Tagli alle spese per salvare il bilancio
Dal Corriere del 5 Dicembre
FALCONARA - Tagliate le spese telefoniche, ma anche costi di gestione, affitti, personale. Fine anno all’insegna del risparmio per la giunta Brandoni che sta cercando di far quadrare i conti in vista del bilancio di previsione 2009 al quale mancano qualcosa come 4 milioni di euro, cioè la differenza in negativo fra entrate e uscite. Mentre l’assessore al bilancio Marina Mancini è al lavoro per l’elaborazione del documento finanziario dell’ente, l’amministrazione cittadina ha deciso di ridurre all’osso tutte le spese, fra cui in particolare quelle telefoniche passate dagli oltre 60 mila euro della gestione Carletti ai 28 mila odierni. Una razionalizzazione necessaria, secondo la dirigente al bilancio Daniela Ghiandoni, che aveva cominciato a rivedere la situazione già all’epoca della giunta Recanatini. Per ottenere questa nettissima riduzione della bolletta telefonica sono stati messi in atto molti provvedimenti drastici. Ad esempio sono stati tolti molti cellulari di servizio e a quelli ancora in funzione sono state attivate delle limitazioni orarie o sono stati sottoscritti contratti particolari. Inoltre, ha fatto sapere la dirigente, d’ora in poi saranno effettuati “controlli a campione sulle telefonate fatte sia dalla rete fissa, anche se molti numeri hanno già un blocco verso i cellulari, che da quella mobile”. Dimezzata anche la spesa per gli affitti dei vari uffici comunali con un risparmio di circa un milione di euro, mentre è in corso la rivisitazione dei costi per le utenze, cioè acqua, luce e gas, diminuite da quando sono stati ridotti gli orari degli uffici comunali . “In passato - ha osservato nei giorni scorsi la Ghiandoni - c’è stata una gestione sopra le righe, adesso cerchiamo di operare con maggiore oculatezza. Fondamentale è stata la governance con la chiusura o la messa in liquidazione delle varie società, come la Togheter, la Gpc, la Jessie Owens, la Esino Entrate”. Due milioni di euro il Comune li ha accantonati anche grazie ai mancati rinnovi del personale a tempo determinato e ai pensionati il cui posto non è stato ricoperto. Adesso resta da vedere se e come l’esecutivo guidato da Brandoni riuscirà a reperire i 4 milioni di euro di disavanzo che potrebbero arrivare grazie alla trattativa in corso con l’Eni. La società petrolifera, proprietaria di una piattaforma al largo di Falconara, dovrebbe versare all’ente 700 mila euro di Ici ogni anno e per il 2009 ci sarebbero anche arretrati e sanzioni (dato che fino ad oggi alla struttura non era mai stata applicata l’imposta) per un totale di 3 milioni di euro, richiesti ufficialmente dal Comune nella primavera scorsa. L’Eni, però, di recente ha risposto impugnando l’atto, nonostante in Abruzzo la Corte di cassazione abbia dato ragione all’ente locale per la piattaforma di Neretto.
1 commento:
Se fossimo in un paese civile,gli amministratori passati dovrebbero pagare ,tutti,secondo la loro denuncia dei redditi.
Se hanno 30 mila euro ne pagano 3 mila ,se 40 mila euro,4 mila e così via.
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