venerdì 2 aprile 2010

Ars Amandi a giudizio

Pornodiva accusata di ingiuria da un avvocato. Lei: “Solo una ripicca”


Dal Corriere


Falconara L’attrice hard è trascinata a processo da un avvocato per averlo offeso con due messaggi. Ars Amandi, l’avvenente falconarese assurta agli onori della curiosità pruriginosa e del gossip per aver appeso al chiodo gli abiti di dipendente comunale per indossare quelli sexy di pornodiva, si affaccia suo malgrado pure in tribunale.

Imputata per ingiurie

Più precisamente è chiamata a comparire davanti al giudice di pace, sott’accusa per ingiurie al professionista che ha apostrofato con frasi che lui ha ritenuto lesive del decoro e onorabilità che gli derivano anche dalla toga. Così, ha lanciato l’offensiva a colpi di carte bollate contro la seducente star del set a luci rosse, oggi residente a Milano e per motivi di lavoro spesso in giro per l’Europa.

La consulenza e i messaggi

I fatti risalgono all’ottobre 2008 - quando lei viveva ancora dalle nostre parti - e a un rapporto in chiaroscuro con il legale. Lei, anche per via della particolare amicizia che li legava, si rivolge a lui per una consulenza giuridica a proposito di una vecchia pratica relativa a un contratto di affitto. Stando alla ricostruzione che ha portato a giudizio Ars Amandi (preferisce non apparire col suo vero nome, “tanto tutti ormai mi conoscono così”, ammicca) lei in due riprese gli spedisce un Sms e una mail nei quali in sostanza gli dice che è “penoso” e che ha la faccia tosta, per usare un eufemismo.

Il sospetto della ripicca

E’ la reazione della ragazza all’intenzione espressa dall’avvocato di chiederle la parcella per quella consulenza. “Ha detto alla mia famiglia che mi avrebbe fatto la fattura - spiega lei, assistita dall’avvocato Nicoletta Pelinga -. quando ha restituito i documenti che gli avevo lasciato, non so neanche se li ha mai guardati”. Continua la versione della difesa. “Avevamo litigato, la sua era una ripicca. Ecco perché mi chiedeva soldi. Per questo gli ho scritto che mi faceva pena e lui non si è sentito per un po’, e mi ha fatto una causa civile chiedendo cinquemila euro di risarcimento”. Poi, ricorda lei, parte quel messaggio di posta elettronica, che a ruota le provoca un’altra citazione per danni, sempre per cinquemila euro.

La vicenda giudiziaria si sdoppia e origina pure due procedimenti penali. Lei non sembra prendersela più di tanto. “Spero che questa vicenda si concluda presto”, chiosa, ben più interessata a curare il personaggio di Ars Amandi baciato dal successo nel rutilante mondo dell’eros. “Non solo film. Rilascio interviste a giornali e riveste, e dirette Tv, curo il mio profilo su facebook”.

Splende la star dell’eros

Sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta. “Non sono pentita, ho fatto trenta film, non sono ancora nemmeno usciti tutti”. Ormai è lanciatissima. “Sto aprendo un sito internet con mio marito che fa il regista, con una serie di video fatti con attori esclusivamente italiani. Niente gente dell’est che sta invadendo anche il pianeta del porno, noi ci teniamo alla bandiera”. E apre nuovi orizzonti. “Non voglio essere conosciuta solo come attricetta porno, ho in mente vari progetti anche fuori dell’hard”. Nessun ripensamento rispetto alla svolta scabrosa impressa alla sua vita. E - almeno per adesso - nessuna speranza che possa tornare qui a Falconara, dove sono radicate le sue origini, dove è nata e cresciuta. “Torno pochissimo laggiù, non sono particolarmente legata a quel posto”.

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