sabato 14 febbraio 2009

La replica: “Sono in contatto con parlamentari e ministri. Niente rincari per trasporti e mense”

Lodolini-Brandoni, duello sul bilancio


Dal Corriere del 14 febbraio

Il capogruppo Pd: “Il Governo ha abbandonato Falconara”. Il sindaco: “Troveremo i finanziamenti” “Ma il Governo di centro-destra, stesso schieramento del nostro sindaco, penserà a Falconara?”. Emanuele Lodolini, capogruppo del Pd ironizza, ma neanche tanto, visto l’avvicinarsi della scadenza per il bilancio (che deve essere approvato entro il 31 marzo) e il sindaco Goffredo Brandoni ammette che la situazione è molto difficile. Il primo cittadino però non raccoglie e preferisce “non entrare nella polemica politica” anche se ieri Lodolini in una lunga nota ha snocciolato tutti gli ultimi interventi “risanatori” del Governo Berlusconi: “Cinquecento milioni di euro concessi a Roma, 140 a Catania, più i soldi buttati al vento con la farsa Alitalia, e adesso si apprestano a votare l’ennesimo regalo al Comune di Palermo per ripianare un buco di bilancio di 200 milioni di euro. E Falconara? Qualcuno al Governo penserà anche a Falconara?”. Il tema della finanza locale“Il tema della finanza locale – prosegue Lodolini – va assumendo ogni giorno di più un rilievo ed un’importanza che non possiamo mettere in secondo piano. Soprattutto a Falconara. In tutta Italia, in particolare con l’abolizione dell’Ici, il quadro è caratterizzato da incertezza totale sulla reale possibilità di garantire una corretta gestione dei bilanci. Il taglio dell’Ici, con un rimborso non ancora coperto integralmente, ha prodotto danni anche sul piano dei flussi di cassa e sulla base imponibile dell’Ici ordinaria”. Tantissimi sindaci, di diverso orientamento politico, di comuni piccoli, medi e grandi, ricorda il capogruppo del Pd “sottolineano la gravissima situazione di difficoltà”. “Dal sindaco Brandoni invece no – fa notare Lodolini – nemmeno una parola. Forse è lui il primo cittadino ad essere deluso dal Governo nazionale che aiuta Roma, Catania e adesso anche il Comune di Palermo, ma sembrano aver dimenticato Falconara”. “Non entro in questo gioco”“Non voglio replicare ed entrare in un vortice di sterili dispute – ribatte Brandoni – noi stiamo lavorando seriamente e le strade intraprese sono molteplici perché, è vero, c’è un disavanzo di tre milioni e 400 mila euro e lo dobbiamo chiudere entro il 31 marzo. Stiamo facendo veramente il possibile”. Troppo presto per i dettagli, ma il sindaco conferma che il Comune punta moltissimo sulle accise assegnate dalla finanziaria del 2001 e mai attribuite ai Comuni che ne hanno diritto (“sarò il primo ad arrivare alla riunione organizzata da Legautonomie il 26 febbraio a Roma” assicura Brandoni) e sta seguendo da vicino la controversa questione delle piattaforme Eni per le quali “ci sono sviluppi tecnici nuovi” e i tempi forse “potrebbero essere più brevi del previsto, non medio-lunghi come sembrava in un primo momento”. La linea chiara della giunta“Non cerchiamo di nascondere qualcosa, stiamo semplicemente vagliando tutte le situazioni – aveva detto nei giorni scorsi Brandoni – però una buona notizia c’è, grazie all’abbassamento dei tassi di interesse sui mutui quest’anno risparmieremo circa 800 mila euro”. “Sono in contatto costante con i miei parlamentari – dice il sindaco – e a Roma ci stiamo muovendo su più fronti diversi nei vari ministeri cercando di trovare fondi e nuove fondi di finanziamento per tutto quello che ci serve. Con la giunta è in corso l’esame del conto economico voce per voce, ma non ci saranno tagli drammatici, nel sociale per esempio cercheremo di mantenere più servizi possibile”. Quindi “niente aumenti nelle tariffe”, specie quelle essenziali dai trasporti alla mensa scolastica, sul resto però si vedrà. “Sarebbe già un bel passo avanti vincere la battaglia con l’Eni: vorrebbe dire portare nelle nostre casse 700 mila euro all’anno. Sono più ottimista che pessimista”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lodolini,farebbe meglio a starsene zitto,visto i risultati ottenuti dalla giunta Recanatini,quando al governo c'era Prodi.