mercoledì 19 novembre 2008

“Sì alle centrali, basta con l’emotività”


Dal Corriere del 19 Novembre

FALCONARA - Invitato al tavolo tecnico di lunedì, il sindaco Brandoni ha ribadito al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta il suo totale assenso alla realizzazione delle due nuove centrali Api. “Ho riconfermato – ha detto Brandoni – la coerente posizione dell’amministrazione comunale di Falconara scaturita con la delibera del consiglio comunale del 13 settembre che ha espresso parere favorevole alla realizzazione delle centrali”. Così mentre il presidente della giunta regionale Spacca ha ancora una volta fatto presente che il progetto non è in linea con le previsioni del Pear – Piano energetico ambientale regionale - da Falconara è arrivato un ulteriore “nulla osta” su tutta la linea rafforzato, ha commentato l’assessore all’ambiente Matteo Astolfi, “dal mandato ricevuto qualche mese fa dai cittadini”. “Nel programma del PdL – ha ricordato Astolfi – era ben chiara la nostra volontà di andare avanti con il potenziamento del sistema di produzione nazionale di energia elettrica, sia con impianti convenzionali che alternativi, ma nelle giuste proporzioni. Queste scelte delicate e strategiche devono essere prese con oculatezza e razionalità, senza lasciarsi prendere la mano e dalla emotività, sull'onda delle proteste di piazza spesso strumentalizzate e manipolate”. “Come mai – ha osservato Astolfi – coloro i quali chiedono a gran voce il referendum non lo domandarono anche nel vicino passato per scelte importanti come questa delle centrali Api? Mi riferisco al rinnovo della concessione raffineria Api del 2003 oppure al by-pass ferroviario oppure alla Quadrilatero? Eppure al governo cittadino e regionale c'erano gli stessi personaggi che oggi chiedono il referendum”. Secondo Astolfi visto che “il governatore Spacca ha fatto un'apertura sulla centrale da 60 Mw, forse sarebbe meglio se i politici del Pd e della sinistra di Falconara dialogassero un po’ di più con i loro colleghi regionali, in questo modo forse riuscirebbero a fare una opposizione più funzionale e incisiva di quella che stanno facendo ora. Lo apprezzeremmo anche noi del centro-destra come amministratori e cittadini di Falconara”. Sul referendum, proposto dal Pd per conoscere il parere dei cittadini sulla delibera del consiglio comunale che apre le porte alle due nuove centrali Api, il PdL falconarese “l’utilizzo sia auspicabile in fase di discussione dell’argomento per cui si chiede la consultazione popolare”. “Il referendum – hanno chiarito i rappresentanti del PdL – non può essere invece utilizzato (per mancanza di argomenti) come slogan di una parte politica per riconquistare la ‘piazza’. Decidere di indire oggi un referendum - a sei mesi dalle elezioni amministrative vinte dal PdL che nel suo programma a chiare lettere si esprimeva favorevolmente alla realizzazione delle due centrali - determinerebbe per i falconaresi il danno e la beffa di essere chiamati a decidere su una questione che è già stata al centro dell’ultima campagna elettorale e su una deliberazione del Consiglio comunale che ha concretizzato (incassando 3 milioni di euro che entreranno nelle casse comunali entro la fine dell’anno) uno degli obiettivi programmatici necessari ad evitare il dissesto finanziario”.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

con le 2 centrali verrebbero parecchi nuovi posti di lavoro all'Api e molti nell'indotto.
Se non si fanno,i nuovi posti li dà Spacca? o Amagliani?

Anonimo ha detto...

qui nelle marche vogliono fare tanto i comunisti ma sono peggio delle altre sinistre che c'è in italia, e addirittura noi siamo al primo posto per il tasso della disoccupazione. e poi loro sono i partito dei lavoratori ? io ho qualche dubbio

Paolo B. ha detto...

Mi domando ancora se il sindaco sappia cose che altri non sanno. Al momento solo la Regione può dare il parere positivo o negativo alla costruzione delle 2 centrali. Il Comune non ha voce in capitolo. Allora mi dico, come fa a dire che le centrali si fanno? Oppure teme che in caso la Regione dica no, ci rimette la faccia?
I posti di lavoro? Si aumenteranno, tanto quanto i guadagni dei medici da cui dovremo andare. Perchè saremmo pure la città con il più alto tasso di disoccupazione, ma anche la città con il più alto numero di leucemie e malattie respiratorie. E, sebbene io sia allergico alla polvere, la differenza tra l'aria falconarese e l'aria, per esempio, di Castelplanio (per non andare tanto lontano) la sento. Meno raffreddore e meno asma. Non nascondiamoci dietro il posto di lavoro. L'API non è solo quello. Serve perchè tutti usiamo la benzina, ma non per questo deve fare come vuole!
Paolo B.

Anonimo ha detto...

il diritto al lavoro non deve prevalere sul diritto alla salute.
non è stato preso alcun accordo sull'eventuale occupazione che la centrale elettrica creerà, ma è risaputo che le centrali termoelettriche necessitano di pochissima manutenzione.
la stessa somma di denaro l'api l'avrebbe potuta spendere nel fotovoltaico, creando pannelli solari, così come fa a pollenza, vicino a tolentino.
un impianto simile avrebbe potuto creare circa 50 nuovi posti di lavoro con un impatto ambientale nullo.
ma purtroppo falconara è la pattumiera delle marche e dell'api e siamo destinati a morire di cancro o leucemia elemosinando il posto di lavoro al nostro padrone ugo maria.

Anonimo ha detto...

Non sono un esperto luminare in malattie broncopolmonari, come alcuni miei concittadini di Falconara, che continuano a dire no alle centrali API paventando un sicuro aggravamento delle malattie cardiorespiratorie, leucemie ecc.Basandosi poi su cosa? Esiste forse una indagine epidemiologica che avvalora questa ipotesi? Non mi risulta. Cio' non significa che non ne sono interessato.Comunque se cosi' fosse avremmo anche una continua decimazione di maestranze API e ditte collegate.Non mi risulta.Ricordo che il controllore del nostro ambiente si chiama ARPAM.Il sottoscritto si fida solo di questa agenzia(regionale), deputata a far sentire la propria voce quando occorre.Al di fuori di essa restano solo opinioni personali, spesso dettati da rancori personali verso l'API,disinformazioni,opportunismo politico ecc.Il nostro e' uno strano paese. Abbiamo detto no al nucleare,le biomasse non decollano (vedi Orciano di Pesaro,Jesi),l'eolico non si adatta a tutte le regioni ecc.Risultato: immobilita' assoluta. Continua dipendenza di approvvigionamento di energia elettrica dall'estero.Se le nuove centrali api dovessero rappresentare ulteriore inquinamento , rispetto all'attuale,penso saremmo tutti d'accordo a dire no.Ma nel caso contrario,cioe' meno inquinamento,piu' posti di lavoro per i cittadini di Falconara,coinvolgimento dell'API nella gestione della cosa pubblica,il tutto accompagnato da monitoraggi sempre piu' severi sulla qualita' dell'aria,perche' dire no!Basterebbe istituire un tavolo tecnico di esperti ,valutare il 'Progetto centrali Api'e vedere se esistono le condizioni ambiente-sicurezza per il nulla osta.Infine va ricordato che il PEAR di Amagliani non puo' restare in eterno il nostro vangelo.E'stato scritto da un essere umano.

Anonimo ha detto...

@ ultimo anonimo

Dott. Andrea Micheli, Responsabile dell’Unità Funzionale di Epidemiologia Descrittiva dell’Unità di Epidemiologia dell’Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano:

“… I dati analizzati mostrano come l’aumento nel periodo (n.d.r. 1980-2000) dei tassi di mortalità per tumori del sistema emolinfopoietico e leucemie a Falconara Marittima possa essere un segnale di un rischio in eccesso rispetto all’attesa….”

Dott. Valerio Gennaro - Epidemiologo; Membro del Comitato Nazionale Tecnico Scientifico ISDE medici per l’Ambiente. [FONTE: Convegno di Medicina Democratica a Falconara M. il 7 dicembre 2007]

INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE

“Le Indagini Epidemiologiche si fanno per conoscere e per fare prevenzione primaria, dunque per rimanere sani e per aiutare a decidere. Le Indagini Epidemiologiche ci forniscono la conoscenza dello stato di salute delle persone in funzione dei passati fattori di rischio e, dunque, servono a capire che cosa è successo in passato e decidere che cosa si può fare in futuro per quanto riguarda l’impatto sulla salute.

Affinché una Indagine Epidemiologica abbia una qualche utilità per l’Amministratore, il Sanitario ed il cittadino è necessario attendere che essa sia terminata. (…)

Come epidemiologo dico che in primo luogo si deve fare tesoro del principio di precauzione che significa rispettare salute e ambiente anche se non abbiamo quel sostegno scientifico tale che ci permette di dire “siamo sicuri che c’è un danno o siamo sicuri che non c’è un danno”.

Il principio di precauzione si applica quando non c’è questa certezza scientifica.

La massa di inquinanti che regolarmente può uscire dalle ciminiere di un impianto va quantificata ma ciò non significa che prima si fa l’impianto e poi misuriamo i malati!

Bisogna fare il contrario: studiamo le esperienze passate, andiamo a vedere che cosa è già successo, andiamo a studiare in modo rigoroso che cosa è successo in altre zone e scopriremo che effettivamente gli ossidi di zolfo, i composti organici volatili, ecc. hanno prodotto dei danni alla salute.

Quindi non c’è bisogno di costruire altre centrali e poi dire andiamo a vedere con gli studi epidemiologici!

Dott. Luigi Gasparini - Medico Igienista, Medico per l’Ambiente, Presidente di Medicina Democratica della Provincia di Ferrara. [FONTE: Convegno di Medicina Democratica a Falconara M. il 7 dicembre 2007]

“Ho avuto modo di leggere il Prestudio del Dott. Andrea Micheli che ha dato l’input alla Indagine Epidemiologica in corso sulla popolazione di Falconara M.ma, Chiaravalle e Montemarciano…Per esempio ho notato che a Falconara non c’è il calo delle malattie respiratorie rispetto al calo delle stesse nel resto della Provincia di Ancona.“

Servizio Epidemiologia Ambientale del Dipartimento di Ancona dell’ARPAM:
“Valutazione di impatto sanitario del PM10 e dell’O3 in 12 comuni della regione Marche nel 2006 “

NEL 2006 A CAUSA DELLE SOLE PM10 A FALCONARA CI SONO STATI

* 4 DECESSI PER CAUSE CARDIACHE
* 1 DECESSO PER CAUSE RESPIRATORIE
* 5 RICOVERI PER CAUSE CARDIACHE
* 6 RICOVERI PER CAUSE RESPIRATORIE

Il Servizio di Epidemiologia scrive nelle conclusioni della Valutazione:

“è ormai solida la convinzione che non esiste una soglia minima di concentrazione di questo inquinante inferiore alla quale non si registrano effetti sanitari (…) I RISULTATI HANNO MOSTRATO CHE IL PESO DEL PM10 È CONSISTENTE SIA IN TERMINI DI DECESSI CHE DI RICOVERI OSPEDALIERI. Questi risultati offrono un nuovo, seppur modesto, contributo che potrebbe sensibilizzare ulteriormente i decisori politici al problema dell’inquinamento atmosferico”.

Lo Studio occupazionale effettuato dall’Istituto d’Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Ancona in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ha interessato 659 (650 uomini e 9 donne) lavoratori della raffineria in servizio fra il 1974 ed il 1989

“Lo studio sugli addetti all’impianto petrolchimico (studio occupazionale) (…) ha rilevato eccessi di mortalità tumorale complessiva e di tumori cerebrali in particolare, dato questo in linea con le risultanze di studi simili condotti in altri Paesi e pubblicati sulla letteratura internazionale”.

Dott. F. Franceschini, Centro malattie respiratorie - allergologia, Az. Osp. G. Salesi - Ancona

“E’ dimostrato che gli inquinanti atmosferici possono provocare danni respiratori a cominciare da valori assai bassi, tanto che per gli inquinanti invernali (SO2 Biossido di Zolfo, NO2 Biossido di Azoto e Polveri Sottili) non esiste una vera soglia di sicurezza (…) Nettamente in contrasto con questa situazione è la Legge italiana, molto permissiva in fatto di inquinamento”

Paolo B. ha detto...

Bravo Servo! Chissà se adesso anonimo si convince che non esiste solo l'ARPAM, ma che effettivamente c'è stato uno studio epidiemologico. E io ho avuto pure la fortuna di leggerlo.
Oppure, come su tanti temi (esempio la riforma scolastica) ci saranno persone che continuano a dire che siamo mal informati, "deficienti", solo perxhè non la pensiamo uguale a loro e non vediamo il "buon senso" di queste scelte!
Paolo B.

M@D ha detto...

Tanto per chiarire, sul mio blog, come vedi Paolo c'e' spazio per tutti, anche per chi non la pensa uguale a me, sara' difficile che su questo spazio web, qualcuno vi dia dei deficienti perche' non la pensate uguale a noi. Sinceramente questo tipo di dinsulti, come dici tu deficiente,(e anche molto peggio) me li sono sentiti rivolgere in assemblea comunale a Settembre. Ma l'opposizione ci ha abituato nel tempo ad insulti ed attacchi personali che squalifica chi li pronuncia e squalifica chi rappresentano. Da me non avrete censura e non avrete insulti.

Anonimo ha detto...

Magari Ugo Maria fosse il mio padrone perchè vuol dire che lavoro all'api o in ditte che lavorano all'api.Magari,io e mia moglie siamo tutti e due col culo per terra.La salute. Boh.anche a Osimo e Loreto si muore di tumore e c'è l'asma.Si muore anche dalla preoccupazione se hai perso due volte il lavoro.Ma chi ha i piedi al caldo che gliene frega? Magari lavora in regione,comune,provincia,o è statale o è un dottore e dal dottore devi andarci per forza ,anche dal farmacista.O a il padre che gli passa un bel mensile.Invece dalla parrucchiera se non è necessario che ci vai o ci vai di meno come al supermercato. Così riduce il personale.Peggio per noi,no.Cazzi nostri. Io lo so che non lavorerò mai all'Api,ma tutti chiudono e se un'azienda vuole creare lavoro anche nell'indotto,no bisogna tagiarli le gambe.Tanto è pieno di ditte che nascono e che crescono!Tanto il lavoro avanza.Vi auguro di perdere il vostro lavoro e di trovarvi con le pezze al culo.
Mi scoccia tanto una cosa,che per anni ho votato come uno stupido e allora un po' è colpa mia.

Un testa di cavolo

Paolo B. ha detto...

Ma io lo so benissimo che tu accetti tutti. Infatti non è rivolta a te, ma a persone (al momento una in particolare) che stanno a Roma! Come dire sono andato, in gergo forumistico, Off Topic!
Ma sinceramente, anche se no direttamente, sentirmi dare del "deficiente" a gratis, solo perchè la penso diversamente dalla ministra dà fastidio!
E' a lei che è riferita la cosa e qui chiudo. Qua si parla di API e non di Gelmini :)
Paolo B.

Anonimo ha detto...

sono il testa di cavolo e grazie che mi ai pubblicato.