mercoledì 1 luglio 2009

VIAREGGIO FISCHIA I CONTESTATORI DI SILVIO


Il Cavaliere sul luogo della tragedia ferroviaria. Nonostante i morti, pochi militanti dell`opposizione fanno a gara per insultarlo. La maggioranza dei cittadini applaude il premier: non è qui per fare un comizio, ma per darci una mano MATTEO ORSUCCI VIAREGGIO L`aveva dichiarato a Napoli nella mattinata di ieri: «Andrò subito a Viareggio a prendere la situazione in mano». L`auto blu è arrivata al municipio intorno alle 16, Silvio Berlusconi è sceso e ad accoglierlo ha trovato buona parte della cittadinanza che si era riversata nella piazza antistante l`edificio.

Quando esplode una cisterna, quando la tragica conta dei morti deve essere aggiornata di ora in ora, quando i giornalisti stanno logicamente sulle balle alla gente, ecco in giornate come quella di ieri a Viareggio la commozione è davvero tanto forte che tutti si stringono attorno e le polemiche politiche vanno a farsi benedire.

C`è un popolo di giovani davanti al Comune. Non hanno tessere, non hanno incarichi nel PdL. O almeno non tutti. Buona parte sta li per assistere all`arrivo del premier. Ha detto che prenderà la situazione in mano.

«Meno male che arriva lui» dice Chiara «sa, mio zio ha finito di pagare il mutuo proprio ieri l`altro. L`ultima rata, proprio quella che ti fa dire "ora questa è casa mia". E invece nulla.

L`esplosione gliel`ha accartocciata.

Vent`anni di sacrifici per nulla». Chiara è una ragazzina che venti anni ce li ha a malapena. E in gruppo con alcuni amici. Non sono forsennati ber- lusconiani, ma non tirano molotov.

Vivono respirando l`aria del momento:

quella rassegnazione mista alla fiducia che deve comunque esserci anche in tragedie come queste.

Esce íl Cavaliere dalla macchina, cominciano i flash dei fotografi, le telecamere si fanno largo tra la folla, e le prime file tenute a freno dal cordone sanitario che gridano «Silvio! Silvio!».

Ieri c`era Viareggio in piazza, certo, ma anche e soprattutto una generazione un po` nuova: giovani coi tatuaggi, coi piercing, gente che qualche anno fa potevi dire "questo è del collettivo studentesco di sinistra" e che invece stava lì fuori a tifare Silvio.

Anche perché la tragedia ha colpito il cuore e quel nervo scoperto di una città che alla fine si è stretta intorno al proprio orgoglio. «Lo sai che è morta anche la mamma di Marco...», «Ma dài, poveraccio... Pensa che stasera dorme da me perché dai suoi nonni non c`è più posto». Teenager, come si dice oggi, che si sono affrettati a darsi una mano l`un l`altro e sono finiti, quasi per caso o forse no, ad applaudire Silvio Berlusconi. Il quale in Comune ha preso parte ad una conferenza stampa molto sobria: ha parlato delle vittime, certo, del fatto che si stesse ancora scavando e del dovere morale di non smettere, dei dispersi, e dell`impegno del Governo... intanto fuori gli animi andavano accendendosi.

Qualche scalmanato è arrivato cercando «quel nano bastardo», gen- te che insomma ha rispolverato il turpiloquio per la situazione. Gli altri, quelli che già avevano visto l`arrivo e che erano rimasti, hanno detto loro «che davanti a un fatto così, davanti ai morti, non c`è destra o sinistra che tenga». Qualcuno ha usato il solito slogan: «Fascisti di m...». E una signora, sempre in fila, si è voltata, con le lacrime agli occhi dicendogli che suo papà era morto partigiano ma che lei Berlusconi lo aveva applaudito perché in momenti del genere una città deve essere una e indivisibile.

Berlusconi o non Berlusconì.

«Silvio pezzo dim...» era l`altro leitmotiv.

Alcuni giovanotti e di sinistra, scossi dall`accaduto, hanno quasi rispolverato la massima morettina:

«Con questi leader qua non vinceremo mai...». Si riferivano al fatto che Viareggio è passata al centrodestra alle ultime amministrative. E che appunto davanti ai morti, ai dispersi, alle mamme che piangono bambini morti, non è certamente Silvio Berlusconi il problema.

La folla dei berlusconiani, addirittura di sinistra, ha contestato insomma gli antiberlusconiani tout court. Il premier è stato fatto uscire dalla porta del municipio che dà su via Garibaldi, per questioni di ordine pubblico.

Qualcuno tra la gente si è sentito male per il caldo. Qualcuno di è sgolato urlando: «Silvio sei un buffone».

Un ragazzo tutto pieno di tatuaggi si è girato alla fine dicendogli: «Ma un è che il buffone sei te?». Ecco, appunto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma pure Viareggio la sinistra e' riuscita a perdere??