Rolex nel covo della dama misteriosa
Dal Corriere
Falconara Quattro Rolex, tra cui un Daytona in oro massiccio, ma anche venti paia di scarpe nuove di boutique, e poi attrezzature da palestra, un televisore e due schermi a cristalli liquidi. C’era una piccola fortuna, valutata in circa 250 mila euro, nell’appartamento di via Trento preso in affitto da una giovane di origini emiliane, perquisito martedì scorso dai carabinieri della Tenenza di Falconara nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Bologna conclusa in Abruzzo con il fermo della ricercata.
Merce che potrebbe essere di provenienza furtiva, o acquistata tramite l’uso di carte di credito rubate o clonate, ora messa sotto chiave in attesa di chiarire il ruolo della donna di 34 anni che s’era sistemata dall’inizio di marzo in un’abitazione del centro cittadino, poco distante dallo struscio di via Bixio.
La giovane era stata fermata a Chieti per un normale controllo, da cui è emerso però che a suo carico spiccava un mandato d’arresto della magistratura bolognese. Sarebbe stata la stessa indagata a indicare l’indirizzo del suo ultimo “covo”, l’appartamento di Falconara, dove i carabinieri al comando del tenente Matteo Demartis si sono subito portati per una perquisizione. Più che un alloggio, pareva un emporio del lusso. Oltre ai quattro Rolex (ai quali se ne aggiunge un quinto che la giovane portava al polso al momento dell’arresto) nell’appartamento di via Trento c’era mercanzia assortita: una bella collezione di calzature di marca, un televisore con due schermi Lcd, cyclette e altre attrezzature da palestra. Proprio il fitness sembra fosse la specialità della giovane bolognese (S.C. le sue iniziali), una bellissima ragazza che frequentava palestre e soprattutto - come pare dalle prime risultanze dell’inchiesta - negozi di lusso dove pagare con carte di credito clonate o rubate. Ma ci sono molti aspetti ancora da chiarire: i cinque orologi Rolex sequestrati sembra infatti fossero di proprietà del suo fidanzato, che ne aveva denunciato il furto.
I carabinieri di Falconara, che fino a ieri hanno mantenuto assoluto riserbo sull’operazione, ora stanno cercando di ricostruire la provenienza della refurtiva sequestrata nell’appartamento di via Trento e di capire come mai la ragazza, che avrebbe diversi precedenti, si fosse piazzata proprio da queste parti. Prima di martedì la sua permanenza in città non era stata segnalata. Una dama misteriosa che collezionava Rolex e altri oggetti di lusso.
Botte e minacce ai carabinieri Tunisini in manette
Montemarciano Strano modo di festeggiare l’imminente viaggio nella loro patria, ad abbracciare affetti e ricordi. Due tunisini hanno bevuto l’impossibile l’altra notte inscenando una mezza zuffa con le forze dell’ordine. I due magrebini hanno scaldato gli animi al Bar Centrale di Montemarciano, dove avevano deciso di brindare al ritorno nella loro terra di origine. Giusto oggi era in programma l’imbarco a Civitavecchia sul traghetto diretto in Tunisia. I piani hanno subito un brusco cambiamento nel giro di poche ore. Dopo aver ingoiato alcol a ripetizione, i due tunisini hanno acceso la tensione nel locale che era frequentato da una cinquantina di persone. Quando la situazione stava degenerando e cominciava ad essere difficilmente gestibile, è stato sollecitato l’intervento dei carabinieri. Poco dopo sul posto si è portata pure un’ambulanza del 118, gli operatori sanitari hanno accertato lo stato di ebbrezza dei due stranieri. A quel punto i militari dell’Arma del Norm di Senigallia hanno chiesto generalità e documenti, ottenendo come risposta un diniego. Il clima è diventato rovente, e le cose sono precipitate al punto da rendere inevitabile l’arresto. I magrebini sono stati accompagnati in carcere accusati di oltraggio, violenza e minacce. Processati per direttissima, sono stati condannati entrambi a quattro mesi di reclusione.
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