Bugaro, show in tv. Bordate a tutti
“Giacomini? Prendeva 15 milioni al mese. Favia? Voleva la leadership di Forza Italia, finì all’Udeur”
Ancona Giacomo Bugaro si scatena davanti alle telecamere di èTv. Fiorello Gramillano, suo sfidante al ballottaggio del 21 e 22 giugno che deciderà il futuro sindaco, non si presenta al duello televisivo? Il candidato del centrodestra si concede a un one man show senza freni. A “Punti di vista”, accanto al conduttore Maurizio Socci, Bugaro estrae subito le intenzioni bellicose da sotto la giacca, tirando fuori una foto del preside con un piedistallo di cartone. “Gramillano non è venuto? Eccolo qui”. Ha appoggiato l’effigie sulla sedia vuota del suo avversario, che andava messa in favore di telecamere come dice la legge. Si può mandare in onda il faccia a faccia di un’ora e mezzo per il ballottaggio e se manca uno dei contendenti si fa con uno, nella metà del tempo.
Il diluvio di fendenti
Tre quarti d’ora sono stati sufficienti a Bugaro per sparare fuochi d’artificio a ripetizione. Primo: Berlusconi non viene più a lanciarlo a sindaco. “E’ ufficiale, non verrà per la chiusura della campagna elettorale”. Sarà una penalità da scontare nella corsa a Palazzo del popolo? Macché. “Non ce n’è bisogno, siamo convinti dei nostri numeri”. Il premier non ci sarà, ma i toni di Bugaro sembrano presi a prestito dal presidente del Consiglio. Si dice vittima di una campagna diffamatoria.
I volantini diffamatori
“In città girano volantini vergognosi che accusano Berlusconi e il sottoscritto addirittura di pedofilia”. E accusa. “Questa è la sinistra, vergogna”. Insiste. “La sinistra diffonde manifestini in città . “Cattolici, non votate il ladro Berlusconi, Bugaro è come lui”. Distilla gocce di veleno sull’avversario del centrosinistra. “Gramillano non viene in Tv perché preferisce il contatto diretto con la gente? Bene, sfido Gramillano ad un confronto in una qualsiasi piazza della città. Decida lui dove e quando, io ci sarò”.
Sferzata ai comunisti
A proposito di cianuro. Bugaro mostra un foglio. “Ecco una vecchia delibera per Ruggiero Giacomini, ora segretario del Pdci di Ancona. All’epoca dell’amministrazione Carletti a Falconara, 15 milioni di lire al mese come dirigente”. Morale. “Facile fare i comunisti a 15 milioni al mese”.
Niente sconti: ecco Favia
Altro fiele. “Favia in passato era di Forza Italia, mi pento di averlo portato da Berlusconi”. A ruota libera, un aneddoto. “Ero invitato a Roma per un matrimonio, c’era pure Berlusconi, Favia lo sapeva. Si intrufolò per parlargli, gli feci da tramite: lo ammetto e me ne pento. Lui chiese a Berlusconi di diventare il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia, Berlusconi disse no. E Favia un mese dopo passò all’Udeur”.
2 commenti:
Giacomini era dirigente a Falconara? Oppure consulente? Mi piacerebbe saperlo.
Che diavolo faceva per essere pagato così tanto?
Comunque io lo apprendo adesso.
E bravo Giacomini.
bravo, bravo
Ragazzi stare a sinistra rende un bel po'
Patrizia
Tempi bui per le sinistre anconetane, anche se svangheranno stavolta, dovranno riorganizzarsi.L'elettorato si sta spostando e tutte queste bizze tra loro non li aiutano di certo
Posta un commento