Dal Corriere
Mani legate sull’ex Montedison
Sfogo del sindaco dopo lo stop della Soprintendenza agli interventi nell’area industriale dismessa
Falconara Il sindaco Brandoni, che ha accolto con perplessità la lettera nella quale il Soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici delle Marche ha bloccato la demolizione di una parte di edifici per esigenze di ordine pubblico, ha fatto sapere che per quanto lo concerne sulla vicenda dell’ex Montedison cala il silenzio. “Sarà il prefetto a prendere la decisione finale”, prosegue Brandoni tornato sulla questione mercoledì durante il consiglio comunale dopo l’ufficializzazione, da parte dell’associazione Ondaverde, della risposta ricevuta dal soprintendente Cozzolino. “Il soprintendente - osserva il sindaco - mi ha dato un consiglio, quel gruppo di case non è sottoposto a vincolo e volendo potrei fare un ordinanza anche subito. Ho scelto di attendere il parere del prefetto al quale relazionerò tutta la situazione. Fra l’altro nel frattempo è anche arrivata una lettera del Ministero dell’Ambiente che impone una serie di prescrizioni per l’eventuale abbattimento dei manufatti”.
L’eliminazione delle vecchie case degli operai era stato deciso da amministrazione comunale, prefetto e questore per risolvere alla radice il problema dei bivacchi di clandestini e delle successive retate all’interno dell’ex sito industriale. Secondo il soprintendente Cozzolino però la situazione delle casette non è tale da “giustificare una demolizione e la conservazione degli elementi significativi del territori non può essere intesa e limitata ai soli manufatti oggetto di formale tutela”. Inoltre per Cozzolino è poco sostenibile “entrare nell’ordine di idee di dover demolire edifici e manufatti, ancora validi sotto l’aspetto della consistenza materica e storica, per cercare di risolvere problemi di altra natura”.
Ex Montedison a parte, il consiglio comunale di mercoledì è stato centrato sull’atto di indirizzo alla variante del Prg ’99 elaborato dopo una serie di consultazioni con associazioni di categoria e tecnici del settore. A dieci anni dalla stesura del piano regolatore, l’amministrazione Brandoni ha rivisto i contenuti a causa di grosse criticità inerenti la struttura normativa del documento urbanistico, che si è rivelato poco flessibile. Prioritari nella variante saranno il riassetto idrogeologico (ovvero la messa in sicurezza dei fossi), la bonifica della ex Montedison, la possibilità di ospitare padiglioni fieristici nell’area aeroportuale e la creazione di uno sbocco al mare alla luce dello smantellamento dello scalo merci.
M.M
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