E'stato insopportabile ieri ,ma ha detto la pura sacrosanta verità: chi viene dal centro Africa ha solo fame. Le solfe sui diritti umani,non c'entrano per niente.Infatti,dico io,sono solo l'ultimo osceno cavallo di Troia della nostra sinistra per fare entrare nel nostro territorio decine di milioni di persone,che in tempi brevi spazzaranno cultura,lingua e identità. E' un disegno ormai chiaro nella sua follia di lobby italiane ma non solo.Comunque una previsione di Gheddafi è sicuramente sbagliata. Non avremo mai un dittatore per difenderci,non accadrà,noi non combatteremo e saremo rapidamente ghettizzati.Lasceremo quartieri,paesi e città e ci rinchiuderemo in riserve dove per un po', ma solo per un po'ci sarà dato di conservare la nostra cultura e legislazione.Sono elucubrazioni farneticanti di una mente politicamente scorretta anzi razzista? Oppure sta già accadendo?
Possibile che i gloriosi maitre-a-penser dei giornali italiani (tranne qualche lodevole eccezione)non diano risalto a quello che sta accadendo in Svezia?
O in Olanda? Perchè le iniziative di legge in tema di immigrazione della regione Toscana, a mio avviso,spaventose,sono scivolate via così senza una legittima forte opposizione popolare prima di tutto dai Toscani e poi da tutti gli altri italiani?
Porte spalancate a tutti i clandestini,diritti umani a tutti
(abitazione,scuola,sanità)spazi per la macellazione rituale per le comunità islamiche!Vi risultano appassionate inchieste sui giornali e infuocati dibattiti magari ad Anno Zero?A me no.Si vede che va bene così o che siamo già rassegnati o convinti che a noi non accadrà.Altro che un dittatore per difenderci
R.R.
Sul tema dell'immigrazione io personalmente sono molto combattuto. Da una parte non me la sento di appoggiare la politica della destra, dall'altra non mi sento di appoggiare la politica della sinistra. Ma allo stesso tempo appoggerei le tesi di una e dell'altra.
Quello che per me manca è l'identità dell'italiano. Ma in fin dei conti, fatta l'unità d'Italia, un saggio disse: "Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani". E ancora, secondo me, questa frase è + attuale che mai.
L'italiano non si rende conto del bagaglio culturale che ha o se ne dimentica.
E' questo che deve predominare: chi straniero viene da noi pre qualsiasi motivo (ovviamente lecito)deve capire e sapere che deve rispettare le usanze del nostro Paese, come noi dobbiamo fare quando andiamo nel loro.
Ovvio che non è facile, anche gli italiani emigranti hanno dovuto subire mille angherie. Ma non per questo dobbiamo trattare gli altri allo stesso modo. Non si frena l'immigrazione solo con il bastone o solo con la carota. Ma come diceva Bismarck con entrambi. E invece la destra usa troppo il bastone (e purtroppo non solo con gli immigrati) e la sinistra usa troppo la carota.
Fino a quando non si trova una via di mezzo, l'immigrazione continuerà e così la distruzione della cultura e identità italiana.
Paolo B.
P.S. Comunque Gheddafi doveva rimanere al paese suo. Un dittatore che viene a fare lezioni di morale e a parlare con le donne qui in Italia non mi pare una cosa molto credibile!
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