martedì 7 ottobre 2008

L'uovo di giornata






Proviamo a condensare in poche frasi l’intervista che l’a.d. di Unicredito, Alessandro Profumo ha dato oggi a Repubblica. “Nell’ultimo mese il mercato si è deteriorato al di là delle nostre peggiori aspettative”; “Nessuno poteva immaginare che Lehman finisse in chapter 11”; “Abbiamo comprato banche in Ucraina e in Kazakistan, e minoranze in Germania, in Russia e in Austria e insieme abbiamo lanciato l’operazione su Capitalia. Col senno di poi abbiamo esagerato”; “Nessuno di noi aveva la percezione che fossimo arrivati al picco del ciclo positivo e che di lì a poco avremmo imboccato con sorprendente rapidità la china discendente: questo è stato il nostro primo errore”; “il secondo errore è stato non prevedere che la crisi globale sarebbe stata così profonda e prolungata, altrimenti avremmo fatto allora quello che abbiamo fatto domenica (il piano da 6,5 mld di euro, ndr.) e sarebbe stato molto meglio”; “quello che non avevamo previsto, che nessuno di noi aveva previsto era che stese per arrivare una vera e propria recessione”; “c’è stato anche l’errore di una eccessiva finanziarizzazione della banca”; “è sempre facile giocare la schedina del totocalcio il lunedì mattina invece del sabato”.
Credete che il titolo dell’intervista sia: “Profumo: ecco perché mi dimetto”? Nemmeno per idea.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bello l'articolo.
Vale in politica,nell'amministrazioe,
dappertutto.

Anonimo ha detto...

Sbaglio o simili compartamenti che rasentano l'oltraggio alla pubblica decenza succedono solo in Italia?
Sbaglio od in tutti gli altri paesi civili di fronte a simili "auto-accuse" seguono sempre le irrecabili dimissioni con tanto di scuse da parte del "colpevole"?
Non dico di arrivare al harakiri come in Giappone, ma credo che un minimo di dignità e di umiltà sarebbero di grande aiuto in Italia!!!

Anonimo ha detto...

da noi manager disastrosi e politici pluritrombati passano ad altro incarico sempre ben remunerato.
Mai che nessuno si facesse da parte.
Troppa gente campa di politica,perchè altro non sa fare non avendo mai fatto niente.
Non c'entra nulla ma che fine ha fatto Rutelli? Non si sente più nominare

Anonimo ha detto...

Parole sante.......solo in Italia accadono certe cose, basti solo pensare che gente con la fedina penale sporca sta in politica e ricopre anche belle cariche, mica fa l'operaio (o chissà che altro lavoro), e tanto meno fa il Sindaco in un paesetto sperduto.
Di qua in avanti certa gente la faranno diventare pure presidente.