Rilancio Api, si torna a trattare
I sindacati ottimisti sulla possibilità di arrivare a un accordo
Dal Corriere di oggi
Falconara Riparte oggi la trattativa per la “vertenza Api”. I vertici aziendali, la Rsu e i sindacati di categoria si incontreranno di nuovo a partire da questa mattina per definire i tempi ed i modi di applicazione del nuovo piano industriale che ha evidenziato, all’interno del polo falconarese, almeno 140 esuberi. “Credo che con un po’ di impegno da entrambe le parti – ha spiegato nei giorni scorsi Cristian Gatti delegato aziendale della Cisl – si possa costruire insieme un cammino comune che riesca a salvaguardare gli interessi di tutti”. Rsu e sindacati, che si sono riuniti all’inizio della settimana per discutere la situazione e stabilire una strategia comune in vista del vertice di giovedì, chiedono di ricercare le eventuali unità in più fra le persone vicine al pensionamento “da accompagnare alle fine del loro periodo lavorativo con la mobilità”. Intanto è dell’altro ieri la notizia, rilanciata da Il Sole 24 ore, dei conti “in rosso” dell’azienda Api. Secondo il quotidiano economico la Api Holding, la società che gestisce le attività del gruppo energetico-petrolifero ha perso 6,5 milioni di euro. “Colpa – scrive Il Sole – come si apprende dal bilancio da poco depositato in Camera di Commercio, delle quotazioni del petrolio salite sull’ottovolante e della recessione scoppiata a fine 2008”. Così, nonostante un giro d’affari che si è ingrandito a sfiorare i 4 miliardi, il bilancio 2008 è caduto in passivo, amplificando un trend calante iniziato da almeno due anni. Dall’Idv di Falconara nel frattempo arriva l’invito a puntare sulle energie alternative. “Tutti gli studi – dice il coordinatore Maurizio Ulisse – sono concordi nel riconoscere alle rinnovabili un rapporto tra megawatt installato e posti di lavoro creati decisamente più alto rispetto alle fonti tradizionali. I numeri forniti dalla Iea (Internationala Energy Agency), parlano di 12 persone impiegate per ogni Mw eolico installato, mentre in una centrale a ciclo combinato a gas, che sia da 800 o da 400 Mw, lavorano in tutto 30 o 40 addetti, ai quali vanno aggiunti quelli impegnati nei servizi che vengono esternalizzati. E ancora più allettanti le promesse del fotovoltaico”.
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