Corte dei conti: altri avvisi a comparire
Dal Carlino del 4 Dicembre
Dopo aver lavorato per mesi con il "silenziatore", la Procura della Corte dei Conti fa partire una nuova raffica di inviti a dedurre, cui seguiranno altre due tranche per altrettante inchieste arrivate a maturazione. Lunedi e' stata ricevuta la prima ondata di inviti per un'inchiesta riguardante la riqualificazione del Parco Kennedy, nell'ambito della quale sono contestati lavori per oltre 300mila euro. Nel mirino delle toghe contabili e' finita, tra l'altro, la delibera 421 del 27 Settembre 2002, con la quale veniva approvato il preventivo di spesa di 619mila euro per la "manutenzione straordinaria del verde pubblico da includere nel piano di investimenti 2002/2004 a carico dell'esercizio 2002". Il preventivo si riferisce a un progetto stilato dall'architetto Riccardo Picciafuoco, un piano di riqualificazione del Parco Kennedy molto ambizioso che pero' e' stato realizzato solo in parte. La Procura della Corte dei Conti contesta la spesa sostenuta per la realizzazione parziale del protetto, che comprendeva tra l'altro l'installazione di un cancello ritenuto troppo costoso. "In realta' - spiega Picciafuoco - il prezzo del cancello era del tutto giustificato: si tratta di un'opera in ferro battuto a mano, molto pesante, che risponde all'obiettivo di rendere il Parco Kennedy il piu importante parco cittadino. Il tutto si inseriva in un progetto di riqualificazione molto ambizioso che prevedeva, tra l'altro, la realizzazione di fontane e il recupero della pista di pattinaggio". Ma intanto il procuratore generale Alberto Avoli, entro dicembre, annuncia la chiusura di altre due inchieste e la notifica di nuovi provvedimenti, con contestazioni riguardanti importi molto piu' consistenti: la prima riguarda l'accensione di mutui da parte del Comune, il cui indebitamebto verso le banche e' arrivato a 76 milioni di euro, un limite ritenuto davvero eccessivo per un Comune da 28mila abitanti; la seconda concentra invece l'attenzione sui rapporti tra Comune e Cam e contensta le "pezze d'appoggio" fornite dalla multiservizi per ottenere i rimborsi per le spese di igiene ambientale. "Sul caso Falconara il lavoro va avanti - spiega il procuratore Avoli - e so che i cittadini si aspettavano risultati in tempi celeri, ma si e' trattato di inchieste molto complesse che hanno richiesto uno sforzo investigativo importatnte".
3 commenti:
ma quanto costava questo cancello?
io ancora non ho capito una cosa.
Ma chi paga alla fine?
Gli amministratori non credo?
I cittadini hanno già dato
Le banche?
Non e' il quanto costava. E' la megalomania di sua maesta' Carletti. Non si potevano mettere due catenelle. No certo un cancello pesante in ferro battuto ad imperitura memoria di quanto sono stati coglioni i falconaresi a votare ste persone
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