Il Pd: ripartire da Sturani, non ci sono alternative
E gli “amici di Fabio” lanciano la mobilitazione via sms: sabato tutti davanti al Comune
Dal Messaggero del 5 Febbraio
«Sabato mattina manifestazione davanti al Comune di sostegno al sindaco. Spargete la voce». E’ l’sms a catena tra i sostenitori Pd di Sturani. Loro non gettano la spugna, ma non sembrano molti quelli che credono ancora nell’ happy end. Troppo pochi, si dice, 20 giorni per chiudere un quadro non ricomposto in settimane di dure trattative. Quale la chiave di volta? Nessuno sembra avere la risposta. Perché è vero, c’è ancora la possibilità di un confronto con i “dissidenti”, ma nelle ultime ore aumenta il numero di chi dice basta alle trattative con l’ala critica (Nobili, Piersanti e Mengani, lunedì, hanno votato la fiducia al sindaco mentre Bonventi, Pavani, Mengarelli e Tomassetti si sono astenuti). Riconosce invece che ai «12 consiglieri pro Sturani si siano aggiunti tre dissidenti» il capogruppo Franzoni. Riprovare a conquistare gli ultimi 4 dissidenti è l’obiettivo. Fermo restando che, secondo altre interpretazioni, si possa andare avanti con la maggioranza risicata di 21 voti per chiudere la legislatura con la nuova Giunta (tornando quindi alla carica di un eventuale ingresso di Nobili e Piersanti). Sullo sfondo, poi, il caso-vicesindaco fulcro dell’attuale divisione Il vicesindaco Simonetti, si mormora, potrebbe anche essere disposto a cedere la fascia per una candidatura in Consiglio regionale. Ma in Regione si vota nel 2010: troppo in là per un impegno in questo senso. E c’è poi la possibilità di un’apertura a Sinistra, allargando la maggioranza ai vendoliani: appoggio esterno prima, assessorato poi, si dice.Fin qui il “lavoro sommerso” in una giornata frenetica. Guardando alla “superficie”, ieri il segretario Pd, Ranci, ha riunito i segretari dei circoli. «Abbiamo condiviso la scelta del sindaco – fa sapere Ranci – Il Pd si impegna ad esperire tutte le iniziative necessarie affinché le direttive dell’assemblea comunale possano trovare piena attuazione». Tradotto: vero rinnovamento programmatico e di squadra, o al voto. «Non si governa – dicono poi i segretari regionale e provinciale, Giannini e Lodolini – senza una solida maggioranza. E’ il momento della responsabilità, non è più il tempo dei giochetti di pochi: ricreare subito le condizioni politiche. Sarebbe molto grave se tutto questo fosse vanificato da manovre politiche non chiare, figlie della personalizzazione della politica». Due, ora, le possibilità che restano, secondo la senatrice Magistrelli. «O l’accordo o al voto – dice – La strada è segnata. Quanto alle dimissioni, Sturani non poteva fare di più per cercare di salvare la legislatura». E i dissidenti? Per Nobili «è necessario cercare di recuperare la fiducia con la città, con il coraggio di assumere atti conseguenti». E per Piersanti è «paradossale che dopo due documenti votati all’unanimità dall’assemblea con una richiesta di discontinuità, non si riescano a modificare equilibri che hanno permesso alle stesse persone di sedere da 25 anni in Consiglio». Chiaro riferimento a Simonetti, chiaro segno della difficoltà di arrivare a una sintesi. Ci credono poco anche Pdci, Re, Verdi e Idv: sperano tutti in un vero rinnovamento. O al voto. Se sarà così, inevitabili le Primarie.
4 commenti:
Ma che vergogna. Ma come si fa a presentare le dimissioni e il giorno dopo riproporsi?? ahahahahaaha che spettacolo ed esempio del senso istituzionale
Dalle Palombare
Una volta che si prendono queste decisioni bisogna essere coerenti con se stessi e con la popolazione. A Falconara Recanatini lo e' stato.
infatti voi Falconaresi state cambiando strada, almeno ci provate.
Forza facciamo il tifo per voi
Semplicemente vergognoso,cio' che sta' succedendo nel comune di Ancona.E pretendono di dare lezioni di etica agli altri.
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