da Il Messaggero di oggi
Api, Amagliani tende la mano alla Cgil
Seconda centrale, l’assessore regionale: «Posso dimostrare che le indicazioni del Pear sono corrette»
FALCONARA - «Il Pear funziona e chi afferma il suo fallimento parla di cose che non conosce». A parlare è l’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani che si dice pronto ad incontrare i sindacati per fornire loro i dati delle varie progettazioni in cantiere. Tirato in ballo nello scontro interno alla Cgil tra la segreteria regionale e i delegati Filcem della raffineria Api, sul tema delle centrali da 520 e 60 mw che l’azienda vorrebbe realizzare, Amagliani è pronto a controbattere con i numeri. Filcem e Cgil, discordanti su tempi e localizzazione degli impianti, erano infatti concordi nel ritenere il Pear insufficiente a coprire il deficit energetico regionale. «Dai dati in nostro possesso - spiega Amagliani -, 161 mw sono da considerare già incassati: impianti realizzati, in realizzazione o in fase molto avanzata. I tempi? L’arco di un anno. Non finisce qui: abbiamo altri 280 mw in progetti esecutivi già approvati. Possiamo dire che a quattro anni dall’approvazione del Pear siamo già a metà strada con le sue previsioni». E’ proprio sul Piano energetico ambientale regionale che si gioca la partita. Chi lo ritiene insufficiente a coprire il disavanzo energetico della regione, chi invece ne vede la positività per il risparmio energetico e per l'abbassamento delle emissioni di Co2. Proprio sui dettami del Pear, la Regione ha dato un sì (con prescrizioni) alla centralina da 60 ma si è detta contraria al quella da 520. Posizione anticipata nel tavolo romano convocato da Gianni Letta e ribadita in un apposito atto di giunta. «Quella di Falconara - aggiunge Amagliani - è un'Area ad elevato rischio di crisi ambientale e non può essere appesantita ulteriormente». Secondo l'azienda invece la costruzione delle centrali, al posto di due depositi a mare, andrebbe ad abbassare le emissioni. Ma per la 520 servirebbe una deroga, visto che il Pear non prevede centrali così grandi.
M.Catalani
2 commenti:
Ma allora,se e' vero che le 2 nuove centrali andrebbero ad abbassare le emissioni,perche' continuare a dire di no.
perchè l'api è il padrone privato,contro di lui si deve lottare.
se l'api era un'azienda decotta, in crisi, con cassa integrazione allora si che era diverso.La cgil in prima fila a battagliare.- Meglio ancora se l'api era in parte regionale,comunale ecc...Allora c'era il cda con politici regionali,con sindacalisti...
Così invece non c'è trippa per gatti!!!
I dipendenti? L'occupazione? L'energia necessaria per lo sviluppo?
Chissene frega
sono un lavoratore indotto api
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