giovedì 30 aprile 2009

da Il Giornale

Clandestini, scontro Malta-Italia: respinta barca

- Se non si può parlare di un grave "incidente" fra Italia e Malta, poco ci manca. Ma quello che è avvenuto nel Canale di Sicilia fra la notte scorsa e questo pomeriggio rasenta il ridicolo. Ha ripreso la navigazione puntando sull’isola di Malta la motovedetta dell’isola dei cavalieri che questo pomeriggio ha tentato di "scaricare" a Lampedusa i 66 clandestini soccorsi nella notte in acque territoriali maltesi da un peschereccio tunisino. L’unità maltese non era stata autorizzata dalle autorità italiane ad entrare nelle acque territoriali del nostro Paese.
Lo scontro tra Malta e Italia Un gommone con 66 disperati, fra i quali due donne, rimasti "in panne", è stato soccorso la notte scorsa ad una settantina di miglia a sud di Lampedusa, ma in acque di competenza maltese la cui costa dista oltre 100 miglia dal luogo del "soccorso". Il peschereccio dopo aver preso a bordo i migranti ha proseguito la marcia lentissima, quattro nodi, in direzione Lampedusa. Come già accaduto con il caso della Pinar le autorità italiane hanno segnalato l’accaduto ai maltesi. Fino a questa mattina, pur avendo "preso in mano" la gestione del soccorso le autorità dell’isola dei cavalieri, però, gli immigrati sono rimasti a bordo del peschereccio che li aveva soccorsi.
La mossa di Malta Poi una motovedetta maltese li ha caricati e, anziché puntare verso "casa", cioè La Valletta, ha puntato dritto dritto verso la più grande delle isole Pelagie. E ciò perché i maltesi, pur avendo gestito l’operazione, ritengono che le persone soccorse debbano essere trasportate nel porto più vicino e cioè, Lampedusa. L’unità maltese è arrivata fino al limite delle acque territoriali italiane dove, ad attenderla, si sono poste due motovedette battente bandiere tricolore, una della guardia di finanza e l’altra della capitaneria di porto. L’unità maltese, così come era avvenuto in precedenza per la "Cap Anamur" prima e poi alla Pinar non è stata autorizzata ed entrare nelle acque italiane. Questa volta, però, visto che non si trattava di pescatori costretti a subire le "bizze" di Italia e Malta, la motovedetta maltese ha fatto dietro front.
di MARCO CATALANI

FALCONARA

- Una notte bianca a luglio e la conferma dei fuochi d’artificio per Ferragosto. In vista delle aperture del Primo Maggio, i bagnini fanno il punto con l’assessore al Turismo Signorini sulle manifestazioni estive e, particolare ben gradito, quest’anno la festa sarà interamente finanziata dal Comune. Nel frattempo Falconara dà “asilo” alla Repubblica Libera di Bananas, locale che fino all’anno scorso era sulla costa di Marina di Montemarciano. I danni dell’erosione ha costretto il titolare Marco Stecconi a scegliere Falconara. Il suo “Filiale Bananas” prendendo il posto del Giemme Bar. «A Marina non riuscivamo più a lavorare - spiega - la spiaggia non c’è più e le amministrazioni hanno sempre la scusa pronta per non risolvere il problema. Sono sempre puntuali invece quando dobbiamo pagare le tasse». Inaugurazione già stasera per una tre giorni di feste. «Stasera ci saranno tre dj - annuncia -, il primo maggio offriremo fava e formaggio il pomeriggio mentre sabato avremo un'altra festa con dj Pelosi». Un’altra new entry dopo Bahia Fashion Beach (ex 100% Frutta) e l’acquisto dei Bagni Rita da parte del Picchio Beach. Dal Comune anche la brochure pubblicitaria e dopo la conferma della ferragostana Festa del Mare, lavora ad una festa stile Notte Bianca tra centro e spiaggia, con gruppi musicali e negozi aperti. Metà luglio. Oggi, nuovo meeting con l’assessore Astolfi, sui tempi per il ripascimento della costa. Per la questione terrazze, dopo che una nuova norma regionale ne ha vietato l’utilizzo per la ristorazione, si pensa ad una variante al Piano Spiaggia: coperture ad hoc o allargamento degli chalet. Astolfi ha inoltre lanciato un bando per concedere i cinque locali dell’ex Tiro a Volo (spiaggia di Villanova) ad associazioni di promozione del mare e delle attività marinare, sicurezza dei bagnanti e controllo ambientale.

mercoledì 29 aprile 2009

Primo anno da sindaco Cin cin al Caffè Bedetti


Dal Corriere di oggi

Falconara Soddisfatto, nonostante problemi e difficoltà. Abbastanza sereno adesso che ha chiuso la difficile partita del bilancio. Un anno dopo la sua inattesa elezione a sindaco, Goffredo Brandoni ha festeggiato ieri pomeriggio invitando amici, colleghi e cittadini a un aperitivo nei locali del Laboratorio Creativo del Caffè Bedetti in via Cavour. Poche parole, un po’ di emozione, qualche saluto, alcuni ringraziamenti e poi via con le bottiglie di spumante e i brindisi, anche se il primo cittadino è astemio. “E’ stato un anno impegnativo - spiega - c’è chi non è contento dell’operato della giunta, soprattutto sul versante della sicurezza, mentre sulle questioni di bilancio mi sembra non ci siano contestazioni perché la situazione è obiettivamente critica. Ad ogni modo anche chi non la pensa come me continua a ritenermi una persona onesta, seria, che si impegna nel suo lavoro. Tre aspetti fondamentali perché è quanto mi hanno insegnato mamma e papà”. Proprio ai genitori, scomparsi da tempo, Brandoni aveva dedicato la sua vittoria e oggi ammette di pensare spesso a loro. “Li ringrazio per avermi educato così - dice - e forse è grazie a questa educazione che non mi sono montato la testa, penso di essere rimasto quello di sempre”. Un anno dopoanche la giunta sembra essere abbastanza solida e Brandoni non ha in vista nessun aggiustamento e anche la delega all’urbanistica che definisce “ostica”, per adesso continuerà a restare saldamente in mano sua.


Palasport col fotovoltaico Pannelli sul tetto per risparmiare 14 mila euro all’anno di elettricità


Falconara Saranno coperti con pannelli fotovoltaici gli oltre 1600 metri quadrati di tetto del PalaBadiali. Obiettivo dell’intervento, per il quale la giunta ha intenzione di avviare un “project financing”, azzerare le spese della bolletta elettrica (che con 14 mila euro annui è una delle più alte del Comune) e realizzare la manutenzione del tetto del palasport. “Stiamo predisponendo il bando di gara – spiega l’assessore all’ambiente Matteo Astolfi – per individuare un privato a cui affidare la realizzazione e la gestione dell’impianto. Questo del Pala Badiali è un progetto pilota perché contiamo di utilizzare la stessa procedura anche per altri edifici pubblici”. “Attualmente – prosegue Astolfi – le leggi di settore consentono la realizzazione di detti impianti a costo zero in quanto il gestore esterno GSE copre la spesa di impianto mediante il meccanismo di erogazione di un incentivo in funzione dei KW di energia prodotta”. “Questo incentivo - continua - può essere aumentato in funzione della tipologia di intervento e della natura giuridica del committente e il vantaggio per l’utente consiste nel risparmio mensile che lo stesso ottiene dalla eliminazione dei costi delle bolletta per il consumo elettrico sostenuto”. La valutazione di un buon impianto fotovoltaico dipende da numerosi fattori e principalmente dalle dimensioni e tipologie delle coperture degli edifici, dalla esposizione verso i punti a maggior irraggiamento, dalla possibilità di accesso e di posa in opera dell’impianto. La copertura del palazzetto dello sport secondo Astolfi “presenta alcuni indubbi vantaggi in relazione alla possibilità di installazione dell’impianto fotovoltaico tra i quali una buona esposizione all’irraggiamento del sole, la facilità di accesso e lavorazione in quanto è una copertura pressoché piana, l’ampia superficie per la realizzazione di un impianto di notevoli dimensioni, inoltre necessità a breve ad una manutenzione straordinaria della copertura”. Attualmente dal conteggio delle bollette elettriche del 2008 è emerso che il consumo annuo di energia elettrica del palazzetto dello sport ammonta ad 13.733 euro che per un consumo stimato di 75779 KWh corrisponde ad un costo a Kwh consumato pari ad . 0,18. e visto che la superficie piana totale della copertura del palazzetto ammonta a circa 1672 mq, si possono produrre 0,045 KW/ mq. Il corrispettivo per l’investitore privato corrisponde all’incameramento dell’incentivo concesso dal gestore”.


Alloggi Nuovi controlli


Falconara Ieri la Polizia Municipale ha controllato due appartamenti del centro cittadino. “L’operazione – informa una nota dell’ente – rientra nel programma di monitoraggio delle persone presenti a Falconara con l’obiettivo di verificare chi effettivamente risiede, chi viene ospitato, chi di fatto non c’è ma risulta residente”. In tutto sono state identificate sette persone (di provenienza asiatica e dell’est Europa), tutte regolari per la documentazione. “Sono già state riscontrate - prosegue la nota - 4 violazioni alla normativa sulla cessione degli immobili a stranieri”. Dal controllo è emerso che alcune persone, le quali si erano dichiarate residenti in quegli appartamenti non risultano più presentii da tempo a Falconara. Le stesse sono state cancellate dai registri dei residenti”.

martedì 28 aprile 2009

Vandali ubriachi Danni a una scuola e al circolo Quercetti


Dal Corriere di oggi

Falconara Raid vandalico nella notte fra domenica e lunedì in diverse zone di Castelferretti con vari danni alla sede del circolo Quercetti, alla scuola elementare Leonardo da Vinci e ad una serie di cassette delle lettere. Secondo quanto riferito dai residenti, un gruppo di ragazzi, che probabilmente avevano bevuto un po’ più del dovuto, avrebbero rubato delle biciclette lasciate fuori delle case per fare un giro dalle parti di via Veneto dove sono state rotte molte cassette della posta. Sempre nella notte fra domenica e lunedì ignoti hanno sfondato, forse utilizzando una delle sedie di metallo che si trovavano nel cortile, la vetrata della porta di ingresso del circolo sociale “Quercetti”, la cui saracinesca era stata abbassata solo a metà proprio perché danneggiata da un altro atto vandalico del passato. Danni sono stati fatti anche all’esterno dell’edificio che ospita la scuola elementare Leonardo da Vinci. Un residente, messo in allarme dal chiasso e dal vociare che a notte fonda veniva dalla strada, affacciatosi alla finestra avrebbe anche riconosciuto uno dei ragazzi del gruppo e questo, sarebbe già stato interrogato dai Carabinieri della Tenenza di Falconara. Intanto un diciottenne di Castelferretti è stato denunciato dai carabinieri per essere entrato in un garage ed aver rubato una bicicletta. La notte successi valla alle celebrazioni per il 25 aprile, festa della Liberazione ignoti vandali si erano accaniti sulla bandiera esposta fuori dal circolo “Antonio Gramsci” di Rifondazione Comunista che si trova in pieno centro a Castelferretti. I responsabili del circolo del Prc che domenica mattina si sono recati in sede, hanno trovato la bandiera del partito ridotta ad un cencio bruciacchiato. “Deve essere accaduto dopo le due – ha commentato il coordinatore comunale Renzo Amagliani – perché il bar di fronte resta aperto fino a quell’ora e non erano stati notati movimenti strani. Chiunque sia stato ha avuto tempo almeno tre o quattro ore cioè fin verso le sei, le sette”. Il ripetersi di episodi del genere a pochi giorni di distanza ha creato un po’ di preoccupazione fra gli abitanti del piccolo e fino ad oggi tranquillo paese alle porte di Falconara.
Canepa apre a Brandoni

L’Autorità portuale potrebbe stornare parte degli introiti legati all’Api


Falcionara “E’ una richiesta ragionevole, se c’è un disagio è giusto che venga compensato”. L’ipotesi che l’Autorità Portuale, la quale deve una parte dei suoi introiti al traffico generato dalla raffineria Api, è stata accolta con favore dal neo presidente Luciano Canepa ospite, ieri, del PdL falconarese. All’Authority, infatti, arrivano ogni anno gli introiti derivanti dall’attività marittima della raffineria Api (le manovre di attracco delle petroliere al pontile ed all’isola artificiale vengono gestite, organizzate e disciplinate dal porto di Ancona e dai suoi piloti), però mai nulla è stato riconosciuto al territorio falconarese. L’incontro, organizzato nella sala consiliare del Castello di Falconara Alta (“regolarmente affittata per l’occasione” hanno tenuto a precisare i due coordinatori comunali Lamberto Astolfi e Roberto Sciocchetti) è stato un’occasione per parlare dei problemi, ma anche “per conoscersi”, come ha evidenziato Canepa. “Spesso dobbiamo affrontare questioni complesse – ha detto il neo Presidente dell’Authority – che si possono addolcire e rendere più gestibili se ci sono rapporti diretti fra le persone. Sono a disposizione per colloqui anche con altre forze politiche e con le istituzioni”.Presenti ieri pomeriggio molti consiglieri comunali di Falconara e di Ancona, i consiglieri provinciali Lorenzo Rabini e Paolo Lovascio, alcuni consiglieri regionali, il sindaco di Filotranno Ivana Ballante, e gli onorevoli Remigio Ceroni e Carlo Ciccioli, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore regionale del PdL. “Abbiamo affrontato alcuni dei problemi di competenza dell’Autorità Portuale”, ha spiegato il sindaco Goffredo Brandoni il quale all’epoca della definizione del nuovo presidente dell’Authority propose la candidatura di Canepa. “Si è parlato di erosione, di sottopassi, della metanizzazione dell’arenile, dei pontili – ha precisato Brandoni – e ovviamente del progetto del porto turistico che per noi deve essere solo un ridosso, vale un piccolo approdo”. “Canepa – ha osservato Ciccioli – ha dimostrato massima disponibilità al dialogo con Falconara che pur facendo parte del comprensorio era sempre rimasta in ombra, non aveva mai goduto dei benefici derivanti dalla vicinanza con il porto, adesso è ora di avere qualche risarcimento”. Successivamente a questo incontro di carattere prettamente politico, il sindaco Brandoni presenterà, probabilmente entro il mese di maggio, il neo presidente Canepa a tutto il consiglio comunale falconarese.

lunedì 27 aprile 2009

Su Salò il Cav. scippa il Parlamento e Fini tace
Che faceva Gianfranco Fini, dormiva? Forse era troppo impegnato a soppesare le candidature in rosa proposte da Berlusconi o troppo concentrato sui medici-spia e i centri d'accoglienza. Fatto sta che quando Berlusconi l'ha fatta grossa, il presidente della Camera non ha scagliato i fulmini e le saette a cui ci siamo ormai abituati.
Sì perchè il Cav. stavolta ha esagerato e proprio sul terreno che più sta a cuore al presidente della Camera, il rispetto delle prerogative del Parlamento. Stiamo parlando della proposta di legge che secondo quel segugio di Franceschini conterrebbe l'equiparazione morale tra partigiani e repubblichini (ovviamente non è prorpio così, ma sul punto sorvoliamo). Quando hanno chiesto a Berlusconi se avrebbe accettato l'intimazione del segretario Pd a ritirarla, lui per fare l'en plein di un 25 aprile già tutto riconquistato, ha buttato il cuore oltre l'ostacolo e ha detto: “Non sapevamo che fosse stata presentato questa proposta di legge, ma sarà certamente ritirata”.
Il fatto è che Berlusconi non può ritirare un bel niente, quella proposta è di iniziativa parlamentare, peraltro in origine anche bipartisan (poi i deputati del Pd hanno rapidamente ritirato la firma) e oggi porta ancora l'adesione di qualche decina di parlamentari della maggioranza. Il governo al massimo e quando sarà il momento può esprimere un parere contrario. Ci mancherebbe solo che possa ritirare le proposta di legge che non gli aggradano.
Per questo, a stretto giro dalle dichiarazioni avventate del Cav. ci aspettavamo tuoni e fulmini dai piani alti di Montecitorio, richieste di rettifiche, presentazioni di scuse, appelli all'autonomia e alla sacralità del Parlamento, bacchettate sulle mani e reprimende varie. Invece niente, silenzio di tomba.
Molto strano perchè di solito su questo tasto il presidente della Camera sembra molto sensibile, basta ricordare alcuni casi più recenti: Il primo segnale Fini lo ha lanciato il 30 settembre 2008, quando la maggioranza non partecipò alle sedute per impedire l'elezione di Leoluca Orlando sulla commissione Rai e, rispondendo alle proteste delle opposizioni, chiese ai capigruppo del centrodestra di non “mortificare le istituzioni parlamentari”; poi il 2 ottobre del 2008 quando, rivolgendosi direttamente al Cav., che aveva annunciato l'intenzione di fare ampio ricorso ai decreti legge, Fini rispose che di fronte ad un eventuale “abuso” dei decreti, la Camera avrebbe rivendicato “il diritto di far sentire la propria voce”. E ancora il 13 gennaio 2009, quando lanciò ancora un richiamo al governo perché, dopo la decima fiducia del Berlusconi IV (posta sul decreto anti-crisi), dimostrasse con i fatti rispetto per la centralità del Parlamento. E poi le critiche sul caso Englaro e sul decreto varato in fretta e furia dall’Esecutivo quella sera del 6 febbraio 2009. E ancora il 10 marzo 2009 quando in risposta alla boutade di Berlusconi che solo i capigruppo potessero votare in aula il presidente della Camera espresse tutta la sua contrarietà per un'ipotesi che considerava un sopruso nei confronti del Parlamento.
Ancora più strano il silenzio di Fini se si pensa che stavolta Berlusconi vorrebbe scippare al Parlamento una proposta di legge che aumenta del 20 per cento la pensione a partigiani e "repubblichini" e istituisce l'ordine del Tricolore per chiunque abbia combattuto durante la seconda guerra mondiale. Fossimo tra i presentatori della legge chiederemmo a Fini di scendere in campo a nostra tutela contro un governo che fa e disfa le cose del Parlamento a suo piacimento, ma temo che questa volta aspetteremmo in vano.
L'Occidentale

Dal Corriere Adriatico di oggi

A Falconara

Alzheimer Apre il centro di ascolto

Falconara Sarà inaugurato mercoledì prossimo al Centro Commerciale “Le Ville “ in Via Puglia 8 il primo Centro di ascolto alzheimer, con il proposito di diventare il punto di riferimento per tutti coloro che si prendono cura del malato di alzheimer, fornendo informazioni, ascoltando e consigliando e portando a conoscenza tutte le iniziative già esistenti predisposte da Asl, Regione, Comune, Provincia. Il centro nasce dalla sinergia di diverse forze: l’Ama (associazione malati di alzheimer), l’Inrca che collabora per la parte scientifica, il gruppo Sma che ha messo a disposizione il locale ad uso gratuito, il patrocinio del comune di Falconara m.ma, l’aiuto della raffineria Api e il grande contributo per l’allestimento di Lanfranco Toccaceli. Il centro sarà aperto il lunedì e il giovedì mattina dalle ore 9 alle 12 e uno dei primi progetti sarà la campagna “Misura la tua memoria” in collaborazione con l’Inrca. All’inaugurazione, che si terrà alle ore 16, sarà presente per la benedizione l’arcivescovo Edoardo Menichelli.

domenica 26 aprile 2009

dal Corriere Adriatico di oggi

Campo rom chiuso entro l’estate”

Il sindaco Brandoni a sorpresa: “Ma prima dovremo trovare nuovi alloggi per i residenti

Falconara Annunciata nel settembre scorso dallo stesso sindaco Brandoni, la chiusura del campo nomadi di via delle Caserme è stata poi rimandata. Venerdì la novità: il primo cittadino, durante l’intervista in diretta su èTv, ha assicurato che la struttura potrebbe essere sgomberata addirittura entro l’estate. “C’è un problema - ha ricordato Brandoni - le persone che vivono lì sono residenti, quindi bisognerà dar loro una casa, con tutte le conseguenze che si possono immaginare”. “E’ vero – commenta l’ex assessore ai servizi sociali Antonio Mastrovincenzo – il campo va progressivamente svuotato, ma questo processo deve andare di pari passo con un’attenta politica della casa, problema ancora irrisolto che rischia di creare in città forti tensioni sociali”. Secondo l’ex assessore l’unica strada è l’attuazione definitiva del regolamento per l’emergenza abitativa, approvato dalla giunta Recanatini, ma rimasto fino ad oggi lettera morta. “Ciò consentirebbe di liberare gli appartamenti occupati da chi non ne ha diritto - dice Mastrovincenzo - e di creare un’apposita graduatoria, ma il problema va affrontato subito, senza tentennamenti e ritardi”. Anche Elisabetta Sardi, volontaria dell’associazione Lhasa che da anni si occupa dei nomadi falconaresi, vede con favore l’ipotesi di chiusura del campo di via delle Caserme, ma ricorda che “restano la definire le questioni abitative”. “Le case vanno assegnate con criteri chiari e lineari – osserva – così da evitare problemi e malintesi. Ad ogni modo, in questo periodo è difficile collaborare con il Comune”. “Il campo - aveva spiegato Brandoni annunciandone la chiusura - era nato con un altro scopo, doveva servire soltanto per la sosta temporanea e limitata delle carovane di passaggio, in questi anni, invece, si è trasformato in ben altro”. Nel settembre scorso l’amministrazione cittadina aveva fatto sapere che nella struttura, attrezzata fin dal 1999 con una serie di prefabbricati, al momento attuale risiedeva una sola famiglia alla quale, aveva assicurato il sindaco, sarebbe stata trovata in breve una sistemazione adeguata. “I campi nomadi sono nati proprio per essere solo un luogo di transito, di appoggio - aveva fatto notare all’epoca il comandante della polizia municipale Stefano Martelli – ma se diventano stanziali allora non servono davvero più allo scopo per cui sono stati creati”. Otto mesi fa, però al campo di via delle Caserme la situazione era un po’ diversa e più complicata, perché i nuclei familiari pare fossero addirittura cinque o sei. “Per sicurezza quando ho sentito la voce della chiusura sono andata di persona a verificare - aveva precisato la Sardi - perché ho passato qualche giorno fuori e magari il Comune nel frattempo poteva aver assegnato delle case, ma non è così. Nel campo ci sono sempre le solite famiglie, quindi se l’amministrazione deciderà di chiuderlo e sgombrarlo devono tenere presente che ci sono molte persone da sistemare, oltre venti fra cui diversi bambini piccoli. Nel campo non ci sono clandestini o persone non in regola, ma solo cittadini falconaresi”.
MARINA MINELLI
dal Corriere Adriatico di oggi

“Presenza fissa di un agente ai Servizi sociali”

Falconara “E’ da disapprovare ogni forma di violenza fisica e verbale ma la situazione dei servizi sociali va gestita in modo diverso”. Secondo l’ex assessore Antonio Mastrovincenzo, oggi consigliere comunale del Pd, gli uffici di un settore così delicato, attualmente collocati a palazzo Bianchi, l’ex municipio di via Matteotti, “dovrebbero essere costantemente presidiati da un agente della polizia municipale o da una guardia giurata” e inoltre “questo ambito così complesso va trattato con la massima delicatezza e gestito con il dialogo unito alla chiarezza e alla fermezza”. Loris Calcina, capo gruppo della lista civile Cittadini in Comune, esprime la tua totale solidarietà all’assessore Gilberto Baldassarri ricordando che “le persone in stato di bisogno devono essere aiutate in tutte le maniere, però non è ammissibile usare certi sistemi di prevaricazione. Il rispetto delle regole - dice Calcina - deve venire prima di ogni altra considerazione. Le regole e le leggi le devono rispettare tutti i cittadini, senza distinzione di etnie. Nessuno può mettere le mani addosso ad un’altra persona, sia esso un assessore o un uomo qualunque. Noi siamo per l’integrazione, ma chi vuole essere aiutato deve prima di tutto comportarsi bene”. Il sindaco Goffredo Brandoni, informato dallo stesso Baldassarri di quanto accaduto nella sede dei servizi sociali, commentando l’episodio, pur senza negarne la gravità, ha invitato a non dare eccessivo risalto al fatto. Dal canto suo Elisabetta Sardi, che attraverso un’associazione di volontariato segue la situazione dei rom falconaresi, condanna l’episodio di violenza “inammissibile e intollerabile”, ma osserva che “l’assessore Baldassarri non dovrebbe promettere sistemazioni e alloggi, perché poi quando questi non ci sono e non arrivano, gli animi si esasperano”.

sabato 25 aprile 2009

25 Aprile Perché adesso può essere la festa di tutti



In questo sessantaquattresimo anniversario del 25 Aprile lo scenario culturale e politico, non solo dell’Italia, è profondamente cambiato. Il Parlamento Europeo ha approvato il 2 aprile 2009 la Risoluzione che sancisce l’equiparazione di comunismo, nazismo e fascismo. Accolta favorevolmente da 553 deputati (con soli 44 no e 33 astensioni) la Risoluzione verte sul tema «Coscienza europea e totalitarismo». Anche da questo si avverte sempre più viva la necessità di un ampio coinvolgimento delle istituzioni per rendere possibile la più larga e libera partecipazione alle celebrazioni della Festa della Liberazione.Per quali ragioni la ricorrenza del 25 Aprile, che segna una data così importante nella nostra storia, non esprime il comune sentire del popolo italiano? La prima ragione che viene subito in mente riguarda l’appropriazione della ricorrenza da parte della sinistra non liberale. Un’operazione politico-culturale che ha ridotto la democrazia ad attributo dell’antifascismo e ha identificato nel comunismo il nocciolo duro dell’antifascismo. In tal modo, non è la democrazia che benedice l’antifascismo, ma è l’antifascismo che legittima la democrazia. Pur tuttavia il 25 Aprile deve diventare festa di tutta la nazione italiana. Oggi, in un contesto politico nazionale e internazionale così profondamente mutato, il 25 Aprile deve essere una data capace di rappresentare l’identità e la coscienza nazionale degli Italiani. Ritengo, infatti, di poter dire che proprio le cose che accadono in Italia, in Europa e nel mondo rappresentano un momento propizio per fare di questa data non solo un’occasione di incontro e di crescita, ma riferimento fondante l’unità degli Italiani.Quel che vogliamo ricordare oggi col 25 Aprile è la fine della guerra più sanguinosa mai esistita e del più orrendo incubo che l’Europa abbia vissuto nella sua storia, pur così difficile e faticosa. Una guerra in cui è stato sconfitto il nazifascismo grazie al contributo militare degli alleati, ma che ha visto nella sua ultima fase un movimento di Resistenza civile e militare. Quel movimento in senso proprio comincia nel 1943, ma la presa di coscienza che lo sostiene è preceduta da alcuni passaggi che è necessario ricordare. Il consenso degli italiani al fascismo si incrina con le leggi razziali del 1938, non condivise e spesso subite; trova ulteriori opposizioni nell’entrata in guerra di un’Italia sconsideratamente gettata allo sbaraglio; si consuma definitivamente con l’occupazione tedesca, le stragi, le deportazioni e i genocidi. Non c’è dubbio che le masse popolari hanno guardato, con un sentimento di trepidazione e di angoscia, la «guerra civile» che si è scatenata a nord di Roma. Inoltre, accanto agl’italiani che hanno atteso lo sviluppo degli eventi, vi è stato chi ha scelto di coinvolgersi nella Repubblica mussoliniana, anche senza subire pressioni o coazioni, ma per un sentimento patrio e conservare una identità all’Italia di fronte all’alleato, per non lasciare all’occupante il monopolio del governo civile. La popolazione italiana nel suo insieme non è stata indifferente di fronte ai mille drammi umani provocati dall’8 settembre. Proprio gli «sbandati» hanno offerto le prime testimonianze di una partecipazione solidale. Solo di recente si è recuperata la complessa realtà della resistenza dei militari, rimasta in ombra nella storiografia. Ma soprattutto si è ampliata e arricchita l’immagine stessa della Resistenza. Il rifiuto della violenza e l’accentuarsi della volontà di pace non sono irrilevanti per un’opera di ricostruzione della convivenza civile. La tenace volontà di sopravvivenza è pur sempre una grande risorsa vitale per il futuro di un popolo stremato sul piano materiale e morale da una guerra perduta.
Ilgiornale.it
SICUREZZA L'AMMINISTRATORE COMUNALE E' STATO RAGGIUNTO A PALAZZO BIANCHI E AGGREDITO

Il vicesindaco Baldassarri schiaffeggiato da un rom


Falconara - STAVOLTA e' toccato al vicesindaco Gilberto Baldassarri, con delega ai Servizi Sociali. L'amministratore comunale, mercoledi' mattina, e' stato aggredito da un rom della famiglia Di Giorgio, arrivato a Palazzo Bianchi nell'orario di ricevimento. L'uomo avrebbe spintonato Baldassarri inchiodandolo al muro e prendendolo a schiaffi, pare per ottenere una casa d'emergenza del Comune, Stando a quanto trapela, nei mesi scorsi il rom, insieme alla famiglia, aveva infatti occupato un alloggio di proprieta' comunale, ma era stato fatto subito sgomberare dalla polizia municipale, dato che l'unita' abitativa in questione, appena liberata da un'altra famiglia che l'aveva occupata abusivamente, e' gia' stata assegnata ad un altro nucleo familiare di etnia rom, cui erano stati riconosciuti da tempo i requisiti per ottenere un alloggio di emergenza. Il vicesindaco Baldassarri, nella stessa mattinata di mercoledi', ha denunciato il rom per lesioni; l'aggressore avrebbe motivato il suo comportamento dicendo che Baldassarri, all'epoca dello sgombero, gli aveva promesso un'altra casa, che pero' non gli e' stata mai assegnata. Insomma, un nuovo episodio di violenza dopo che un altro rom, lunedi' mattina sempre a Palazzo Bianchi, aveva aggredito insieme alla moglie una vicina di casa, cui e' seguito pochi minuti diopo il pestaggio del giocoliere in via Bixio

venerdì 24 aprile 2009

Ricevo dal Consigliere Carlo Nucci quanto segue

Caro Franco


Caro amico Franco,

sono ormai quasi 20 anni che ci conosciamo e ci rispettiamo, di te inoltre ho sempre avuto un' ottima opinione, tuttavia resto deluso nel leggere dal giornale che riproponi le errate osservazioni del Consigliere del P. D.
Non può esistere amministrazione che abbia la possibilità di rendere assolutamente impermeabile al crimine la propria città, soprattutto una città come Falconara in cui le amministrazioni di sinistra che ci hanno preceduto con il loro permissivismo hanno l’hanno resa invivibile.
Le ripercussioni poi, della tolleranza avuta nei confronti dei Rom le paghiamo tutti quotidianamente.
So per certo che nei prossimi giorni il Sindaco concluderà il protocollo d’intesa con la Prefettura.
Su una cosa poi voglio rassicurarti: “ se c’è un argomento in cui la maggioranza è assolutamente compatta è quello della sicurezza”.
Da noi non esistono falchi e colombe…l’ulivo, ti rammento sta solo nella tua compagine.
Con cordialità


Carlo Nucci

giovedì 23 aprile 2009

Ha riportato fratture allo zigomo e al naso, dovrà operarsi
Il giocoliere picchiato dal rom “Ho solo difeso un’anziana fioraia”


Dal Corriere di oggi

Falconara “Non li ho mai minacciati con lo spadino che uso per le mie esibizioni. Li ho solo ripresi verbalmente dopo che quei tre ragazzi avevano infastidito e preso in giro una signora anziana che vendeva fiori per la strada, sputandogli anche addosso”. Si difende così il quarantenne Velimir Dabetic, il giocoliere sloveno ma di cittadinanza apolide picchiato dal padre di uno di tre minorenni rom lunedì attorno mezzogiorno lungo l’isola pedonale di Falconara, nei pressi del supermercato Sma, poco distante da piazza Fratelli Bandiera. “Quando hanno iniziato a deridere anche me - racconta l’artista di strada - ho preso per un braccio uno dei tre ragazzi dicendogli che non doveva comportarsi in quel modo con le persone anziane”. Una mossa seguita da un avvertimento scandito dalla frase “perchè altrimenti ti prendo per le orecchie e ti porto da tuo padre che ti impara come ci si comporta in giro”. Tanto è bastato per provocare la dura reazione del padre del minorenne, un nomade della famiglia Spinelli di 37 anni, in seguito identificato dai carabinieri di Falconara, che rischia una denuncia a piede libero per per lesioni personali gravi. Avvisato per telefono dal figlio tredicenne, l’uomo ha raggiunto in auto il centro e neanche venti minuti dopo l’episodio avrebbe aggredito a suon di calci e pugni il giocoliere senza neanche chiedere spiegazioni di quel che era successo. “Mi ha preso alle spalle e appena sono riuscito a liberarmi sono scappato” ricorda Velimir che è stato denunciato dalla famiglia nomade per minacce aggravate. Al volto ha ancora i segni delle percosse. Oltre a un occhio nero e ad alcune lesioni guaribili in quaranta giorni, ha riportato una frattura dello zigomo sinistro e delle ossa del naso e per questo dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico. Dopo essere rimasto in osservazione al pronto soccorso di Torrette fino al pomeriggio di lunedì, ieri mattina Velimir si è presentato di nuovo in ospedale per il ricovero. Cosa che non è stata possibile dato che, oltre al fatto che l’operazione non ha carattere d’urgenza, il giocoliere senza fissa dimora è sprovvisto della tessera Eni, rilasciata agli immigrati dalle Asl, che dà diritto alle cure essenziali di assistenza e serve per le prestazione sanitarie. Ora Velimir, che sarà assistito dall’avvocato maceratese Luca Sartini, si trova a Civitanova, ospite di un amico.
Dal Carlino e Corriere di oggi

......Quanto alle polemiche di Antonio Mastrovincenzo (Pd), che ha denunciato l'inefficacia dell'azione della maggioranza in tema di sicurezza, alla luce degli ultimi fatti di cronaca, rispondono i consiglieri del Pdl Raimondo Baia e Carlo Nucci.
Baia riprende il tema della collaborazione tra vigili urbani e forze dell'ordine, sottolineando che il Pdl ha affrontato "in maniera impeccabile" il nodo sicurezza: "La lotta ai clandestini, con interventi mirati, ha dato risultati apprezzati dall'opinione pubblica, l'ordinanza anti-bivacco ha dato una risposta certa, l'ordinanza antiprostituzione ha tolto il fenomeno dalle strade. Ai nuovi episodi di violenza, questa amministrazione non manchera' di dare risposte certe e definitive".
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Baia Ribatte

"Il pdl impeccabile sul nodo sicurezza"

Falconara - "Il Pdl ha fatto fronte in maniera impeccabile al problema sicuerzza". Cosi' il consiglere Raimondo Baia replica alle accuse di Antonio Mastrovincenzo del Pd. "La lotta ai clandestini - dice - e' stata attuata con interventi mirati che hanno portato risultati apprezzati dall'opinione pubblica. L'ordinanza anti bivacco ha dato una risposta certa alla popolazione: nessuno potra' appropriarsi di spazi pubblici per proprio uso e consumo. Benissimo l'ordinanza anti-prostituzione che ha ridato dignita' e decoro alle aree periferiche".

mercoledì 22 aprile 2009

dal Corriere adriatico

All’auditorium

Primavera in musica Giordani in concerto

Falconara Il concerto della giovane pianista falconarese Martina Giordani aprirà venerdì “Primavera in musica” la rassegna che l’assessorato alla cultura del Comune vuole dedicare agli appassionati di classica e non solo. Oltre ad alcuni concerti aperitivo che porteranno ensemble cameristici ed anche un gruppo rock locale nella zona dell’isola pedonale sono in programma anche due serate all’auditorium Marini in via Marsala con la Giordani ed il 26 aprile con il duo Serpilli chitarra-pianoforte. Martina Giordani, che si è già evidenziata in diverse occasioni per il suo talento e le sue doti interpretative, ha iniziato a suonare all’età di quattro anni in una famiglia di tradizioni musicali e dal 2004 è allieva dell’istituto “G. B. Pergolesi” di Ancona dove si sta formando sotto la guida del pianista Lorenzo Di Bella. Lo scorso anno ha vinto il XX XX concorso nazionale per giovani pianisti “Terzomusica Valle Bormida” e l’anno precedente si era esibita per la prima volta con l’Orchestra “Mannheimer Ensemble” nel Palazzo Campana di Osimo eseguendo il concerto in Fa minore di J. S. Bach.
dal Corriere Adriatico di oggi

Aumento per il city-manager “Un danno da 46 mila euro”

Ancona Uno spreco di soldi pubblici, quell’aumento di stipendio al direttore generale del Comune. Lo ha sostenuto anche ieri in udienza il procuratore regionale della Corte dei Conti, Alberto Avoli, chiedendo la condanna per un danno erarariale da 46 mila euro nei confronti del dottor Gianfranco Moschini, ex dg del Comune di Falconara, e degli ex amministratori che nel 2002 avevano votato in giunta l’indennità aggiuntiva di funzione a favore del dirigente: il sindaco Giancarlo Carletti e sette suoi assessori dell’epoca, Fabrizio Belfiore, Marco Canonico, Susanna Cimarelli, Antonio Graziosi, Marco Paolini, Aldemaro Pietrucci e Francesco Terranova. La procura regionale della Corte dei Conti, che ha aperto una trentina di fascicoli sulle vicende amministrative dell’era Carletti, aveva citato in giudizio il dirigente e gli otto componenti della giunta Carletti prendendo di mira la delibera con cui era stato aumentato lo stipendio al city-manager Moschini, con un’indennità aggiuntiva di funzione per 28 mila euro l’anno nell’arco di quasi un biennio. Per il procuratore Avoli si trattò di un incremento di compenso deliberato dalla giunta Carletti in maniera illegittima e percepito da Moschini sulla base di una determinazione da lui stesso fatta in suo favore. Per questo ora la procura regionale richiede indietro 46 mila euro, dando atto che parte delle somme sono erano state recuperate all’epoca su iniziativa dello stesso sindaco Carletti. Le difese del’ex sindaco e dei suoi assessori (avvocati Cristina Carnicelli e Gianni Marasca) ieri hanno sostenuto Carletti e gli altri componenti della giunta non potevano immaginare di votare l’aumento di stipendio al loro manager, dato che la delibera riguardava un atto complesso come il piano di gestione delle risorse economiche del Comune di Falconara, predisposto dallo stesso direttore generale. L’avvocato Di Stasi, difensore di Moschini, ha sostenuto invece che la maggiorazione del compenso era legittima e conseguente a precedenti delibere del comune. Il procuratore regionale Avoli, pur riconoscendo che le ragioni degli ex amministratori non erano prive di fondamento, ha confermato per tutti la richiesta di condanna a risarcire il danno erariale. In maniera graduata in base alle responsabilità: oltre la metà a carico di Moschini, il resto gli altri otto.


dal Corriere adriatico di oggi

Per Mastrovincenzo gli ultimi fatti dimostrano il fallimento della politica di Brandoni sulla sicurezza

Il Pd: “Risse e rapine svelano l’inganno”

Falconara Le risse, i pestaggi, le rapine a mano armata dimostrano come l’amministrazione di destra che governa Falconara abbia, anche sotto questo aspetto, ingannato gli elettori”. Secondo Antonio Mastrovincenzo, consigliere comunale del Pd (ed ex assessore ai servizi sociali della giunta Recanatini), l’attuale esecutivo guidato da Goffredo Brandoni “dopo aver cavalcato il tema della sicurezza in campagna elettorale e nei mesi successivi, prova, ancora una volta, la totale inadeguatezza nell’affrontare i problemi della città”. “Gli interventi messi in campo dalla giunta Brandoni – prosegue Mastrovincenzo – spacciati come provvedimenti per la sicurezza, sono stati in realtà atti di mera prevaricazione: l’ordinanza anti-bivacco che è andata a colpire persone povere e in difficoltà; i blitz indiscriminati nelle abitazioni di immigrati, che hanno alimentato colpevolmente sentimenti di intolleranza; l’ordinanza anti-prostituzione, che in realtà ha solo aggravato il fenomeno, che ora si è spostato nelle case, senza colpire in alcun modo gli sfruttatori”. Insomma il consigliere del Pd è del parere che “sulla sicurezza non sia stata messa in campo nessuna misura adeguata, nessun intervento efficace” ma si tratti solo di “demagogia e populismo”. “La giunta di destra – prosegue – si è dimostrata forte con i deboli e debole con i forti; ha inneggiato continuamente ad un presunto ‘decoro’ di Falconara, quando in realtà una città è ‘decorosa’ se riesce a coniugare sicurezza ed accoglienza, legalità e coesione sociale. Questa amministrazione sta fallendo su tutta la linea e i cittadini se ne stanno ormai quotidianamente rendendo conto”.
M.M.
dal Corriere Adriatico di oggi

Giocoliere pestato per vendetta

Aggredito dal padre di un baby-rom che aveva minacciato con uno spadino

Falconara L’artista di strada aveva esagerato. Davanti a quei ragazzini che lo infastidivano, li aveva spaventati peggio di una mangiafuoco vero. A uno di loro, un tredicenne rom, avrebbe puntato alla gola un spadino utilizzato per le sue esibizioni. Ma anche caso la reazione del padre dei minorenni, un nomade della famiglia Spinelli, sarebbe stata spropositata, una raffica di pugni e calci che hanno steso a terra il giocoliere tra lo sgomento dei passanti che a mezzogiorno dell’altro ieri affollavano l’isola pedonale tra via Mameli e via IV Novembre, poco distante da piazza fratelli Bandiera. Sono meno confusi i contorni del pestaggio del giocoliere che tutti i lunedì si esibisce per le vie del centro con i suoi arnesi del mestiere, clavette, cerchi, una piccola sciabola per rendere più suggestive le sue esibizioni con il fuoco. A renderlo una maschera di sangue sarebbe stato un nomade (L.S. le sue iniziali) subito identificato dai carabinieri della tenenza di Falconara, accorsi insieme a un’ambulanza del 118. Il mangiafuoco aveva un occhio nero, diverse escoriazioni e un sospetto trauma cranico: anche se non si è voluto far ricoverare, la prognosi è di quaranta giorni, abbastanza per procedere anche d’ufficio per il reato di lesioni volontarie gravi a carico del nomade intervenuto in soccorso del figlio dopo il litigio tra i ragazzini e il giocoliere.Il coltello del mangiafuocoMa anche il mangiafuoco, uno straniero piuttosto conosciuto tra chi frequenta il centro cittadino, è stato denunciato dalla famiglia nomade per le minacce aggravate al ragazzino rom, che era con due suoi coetanei. Quello spadino puntato contro un tredicenne avrebbe scatenato la reazione violenta del genitore di uno dei tre minori che avevano bisticciato con il giocoliere. Subito chiamato dal figlio al cellulare, l’uomo - alto e grosso da far paura - anziché chiedere spiegazioni si sarebbe avventato contro il mangiafuoco mentre intratteneva i passanti nel suo palcoscenico all’aria aperta. Il giocoliere (V.D. le sue iniziali) è finito kappaò, colpito con calci e pugni. I militi della Croce Gialla, arrivati in pochi minuti, l’hanno medicato sul posto. Più tardi l’artista si è recato al pronto soccorso, dove gli sono state diagnosticate lesioni guaribili in quaranta giorni. Per l’aggressore si profila una denuncia a piede libero per lesioni personali gravi. La versione del nomade, assistito dall’avvocato Francesco Nucera, è molto più soft. Serebbero volati tutt’al più due ceffoni. Ieri il giocoliere era di nuovo al suo posto: alcune donne che uscivano dal market, solidali, gli regalavano del cibo.

LORENZO SCONOCCHINI


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La videosorveglianza ha ripreso l’episodio

Falconara Un violento pestaggio, fatto di calci e pugni, o due schiaffi assestati al giocoliere per dargli una lezione? Per capire come sono andate veramente le cose, tornerà utile la ripresa di una telecamera della videosorvegliaza esterna di una banca, che punta proprio sul luogo dell’aggressione. L’avvocato Francesco Nucera, che assiste il nomade, ha chiesto ai carabinieri di acquisirla. Dai filmati potrebbero uscire fotogrammi anche dell’antefatto, ovvero il litigio tra i ragazzini e il giocoliere, che avrebbe estratto uno spadino minacciando il tredicenne rom.

martedì 21 aprile 2009

dal Messaggero di oggi

Brandoni striglia Baldassarri e Petri

Il sindaco: «Fiducia in loro dopo le critiche? Pagano l’inesperienza, ancora sì»

FALCONARA - Mancano sette giorni al 28 aprile, data segnata in rosso sul calendario del sindaco Goffredo Brandoni come primo anniversario dalla sua vittoria nelle elezioni comunali. Tempo di feste e bilanci. La Pdl martedì prossimo offrirà un buffet alla cittadinanza in piazza Mazzini. L’amministrazione invece sta organizzando una cena L’8 maggio. Come è stato il primo anno? Spesso ribattezzato dagli avversari il “sindaco sceriffo”, Brandoni difende la sua politica e rilancia nuove ordinanze. «Entro maggio - annuncia - con il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, firmeremo un protocollo d’intesa per coordinare le forze di polizia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la prostituzione è pressoché debellata e anche l’antibivacco ha dato i suoi frutti. Ora lavoriamo ad atti contro chi imbratta i muri e, chiesto dai bagnini, per proibire contenitori di vetro in spiaggia». Al palo il provvedimento antidroga e in vista (c’è un odg in consiglio) maxi multe per i proprietari di cani che sporcano in strada.Ma qual è la salute della maggioranza, dopo le critiche a Gilberto Baldassarri e Loriano Petri. «Massima fiducia per loro? Ancora sì - si fa sfuggire -. Uno dei punti di forza è la compattezza della giunta. Qualche consigliere non è entrato bene nell’ingranaggio ma col tempo certi spigoli si smusseranno. Paghiamo l’inesperienza». La preoccupazione maggiore resta il bilancio. «Da consigliere - racconta - pensavo di avere un quadro quasi certo e invece sono venute fuori tante sorprese negative. Soprattutto, circa 15 milioni di contenziosi». Compito non facile e finora non agevolato dal Governo sul quale Brandoni confidava per chiudere la partita accise. «La promessa di aiuti - spiega - scade a fine legislatura, non dopo un anno. Continuo a lavorare con il Coordinamento e sollecitando i miei parlamentari. Dopo l’Abruzzo, non credo arriverà un’ una-tantum. Ho fiducia sul riconoscimento del contributo».Dita incrociate. Per il resto il primo anno di Brandoni è passato all’insegna del riordino. I servizi, esternalizzati nel passato, stanno rientrando in Comune. Dopo la chiusura delle Esino Entrate “la Gpc e Falconara Servizi sono in liquidazione - aggiunge - e la Asco sarà chiusa quanto prima. Oltre a contenere i costi, riportare tutto in Comune ci consentirà di controllare meglio il denaro pubblico”. E il Cam? «Aspettiamo di avere partner stabili - riferito alle elezioni di Ancona e Osimo - ma è certo che se dovesse vincere Bugaro sarebbe tutto più immediato».Infine, i rapporti con le opposizioni. «Con il Pd - conclude il sindaco - c’è un buon rapporto. Non posso dire lo stesso dei Cic, sia per l’esposto alla Corte dei Conti (denuncia di presunto danno erariale nella convenzione con l’Api, ndr), sia per i continui sbeffeggiamenti che subisco sul loro sito internet. Nella trattativa Api abbiamo chiesto una cifra congrua: il tempo dimostrerà che abbiamo fatto una grande cosa. Presto risponderò all'esposto». Brandoni chiude qui, un anno più vecchio ma per nulla intenzionato a lasciare il timone.Giocoliere al mercato, picchiato da un rom, all’ospedale con la mascella fratturata. Ne avrà per 40 giorni l’artista di strada che ieri mattina è stato aggredito da un rom di 37. Il fatto, in via Bixio attorno alle 11. Pare che il giocoliere abbia reagito al tentativo di tre ragazzini, figli del rom, di sottrargli i soldi della questua, scatenando la reazione del genitore, ora denunciato dai carabinieri.

M.Catalani







dal Corriere Adriatico di oggi

Picchiato un giocoliere


Rifiuta l’accendino a due rom, preso a calci e pugni in strada

Falconara Sono ancora confusi i motivi per i quali un quarantenne straniero, che ogni lunedì intrattiene i passanti con le sue esibizioni da giocoliere e mangiafuoco, è stato pestato ieri mattina verso mezzogiorno da due rom che in quel momento si trovavano nei pressi del suo “palcoscenico” stradale. Secondo quanto riferito dai commercianti della zona (l’area pedonale fra via Mameli e via IV Novembre nei pressi di piazza fratelli Bandiera), l’uomo V.D. avrebbe rifiutato di prestare ai due rom un accendino. La questione sembrava essere finita lì, ma i due sono tornati poco dopo sui loro passi e il giocoliere è stato preso a pugni e calci con particolare violenza. I militi della Croce Gialla accorsi pochi minuti dopo hanno medicato sul posto l’uomo il quale però, nonostante un occhio nero, varie escoriazioni ed un sospetto trauma cranico, ha rifiutato il trasporto al pronto soccorso. Dei due nomadi, quando sono arrivati i Carabinieri della Tenenza di Falconara, non c’era già più nessuna traccia. Una quindicina di giorni fa era stata una rissa (probabilmente per questioni sentimentali) fra due donne dell’Europa dell’est, ad animare il sempre affollatissimo mercato settimanale che circa un mese prima era stato teatro di un inseguimento poiché alcuni venditori abusivi di articoli griffati ma contraffatti avevano cercato di sfuggire ai controlli dei carabinieri. Nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso, invece, una famiglia di nomadi ha minacciato un addetto alla sicurezza del discount Dico che si era avvicinato per tenerli d’occhio poiché le stesse persone avevano effettuato, in passato, dei tentativi di furto. Il capofamiglia sentendosi osservato e vedendosi tenuto sotto controllo ha aggredito verbalmente il vigilante urlandogli anche “sporco negro” e quando l’addetto alla sicurezza ha invitato l’uomo alla calma questo ha afferrato una bottiglia di spumante brandendola come una clava in modo minaccioso. A questo punto è intervenuto anche il ragazzo che accompagnava la famiglia il quale ha afferrato un grosso barattolo di vetro con cui ha cercato di colpire il vigilante. Il pesante barattolo scagliato con forza ha preso, invece, rumorosamente, ma senza far danni, uno spigolo del vetro del reparto macelleria. Vista la situazione e la confusione che si era venuta a creare i rom si sono allontanati in fretta facendo perdere le tracce, ma anche molti clienti se ne sono andati, spaventati e preoccupati, interrompendo la spesa a metà. Nell’ottobre del 2005 al Dico di via Marconi un rom malmenò il macellaio ed il figlio che aveva tentato di dividerli, mentre nello stesso momento due donne, sempre rom, aggredivano una commessa “colpevole” di non avergli dato un osso per il brodo.
MARINA MINELLI,



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Zuffa nel market e assalto armato


Falconara Qualche settimana fa la rissa fra due donne dell’est, ieri le botte ad un giocoliere, pestato in pieno mercato da due rom, sabato notte un rumeno ubriaco che vagava, brandendo un coltello, nella zona di piazza Mazzini e mercoledì scorso un vigilante del discount Dico minacciato, sempre da un gruppo di nomadi, con tanto di bottiglia usata come clava e successivo lancio di un barattolo di vetro. Per non parlare poi dell’assalto a mano armata alla ditta di autotrasporti Fercam avvenuto giovedì della settimana passata. Insomma a Falconara la questione sicurezza sembra essere sempre di più all’ordine del giorno e sempre meno sotto controllo.






lunedì 20 aprile 2009

Ubriaco minaccia i passanti con un coltello. Arrestato dai carabinieri


Dal Carlino di oggi

Falconara - COMPLETAMENTE ubriaco, si era messo ad inseguire i passanti, attorno a mezzanotte e mezza, in piazza Mazzini, a Falconara, brandendo un coltello. All'arrivo dei carabinieri della tenenza, Nocolae Sturianu, 39 anni, romeno senza fissa dimora, non si e' calmato. Anzi ha proseguito a minacciare con la lama in pugno. E per questo motivo e' stato arrestato. Ora si trova rinchiuso in carcere con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, violenza e porto abusivo d'arma. L'uomo e' apparso subito in preda ai fumi dell'alcol. Non riusciva a controllarsi. Per fortuna in piazza Mazzini, a quell'ora non c'era moltissima gente. Ma quei pochi che si sono visti avvicinare dall'individuo con il coltello in mano, non si sono affatto divertiti.

domenica 19 aprile 2009

“Stefania, com’eri generosa”


Falconara La pur grande chiesa di Sant’Andrea di Castelferretti non è stata sufficiente a contenere tutti quelli che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Stefania Barchiesi, 41 anni, ex capo stazione scomparsa improvvisamente giovedì scorso. Parenti, amici, colleghi ferrovieri, hanno invaso silenziosamente anche piazza della Libertà, attendendo la fine della Messa e l’uscita del feretro, per salutare la mamma Diva e la sorella Marilena e per accompagnare Stefania fino al piccolo cimitero del paese.

Amata, apprezzata e stimatissima nell’ambiente delle Ferrovie, Stefania aveva ereditato dal padre Bruno e dallo zio, la passione per i treni ed è stata per quasi dieci anni capo-stazione allo scalo ferroviario di Ancona e dal 2004 impiegata negli uffici della Direzione compartimentale movimento di Ancona che dirige tutte le stazioni ferroviarie delle Marche, dell’Abruzzo e dell’Umbria.

Membro del consiglio direttivo del Dopolavoro ferroviario di largo Sarnano, Stefania Barchiesi era anche presidente regionale della società nazionale di mutuo soccorso “Cesare Pozzo”, la storica associazione che assiste e tutela il lavoro dei ferrovieri. All’interno della “Cesare Pozzo” nel corso degli anni aveva ricoperto una serie di importanti e prestigiosi incarichi. E’ stata corrispondente regionale del giornale sociale “Il Treno”, responsabile delle attività di formazione, dalla carica di consigliere regionale fino alle recenti elezioni grazie alle quali era diventata la più giovane presidente regionale donna dell’associazione di mutuo soccorso il cui presidente nazionale ieri era a Castelferretti per l’ultimo saluto ad una delle sue più preziose collaboratrici.

Stefania Barchiesi era anche l’anima del dopolavoro ferroviario di Ancona. Sette anni aveva subito un intervento chirurgico al cuore, ma aveva continuato a vivere con la sua spiccata ironia, coinvolta in mille attività e senza mai far pesare le sue condizioni a parenti e amici. Nella sua omelia il parroco don Gabriele Ruzziconi ha ricordato l’impegno sociale di Stefania, ma anche la sua gioia di vivere e la capacità di “saper donare un aiuto concreto agli altri”.
Caccia alla banda del Tir
Assalto alla Fercam, due settimane fa un colpo fotocopia a Osimo


Dal corriere di oggi

Falconara Non può partire dalle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso puntate sul piazzale della ditta di trasporti la caccia al commando che ha assaltato la Fercam seminando terrore e raccolto un bottino piuttosto misero. Ma forse la sfida lanciata ai banditi dai carabinieri di Falconara potrebbe prendere spunti preziosi dalla cronaca che il 4 aprile scorso dava conto di un furto ai danni di un’azienda di Osimo. Balza all’occhio la dinamica di quel precedente, che era simile all’irruzione di giovedì sera nel deposito lungo la Flaminia, a Villanova. Colpisce che in entrambi i casi sia stato utilizzato un Tir per fare il blitz. Il semirimorchio di dodici metri s’è affacciato alla Fercam poco dopo le 21 nel magazzino. Dentro c’erano due camionisti e tre dipendenti che sono stati immobilizzati sotto la minaccia di una pistola e di un taglierino branditi da due dei cinque malviventi. Il gruppetto di dipendenti è stato sequestrato. Sono tutti stati legati ai polsi con nastro adesivo e fascette di plastica, poi rinchiusi in un ufficio. A quel punto la gang aveva campo libero e con l’aiuto di due muletti ha caricato una decina di bancali carichi di dolci e pentole. Hanno anche portato via un po’ di soldi presi dai portafogli del personale sorpreso dal raid, e le auto di due dipendenti che poi sono state ritrovate nel piazzale di un ristorante non distante dal luogo della rapina. Probabilmente i piani del drappello fuorilegge prevedevano un malloppo maggiore dei circa 10 mila euro, si aggira attorno a quella cifra il valore della refurtiva. Ora deve guardarsi dalle unghie affilate dei carabinieri che si sono subito messi sulle loro tracce. Non è facile per gli investigatori scorgere le orme giuste sul terreno della fuga. Non ci sono le riprese ad aiutare i carabinieri della Tenenza che, guidati dal comandante Matteo De Martiis, non lasciano nulla al caso pur di non lasciare impunito l’episodio dai toni drammatici di giovedì sera. I rapinatori erano incappucciati e i dipendenti non li hanno visti in faccia. Hanno sentito che parlavano italiano, niente di più purtroppo. Nel deposito e sul piazzale, peraltro, i Tir entrano ed escono di continuo e nessuno ha pensato di annotare la targa del camion che stava fuggendo dopo il colpo. Si rischia di brancolare nel buio, ma la caccia resta aperta.

sabato 18 aprile 2009

Assalto armato alla Fercam
Sequestrate cinque persone, i ladri arrivano in camion e rubano merci


Dal Corriere di oggi

Falconara Erano in cinque. Tutti con un passamontagna calato sul viso. Uno armato di pistola, un altro con un taglierino in pugno. Italiani, probabilmente del sud stando al loro accento. Di sicuro professionisti della rapina. Che sapevano come e quando colpire. Raid di banditi armati giovedì sera nel deposito della ditta di trasporti Fercam, che si trova lungo la Flaminia, nel quartiere Villanova. Il commando è arrivato a bordo di un autoarticolato di colore bianco con l’intenzione di svuotare il magazzino delle merci più costose e riempire il semirimorchio lungo almeno dodici metri. Dopo aver legato e rinchiuso nell’ufficio tre dipendenti della ditta e due autotrasportatori, si sono dovuti accontentare invece di una decina di bancali di dolci e pentole, merci stoccate in deposito. Oltre a due auto, una Fiat Punto e una Opel, sottratte a due dei tre dipendenti e diverso denaro contante rubato dai portafogli delle cinque persone sequestrate. Bottino totale circa 10 mila euro.I cinque malviventi hanno fatto irruzione poco dopo le 21 nel magazzino situato nei pressi della Raffineria Api e dietro l’hard discount Eurospyn. All’interno si trovavano due camionisti e tre dipendenti: un impiegato di 35 anni e due magazzinieri di 40 e 27 anni, tutti anconetani. Uno dei cinque malviventi è entrato con la pistola spianata, subito seguito dagli altri. Poche dure parole per rendere più incisiva la minaccia della pistola e il più era fatto. Dopo averli legati ai polsi con del nastro adesivo e fascette di plastica, i ladri hanno poi rinchiuso le cinque persone nell’ufficio. Quindi hanno fatto entrare il camion nel magazzino e utilizzando due muletti della ditta hanno caricato i bancali a bordo del semirimorchio. Poi i banditi sono scappati usando anche le due auto rubate ai dipendenti, poi ritrovate ieri pomeriggio nei dintorni di Falconara. I tre dipendenti e i due camionisti sono stati liberati solo attorno le 22 da un altro autotrasportatore, arrivato alla Fercam quando i banditi si erano già allontanati da almeno venti minuti. Solo allora sono stati chiamati i carabinieri che hanno avviato le indagini con il supporto degli uomini della Scientifica. Nessuno li ha visti andar via, nessuno conosce la direzione presa dai malfattori, che hanno avuto preziosi minuti di vantaggio prima che scattasse l'allarme. I carabinieri di Falconara hanno circondato il deposito e battuto le strade circostanti. Disposti anche controlli e posti di blocco sull’autostrada. Tutto inutile, però. Il camion col bottino non è stato più trovato.

venerdì 17 aprile 2009

dal Messaggero di oggi

Ma in riva al mare sarà un’estate di feste

Falconara. Nonostante le vacche magre, qualcosa si muove per le manifestazione estive: arrivano sulla spiaggia il Festival del mare e la Notte bianca. Il Comune ha presentato agli operatori balneari alcuni progetti che già hanno attirato interesse da parte dei privati. Tra questi il Festival, una tre giorni all'insegna dell'enogastronomia e del divertimento prevista per la seconda metà di luglio, e un maxi evento sullo stile delle gettonatissime notti bianche.
Far West al market Rom tra gli scaffali,
la sicurezza si attiva: scattano insulti e parapiglia


Dal Corriere di oggi

Falconara Bagarre con lancio di bottiglie e barattoli mercoledì pomeriggio al supermercato discount Dico di via Marconi 104. Nel pomeriggio verso le 18, in un momento in cui il discount era particolarmente affollato di clienti, si è presentata una famiglia di rom, padre, madre e figlioletto, accompagnata da un ragazzo più grande. Uno degli addetti alla vigilanza si è avvicinato per tenerli d’occhio poiché le stesse persone avevano effettuato, in passato, dei tentativi di furto. Il capofamiglia sentendosi osservato e vendendosi tenuto sotto controllo ha aggredito verbalmente il vigilante urlandogli insulti a sfondo razziale e quando l’addetto alla sicurezza ha invitato l’uomo alla calma questo ha afferrato una bottiglia di spumante brandendola come una clava in modo minaccioso. A questo punto è intervenuto anche il ragazzo che accompagnava la famiglia il quale ha afferrato un grosso barattolo di vetro con cui ha cercato di colpire il vigilante. Il pesante barattolo scagliato con forza ha preso, invece, rumorosamente, ma senza far danni, uno spigolo del vetro del reparto macelleria. Vista la situazione e la confusione che si era venuta a creare i rom si sono allontanati in fretta facendo perdere le loro tracce, ma anche molti clienti se ne sono andati, spaventati e preoccupati, interrompendo la spesa a metà.Avvisati dal direttore del discount e grazie alla descrizione del gruppo familiare fatta dai clienti presenti nel punto vendita, i Carabinieri della Tenenza di Falconara sono riusciti ad identificare tutte le persone presenti al Dico. Poco prima della chiusura, però, il capofamiglia, sempre accompagnato dal ragazzo, si è ripresentato al discount ed ha intimato il direttore a non sporgere denuncia per quanto accaduto. Nell’ottobre del 2005 al Dico di via Marconi un rom ha malmenato il macellaio ed il figlio che aveva tentato di dividerli, mentre nello stesso momento due donne, sempre rom, aggredivano una commessa “colpevole” di non aver voluto dar loro un osso per il brodo. Il direttore del Dico ha immediatamente chiamato i Carabinieri e solo questo ha fatto sì che i nomadi si allontanassero velocemente. Sono stati comunque identificati e nei loro confronti hanno presentato una denuncia sia il macellaio sia la commessa. La donna e il figlio del macellaio sono stati medicati al pronto soccorso dove le loro ferite sono state giudicate guaribili in circa dieci giorni.

giovedì 16 aprile 2009

Gioacchini e Dc scelgono Bugaro



Dal Corriere di oggi

Ancona Giacomo Bugaro può incassare l’appoggio del commercio e quello della Democrazia Cristiana. I commercianti propendono verso Bugaro. Si sono conclusi ieri gli incontri organizzati da Gioacchini dell’associazione “Centro Città Ancona”. Prima dell’ultimo invito che ha visto la presenza dell’Udc, erano già stati ospitati nella galleria sia Galeazzi che Bugaro. E proprio verso il candidato del Pdl sembrerebbe orientarsi il favore dei negozianti che rimandano però ogni decisione ufficiale dopo l’assemblea interna che si svolgerà nei prossimi giorni.

Intanto ieri Bugaro ha incontrato i cittadini del Piano- “Ho riscontrato un entusiasmo che non mi aspettavo e tanti elettori del centrosinistra che dicono di aver votato Sturani chiedono un cambiamento perché si sono sentiti abbandonati a se stessi. Hanno trovato la persona giusta”. Bugaro promette “attenzione maggiore ai problemi legati alla sicurezza e alla regolamentazione del commercio”. Annuncia. “Farò una sede elettorale al Piano come punto di ascolto”. E sostiene di essere stato contattato dalla Democrazia Cristiana che farà la lista ad Ancona. “Abbiamo fatto una ricognizione, lunedì faremo un altro confronto. Se ci sarà convergenza sul programma andremo insieme”.
dal Corriere adriatico di oggi

Sabato e domenica il raduno del Dorikan

Le moto dei bikers al Parco del Cormorano

Falconara. Sabato e domenica al parco del Cormorano arrivano i bikers per il Dorikan by the sea, terza edizione del motoraduno biker organizzato dal Dorikan Ancona. Tante le novità dell’ edizione 2009. Innanzitutto il cambio di sede, visto che quest’anno i gruppi bikers di tutta Italia si ritroveranno al Parco del Cormorano. Inoltre l’evento si articolerà nelle giornate di sabato e domenica fino a tarda sera. Come da tradizione l’ingresso sarà gratuito e sarà possibile campeggiare. Il programma della due giorni, che stando agli organizzatori dovrebbe trascinare a Falconara circa 1.500 motociclisti dall’Italia, ma anche dalla Germania e da altri apesi europei, è ricco e variegato a partire da sabato con l’arrivo di oltre 50 gruppi di biker italiani. Alle 18 una delegazione di 50 moto sfilerà per le vie di Falconara con un ospite particolare, ovvero un track, con gli inconfondibili marmittoni cromati tirati a lucido e completamente aerografato, di proprietà della Servizi e Trasporti Riuniti Srl di Falconara. Alle 22 appuntamento con la musica dei Southell che introdurranno il concerto di Matthew Lee, mentre domenica sarà la volta della cover band The Kiss i cui membri già nel pomeriggio di domenica si aggireranno tra gli stand allestiti al Cormorano, truccati e mascherati, per scattare una foto ricordo assieme ai visitatori. Gran finale, dopo il concerto, grazie ai padroni di casa, i bikers della Dorikan Ancona, che saluteranno tutti con uno spettacolo pirotecnico.
Raffica di multe per la sosta irregolare
Il Comune aumenta i controlli: plauso dei cittadini soprattutto a Palombina Vecchia

Dal Carlino del 16 Aprile

Falconara - Raffica di multe nei quartieri di Falconara, ma i resideni ringraziano. Vita dura per gli automobilisti indisciplinati, perche' da alcune settimane i controlli sulla sosta da parte dei vigili urbani, quindi anche al di fuori delle righe blu, si sono fatti piu' serrati e le sanzioni piovono su tutto il territorio. Promette quindi di essere rispettato il preventivo a bilanco, pari a 400mila euro di sanzioni, contro i 185mila incassati nel 2008. Tra le zone piu' colpite c'e' Palombina Vecchia, dove sono state elevate decine di sanzioni contro la sosta selvaggia. Contemporaneamente dal primo aprile, con l'entrata in vigore della sosta a pagamento anche sul tratto sud di via Flaminia, gli ausiliari della sosta hanno esteso i controlli, sanzionando gli irregolari. "A Palombina - spiega l'assessore alla Viabilita' Loriano Petri - abbiamo ricevuto segnalazioni, in particolare da via Toscana dove l'abitudine di parcheggiare senza regole comprometteva la circolazione. Sono stati quindi intensificati i controlli e, a fronte di numerose sanzioni, ho ricevuto, strano a dirsi, i complimenti dei cittadini, anche peche' gli agenti si sono comportati correttamente, cercando di rintracciare i proprietari delle auto in sosta irregolare e sanzionando solo chi non era reperibile". Proprio l'organizzazione viaria di Palombina sara' al centro di un incontro orgaizzato dall'assessorato alla viabilita' per stasera alle 21.15, nei locali parrocchiali di via Italia. L'iniziativa ricalca quella intrapresa per Castelferrtti, dove il Comune ha chiamato a raccolta i cittadini per ottenere proposte di modifica viaria: "Stiamo studiando correttivi - spiega il generale Petri - ed abbiamo gia' ipotizzato di partire dalle piazze, garantendone la messa in sicurezza". Tra le richieste dei residenti c'era infatti di ripristinare il divieto di transito in piazza Albertelli, mentre il Comune aveva proposto i riaprire via Terzi in uscita dal centro storico. Quanto ai controlli sulla sosta, "l'arrivo degli ausiliari - ribadisce il comandante della polizia locale, Stefano Martelli - ci ha permesso di liberare risorse e quindi di impiegare gli agenti nei controlli su tutto il territorio, non solo a Palombina". Sempre nell'ambito dei controlli sulla viabilita', i vigili sono intervenuti martedi a Villanova, in via Flamini: alle 18.30 il conducente di un Doblo', un 30enne artigiano di Senigallia, ha perso il controllo del mezzo ed e' salito sul marciapiede, ma ha continuato la corsa spargendo olio per strada. Gli accertamenti dei vigili hanno permesso di appurare che il tasso alcolemico del guidatore superava 1,5 grammi per litro e le sanzioni previste sono l'ammenda da 1.500 a 6000 euro, l'arresto da tre mesi ad un anno oltre che la sospensione della patente da uno a due anni.

mercoledì 15 aprile 2009

Indagine epidemiologica, Api detta le sue condizioni


Dal Carlino di oggi

Falconara - Sull'indagine epidemiologica commissionata dalla Regione all'Arpam e all'Istituto tumori di Milano, e' botta e riposta a colpi di lettere tra l'assessore regionale all'Ambiente Marco Amagliani, il dottor Andrea Micheli (dell'istituto milanese) e Giancarlo Cogliati, amministratore delegato di Api Raffineria di Ancona. Nelle scorse settimane a cittadini ed aziende di Falconara, Chiaravalle e Montemarciano e' stata infatti recapitata una doppia missiva: una dell'assessore Amagliani, che invitava i cittadini a collaborare per aprofondire la ricerca sulle potenziali conseguenze della presenza della raffineria sulla salute dei residenti; l'altra del dottor Micheli, che nel sollecitare la collaborazione dei cittadini per la fase 3 (dopo la prima prettamente statistica e una seconda di approfondimento, cui ha aderito solo la meta' del campine), ribadiva la necessita' di "interveni per ridurre l'esposizione alle sostanze inquinanti, controlli ambientali piu' mirati per verificare se il rischio dopo gli interventi si andra' riducendo e un controllo sanitario specifico". Ora, per la prima volta, e' l'azienda petrolifera a scrivere ai cittadini, con una lettera che sta arrivando in questi giorni alle famigliedei Comuni coinvolti: l'ad Cogliati annuncia una risposta critica di carattere scientifico alla ricerca di Arpam e Istituto tumori; ribadisce la dispobibilita' dell'azienda a collaborare ad una nuova ricerca, a patto che i ricercatori siano individuati non solo dalla Regione, ma anche dagli enti locali e dalla stessa azienda, costitutendo un collegio di specialisti "cosicche' sia rispettato il principio del contraddittorio e della corretta informazione"; sottolinea le omissioni della lettera di Micheli, che pure, cita Cogliati, a pagina 38 dello studio ribadisce che "..la mancata adesione ad essere intervistati potrebbe aver determinato una sovra stima del rischio morte" e, pertanto, conclude di dichiararsi dispobibile a sottoscrivere con l'ente un nuovo contratto per un nuovo mandato per una ulteriore indagine"
All’asta le barche abbandonate in spiaggia

Falconara, pugno di ferro del Comune contro il degrado dell’arenile. Forse nuove concessioni balneari
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA Linea dura della giunta Brandoni contro i relitti in spiaggia ed i natanti abbandonati andranno all’asta. Il Comune si sta preparando a dare seguito ad un’ordinanza della Capitaneria di Porto che prevede subito la recinzione delle zone dell’arenile utilizzate come deposito di imbarcazioni, la pulizia dai rifiuti e dalle attrezzature abbandonate e la rimozione delle barche sprovviste di numero identificativo. Dopo una contestazione della Capitaneria di Porto, recentemente approdata al Castello, ci si muove per dare seguito all’atto. Un piano che fa seguito ad un’ordinanza del 2006 che finora non era stata rispettata. Sono 12 le aree in questione lungo i circa due chilometri di litorale falconarese e il Comune conta di riuscire ad accorpare alcune rimesse, ottimizzando così gli spazi e creando nuove aree libere. Quale sarà il loro futuro? Spiaggia libera oppure, mettendo mano al Piano spiaggia, nuove concessioni per i privati.Mentre il Cam procede con la pulizia della spiaggia, ordinaria e straordinaria visto il materiale ferroso (argani e verricelli, soprattutto) il Comune ha già censito i natanti. Sia quelli per i quali è stato identificato un proprietario, sia quelli “orfani”. Sono diverse decine le imbarcazioni in stato di abbandono. Spesso, non avendo chi se ne cura e le controlla, diventano ricovero per senza tetto e clandestini. Presto saranno affissi cartelli per “invitare” i possessori a regolarizzarsi. Il tempo concesso sarà di 10 giorni. Scaduto il termine si passerà alla rimozione coatta: le barche sequestrate saranno stipate all’interno dell’area Antonelli e, in seguito, messe all’asta. Si conta di riuscire a compensare così le spese che il Comune dovrà sostenere. Costi che quindi, secondo le previsioni, non andranno ad inficiare nell’elenco dei lavori in preparazione della stagione estiva. Domani gli operatori balneari sono attesi al Castello per fare il punto della situazione. All’ordine del giorno, la tinteggiatura dei sottopassi, le attività estive, la promozione turistica. Tra le altre istanze, i bagnini chiedono una variante urbanistica al Piano spiaggia per dotare le terrazze degli chalet di un’adeguata copertura per consentire l’utilizzo delle strutture come sala ristorante.Buone nuove infine sul fronte “altoparlanti”: il contributo regionale per l’ammodernamento dell’impianto è arrivato e si sta già provvedendo all’installazione. Sulla rampa di Palombina Vecchia, lo scorso anno “affondata” a tal punto dall’erosione da lasciare intrappolata un’ambulanza, si guarda alla Regione e qualche novità potrebbe arrivare in tempo per il meeting di domani.
“Ottimi rapporti con gli enti, il colore politico non conta”


Dal Corriere di oggi

Falconara Comune isolato dalla Provincia e dalla Regione per via della giunta di centrodestra? “Assolutamente no, non è affatto una questione di appartenenza, voglio rettificare questa opinione”. Clemente Rossi, capogruppo consiliare del Pdl, ci tiene a precisare che “i contatti ci sono e ci sono sempre stati”, con tutti gli enti locali “e sicuramente saranno sempre più implementati nel futuro”. “Certo non nascondo che ci aspettiamo una maggiore attenzione da parte della Regione - dice il capogruppo del Pdl -. Per noi non conta il colore politico, ma l’istituzione”. Secondo Rossi “è molto importante il raccordo e la stretta collaborazione con i Comuni vicini e, in particolare, l’omogeneità di intenti con il Comune di Ancona, con il quale ci legano rapporti di storia, di sinergie economiche, di infrastrutture contigue, non ultime quelle dell’area portuale”. “Si tratta di un grande hinterland – osserva Rossi – un’area che deve diventare coesa e deve essere valorizzata. Auguriamo al Pdl anconetano il nostro stesso risultato, ma di qualunque colore sarà il sindaco di Ancona la nostra collaborazione istituzionale sarà garantita”.
Marocchino pestato a sangue da un connazionale davanti alla stazione

Dal Carlino del 14 Aprile

Falconara - Viene pestato a sangue da un connazionale, ma non riesce a fornire una descrizione dell'aggressore tanto e' ubriaco. Un marocchino di 35 anni, regolarmente residente in Italia, se l'e' vista brutta, sabato sera attorno alle 22, nella zona della stazione ferroviaria: un coetaneo, anche lui proveniente dal Marocco e regolare in Italia, lo ha aggredito per futili motivi (pare per l'atteggiamento provocatorio dell'ubriaco, che pochi minuti prima era stato visto scagliare bottiglie vuote in strada) e glie ne ha date di santa ragione, lasciandolo poi a terra con il volto tumefatto e numerose contusioni alle braccia e allo sterno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Falconara, che hanno tentato di farsi dare dall'uomo una descrizione dell'aggressore. L'aggredito, che ha affermato di non tricordare nulla, e' stato trasportato al pronto soccorso di Torrette, dove i medici hanno stilato una prognosi di 20 giorni. I militari di Falconara hanno comunque ottenuto elementi utili all'identificazione dell'altro marocchino dopo aver ascoltato i testimoni dell'aggressione. Ieri invece carabinieri e vigili urbani sono stati impegnati nei controlli al mercato, che si e' svolto regolarmente.
Case squillo, ecco la mappa cittadina
Tutte nelle abitazioni doo l'ordinanza comunale per la sicrezza sulle strade

Dal Carlino del 14 Aprile

Falconara - Dopo la bataglia contro la prostituzione in strada, avviata con clamore dal sindaco Goffredo Brandoni, parte la guerra piu' silenziosa dei cittadni che si ritrovano a dividere il pianerottolo con una casa squillo. L'ordinanza anti prostituzione, pur debellando il fenomeno piu' visibile, ha fatto si che le profesioniste dell'amore cominciassero a spostrsi all'interno delle case, dove e' piu' difficile, se non impossibile, intervenire. In questi casi, infatti, non ci si puo' appellare alla tutela del decoro (argomento su cui ha puntato il sindaco di Falconara), ne' a quella della sicurezza stradale (come accaduto a Montemarciano). La prostituzione non e' reato ed in molti casi chi svolge l'attivita' di meretricio nel chiuso di un ppartamento e' imprenditore di se stesso, quindi non puo' essere perseguito per sfruttamento. Cosi', negl ultimi tempi, sono incrementate le segnalazioni dei cittadini a carabinieri e vigili urbani, per denunciare il disagio arrecato dal continuo viavai di clienti. La mappa delle case squillo d Falconara si dipana tra la zona centro e la periferia nord: una dozzina gli appartamenti segnalati, dove lavorano in gran parte trans, ma anche donne orientali, brasiliane e italiane. La zona piu' calda resta quella di Rocca Mare, con almeno 4 case squillo, seguita da Villanova, dove il fenomeno si concentra in 3 appartamenti situati nella zona sud del quartiere tra via Flaminia e una sua traversa. Un altro appartamento e' stato segnalato a Castelferretti, nella zona di piazza II Giugno, cui si aggiungono 2 case squillo in centro, in via Rosselli e via Leopardi. C'e' anche chi si affida alle "case mobili": un camper spesso parcheggiato in via Castellaraccia. Poche le armi a disposizione dei cittadini. La prima mossa, di solito infruttuosa, e' in genere quella di rivolgersi al proprietario dell'appartamento in questione, invitandlo a porre fine al contratto d'affitto. Alcuni, quindi, si stanno attrezzando con telecamere da puntare sul portone d'ingresso, con tanto di cartello per segnalare l'Area Videosorvegliata, in modo da inibire i clienti. C'e' anche chi, esasperato, indirizza commenti sarcastici agli "avventori", sperando di scoraggiarli dal tornare. Finora, pero', solo i residenti di via Matteotti hanno vuto successo: infastiditi dai clienti di un trans, che spesso sbagliavano campanello, hanno avviato una martellante protesta, costringendo il professionista, alcuni mesi fa, ad abbandonare il campo.

martedì 14 aprile 2009


dal Corriere Adriatico di alcuni giorni fa

ARIANUOVA per i giovani disabili

A Torrette un centro diurno: la sfida di un gruppo di famiglie di Ancona.

Organizzato dagli "Amici del PiccoloPrincipe", l'associazione onluss operante da anni ad Ancona nell'ambito dell'educazione per l'infanzia e dell'assistenza ai disabili con il progetto "Aria nuova",si è svolto nei giorni scorsi un incontro conviviale. cui hanno partecipato numerosi imprenditori e professionisti operanti nell'anconetano. Nel quadro della serata è stato presentato un importante progetto dell' associazione : la realizzazione di un centro diurno per disabili. Il centro per il quale è gia stato individuato il nome di "Arianuova", sorgerà presso un immobile in località Torrette ed è stato ceduto in comodato d'uso dal Comune di Ancona alla stessa associazione per la durata di 20 anni. La struttura per la quale è prevista un'impegnativa opera di ristrutturazione, poptrà ospitare fino a 25 ragazzi portatori di diversi gradi di disabilità. L'iniziativa, fortemente voluta da un gruppo di genitori chiamati a sperimentare la presenza nella propria famiglia di figli diversamente abili, intende creare un luogo nel quale quei figli possano essere accolti nell'interezza della loro personalità. "Abbiamo iniziato quest'avventura",ha ricordato Annamaria Sgrò, dell'équipe del progetto educativo,"col desiderio di poter realizzare per i nostri figli disabili un'esperienza educativa che riponesse l'attenzione al loro primario desiderio di felicità" E' nell'intento dell'associazione l'apertura del centro da qui a due anni, ma per fare questo,visto l'ingente impegno economico necessario, c'è più che mai necessità di contributi da chiunque desideri condividere il progetto. Tra i fini della riunione c'era dunque quello, tutt'altro che secondario, di sollecitare le forze imprenditoriali, pur in umn momento di di gravi difficoltà finanziarie, ad un fattivo sostegno

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M@D veramente questa sfida merita di essere vinta.
dal Corriere adriatico di oggi

RUBA IN CASA, ARRESTATO


Colpo della banda in via dell'Artigianato. Il nomade è rimasto incastrato alla fune con una caviglia


Decisivo l'allarme di un cittadino

IL RETROSCENA
Falconara.L'auto del Bandito faceva su e giù in via dell'Artigianato. Quello strano tergiversare non è sfuggito ad un cittadino che ha chiamato i carabinieri perchè aveva il sospetto che ci fosse dietro qualcosa di poco chiaro.Aveva ragione. Quando è arrivata la pattuglia dell'arma,tre componenti della banda si erano già dati alla fuga a bordo della macchina che aspettava sotto l'appartamento svaligiato. Oberto Negro è rimasto intrecciato alla corda, che da via di scampo è diventata la sua trappola.Preso uno dei ladri,i carabinieri hanno subito iniziato la caccia ai tre complici. A partire dalla ricerca di testimoni che possono aver annotato la targa dell'auto partita sgommando

domenica 12 aprile 2009

Il Comune lavora agli eventi estivimaxi raduno di auto sportive


Dal Messaggero di oggi


FALCONARA – Prime manifestazioni in programma per l’estate. Si lavora già per un raduno di auto sportive, che si svolgerà ad agosto. Ad affermarlo è il consigliere comunale Raimondo Baia il quale ha presentato al sindaco Goffredo Brandoni e all’assessore alla cultura Stefania Signorini il progetto di ospitare in piazza Mazzini un raduno di auto sportive in collaborazione con il “Tigra Club”. L’iniziativa, finanziata completamente da sponsor privati e quindi a costo zero per l’amministrazione, si svolgerà una domenica di fine agosto nel tratto compreso tra via 4 novembre e la sede centrale delle Poste. «E’ una manifestazione che si svolge tutti gli anni – ha affermato Baia – vogliamo rivitalizzare l’estate falconarese e il centro cittadino sperando che la cittadinanza risponda positivamente». Oltre al corteo di auto sarà allestito anche un pranzo e probabilmente anche alcune bancarelle.