Dal Corriere Adriatico
Arrivano 3,3 milioni per le bonifiche
Accordo di programma per recuperare aree inquinate a Falconara. “Benefici anche per l’occupazione”
Falconara Quasi 3,3 milioni di euro per studi e interventi di messa in sicurezza e bonifica di aree inquinate comprese nel sito di interesse nazionale di Falconara. E' il risultato di un accordo di programma firmato nei giorni scorsi a Roma da Ministero dell’Ambiente, Regione Marche, Comune di Falconara Marittima, Provincia di Ancona e Autorità portuale dorica. “Un risultato notevole - ha sottolineato l’assessore regionale all’ambiente Sandro Donati - perchè ottenere cifre importanti in periodi di magra come questo non è facile”. Le operazioni, previa redazione del piano di caratterizzazione (cioè analisi e studi), interesseranno aree pubbliche o di interesse pubblico, arenili e sedimenti contaminati e falda acquifera. “Per le aree private - ha spiegato Donati - vale il principio 'chi inquina paga’, quindi gli interventi sono in carico ai proprietari o aventi causa privati. Nella maggior parte dei casi le ditte hanno avviato interventi anche se ci sono ritardi specie sui siti più estesi e complessi”. E per i privati - ha fatto presente la dirigente regionale Isarema Cioni, che ha portato l’intesa a termine prima di andare in pensione - “c'è la possibilità di aderire all’accordo, in modo da coprire tutta la zona contaminata”. Le operazioni oggetto dell’intesa sono varie: la parte di analisi e studio è affidata all’Arpam e all’Ispra (organo tecnico del Ministero), mentre la Regione Marche, cui sono assegnati i fondi, si occuperà del monitoraggio e dell’aggiudicazione dei lavori. Una impostazione operativa - ha fatto presente l’assessore - basata sulla “positiva esperienza in corso di svolgimento che interessa il basso bacino del fiume Chienti, altro sito di interesse nazionale”.Il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni e il dirigente del servizio regionale ambiente Antonio Minetti hanno osservato che gli interventi previsti sono “poco visibili”, ma “serviranno a restituire alla comunità e all’uso pubblico aree sinora non fruibili” perchè contaminate. Brandoni ha ringraziato il Ministero. E l’assessore provinciale all’ambiente Marcello Mariani ha sottolineato il valore dell’operazione “non solo in termini ambientali, ma anche di ricadute sul lavoro e sull'occupazione”. Brandoni ha ringraziato il Ministero: “con un piccolo territorio, Falconara paga il prezzo dei servizi che rende all’intera comunità regionale”, con la presenza dell’Api.
L’accordo di programma per gli interventi nel sito di interesse nazionale di Falconara marittima individua una dozzina di aree inquinate pubbliche e private, ma anche l’area marino-costiera e la falda acquifera. Due le aree comunali o di interesse pubblico toccate dall’intesa: una parte del sottopasso di via Monti e Tognetti (ex area Antonelli) e il campo da calcio della parrocchia di Santa Maria della Neve e San Rocco (circa 6.000 mq), ai confini con il Comune di Montemarciano. Per entrambe sono previsti sondaggi per suolo, sottosuolo e acque sotterranee con in tutto circa 5.000 determinazioni analitiche alla ricerca di metalli, Ipa idrocarburi, diossine e altri agenti inquinanti, per poi procedere alla progettazione e realizzazione di interventi di messa in sicurezza e bonifica. Sempre sul fronte del suolo, l’intesa prevede uno studio condotto da Arpam e Ispra per la determinazione dei valori del fondo naturale, cioè la concentrazione di metalli allo stato naturale su una vasta area. I fondi a disposizione sono 3 milioni e 272mila euro. Due anni il tempo per effettuare gli interventi.
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