giovedì 14 maggio 2009

Da Il Messaggero di oggi

Prima costituzione di parte civilea favore delle prostitute:
50 milaeuro per aiutarle a cambiare vita

L’associazione “On the road”chiede
i danni alle maitresse

FALCONARA L’associazione “On the road”, attiva nella tutela delle prostitute ridotte in schiavitù, si costituisce parte civile nel procedimento a carico di due presunte maitresse nigeriane, accusate di aver costretto una loro connazionale a battere il marciapiede, soggiogandola con riti vudù. E invoca nei loro confronti 50 mila euro di risarcimento danni, per aiutare le squillo a cambiare vita. E’ accaduto ieri nell’udienza preliminare durante la quale il gup Francesca Zagoreo avrebbe dovuto decidere sulle sorti delle due imputate. Il giudizio è stato rinviato a lunedì prossimo, per consentire al presidente del Tribunale Vincenzo D'Aprile di decidere sull’eccezione di incompatibilità del gup sollevata dalla difesa. Intanto l’ammissione al processo della Onlus, che opera nelle Marche e in Abruzzo, sembrerebbe rappresentare il primo caso in Italia di costituzione di parte civile di un’associazione impegnata nella lotta alla prostituzione.I fatti risalgono all’estate 2007. Nei guai Magdalene Omorogieva, 41 anni, e Sofia Sanni, 26, entrambe nigeriane, accusate di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, percosse, lesioni e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le due africane erano finite in manette a luglio di due anni fa, in seguito a un’operazione dei carabinieri che avevano liberato dalla schiavitù una squillo nigeriana di 23 anni. La giovane aveva raccontato agli investigatori che la coppia la obbligava a battere il marciapiede per restituire il denaro - dai 35 ai 45 mila euro - sborsato per compiere il viaggio in Italia e a pagare 200 euro mensili per l'affitto della striscia di strada, in cui sostava per adescare i clienti. Il tutto minacciandola di ricorrere alla magia nera. Dopo l’arresto, la giovane vittima, che si è anche costituita personalmente parte civile tramite l’avvocato Raffaella Lonigro, chiedendo circa mezzo milione di risarcimento danni, è stata accolta e seguita dall’associazione “On the road”. Di qui l'interesse della onlus, rappresentata dagli avvocati del foro di Teramo Michela Manente e Guido Talarico.
L.Larici

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