giovedì 2 ottobre 2008

L'uovo di giornata








Il Pd è senza pace. Dopo che Veltroni ha schierato il suo partito in assetto di guerra contro Berlusconi e il suo governo, ecco che si apre un fronte interno. Nel momento del massimo caos, Di Pietro entra in campo da par suo e costringe gli alleati a faticosi e acrobatici recuperi.
Il leader dell’Italia dei Valori ha cominciato bene, prendendosela con il Capo dello Stato: secondo lui Napolitano dice solo “cose ovvie” e con la sua tendenza al “volemose bene” sarebbe un po’ “papista. Di Pietro è scontento – tra l’altro - perché il presidente della Repubblica non si da abbastanza da fare per far eleggere Orlando in commissione di Vigilanza.
Veltroni è dovuto intervenire d’urgenza dicendo che “le critiche rivolte da Di Pietro al Presidente Giorgio Napolitano quanto di più inaccettabile”.
Ma Di Pietro è in piena sindrome da iperattività e si è scagliato contro il gruppo del Pd alla Camera per la scarsa convinzione con cui avrebbe condotto la sua opposizione contro il ddl Alitalia. Così è toccato alla Finocchiaro rimettere le cose a posto accusando il leader dell’Idv di essere distratto.
Di Pietro aveva colpito pesante, accusando il Pd di fare “l’opposizione del giorno dopo”. Come a dire, il Pd inciucia con la maggioranza e poi cerca di riparare al mal fatto in extremis.
Di Pietro non ha di questi problemi: lui ha da sempre scelto l’opposizione Durex.




Da l'Occidentale





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me il Pd cova ma non ce la fa, Di Pietro invece feta

Anonimo ha detto...

DI PIETRO FOR PRESIDENT
DI PIETRO SANTO SUBITO

Anonimo ha detto...

Aveva proprio ragione il Grande Gobbo!
Il potere logora chi non ce l'ha, figuriamoci chi non l'ha mai avuto.

Anonimo ha detto...

Lo sbaglio di Di Pietro era meglio che non entrasse in politica, ma che rimanesse poliziotto com'era nato.