lunedì 13 ottobre 2008


“Uno correva, l’altro era a terra”

Dal Corriere del 13 Ottobre


FALCONARA – E’ stato un pescatore di Villanova a prestare i primi soccorsi a Mattia Chiappa, ma l’intervento per quanto tempestivo non è servito a nulla. E neanche l’arrivo dell’automedica di Ancona Soccorso e della Croce Gialla di Falconara, con i medici che hanno tentato di rianimarlo, è servito a salvare Mattia. “Ero qui nella zona con amici e stavamo sistemando le barche come sempre – racconta il pescatore – quando un ragazzo stravolto ed agitatissimo è venuto di corsa a chiamarci”. Le prime parole sono state ’venite, venite il mio amico sta male, è caduto da un vagone’. Era sotto choc”. I pescatori si avvicinano al muro di recinzione che separa lo scalo merci dalla spiaggetta di Villanova e guardando sotto i carri ferroviari fermi sui binari riescono a vedere un corpo steso a terra. In un attimo uno di loro salta la barriera e corre, passando fra i mezzi, perché Mattia in quel momento sembra solo svenuto. “Era steso sulla schiena – prosegue il pescatore – un po’ girato su un lato e aveva un ferita sul collo. Ho creduto che fosse senza conoscenza a causa del volo e gli ho fatto un massaggio cardiaco, poi ho pensato alla scossa e sapendo che qualche volta provoca una morte apparente ho provato con la respirazione bocca a bocca, ma non c’è stato niente da fare. Il ragazzo era già morto”. Anche i soccorritori L’uomo quindi chiama in rapida successione il 118 e il 112 e ai Carabinieri chiede di avvisare la Polfer che c’è stato un incidente lungo lo scalo merci. “Per far fermare l’eventuale movimentazione dei vagoni merci – spiega – perché stavano arrivando anche altre persone e rischiava di essere pericoloso”. “Ho fatto quello che potevo – commenta il pescatore – il ragazzo che ha dato l’allarme aveva detto che l’amico era vivo, mi dispiace moltissimo non essere riuscito a salvarlo, ma la corrente continua a 3000 volt non perdona”.



“Era un puro, un grande incompreso”


FALCONARA – “Era un puro, mi dispiace tanto, non riesco a crederci”. Alla presidente del consorzio dei bagnini Falcomar Adriana Brandoni ci vuole qualche secondo per realizzare quanto accaduto al giovane writer. La notizia della tragica morte di Mattia Chiappa la lascia letteralmente senza fiato perché con il giovane writer falconarese i bagnini avevano avviato un proficuo e felice rapporto di collaborazione. “Pensavamo di utilizzare i graffiti come simbolo della spiaggia, come elemento caratterizzante – dice la Brandoni – ed all’inizio dell’estate scorsa avevamo anche avviato un progetto per un piccolo dépliant informativo illustrato dai disegni più belli di Mattia. Poi non se ne è fatto più nulla, però pensavamo di riprovarci nell’estate 2009”. Lui, ricorda la presidente del consorio Falcomar “era felicissimo, perché credeva sul serio a questa sua insolita e difficile attività di artista di strada”. “Era un lavoro che faceva con il cuore – prosegue – non per soldi, non per interesse, qualche che volta si faceva pagare solo il costo del materiale. In altre occasioni ha chiesto compensi minimi per lavori enormi. Era davvero una persona generosa. Si lo so ha avuto dei problemi, ma gli animi sensibili sono quelli maggiormente esposti a questo tipo di ‘inciampi’, di difficoltà”. Artista e basta, Mattia secondo la Brandoni è stato soprattutto un grande incompreso, “con la sua mentalità libera non si poteva incastrare nei giochi e nei conformismi di oggi, era una persona troppo genuina. Ormia gli eravamo tutti affezionati”. Mattia in questi ultimi mesi aveva continuato a lavorare in giro per Falconara soprattutto per committenti privati e la sua collaborazione con il Comune stava per sfociare, fra l’altro, in un progetto che avrebbe coinvolto anche i ragazzi disabili del centro “Si” di via Roma.

3 commenti:

M@D ha detto...

La citta' perde il suo piu' grande artista. Esprimo alla famiglia con sincerita' il mio cordoglio.

Anonimo ha detto...

grande Matt. adesso dipingi i tuoi sogni su muri di luce e infiniti

Anonimo ha detto...

M@D grazie infinite per la bandiera a mezz'asta