mercoledì 12 agosto 2009



Dal Corriere di oggi





E’ già allo studio la razionalizzazione dell’area. Tedeschi e olandesi a caccia di low cost


Quanto sole sul lettino biposto
Con gli spazi di “Rita”, Picchio Beach ha raddoppiato. E arrivano gli ombrelloni caraibici

Falconara Il colpo d’occhio è davvero suggestivo, specie la mattina presto con la spiaggia è quasi deserta o la sera al tramonto o quando all’orizzonte compaiono le luci delle navi in arrivo al porto di Ancona. Perché da quest’anno “Picchio Beach”, lo stabilimento che Stefano Copparoni ha rilevato tredici anni fa trasformando la vecchia concessione a gestione familiare in uno dei punti di riferimento dell’arenile falconarese, ha cambiato volto almeno nella zona spiaggia.

E vai con i caraibi

I tradizionali ombrelloni di tela sono spariti per lasciare posto a quelli di paglia in stile caraibico. Pali di legno con piano di appoggio esattamente a metà, intelaiatura di metallo e sopra un tetto di paglia, talmente fitto che quando piove la sabbia lì sotto rimane perfettamente asciutta. Ai clienti la novità pare sia piaciuta anche se date le dimensioni considerevoli sotto ad ogni ombrellone vengono sistemati non uno, ma due nuclei familiari. Però dati gli spazi fra le file e fra gli stessi ombrelloni i bagnanti di possono spalmare a piacimento.

La novità ha funzionato

“Ha funzionato – dice Jessica, compagna di vita e di lavoro di Stefano Copparoni – si sono trovati tutti benissimo e abbiamo già una bella lista di attesa per l’anno prossimo”. “I clienti – prosegue Jessica – da noi spesso fanno gruppo, se non sono amici lo diventano, si aggregano, forse perché sono tutti più o meno sulla stessa fascia di età, cioè sui 35-40 anni, quindi l’ombrellone grande in comune è stato un motivo in più per stare insieme”. Il deciso cambio di rotta, accompagnato da altre novità come il gettonatissimo lettino “a due piazze” per quelli che vogliono prendere il sole in coppia.

Il raddoppio in chiave sport

Nel corso dell’inverno, infatti, Stefano Copparoni ha acquistato l’adiacente “da Rita”, diventando così unico titolare di un fronte mare lungo una settantina di metri. L’ampliamento ha consentito anche una piccola rivoluzione nel settore sportivo con l’avvio dei corsi di spinning a cura della palestra Body Harmony. Poi beach volley, tennis e il campetto da basket. E a stagione 2009 ormai arrivata quasi al culmine, Jessica e Stefano cominciano a fare qualche riflessione sul futuro visto che, sistemata la spiaggia, l’anno prossimo toccherà a tutta la zona ristorazione.

Razionalizzazione in arrivo

“Adesso ci sono due strutture – osservano – la nostra e quella dell’ex ristorante ‘da Rita’, vedremo come razionalizzare il tutto, ci stiamo pensando”. Nell’attesa “di là” vengono dirottate le feste di compleanno, ma il fermento vero è sempre dalla parte del vecchio “Picchio Beach” dove sfreccia dalla mattina alla sera un nutrito plotone di dipendenti di varia origine e nazionalità, lo storico gruppo dei ragazzi rumeni, un paio di cinesi e i serissimi, ma anche super veloci ed attentissimi afgani che seguono la spiaggia. Uno stabilimento plurilingue da sempre che in queste settimane si è internazionalizzato visto che (forse per merito dei voli della Ryanair dalla Germania e dal Belgio) sulla spiaggia sono comparsi anche tedeschi, belgi ed olandesi alla ricerca di vacanze low cost.

M.Minelli



Quaranta tipi di pizza bastano? Falconara Mare e cucina. E che cucina: da Picchio Beach la prenotazione è consigliata, se anche se non veramente obbligatoria. Ma soprattutto nel week-end visto che i tavoli in sala e sotto la veranda si riempiono in fretta, una telefonatina a Jessica è sempre meglio darla, così per sicurezza. Merito dello chef Stefano Copparoni che nella sua carta propone insolite e ricchissime insalate, antipasti, primi sfiziosi, pesce ed un leggerissimo fritto misto servito con una croccante tempura di verdure. In più ci sono anche una quarantina di tipi di pizza cotta nel formo a legna e straordinari dolci al cucchiaio tutti fatti in casa e tutti in evoluzione perfezionamento di anno in anno. L’estate 2009 per esempio è stata quella del sorbetto di frutta fresca di stagione. Melone, anguria, pesca sono proposti in versione ghiacciata da assaporare alla fine di un pasto o come dissetante e leggerissimo intermezzo di una caldissima giornata di mare.



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