domenica 31 maggio 2009

da Il Messaggero di oggi

Falconara, il Pd: città svenduta da Brandoni

FALCONARA - Il Pd alla carica contro la giunta Brandoni. A un anno dalle elezioni, i democrat tornano a criticare l’operato della giunta sui temi della sicurezza e politiche sociali. «Questa giunta si è rivelata inadeguata - attacca il coordinatore Franco Federici -. Le sue decisioni porteranno all’apertura del Cie entro un anno, e hanno determinato la svendita della città alla Raffineria e ordinanze sulla sicurezza che hanno invece creato maggiore insicurezza». Il consigliere Pd Antonio Mastrovincenzo, invece, ha posto l’accento sulle politiche sociali presentando alcune proposte come la reintroduzione dell’esenzione Irpef per i redditi inferiori a 10 mila euro, esenzione totale per i lavoratori licenziati nel 2009, potenziamento del fondo di solidarietà per le famiglie in difficoltà da 10 mila a 60 mila euro e la possibilità di rateizzazione di tasse e tariffe per tutti coloro collocati in cassa integrazione. Sulla questione sicurezza, il capoguppo Pd Emanuele Lodolini risponde all’affermazione dell’assessore Raimondo Mondaini il quale aveva sottolineato come le ordinanze emanate in questo periodo siano utili per risolvere la crisi del commercio falconarese. «Con queste ordinanze non si perseguono i malviventi ma le vittime - afferma Lodolini - . Inoltre, su questo tema, il Pd aveva proposto una mozione che è stata respinta dalla maggioranza. Maggioranza che poi ha preso svariati punti della nostra proposta e accettato nostri emendamenti. La sicurezza non si affronta in maniera demagogica nascondendo altri problemi».
A. Ritucci

Bugaro, Balboni consigliere diplomatico

L’ambasciatore lavorerà gratis. La Santanchè: “La sinistra vi ha mortificato. Ora basta”


Dal Corriere di oggi

Ancona Un consigliere diplomatico per il Comune. Giacomo Bugaro allarga la sua squadra da “sindaco” e - oltre agli assessori Fabio Mariano e Marco Rogano - ingaggia l’ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua, che si avvicina così all’ambiente politico. Un uomo per i rapporti con l’Europa e con l’oriente, specie ora che il capoluogo è sede del Segretariato dei mari. Una squadra di esperti nei rispetti settori.

“Ancona con il suo porto, con la sua posizione di porta d’Oriente dovrà essere sempre più la protagonista delle dinamiche politiche e commerciali dell’Adriatico - sottolinea Bugaro -. Il fatto che la sede del Segretariato Adriatico-Ionico sia ad Ancona non è che l’ulteriore testimonianza del ruolo strategico che la nostra città dovrà svolgere anche nel processo di allargamento della Ue, che a breve vedrà coinvolte molte nazioni della regione balcanica che si aggiungeranno a Bulgaria e Romania. Per questa ragione - prosegue Bugaro -, qualora sarò sindaco, nominerò l’ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua consigliere diplomatico del Comune di Ancona. L’ esperienza e la professionalità di Balboni saranno preziose per intessere nuovi rapporti utili alla crescita delle relazioni bilaterali, fondamentali per far crescere il nostro porto, a tutto vantaggio delle opportunità di lavoro”.

Nessun aggravio per il Comune. “La figura sarà inserita in decreto fra i collaboratori del sindaco, ma per precisa scelta non comporterà oneri, in quanto resa in forma gratuita, essendo l’ambasciatore a riposo dallo scorso anno”. Balboni, osimano, è stato ambasciatore presso la Santa Sede, a Varsavia e già Capo del Cerimoniale della Repubblica. “E’ personalità marchigiana d’eccellenza e averlo fra i miei collaboratori, oltre ad essere un onore e un prestigio, sarà di grande aiuto per il lavoro da fare”, sottolinea Bugaro.

Una squadra che fa tandem con la presenza di big in città per la candidatura-Bugaro. Ieri sono arrivati Daniela Santanché e Maurizio Gasparri. Orgogliosa di essere nel capoluogo Daniela Santanchè: “Qui avete interpretato bene quello che è il progetto di Silvio Berlusconi. Ci sono persone che lavorano, uomini del fare, come Claudio D’Orazio, il candidato che ho scelto di sostenere perché la sua passione nel lavoro e nella famiglia”. La leader del Movimento per l’Italia, ieri al convegno “Turismo, cultura, economia e sicurezza” si è soffermata sul passato locale. “Venite da un ventennio comunista che vi ha mortificato, vivete in un territorio straordinario e dovete investire sul turismo - prosegue -. Purtroppo la politica vi ha rubato tutto, perché le precedenti amministrazioni non hanno saputo mettere al centro la vostra terra, ma solo i loro interessi: i comunisti hanno fatto qui un centro d’affari, una politica dello stipendificio entrando in una maniera enorme nella città”. Bugaro è sempre più fiducioso: “Faremo risultato al primo turno. Ci siamo, oltre ogni aspettativa. Qui c’è una cultura tradizionalmente a sinistra, ma ora tutti vogliono il cambiamento”.
Grilli: “Ridurrò gli assessori e mi taglio lo stipendio”


Dal Corriere di oggi

Montemarciano “La mia è una candidatura che parte dal basso, non è stata decisa dai partiti. La nostra politica è sempre stata rivolta alla gente”: è questa la prima sottolineatura di Maurizio Grilli, consigliere comunale uscente e candidato sindaco della lista “Per Montemarciano”, sostenuta da Pdl e Udc. “E se vinceremo daremo vita ad un’amministrazione disponibile ad un confronto continuo coi cittadini”.

“Quella attuale – prosegue Grilli – è invece un’amministrazione che ha perso autorevolezza e credibilità. In questi anni riteniamo che il nostro territorio sia stato svenduto ed abbandonato per assecondare logiche di partito, personalismi, rapporti clientelari. L’impressione è che ci sia ancora paura di cambiare, ma se vogliamo garantire l’interesse di questo territorio è un passaggio necessario”.

E mentre sottoscrive l’idea lanciata da Becci di un confronto a tre fra i candidati, attacca: “Le accuse nei confronti dell’opposizione, ed in particolare le dichiarazioni sui ritardi dei lavori sul lungomare, sono pretestuose e menzognere, nascondono l’imbarazzo di un decennio di amministrazione fallimentare in cui è mancato il controllo del territorio. Lo dimostra anche il recente sequestro dei villini abusivi in via Porcareccia”. Ma le critiche si appuntano anche sull’attuale campagna elettorale dei diretti avversari, giudicata “in sordina e povera di contenuti, un vecchio modello che dà tutto per scontato e sottovaluta i cittadini”.

Del proprio programma, Maurizio Grilli dice: “In due mesi abbiamo annunciato e mantenuto l’impegno di coinvolgere il Governo, con cui avremo un canale preferenziale”. E tra i punti programmatici evidenzia la riduzione dei costi della politica, con quattro assessori anziché sei, ed il taglio dell’indennità del sindaco: “Mille euro al mese andranno destinati alla costituzione di un fondo sociale per giovani e famiglie, dobbiamo essere noi amministratori i primi a dare il buon esempio”. Ancora, il miglioramento della viabilità, il ripristino del doppio senso di marcia su via IV Novembre, nel capoluogo, ed il completo recupero del Mandracchio, a Marina, che diventerebbe “centro culturale e luogo identitario” per la frazione.

sabato 30 maggio 2009

da Il Messaggero di oggi

Mondaini: più sicurezza per rilanciare il commercio

FALCONARA - La crisi del commercio in centro si risolve anche grazie alle ordinanze sulla sicurezza. Ne è pienamente convinto l’assessore alle Attività produttive Raimondo Mondaini che, intervenuto a Montemarciano per appoggiare il candidato a sindaco del Pdl per le prossime amministrative, ha indicato i provvedimenti sindacali sulla sicurezza e il recente Protocollo sulla Sicurezza tra Comune e Prefettura come “importanti elementi anche per le attività economiche”. Secondo Mondaini ”il centro per certi versi è ancora in fase di decadimento e il problema sicurezza incide. La rivitalizzazione passa sia attraverso la sicurezza che con le iniziative che stiamo organizzando con l’assessorato alla Cultura. I risultati però si vedranno nel medio e lungo periodo». Dichiarazione che, seppur sicuramente faranno ribollire il dibattito politico con le opposizioni, trovano subito il favore della categoria. «Quello dell’assessore – commenta Fabrizio Tarroni, responsabile cittadino di Confcommercio – è un ragionamento logico: se la gente non si sente sicura non frequenta il centro. La domanda di sicurezza c’è e qualcosa si è visto».Tarroni dà atto al Comune anche dell’impegno per le iniziative di richiamo. «Va meglio – dice – rispetto al nulla delle stagioni precedenti. Facciamo sforzi ma adesso non ci sentiamo soli». E all’orizzonte le iniziative parlano, oltre che della Fiera del 6 giugno, che andrà a sostituire quella di Santa Cristina del 14 luglio, anche di una rassegna dedicata al jazz con concerti in centro (giugno). E già si inizia a preparare l’edizione 2009 della tradizionale Mostra-Mercato del Fumetto prevista nell’ultima settimana di agosto.
M.Catalani
dal Corriere Adriatico di oggi

Rifare subito il sistema fognario”

Si contano i danni del maltempo. E l’assessore Astolfi rompe gli indugi

Falconara Tanti i danni provocati dal nubifragio di mercoledì sera, ma adesso, secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Astolfi, “è ora di fare sul serio”. “Bisogna intervenire in fretta per il ripristino di un sistema fognario che non regge più spiega l'assessore.

Ormai è una questione di sicurezza pubblica e non si tratta solo di Falconara, l’altra sera c’erano bloccate per strada tante persone in transito e residenti altrove. L’impianto fognario della zona di via del Consorzio, dove si sono verificati notevoli danni, serve anche i comuni di Charavalle e di Camerata Picena la cui popolazione è di recente aumentata, con un conseguente carico di utenze”. Ricorda Astolfi: “Multiservizi ha cassato due progetti su tre per una questione di fondi, così però non si può più andare avanti”. Molteplici e di varia natura gli interventi messi in atto dal Cam per far fronte all’improvvisa ondata di maltempo abbattutasi su Falconara nella serata di mercoledì 27 maggio. Dalle 20 e 30 alle 3 del mattino nove unità dell’Azienda con due coordinatori, costantemente in contatto con i tecnici del Comune ed operando secondo le direttive impartite dagli stessi, sono intervenute con l’ausilio di mezzi pesanti e leggeri per la raccolta manuale dei detriti e la pulizia delle griglie di via Flaminia (la zona maggiormente danneggiata dal nubifragio), nel tratto dal sottopasso con via Castelfidardo al confine con Ancona, oltre alla raccolta dei rami spezzati dal forte vento. Gli operatori del Cam hanno anche provveduto al lavaggio con acqua ad alta pressione del sottopasso pedonale di Palombina Vecchia e di quello veicolare di Villanova, controllando e verificando la funzionalità delle pompe di sollevamento dei vari sottovia che conducono in spiaggia, tutti completamente allagati.

Lungo la Flaminia, nell’ambito degli interventi di emergenza, è stato effettuato un servizio di spazzamento meccanico per asportare i detriti depositatisi sulla sede stradale, sono stati riposizionati diversi tombini della rete fognaria saltati letteralmente in aria a causa della fortissima pressione dell’acqua e sono stati ricollocati nella zona di Palombina Vecchia circa dieci cassonetti trascinati via dai siti originari.

Per tutta la mattinata giovedì 28 maggio, sulla base degli accordi intercorsi con il Comune di Falconara, sono proseguiti con più di 10 unità operative i lavori di spurgo dei sottopassi e di raccolta dei detriti ghiaiosi presenti in diversi incroci delle principali strade della parte bassa della città (le perpendicolari a via Leopardi, Marsala e Bixio), oltre ad interventi mirati per assicurare la pulizia delle strade nel loro complesso.

Sull’arenile, che in diversi punti è apparso sin da subito particolarmente disastrato, il Cam ha provveduto al risanamento e messa in sicurezza in prossimità dei sottopassi, in cui l’erosione risultava pericolosa per l’incolumità dei pedoni. L’attenzione resta comunque sempre alta e nei prossimi giorni sono previsti ulteriori interventi dell’Azienda per ripristinare le normali condizioni viarie e sulla spiaggia. Notevoli problemi sono derivati anche dalla eliminazione delle fognature e dalla chiusura dei tombini prospicienti il muro di recinzione della ferrovia lungo la Flaminia a Palombina Vecchia.

“Ciò ha ovviamente creato un vero e proprio ostacolo per il regolare deflusso delle acque piovane – osserva il sindaco Brandoni – che inevitabilmente si sono riversate sulla statale. Meraviglia inoltre che, quando Rfi ha eseguito i suddetti lavori, la precedente amministrazione comunale non abbia vigilato”.
MARINA MINELLI,
POLEMICHE

Cosa c’è dietro all’attacco del Financial Times a Berlusconi?

L’attacco del Financial Times a Silvio Berlusconi è di quelli che lasciano il segno, ma sarebbe un errore madornale ricondurlo all’ondata di sdegno innescata dal cosiddetto “caso Noemi”. Non esiste infatti popolo più pragmatico di quello inglese e non esiste inglese più pragmatico di chi lavora nell’ambito finanziario, a qualunque livello. La regola aurea è e resta una sola: business as usual. Il resto - alcove, ville, camere da letto, cene sociali o compleanni - da queste parti contano nulla. Tanto più che in questo momento la Gran Bretagna, scossa com’è da uno scandalo che vede deputati e deputate chiedere ai contribuenti il rimborso di mangimi per pesci rossi e Tampax, ha ben altro a cui pensare che unirsi alle schiera di indignati speciali per il presunto caso Lewinsky all’italiana.

Il motivo dell’attacco da parte del quotidiano della City è altro e ben più serio: la Gran Bretagna, intesa come sistema economico basato per i quattro quinti sul settore finanziario, teme come non mai l’isolamento e il ridimensionamento. L’asse renano Merkel-Sarkozy è ormai imperante, lo stesso Economist ne ha pagato il tributo tre edizioni fa con una copertina che lasciava ben poco all’interpretazione e Londra cerca una sponda, fosse anche soltanto per una pura operazione “di rottura”.

Il problema è che Silvio Berlusconi, mai molto amato Oltremanica, ha da un lato un rapporto privilegiato con quella Russia che dopo il caso Litvinenko e le accuse di spionaggio al British Council è sempre più nemico giurato del Regno Unito e dall’altro sembra ormai aver dato vita a un silenzioso appeseament verso l’asse franco-tedesco, come d’altronde dimostrano la sintonia fra i tre ministri delle Finanze in tema di regolazione dei mercati e il recente corteggiamento Fiat-Opel.

La Gran Bretagna ha paura, inutile negarlo. È di ieri la notizia che dalla fine del 2010, 1300 filiali bancarie - un decimo del totale in Inghilterra - riconducibili ai marchi Abbey, Bradford&Bingley e Alliance&Leicester cambieranno nome e diventeranno soltanto Santander, ovvero l’istituto spagnolo che le controlla. Centinaia di anni di attività bancaria britannica cancellati in un attimo: cambia poco a livello operativo ma non a livello di orgoglio. Inoltre il risiko dell’industria automobilistica europea potrebbe vedere proprio la britannica Vauxhall, controllata da GM Europe che a sua volta controlla Opel, pagare il prezzo più alto alle operazioni di fusione in atto: 5mila posti di lavoro potrebbero prendere il volo dopo le già disastrose operazioni messe in atto da Rover.

Di più, martedì il Daily Telegraph apriva le proprie pagine finanziarie con un commento che appariva una sentenza già dal titolo: «Siamo onesti, se non facciamo derivati, cos’altro possiamo fare?». Il concetto era chiaro: le nostre industrie, nonostante le tentazioni di Lord Mandelson di dar vita a una sorta di Iri in salsa britannica, sono disfunzionali e non competitive rispetto agli altri paesi europei e, soprattutto, ogniqualvolta lo Stato ha messo mano ha fatto disastri. «Non sarebbe meglio tornare ad amare la City», era la sconsolata ma lucida chiusura del pezzo.

Insomma, il Financial Times ha picchiato duro sull’anello debole dell’Ue perché sa che il momento è storico e la supremazia economica del Regno Unito, garantita appunto dalla centralità della City, è a fortissimo rischio. La crisi ha fatto evaporare le ricette da Chicago Boys che avevano trasformato i paesi dell’Est europeo in alleati convinti della Gran Bretagna in sede comunitaria, l’asse franco-tedesco punta all’egemonia, la Spagna si accoderà al carro dei vincitori per convenienza (le loro banche controllano molte di quelli inglesi ma disoccupazione e mercato immobiliare sono emergenze reali), la Tigre Celtica irlandese si è trasformata in un gattino impaurito e statalizzato: resta l’Italia, forte nella manifattura, esportatrice di ferro e soprattutto concorrente potenzialmente vincente di Francia e Germania.

Cercare di rompere l’idillio, questa è la necessità del Financial Times. Non certo ergersi a censore dei costumi di un caso patetico e miserabile che in troppi stanno caricando di significati e aspettative che non ha. La politica è altro. L’economia, poi, proprio un altro pianeta.

(Tratto da Il Riformista del 28 maggio 2009)

Trascrivo questo articolo di M.Bottarelli che ho appena letto.
Presenta un punto di vista sorprendente,non vi sembra?
M@D

venerdì 29 maggio 2009



Morale della favola




«Un lupo vide un agnello vicino a un torrente che beveva, e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto. Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo di intorbidare l'acqua, così che egli non poteva bere. L'agnello gli fece notare che, per bere, sfiorava appena l'acqua e che, d'altra parte, stando a valle non gli era possibile intorbidire la corrente a monte. Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse: "Ma tu sei quello che l'anno scorso ha insultato mio padre!". E l'agnello a spiegargli che a quella data non era ancora nato. "Bene - concluse il lupo - se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti"».
Mutatis mutandis, le parole della celebre favola di Esopo vengono alla mente in questi giorni osservando gli attacchi rivolti dai partiti di opposizione al presidente del Consiglio in merito alla vicenda di Noemi Letizia. Dicono i capi del centrosinistra: «Invece che occuparsi dei problemi del paese e concentrare le sue energie sull'attività di governo, il premier dedica il suo tempo a curare le sue vicende private. E' un'offesa nei confronti del paese». Ora, tutti sanno che, in tutta questa storia di gossip, chiacchiere e pettegolezzi, chi ha gettato per primo il proverbiale sasso nello stagno non è stato di certo Berlusconi, il quale, semmai, si è visto costretto a rintuzzare gli assalti diretti contro la sua persona, cercando di far emergere la verità in mezzo a tante insinuazioni morbose. Il fatto che oggi il giornale-partito La Repubblica e i vari Franceschini e Di Pietro cerchino di far passare l'idea opposta, e cioè che sia stato il Cavaliere a mettere in piedi tutto questo popo di confusione al fine di distrarre il famigerato «paese» dai veri problemi che l'attanagliano, la dice lunga sul livello a cui sono giunti i principali protagonisti dell'opposizione, disposti a tutto pur di gettare fango sull'immagine pubblica del presidente del Consiglio, nella speranza di fargli perdere consensi in vista delle prossime scadenze elettorali.
E allora via col refrain delle «dieci domande» rivolte al premier dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, presente martedì sera negli studi di Ballarò come icona dell'antiberlusconismo morale da contrapporre all'immorale berlusconismo. Domande che, come ha fatto osservare nel corso della stessa trasmissione il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, «non sono domande dirette, sono domande allusive, oblique, sono domande provocatorie, non sono domande per accertare la verità... Sono domande marginali, secondarie, per dimostrare che c'è qualche cosa di misterioso o di strano». Dunque: in mancanza di altre armi con cui colpire politicamente il presidente del Consiglio, ecco che l'opposizione insinua, sottintende, suscita dubbi sulla sua dirittura morale, sulle sue frequentazioni private, sui suoi comportamenti sessuali. Senza, come ha sottolineato Belpietro, avere a cuore la verità, ma con il solo scopo di costruire di fronte agli occhi degli italiani un velo di sospetto, di opacità, di torbido.
Ha dichiarato il ministro Sandro Bondi, anch'egli ospite martedì sera di Ballarò: «Non avevamo mai assistito, nella storia della Repubblica italiana, ad una campagna elettorale dominata da questioni come queste, che non dovrebbero farne parte. I temi veri della campagna elettorale sono totalmente assenti». Il perché è presto detto: «Da quindici anni una parte politica cerca di combattere con tutte le armi possibili Silvio Berlusconi... Ora lo si vuole combattere sul piano delle vicende di carattere personale. Repubblica ha rovistato nella pattumiera per cercare di trovare qualche cosa contro Silvio Berlusconi e la sinistra l'ha seguita».
Dunque, tornando alla favola di Esopo e trasponendola nelle vicende italiane di questi giorni, è ben chiaro chi, in questa storia, abbia scelto di recitare la parte del lupo smanioso di trovare una scusa qualsiasi per fare dell'agnello un sol boccone e soddisfare così i suoi appetiti. Coloro che accusano Berlusconi di aver intorbidato le acque della campagna elettorale sono gli stessi che hanno gettato quintali di melma alla fonte, e ora, come il lupo, dicono, di fronte alla difesa opposta dal capo del governo («In tutta questa vicenda non c'è nulla che non sia più che pulito»): «Se tu sei così bravo a trovare delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti». La morale della favola, alla fine, è la stessa prevista dall'autore greco: «Contro chi ha deciso di far un torto non c'è giusta difesa che valga».
da Il Messaggero di oggi

Falconara passa da Enel a Edison:
bolletta più leggera di 60 mila euro


Falconara- Il Comune passa da Enel a Edison e taglia i costi della pubblica illuminazione: meno 60mila euro di spesa in bolletta. Sarà siglato oggi l’accordo con Edison e per Falconara questo passaggio inciderà per il 25% circa sui costi. Conteggi che sono stati effettuati tenendo presente i numeri del 2008: a fronte di una spesa di oltre 237mila euro, di cui circa 100mila rappresentati da spese fisse, si riuscirà, grazie alla miglior offerta di Edison a superare di poco i 176mila euro. Quasi 62mila euro di risorse risparmiate ogni anno. Enel resterà proprietario della rete ma Edison partirà fin da subito. Per il Comune dunque un risparmio di 30mila euro già per il secondo semestre del 2009. E’ il risultato finale dell’anagrafe elettrica a cui l’ufficio Lavori Pubblici ha lavorato negli ultimi tempi. Sono circa 200 le bollette che arrivano al Castello. La nuova amministrazione ha trovato un caos di utenze indescrivibile fatto di diciture sballate che non permettevano di collegare il consumo al reale contatore che lo registrava. Un esempio? La bolletta con la dicitura “Scuola Zambelli” era in realtà riferita al contatore del Palabadiali. Impossibile preparare sulla carta un qualsiasi progetto per risparmio energetico. L’intera anagrafe sarà pronta il prossimo anno.
C.Cat.
Sopralluogo del sottosegretario all’Ambiente Menia sul litorale di Marina flagellato dalle mareggiate

Erosione, c’è l’impegno del ministero


Montemarciano Visita del sottosegretario all'ambiente Roberto Menia sul lungomare di Marina. L'onorevole, accompagnato dal vice coordinatore regionale del Pdl Carlo Ciccioli e dal coordinatore provinciale del partito e consigliere regionale Daniele Silvetti, ha effettuato un sopralluogo per verificare personalmente la situazione ed incontrare una rappresentanza di operatori balneari e di cittadini. Presente il candidato sindaco Pdl Maurizio Grilli, mentre il sindaco Cingolani ha portato il saluto dell'amministrazione.L’intervento di Menia si è incentrato sulla necessità che al Governo ed al Ministero giungano progetti seri, coordinati tra gli enti locali insieme alla Regione, spiega una nota firmata dallo stesso Grilli. Il sottosegretario ha inoltre definito la sua visita “non elettorale, perché questo non è solo il tempo delle promesse, mentre si è assunto l'impegno di supportare eventuali iniziative che proverranno dal territorio. Gli operatori intervenuti, in particolare Marco Stecconi del Bananas e Paolo Donati dei Bagni Paolo, hanno chiesto nuovamente di non essere abbandonati e di poter avere la certezza che i loro investimenti saranno protetti da una seria politica di difesa della costa. Ciccioli e Silvetti hanno invece sottolineato come le responsabilità della Regione e del Comune siano evidenti e che pertanto occorre che dal territorio arrivino segnali di cambiamento per il Comune prima e per la Regione poi. Ciccioli ha inoltre dichiarato che l’attenzione del Governo per le vicende legate all’erosione della costa montemarcianese è massima e testimoniata dalla visita dell’onorevole Menia. Grilli, candidato sindaco della lista Per Montemarciano, ha voluto evidenziare che per la prima volta un uomo di governo giunge nel nostro Comune. Ha inoltre richiesto un impegno concreto al Governo, e quindi allo Stato, affinché si ponga fine alle spese dissennate e ai progetti sperimentali, perché il nostro territorio non può permettersi di perdere un bene prezioso come la spiaggia”.
ROSSELLA FAVI,
dal Corriere Adriatico di oggi

Coltivazioni rovinate dalla grandine, problemianche per i vitigni pregiatie per gli oliveti

Il nubifragio ha lasciato il segno

Da Falconara a Osimo Stazione: danni per milioni soprattutto all’agricoltura

Falconara .Un flagello, ancora una volta. Sono tanti i danni provocati dal nubifragio di mercoledì sera da Falconara fino a Marcelli di Numana passando per Osimo Stazione. Coolpita soprattutto l’agricoltura, con vigneti e oliveti distrutti, grano spianato al suolo, frutta e ortaggi da buttare. Stando a un primo bilancio stilato dalla Coldiretti di Ancona, si parla di qualche milioni di euro. Per tutta la mattinata di ieri gli agricoltori delle zone di Monsano, Chiaravalle, Camerata Picena, Polverigi, Offagna e Osimo hanno affollato gli uffici di zona dell’organizzazione agricola per denunciare le devastazioni subite. A Falconara non ha retto il sistema fognario. Secondo l’assessore ai Lavori pubblici Astolfi, “è ora di intervenire per il ripristino del sistema fognario che ormai non regge più. E’ una questione di sicurezza pubblica e non si tratta solo di Falconara. L’impianto fognario della zona di via del Consorzio, dove si sono verificati notevoli danni, serve anche i comuni di Charavalle e di Camerata Picena la cui popolazione è di recente aumentata”. A causa delle fognature incapaci di ricevere e smaltire l’acqua si sono verificati grossi disagi lungo via Flaminia, allagata in diversi punti. Danni consistenti sono stati riportati da abitazioni e attività commerciali in via Palombina Vecchia. Colpite soprattutto una abitazione vicina al distributore di benzina all’incrocio tra le vie Italia e Flaminia, una lavanderia, un negozio di abbigliamento, un forno ed un’autofficina. Una pattuglia della Municipale ha stazionato davanti all’ex caserma Saracini per segnalare l’interruzione del traffico e deviare i veicol sulla variante alla Ss 16 e su via delle Caserme. Appena sfiorati i quartieri di Fiumesino e Castelferretti (dove è stato in parte allagato il circolo Acli di piazza Albertelli). I disagi per Ancona SudHanno lavorato fino alle tre di notte tra Castelfidardo e Osimo. Gli agenti della Municipale di Castelfidardo hanno effettuato decine di interventi. Una persona è stata messa in salvo dall’abitacolo della propria vettura rimasta imprigionata in un sottopasso allagato. Al night Josephine è stato registrato un allagamento fino ad un metro d’acqua, alberi in strada a compromettere la viabilità a San Rocchetto e Cerretano, dove un tombino saltato nel parcheggio del supermercato Oasi ha rovinato una vettura. Danni ingenti alle colture: Camilletti dell’Azienda Agraria le Bucoliche ha confermato che “grano, mais, girasoli sono come trinciati, la grandine ha provocato danni irreversibili al 100% delle colture nella zona fra Offagna e S.Stefano”. Da Umani Ronchi, azienda che produce vini pregiati, fanno sapere che le viti hanno subito danni non ancora quantificabili. All’ospedale Ss.Benvenuto e Rocco il pronto soccorso è stato affollato da contusi per scivoloni e cadute. Blackout elettrico dalle 20 alle 20,45 a San Biagio e San Stefano.
MARINA MINELLI

GIACOMO QUATTRINI,

giovedì 28 maggio 2009

Comprereste un'auto da Franceschini?


Era l'Aprile 2008 e i partiti della coalizione di Prodi al Governo non trovarono di meglio per tentare di vincere le elezioni con la solita campagna diffamatoria contro Silvio Berlusconi, il Pdl e la Lega, ma siccome la minestra riscaldata troppe volte non piace a nessuno, gli argomenti della propaganda veltroniana non convinsero quasi nessuno e i centrosinistri le elezioni le persero miseramente. E' passato poco piu' di un anno e la gioiosa macchina da guerra si e' rimessa in movimento: sventolano le bandiere di Repubblica, seguite dai gregari del Corriere, scatta come un cagnolino fedele la stampa internazionale "amica" e informata dagli "amici" posizionati all'estero; la nuova invincibile Armada si produce in argomenti assolutmente decisivi per il futuro di questo Paese e della sua collocazione in Europa: il questionario di Repubblica sul caso della ragazzina napoletana, il premier sostanzialmente paragonato a Caligola sul Financia Times e le solite menate sulla presunta xenofobia della Lega che, ormai, non convincono piu' nemmeno quelli che stancamente le ripetono per ubbidire al loro Comintern. A prescindere dal fatto che, a quanto pare, la campagna elettorale del centrosinistra si sta riducendo a una sorta di regolamento inteno dei conti in vista della leadership futura sulla coalizione e in particolare sui Ds, colpisce il fatto che questo insieme di realta' politiche mutanti non riesce a sottrarsi al modello leninista del "calunnia, calunnia, qualcosa restera'". L'ultima sortita di Dario Franceschini esce pero' dai confini del buon gusto e precipita nella nullita' politica con quella sua domanda da moralista cattocomunista che, tra l'altro si rivela essere un colossale lapsus freudiano. "Alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un Paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi. Povero Franceschini, davvero a corto di argomenti e, alla fine, completamente prigioniero del berlusconismo e, persino, del velinismo. In primis, e' chiaro che si parte da perdenti, se tutta la propria campagna elettorale e' concentrata sulla personalita' del premier e da essa ci si lascia circoscrivere e definire. In secondo luogo, occorre davvero avere la memoria corta per non rendersi conto che questa carta e' gia' stata giocata piu' volte e senza alcun risultato. In terzo luogo, si confonde la moralita' con la legalita', se si fanno processi pubblici alla vita privata di un personaggio politico, dal mometo che essa, per quanto discutibile, resta appunto vita privata. Nel momento in cui essa sconfinasse nell'illegalita', allora il foro competente non sarebbero certo Repubblica e Franceschini, ma le aule dei tribunali che, a quanto risulta, in genere non fanno sconti al premier. Soprattutto, pero', la domanda di Franceschini e' rivelatrce di quella cultura cattocomunista che sta divenendo il peso morto di questo paese e il primo ostacolo al suo cambiamento. Visto che la domanda e' sostanzialmente retorica e prevede un risposta negativa, Franceschini ci dice che non e' bene affidare a questo premier - in quanto premier - l'educazione dei nostri figli perche' e' un uomo moralmente riprovevole, cosa che, ovviamente, e' lui stesso a stabilire. Ma chi l'ha detto che l'educazione dei nostri figli debba essere affidata allo Stato e ai suoi rappresentanti? Anzi, chi ha detto che lo stato ci debba educare? Deputato Franceschini, ma lo sa lei che cosa ha prodotto nella storia l'idea che lo stato debba educare e rieducare? Ha presente i lager di Stalin e di Breznev? Bene, sono nati proprio per questo. Ecco, apunto, il lapsus che manifesta una prospettiva di sconcertante statalismo, quello, peraltro, a cui ci hanno abituato decenni di ministri della pubblica istruzione democristiani per cui noi e i nostri figli apparteniamo allo stato che ci deve educare e che deve darci anche il buon esempio. Questa idea di stato sta miseramente naufragando, lasciando dietro di se' lo sfascio che e' sotto gli occhi di tutti. Sarebbe facile replicarLe citando il "buon" esempio di Vladimir Luxuria o l'abortismo radicale della coppia Emma Bonino-Pannella, suoi alleati, ma, suvvia, parliamo di cose serie, per favore: di economia di sanita' di immigrazione, di scuola e, per quanto riguada l'Europa, della necessita' di impedire la formazione di un superstato burocratico e massonico e di difenere l'Europa dei popoli e delle culture. In questo contesto e come sempre, ai politici chiediamo solo di fare il loro lavoro, di promulgar leggi giuste e di applicarle. Il privato e' privato e, con il cattolico Giovanni Guareschi a un medico cattolicissimo e moralissimo, preferiremo sempre un medico magari comunista e donnaiolo, ma soprattutto abile e capace di guarirci. Quando andiamo a comprare un'auto, la vogliamo conveniente e di buona qualita' e, se ci mancano i quattrini per l'ultimo modello, ce la compriamo usata, soprattutto se possiamo fidarci di chi ce la vende. Voi comprereste un'auto dal partito piu' rottamato d'Europa?

di Giuseppe Reguzzoni
Dal Corriere Adriatico di oggi

E arrivano gli altoparlanti

Falconara Proseguono i lavori per la sistemazione delle ultime situazioni critiche lungo l’arenile falconarese. Oltre agli altoparlanti (che entreranno in funzione nei primi giorni di giugno) e a tutte le infrastrutture, sta per essere avviata la messa in sicurezza della rampa di Palombina Vecchia che a causa dell’erosione è spesso sommersa dall’acqua. E’ necessario che la passerella sia sempre facilmente transitabile perché costituisce l’unico punto di collegamento fra il lato sud della spiaggia e il sottopasso carrabile di via Goito. Costo dell’operazione, 20 mila euro.
dal Corriere adriatico di oggi

Astolfi: “Sarà prolungatala rampa sotto la sabbia per evitare il gradino”Via le barche abbandonate

Il Comune ripara il pontile

Lavori alla passerella di Palombina Vecchia, necessaria per i soccorsi

Falconara Cominceranno a giorni i lavori per la messa in sicurezza della rampa del pontile di Palombina Vecchia, uno dei punti critici della spiaggia. “L’intervento, che costerà 20 mila euro, è urgente e non più rimandabile – dice l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Astolfi – perché l’impraticabilità del passaggio crea enormi problemi di sicurezza sia in territorio falconarese che verso Ancona”. I mezzi di soccorso e, naturalmente tutte le auto ed i furgoni di servizio, possono entrare sulla spiaggia solo dal sottopasso carrabile di via Goito, ma a causa dell’erosione la passerella grazie alla quale è possibile scavalcare il pontile, è spesso in acqua. Lo scorso anno un’ambulanza si è arenata proprio davanti alla rampa e ci sono voluti i Vigili del fuoco e molte ore di lavoro per liberarla e farla passare dall’altro lato. La questione della rampa impraticabile è stata più volte sollevata dai bagnini del consorzio Falcomar che avevano già sollecitato un intervento delle autorità competenti ed un tavolo fra i Comune di Ancona e Falconara per arrivare ad una soluzione condivisa e possibilmente definitiva di un problema sempre più spesso all’ordine del giorno. “In pratica abbiamo deciso di prolungare la rampa sotto la sabbia – spiega Astolfi – questo può evitare la creazione del gradino che in caso di erosione impedisce il passaggio dei mezzi”. Il costo dei lavori sarà anticipato dal Comune che ha già chiesto alla Regione di poter stornare parte del finanziamento di 40 mila euro stanziato ad inizio maggio per il ripascimento, ma rimasto inutilizzato per mancanza di tempi utili per l’operazione. L’amministrazione comunale che sta anche predisponendo tutta l’impiantistica del litorale e ha concluso l’attivazione, con l’ausilio dei tecnici del Cam, dei servizi della spiaggia (illuminazione, allacci idrici ed elettrici, bagni pubblici e docce).Astolfi fa sapere, inoltre che “sta per essere completata l’installazione del nuovo impianto di amplificazione in spiaggia (attivi dai primi di giugno) e che gli interventi di sistemazione e tinteggiatura dei sottopassi sono già iniziati”. A buon punto anche l’operazione di rimozione delle imbarcazioni non più navigabili poste nelle aree pubbliche di rimessaggio attuata per rendere la spiaggia sempre più sicura, agibile e fruibile da parte dell’intera cittadinanza. La settimana scorsa alla presenza del personale della sezione staccata della Capitaneria di Porto, di agenti della Polizia Municipale, di funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale e di tecnici del Cam si sono svolte le operazioni di individuazione delle imbarcazioni non più utilizzati poste nelle aree pubbliche di rimessaggio. Nel complesso sono state individuate e segnate con vernice rossa venti imbarcazioni, da smaltire come rifiuti, in quanto presentavano evidenti segni di usura e quindi non avevano più le caratteristiche di navigabilità. Il Cam è stato incaricato dal Comune di procedere allo smaltimento di tutte le imbarcazioni segnalate, mentre quelle ancora in buono stato, ma abbandonate verranno collocate in via provvisoria presso la ex area Antonelli prima di procedere ad una vendita all’asta.
MARINA MINELLI

mercoledì 27 maggio 2009

Falconara. Bloccato un marocchino

Ubriaco armato di bastone tenta di aggredire il titolare del Caffè Caracas
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA - Sicurezza e extracomunitari, sale la tensione in città con il tentativo di aggressione ai danni di un bagnino e una rissa in via Flaminia. Comune denominatore dei due episodi, la nazionalità marocchina dei protagonisti e lo stato di ubriachezza in cui versavano. Lunedì attorno alle 22 al Caffè Caracas, Simone Riccione, uno dei due titolari, è stato minacciato da un marocchino di 40 anni completamente ubriaco e armato con l'asta di un ombrellone. «Stava importunando alcuni ragazzi seduti ai tavoli del bar - spiega Riccione - e così gli ho chiesto di allontanarsi. Ha tentato di colpirmi. Per fortuna sono riuscito a fermarlo». A riportare la calma sono intervenuti i carabinieri della Tenenza. L'uomo si è poi sentito male ed è stato ricoverato in ospedale in coma etilico. Potrebbe trattarsi dello stesso che qualche giorno fa è stato allontanato da un gruppo di persone mentre infastidiva alcune ragazze in spiaggia. Ed è stata una serata di straordinari per gli uomini del tenente Matteo Demartis. Circa due ore dopo, lungo la Flaminia, all'altezza di via Mameli, due gruppi di marocchini sono venuti alle mani. Anche in questo caso, tutti alticci. Secondo alcune testimonianze pare che qualcuno abbia anche tirato fuori un coltello. Le urla hanno allarmato i residenti che hanno composto il 112. Alla vista della gazzella dell'Arma, quattro dei contendenti si sono dileguati. A terra ne erano rimasti due: entrambi residenti ad Ancona, di 23 e 19 anni, censurati e nullafacenti ma regolari in Italia, hanno riportato lievi contusioni. Sono stati denunciati per rissa.
BERLUSCONI: L'Italia è con me
Vi propongo l’intervista rilasciata dal Presidente Silvio Berlusconi alla rete televisiva americana ‘Cnn International’
È un grande potere presiedere il G8
Più che un potere, è un servizio. Un servizio agli altri, anche agli altri leader. Il G8 ha una grande importanza soprattutto perché permette ai leader dei maggiori Paesi industrializzati di restare in contatto per tre giorni in modo ravvicinato e personale e così si formano le cordialità, le amicizie. È questo l’aspetto più importante del G8, e per questo il G8 deve rimanere tale senza essere riassorbito dal G20. Quest’ultimo, quando intervengono anche i responsabili delle grandi istituzioni internazionali, diventa un’arena con 25-26 persone in cui ognuno parla una sola volta su ogni argomento e non c’è vero dibattito né discussione continua, come invece sicuramente c’è nel G8. Le cose più positive da me riportate dai G8 di Napoli nel 1994 e Genova nel 2001, sono la conoscenza, il giudizio, degli altri leader, i rapporti personali che nel G8 possono nascere e consolidarsi.
Pensa che l’Italia e il mondo si stiano riprendendo dalla crisi economica?
Non ho mai considerato questa crisi come poco importante. Ho sempre avuto la consapevolezza che la crisi è grave, profonda, anche estesa nel tempo. Solo che ho sempre cercato di diffondere fiducia e ottimismo, perché gran parte di questa crisi ha una causa psicologica. È la paura che frena anche persone, famiglie che non hanno motivo di soffrire per la crisi, nella propensione ai consumi e nel loro stile di vita. Le faccio un esempio che è illuminante al riguardo: in Italia ci sono 3 milioni e mezzo di impiegati pubblici, che quindi non rischiano di perdere il posto di lavoro. A questi impiegati è stato dato un aumento quest’anno del 3,6%, perché si pensava che così fosse l’inflazione. Quindi hanno avuto un’entrata maggiore, anche se limitata. Il loro potere di acquisto è aumentato, perché sono diminuiti i prezzi in generale.
Si calcola che una famiglia di tre, quattro persone, a causa della caduta del prezzo del petrolio abbia minori spese per la bolletta del gas, della luce, la benzina, eccetera di circa 2.000/2.500 euro. Riassumendo: nessun timore di perdere il posto, più soldi, più potere d’acquisto di questi soldi. Quindi, nessuna motivazione a cambiare le proprie decisioni di acquisto. Abbiamo chiesto: quanti di voi pensavano di cambiare l’automobile quest’anno? Un certo numero ha risposto. A quelli che hanno detto che volevano cambiarla abbiamo poi chiesto: “L’avete cambiata?”. Il 76% ha detto “no, ci ho ripensato e non ho più acquistato una nuova automobile”, e alla successiva domanda sul “perché” hanno risposto: “Perché c’è la crisi, perché ho paura della crisi”. Questo dimostra, credo senza dubbio, che il fattore psicologico è un fattore importante, sia della profondità della crisi, sia della sua estensione temporale. Quindi i governi devono tutti cercare di diffondere sentimenti positivi.
L’Europa dovrebbe seguire il modello italiano per il controllo dell’immigrazione?
Il problema dell’immigrazione è un problema di tutta l’Europa, perché poi questi immigrati si disperdono in tutta l’Europa. Il modello italiano è un modello assolutamente in linea con quello che è il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee. Se qualcuno è entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo se ha il diritto di restare perché in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese.
Verifichiamo il suo diritto d’asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di libertà o altro. Se però questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l’aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perché stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d’imbarco e là – lo abbiamo fatto adesso per la Libia – ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare lì, in loco, se hanno diritto all’asilo. Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell’opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli
La sentenza Mills è ingiusta?
È scandalosa, non solo ingiusta. I giudici della sinistra avevano scritto la sentenza prima che cominciasse il processo. In un minuto glielo racconto. Il signor Mills, professionista, aveva assistito un armatore italiano che risiede all’estero per la vendita di due navi, e ha avuto pagata la prestazione con seicentomila dollari. Quando li ha ricevuti gli facevano comodo tutti, e ha cercato di non doverli spartire con i suoi soci di studio e di non dover pagare il 50% al fisco inglese. E gli è venuta in mente la brillante idea di dire che gli erano stati regalati. Infatti, sui soldi oggetto di una donazione non si pagano le tasse.
Invece di pensare a dei principi arabi, ha pensato al Gruppo Fininvest, soprattutto perché un dirigente che era in contatto con lui era morto nel frattempo. Lui pensava che la cosa sarebbe rimasta una cosa privata e che non sarebbe diventata pubblica. Invece è diventata pubblica, è stato interrogato in modo duro, dieci ore d’interrogatorio, e non ha potuto sconfessare quello che aveva dichiarato. L’ha fatto subito dopo, quando è stato sicuro di non essere messo in prigione in Italia, e ha detto: “Questi soldi mi sono venuti assolutamente non da Fininvest ma mi sono venuti da questo signore, eccetera”.
Noi abbiamo sentito questo signore che ha confermato in modo assoluto, abbiamo seguito il percorso di questi soldi attraverso le banche dove erano stati depositati in campo internazionale. Abbiamo visto quando questi soldi sono arrivati sui conti del signor Mills. E c’è questa prova assoluta, una prova così assoluta che il fisco inglese ha svolto la stessa indagine e è arrivato a costringere il signor Mills a pagare le tasse su questi profitti professionali.
C’è un’altra cosa che la dice lunga su come si sono comportati i giudici durante questo processo. Giudici che non sono semplicemente di sinistra, ma militanti della sinistra. La presidente si reca in piazza con i cartelli contro il governo. Quindi abbiamo chiesto che fossero cambiati questi giudici, naturalmente sono andati avanti senza ritegno e dato che c’era la prescrizione che incombeva perché questo è un fatto dell’altro secolo, hanno inventato che il presunto reato si sarebbe compiuto non nel momento del ricevimento dei soldi da parte del signor Mills, ma nel momento in cui il signor Mills ha cominciato a spendere questi soldi. Una cosa incredibile.
Eppure il pm, il pubblico accusatore, ha chiesto questa cosa e i giudici l’hanno ritenuta valida. Questa è la dimostrazione assoluta che questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica. Però lei deve sapere che gli italiani sono schierati con me, perché hanno visto tutte le altre precedenti situazioni in cui in ogni campagna elettorale i giudici che in Italia sono chiamati toghe rosse sono entrati in campo e hanno cercato di farmi del male. Devo dire che poi la magistratura è fatta di molti giudici giusti. Io uso dire: “Ci sarà un giudice, alla fine, a Berlino”. Ci sono giudici a Berlino anche in Italia e io sono stato sempre assolto.
25/5/2009

martedì 26 maggio 2009

La memoria corta del Pd





Una (discutibile) regola non scritta della politica è quella secondo cui in campagna elettorale tutto è permesso. Virulenti attacchi contra personam, intrusioni nella vita privata dei candidati, rivelazioni piccanti su questo o quell'aspirante parlamentare o sindaco, e via degradando... Ma ad essere violato, spesso, non è soltanto il sacro confine della privacy, ma anche e soprattutto l'altrettanto sacro confine della verità. Verità storica e verità politica. Prendiamo la campagna elettorale - se così si può definire - condotta dai dirigenti del Partito Democratico in vista della prossima consultazione del 6 e 7 giugno. Smaniosi di attaccare Berlusconi su tutto, finiscono non tanto col diventare ripetitivi, noiosi e prevedibili nelle loro quotidiane dichiarazioni, quanto col fare letteralmente a pezzi ciò che essi stessi hanno detto, scritto e solennemente ribadito fino a poco tempo fa.
Si consideri, ad esempio, il capitolo giustizia. Oggi che, con un timing perfetto, la procura milanese ha reso note le motivazioni della sentenza Mills, dalle parti del Pd è tutto un mulinare di parole contro il presidente del Consiglio e in difesa dei magistrati a 360 gradi. Ma come dimenticare che fino a pochi mesi fa, quando ad essere nel mirino dei pm erano presidenti di Regione, sindaci e amministratori locali democrats, improvvisamente dai vertici del partito giunsero non soltanto aperte critiche all'operato delle toghe, ma anche la disponibilità a discutere, senza il paraocchi del solito antiberlusconismo forcaiolo, di riforma della giustizia. Insomma: quando i magistrati colpiscono il nemico, viva i magistrati; quando i magistrati colpiscono l'amico, abbasso i magistrati. Memoria corta e la vecchia, cara doppiezza di comunista memoria.
Ma il culmine della smemoratezza i capi del Partito Democratico lo hanno raggiunto giovedì, dopo le dichiarazioni del premier all'assemblea di Confindustria in merito alla riduzione del numero dei parlamentari e alla necessità di snellire le procedure decisionali e di dotare di maggiori poteri l'esecutivo. Cose che Berlusconi ha già detto e ridetto molte volte, in questi ultimi mesi. Ma oggi, nel pieno della campagna elettorale, è diverso: bisogna raccogliere qualche voto in più, e per farlo è necessario distorcere e drammatizzare ogni parola che esce dalla bocca del presidente del Consiglio. Così si può dire agli italiani, come ha fatto ieri Franceschini, che quello del 6 e 7 giugno «è anche un voto per la democrazia», cioè per difendere la democrazia dalla minaccia rappresentata dalla volontà del Cavaliere di sfoltire il numero di deputati e senatori e dare più forza al governo. Così, ancora, si può inviare una missiva ai capigruppo di Idv e Udc per una risposta comune di fronte alla «reiterata manifestazione di ostilità e disprezzo verso le prerogative del parlamento» da parte del premier.
Democrazia in pericolo, dunque. Ostilità e disprezzo per il parlamento. Peccato soltanto che le stesse proposte avanzate da Berlusconi facciano capolino non nello statuto di qualche neonato partito fascista, bensì nel programma elettorale del Partito Democratico, anno 2008. Punto 11, dedicato alla «democrazia governante»: «La democrazia governante richiede anzitutto il pieno esercizio della sovranità popolare. E' inaccettabile ritenere gli elettori italiani, solo sul piano nazionale, dei minorenni incapaci di scelte chiare e dirette. Per questo appare necessaria la scelta diretta di soli 470 deputati... Il Senato rinnovato di 100 membri scelti dalle autonomie regionali e locali è la sede della collaborazione tra lo Stato e tali autonomie». E ancora: «Quanto alla forma di governo, si tratta di verificare quale tra i modelli delle grandi democrazie contemporanee possa incontrare il maggiore consenso. In ogni caso, qualora si convenisse di muoversi nel solco dell'attuale assetto parlamentare, il presidente del Consiglio, nominato dal capo dello Stato sulla base dei risultati della Camera, dovrebbe ricevere da solo la fiducia esclusivamente dalla Camera, dovrebbe poter richiedere al capo dello Stato la revoca dei ministri; e i disegni di legge approvati dal governo dovrebbero essere votati entro una data certa, comunque non oltre due mesi». Per non dire che la famosa «bozza Violante», così cara al Pd, assegnava al premier anche il potere di nomina e revoca dei ministri.
E' chiaro che se le proposte di riforma istituzionale di Berlusconi sono, come sembrano lasciar intendere i dirigenti del Partito Democratico in questi giorni, l'anticamera del ritorno del fascismo nel nostro paese, allora una bella camicia nera va assegnata anche a chi proposte simili le ha messe nere su bianco nel suo programma elettorale e le ha più volte ribadite fino all'altro ieri. La verità è che il Pd sa che quelle dette dal presidente del Consiglio sono cose di buon senso, necessarie al buon funzionamento dello Stato. Il problema è che, in mancanza di argomenti e progetti alternativi, ad urne «calde» e a sondaggi «freddi» può fare cilecca anche la memoria. Quella dei dirigenti del Pd, non quella degli italiani.
Associazioni, valzer delle sedi:Unitre in via RepubblicaAnpi, Cidieffe e Libera cacciaalle ex Lorenzini di Villanova
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA Associazioni sotto sfratto, il Comune prepara un valzer dei locali. Anpi, CiDiEffe, Ail e Libera Caccia andranno alle ex Lorenzini di Villanova, lasciando le stanze libere di via Repubblica all’Unitre. «Nessuno rimarrà senza una sede - promette l’assessore al Patrimonio Matteo Astolfi - ma dobbiamo mettere ordine. Tutte le assegnazioni dei locali in passato sono state fatte senza un criterio e senza nessun documento ufficiale». L’idea di fondo è quella di creare due poli associativi: uno dedicato alla terza età in via Repubblica con Centro Qui e Unitre, l’altro di stampo culturale, musicale e ricreativo nell’ex scuola elementare di Villanova. La razionalizzazione degli spazi comunali, che già nei giorni scorsi aveva visto lettere di sfratto arrivare a Cgil e Centro Qui di Castelferretti, all’ufficio postale di via Puglie e agli ambulatori di Falconara Alta, continua. E il prossimo mese sarà esposto il bando pubblico destinato a tutte le associazioni per richiedere l’utilizzo di spazi comunali. Senza contare quello già avviato delle 5 stanze dell’ex Tiro a Volo sulla spiaggia di Villanova. Insomma, per settembre, ogni associazione dovrebbe avere un tetto sopra la testa. Non escludendo il ricorso alla condivisione dei locali nel caso di gruppi con attività simili. Astolfi risponde anche alle polemiche innescate dall’Anpi che ha chiesto il ritiro della lettera del provvedimento di sfratto. «Dichiarazioni strumentali - dice -. Mi spieghino perché loro hanno una sede ed altre associazioni, no. Fanno riferimento al regolamento comunale ma la loro concessione non è stata mai ufficializzata e non rientra nel regolamento appena votato». Nel quadro del riordino entra anche l’Avis che nei giorni scorsi aveva proposto al Comune una permuta: la sede di proprietà di via Da Vinci (120 mq a mezza costa) in cambio di uno spazio più piccolo (circa 30 mq) in centro. Il Comune è molto interessato è sta cercando una soluzione per aumentare gli spazi da destinare alle associazioni.

lunedì 25 maggio 2009

Il paradosso del nuovo Fini
Il presidente della Camera Gianfranco Fini sta vivendo la fase forse più paradossale della sua carriera politica. Nel corso del tempo egli è andato sviluppando idee, sicuramente frutto di una sincera, e forse anche sofferta, maturazione personale, che oggi lo portano a differenziarsi, talvolta anche aspramente, su molti temi, dal governo e dalla maggioranza di cui fa parte. Si tratti dei modi per contrastare l’immigrazione clandestina, della questione della laicità e dei rapporti fra Stato e Chiesa, del caso Englaro o del ruolo del Parlamento, le prese di distanza di Fini dal governo ormai non si contano. Così facendo Fini ha finito per trovarsi nella curiosa situazione di essere applaudito soprattutto da quella parte del Paese che, riconoscendosi nell’opposizione, non lo voterebbe mai. Fini è un politico navigato e dunque è lecito chiedersi (anche se è difficile rispondersi): a quali elettori si rivolge, quale parte del Paese aspira a rappresentare?

La «buona politica» è, e sempre deve essere, una ben dosata combinazione di convinzione e di convenienza. Una politica senza convinzione e tutta convenienza è una politica opportunistica: è l’acqua in cui sguazzano i piccoli politici, i trasformisti di professione. Ma nemmeno una politica fatta solo di convinzione è una buona politica. Essa facilmente si riduce a testimonianza morale, a predica inutile. Il buon politico deve essere un uomo di convinzioni, comunque maturate, ma anche dotato di quel forte istinto del potere che gli permetta di costruirsi una strategia in grado di mobilitare consensi, appoggi, voti. Nel caso di Fini si individua la convinzione ma non si capisce quale sia la convenienza.

Le idee che oggi Fini difende sono certamente frutto di una lunga maturazione. Ad esempio, risale ormai a diversi anni fa la sua proposta (che fece infuriare il partito di cui era allora il leader, Alleanza nazionale) di concedere il voto agli immigrati. Ciò nonostante, appare assai grande la distanza fra il Fini che oggi manifesta le sue perplessità sui «respingimenti » e il Fini che ieri tuonava contro il governo Prodi, colpevole a suo giudizio di debolezza nella lotta contro l’immigrazione clandestina. La sua stessa difesa, contro l’irruenza del premier, del ruolo e delle prerogative del Parlamento, sembra qualcosa di più di una semplice difesa d’ufficio da parte del presidente della Camera. Sembra anche una forte presa di distanza dalle posizioni presidenzialiste (come tali, in Italia, sempre innervate di un certo antiparlamentarismo) che lo stesso Fini sosteneva fino a poco tempo addietro.

Si potrebbe anche guardare con simpatia, e con una certa ammirazione, un leader politico che ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco e di rivedere criticamente tante sue posizioni precedenti. Ma resta la domanda: a quale strategia si lega questa evoluzione? Esistono nel Paese tanti potenziali elettori di centrodestra disposti a seguire Fini (contro Berlusconi e contro Bossi), attratti dalle sue idee su ciò che dovrebbe essere una destra moderna? Se quei tanti elettori ci sono, Fini avrà avuto ragione e la sua risulterà una «buona politica » (una giusta combinazione di convinzione e convenienza). Ma se non ci sono, allora anche i convinti applausi che egli oggi riceve dai giornali d’opposizione non gli serviranno a nulla. Poiché politica e testimonianza morale sono incompatibili.



Da L'Occidentale

Ubriaco molesta le ragazze

Intervento lampo dei Carabinieri della Tenenza di Falconara sabato sera verso le 22 e 30 lungo la spiaggia di Falconara, nei pressi del sottopasso di via Trieste dove era stata segnalata la presenza di uno straniero, probabilmente ubriaco, che stava infastidendo le signore di passaggio. L’uomo, notato prima più verso sud, nei pressi di Raffy Bar e poi poco dopo il sottopasso a nord, ha fermato signore e ragazze di passaggio (anche se accompagnate) che stavano camminando lungo la passerella a fianco delle cabine, per proporre, con una certa insistenza, di accompagnarle a casa. Alla fine è stato un marito esasperato a chiamare i Carabinieri e una pattuglia è arrivata poco dopo per un giro di perlustrazione, l’uomo però era già sparito, forse messo in allarme proprio dall’auto dell’Arma con tanto di lampeggiante. Tante le persone che sabato e domenica, a causa del grande caldo, hanno affollato, sia di giorno che di sera, la spiaggia cittadina per questo inatteso anticipo di piena estate. Arenile in piena attività, dunque, con stabilimenti già tutti aperti e strutture balneari attive e tuffo in acqua è quasi d’obbligo, ma fino a sabato prossimo il bagno anche in prossimità della riva o la nuotata fino agli scogli è a rischio, almeno durante i giorni feriali (il sabato e la domenica i titolari degli stabilimenti devono provvedere personalmente ai controlli) manca il servizio di soccorso in mare che entrerà in funzione alla fine di questa settimana. Quest’anno i controlli saranno gestiti con modalità diverse rispetto al passato, per la stagione 2009 la parte centrale della giornata (dalle 10 alle 18) sarà coperta con servizio a mare, prima e dopo i bagnini saranno tenuti ad innalzare sui loro pennoni la bandiera rossa indicante la balneazione non sorvegliata e quindi non sicura.

domenica 24 maggio 2009

da Il Messaggero di oggi

Falconara, il Comune sfratta l’Anpi

Richiesta di sfratto per sei associazioni falconaresi. L’Anpi non ci sta e chiede l’annullamento del provvedimento. E’ giuntamercoledì la lettera del Comune a sei associazioni ospitate nello stabile del Centro Qui di via della Repubblica. A contestare la decisione è l’Anpi, che chiede formalmente il ritiro della lettera e l’annullamento del provvedimento di sfratto. Il motivo di tale decisione non sarebbe ancora del tutto chiaro alle associazioni, ma pare che sia dovuto alla riorganizzazione di tutte le forme associative messa in atto già da tempo dalla giunta Bandoni. L’Anpi, di cui fanno parte a Falconara 120 iscritti tra cui 11 partigiani, chiede ora a gran voce all’amministrazione di esaminare il regolamento comunale sulle libere forme associative il quale, all’articolo 11, afferma che occorrono tre mesi di preavviso per revocare la concessione degli immobili. “Abbiamo solo dieci giorni di tempo per sgomberare il locale di via della Repubblica – dice il presidente Anpi Gianfranco Pistola – è una cosa inconcepibile. Il regolamento comunale parla chiaro, inoltre è necessario che venga trovata prima un’altra sede e poi eventualmente si potrebbe procedere con il trasloco. La lettera sarebbe giunta anche ad altre associazioni come la CiDiEffe (fotografia) e l’Associazione nazionale libera caccia.
A.Rit.
Dal Corriere Adriatico di oggi

Affollata cerimonia al liceo per ricordare la studentessa
scomparsa a ottobre

La palestra del Cambi per Ylenia

Da ieri la palestra del liceo scientifico Cambi è dedicata alla memoria di Ylenia Morsucci, la studentessa scomparsa nell’ottobre scorso e ricordata come esempio di persona speciale “per il suo profondo senso del dovere, la sua sete di conoscenza, la sua capacità di saper aiutare gli altri con semplicità e modestia”. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre ai familiari di Ylenia, anche il sindaco Goffredo Brandoni, l’assessore alla pubblica istruzione Stefania Signorini, il preside Renzo Franciolini, il comandante della Tenenza dei carabinieri Matteo Demartis, il parroco di Palombina Vecchia don Leonida Fabietti e rappresentanti di molte società sportive cittadine. La decisione, presa all’unanimità dalla giunta comunale nella seduta del 3 febbraio, segue l’istanza del sindaco, rivolta a Franciolini, per l’intestazione di un ambiente scolastico alla memoria della studentessa che ha ricevuto l’apprezzamento di tutto il corpo insegnante del liceo Cambi quale alunna più meritevole dell'Istituto per la eccellente media scolastica in tutte le discipline. “L’esecutivo cittadino – informa una nota del Comune – ha ritenuto opportuno mantenere vivo nella nostra comunità locale, in particolare tra i giovani, questo ricordo di vita esemplare”. Anche l’assessore alla cultura Stefania Signorini, insegnante di Ylenia in terza e quarta liceo, ne ha ricordato commossa la personalità: “Otre a essere una studentessa brillante che ha sempre conseguito risultati eccellenti per le sue notevoli capacità, Ylenia si è anche prodigata tanto per i suoi compagni aiutandoli nel percorso scolastico con grande generosità e spirito di altruismo. Per loro non è facile affrontare questo ultimo anno di liceo senza accanto Ylenia, ma per tutti noi lei sarà sempre presente nei nostri pensieri con il suo sguardo così pieno d’amore per gli altri e il suo sorriso dolcissimo”. A Ylenia sono già stati attribuiti riconoscimenti dal mondo dello sport, in particolar modo da Coni regionale-Fipav-Fipm, che a dicembre le hanno dedicato il premio alla memoria Brava a scuola, brava nello sport.


Dal Corriere Adriatico di oggi

Il senatore Baldassarri ospite di un incontro del Rotary Club

“L’aeroporto va sostenuto di più”

Dalla crisi nazionale con le possibili soluzioni alle grandi infrastrutture locali. Ospite del Rotary Club di Falconara, il senatore del Pdl Mario Baldassarri, noto e apprezzato economista, ha spaziato nel suo intervento fra diversi argomenti, soffermandosi anche su alcune questioni che riguardano in modo particolare il territorio come il by pass ferroviario, il problema dell’energia e la situazione dell’aeroporto. Riferendosi al Sanzio il senatore ha osservato che lo scalo marchigiano non viene sostenuto e incentivato come dovrebbe per dar spazio e traffico, al posto suo, ai vicini aeroporti di Rimini e Forlì. A favore dell’Emilia Romagna andrà anche, secondo Baldassarri, lo spostamento verso Pesaro del polo fieristico, una scelta che rafforzerà anche sotto questo punto di vista l’egemonia della regione confinante. Quanto all’energia il senatore, che nel precedente governo Berlusconi era stato vice ministro all’Economia e alle Finanze, è stato chiaro. Nelle Marche (dove il deficit energetico è forte e la condizione complessiva, sotto questo punto di vista, molto precaria) proporre, attraverso il Pear, “le piccole centrali e le fonti alternative è pura ipocrisia. Nella nostra regione ci vogliono grandi centrali”.

sabato 23 maggio 2009

Tenta di violentare l’amica, arrestato un romeno




Dal Corriere di oggi

“Conosco tuo marito, se vuoi ti do un passaggio e ti porto a casa”. Poche parole dette dopo aver abbassato il finestrino, la donna che accetta di salire sull’auto ed è l’inizio di un incubo. Ma stavolta l’orco è stato subito arrestato dai carabinieri di Falconara. A finire in manette, l’altra notte, è stato un romeno di 40 anni, T. C., residente da cinque anni a Falconara, operaio alla Fincantieri. Pesanti le accuse nei suoi confronti: tentata violenza sessuale, lesioni, rapina e sequestro di persona. La donna, una badante romena di 52 anni, E.G, sposata e residente ad Ancona, era un’amica di famiglia. Si trovava a Falconara per lavoro ed era passata da poco mezzanotte quando è avvenuto l’incontro davanti alla stazione di Falconara. Transitando in auto sulla Flaminia, l’uomo ha notato la donna che camminava sul marciapiedi. Si è fermato per offrirle un passaggio e lei è salita. Ma invece di portarla a casa, il romeno ha svoltato per una strada che porta a Falconara Alta e poi raggiunto l’aperta campagna. Fuori dal centro abitato l’uomo ci ha provato senza farsi troppi scrupoli. Gli ha messo le mani addosso, ha provato a baciarla e toccarla nelle parti intime. La romena ha rifiutato ed è stata aggredita dal connazionale. Pur avendo ricevuto due schiaffi e un pugno al volto, è riuscita a far desistere l’aggressore. A quel punto T. C. l’ha fatta scendere dall’auto, dopo averle rubato il cellulare, il portafogli contenente circa 200 euro e le scarpe. L’auto stava allontanandosi quando da quelle parti passava una pattuglia dei carabinieri durante un controllo notturno. Gli uomini del tenente De Martis hanno notato la donna che, scalza sul ciglio della strada, inveiva contro l’auto che si allontanava. Una sgassata e i carabinieri hanno bloccato la vettura e fermato l’operaio romeno, poi portato in caserma. Attorno le 2 è stato eseguito l'arresto da parte dei carabinieri che hanno condotto il romeno a Montacuto. Ha già precedenti per furto e ubriachezza molesta. La donna, portata al pronto soccorso per farsi medicare, è stata dimessa con una prognosi di otto giorni.

venerdì 22 maggio 2009

“Ma che esercito, basta la polizia” Luchetti chiede un commissariato


Dal Corriere di oggi

“Falconara non è Beirut, non abbiamo bisogno di azioni di peace-keeping. Occorre l’intervento di tutta la comunità e ognuno deve fare la propria parte e poi serve, finalmente, un Commissariato di Polizia”. Così il consigliere regionale del Pd, il falconarese Marco Luchetti commenta le recenti affermazioni del sindaco Brandoni sulla possibilità di avere in città gli uomini dell’esercito con funzioni di sicurezza e controllo. “Sono positivi i suggerimenti di coinvolgere tutti coloro che già si interessano di emarginazione, di interculturalità, di educazione, di sostegno al prossimo – prosegue Luchetti – Poi sono necessari presidi efficaci per contenere la microcriminalità che è fenomeno crescente. Piuttosto che affidarci ai militari sarebbe più sensato coinvolgere chi istituzionalmente è preposto. Cosa opportuna è il progetto sicurezza per il coordinamento delle forze dell’ordine con l’accordo tra Comune e Prefettura ma è giunto il momento di richiedere per Falconara il Commissariato di Polizia. Le motivazioni ci sono tutte: la presenza di infrastrutture viarie, ferroviarie, aeree e portuali. Secondo il consigliere comunale del Pd Emanuele Lodolini “serve un approccio integrato alle politiche di sicurezza come punto di raccordo tra intervento repressivo e preventivo”. “Tuttavia – osserva Lodolini – aver portato in discussione in Consiglio comunale il protocollo, in piena campagna elettorale e dopo aver bocciato lo scorso luglio una mozione specifica del Pd che chiedeva di andare in quella direzione, dimostra come questa destra cerchi di strumentalizzare temi così delicati e sentiti”.In totale accordo con il sindaco Brandoni è, invece, il consigliere del PdL Raimondo Baia per il quale, “l'esercito a Falconara rappresenterebbe un segnale forte e probabilmente definitivo, nella lotta alla delinquenza”. “L'impiego dei soldati in città – afferma Baia – consentirebbe di sganciare le macchine delle altre forze dell'ordine per il pattugliamento del territorio ad esempio. La posizione contraria del Pd è demagogica perché è la divisa che ‘infastidisce’ in maniera pregiudizievole. Ma d’altronde sulla questione sicurezza il Pd è in ritardo netto di almeno 20 anni”.

giovedì 21 maggio 2009

Ecco perché voglio l’esercito”

Il sindaco Brandoni: “Ottimo deterrente, aumenterà la sicurezza dei cittadini”


Dal Corriere di oggi

“Sono fermamente convinto che utilizzare l’esercito per i controlli e la sicurezza sia un’ottima idea. Se il Governo darà il via libera, faremo subito richiesta per avere qui i soldati”. Secondo il sindaco Brandoni, che aveva già espresso la sua opinione durante la seduta consiliare di martedì, gli uomini in divisa possono essere “un ottimo deterrente”, come lo sono, dice, “quelli di polizia, carabinieri e guardia di finanza che passano di continuo nei pressi della stazione ferroviaria, dove la situazione è decisamente migliorata”. “Non credo che i falconaresi avrebbero qualcosa da ridire – prosegue Brandoni – e non penso neanche ci possa essere preoccupazione alla vista delle divise, anzi proprio il contrario, basta pensare ai problemi dei bagnini, i quali subiscono furti ogni notte e stanno cercando di organizzare una vigilanza”.

Insomma il Comune è pronto ad accogliere i soldati perché, come spiega il primo cittadino, “la questione sicurezza è da sempre al centro delle nostre azioni e dei nostri interventi, è stata uno dei temi forti della campagna elettorale e adesso con il protocollo approvato dal consiglio abbiamo fatto un bel passo avanti”.

Secondo il capo gruppo del Pd Antonio Mastrovincenzo, invece, “la dichiarazione del sindaco sulla necessità dell’esercito a Falconara, oltre alla conferma dell’imminente istituzione delle ronde, ci lascia sconcertati e preoccupati: si continua ad alimentare irresponsabilmente paure e timori nella comunità”. “Assordante a questo proposito - afferma Mastrovincenzo - il silenzio dei rappresentanti locali dell’Udc, che appoggiano, chinando il capo, la linea del sindaco Brandoni mentre a livello nazionale il leader Pierferdinando Casini si scaglia quotidianamente contro le scelte di Berlusconi in tema di sicurezza”. “A Falconara - dichiara il capo gruppo del Pd - non servono esercito e ronde, ma maggiore prevenzione, più dialogo con le associazioni di volontariato operanti nel campo del disagio sociale e un numero più consistente di forze dell’ordine (che il Governo ha tagliato drasticamente), le quali tra l’altro svolgono egregiamente il loro lavoro, come dimostra la puntuale azione dell’altra sera, che ha portato all’arresto di due persone, subito dopo una rapina”.

Intanto la giunta Brandoni ha varato il protocollo per la sicurezza della città, il cui obiettivo è “favorire la collaborazione fra il Comune e le forze dell’ordine per lavorare innanzitutto sulla prevenzione”. Nel documento viene stabilito che “la Prefettura di Ancona e il Comune si impegnano a sviluppare e sviluppare e consolidare le iniziative già avviate in questi anni, in particolare il coordinamento fra le forze dell’ordine e la polizia municipale, la gestione di interventi finalizzati, la messa a punto del controllo tecnologico del territorio”.


Controlli intensificati per prevenire i reati


Due nomadi arrestati per rapina l’altro ieri, un marocchino in manette perchè sorpreso a spacciare hashish venerdì sera. Funzionano alla grande i controlli sul territorio potenziati recentemente dal tenente Matteo De Martis, comandante della tenenza di Falconara. Da tempo i carabinieri pattugliano il territorio senza sosta e sono stati incrementati i controlli sulle strade principali della città rendendoli rigorosi e capillari anche nelle ore notturne. L'intento è quello di agire sulla prevenzione e gli ultimi arresti ne sono una conferma.

Tratto da wordpress 17 Giugno 2008


Berlusconi ricusa la Gandus? Fa benissimo, ed ecco perchè



Il sito del Corriere della Sera riporta alcune informazioni che ben giustificano la ricusazione del Presidente della X Sezione del Teribunale di Milano, da parte del Premier Silvio Berlusconi.

Le motivazioni riportate dai legali del Cavaliere parlano di “inimicizia grave”. Ed effettivamente, a ben vedere, qualche buona ragione per parlare di inimicizia c’è.  Le “battaglie” della Gandus sono riportate dal sito del Corriere, e molto esplicite:

Il giudice Nicoletta Gandus, nel corso della sua attività di magistrato, ha firmato diversi appelli, tra questi:

Non in mio nome, pubblicato sul manifesto l’11 e il 23 maggio 2001, sulla condanna della politica israeliana nei confronti dei palestinesi

- la lettera aperta al Parlamento italiano sulla laicità dello Stato

- l’appello delle giuriste contro la legge sulla procreazione assistita, pubblicato sull’Unità il 10 febbraio 2004

il ° febbraio 2002 il manifesto ha pubblicato la notizia che Nicolatta Gandus è stata inviata da Magistratura democratica a Porto Alegre (Brasile) per partecipare al Forum dei magistrati

- il 9 gennaio 2006 ha firmato l’appello dei magistrati sul Ddl 3600/S in materia di inappellabilità

 

I difensori del Premier  avrebbero fatto un riferimento specifico all’appello  firmato sempre dalla Gandus intitolato

«Appello per la giustizia - un impegno per la giustizia» pubblicato sul sitoMegachip.info

in cui il giudice si scaglia direttamente contro alcune leggi approvate nel lustro 2001-2006, considerate dai firmatari

«causa di impunità per i potenti e sono state adottate frasi esclusivamente al fine di perseguire gli interessi personali di pochi, ignorando quelli della collettività e quindi con ogni evidenza riferibili al presidente Berlusconi, devono trovare abrogazione immediata»

Sussistono quindi motivazioni adeguate per sostenere che il giudice Gandus non sarebbe in grado di  esibire una immagine di totale imparzialità? Esiste l’ipotesi di “inimicizia grave”? Saranno gli organi competenti a deciderlo, ma ad occhio e croce qualche dubbio in proposito c’è. E non fa male Berlusconi ad intervenire per evitare, a suo giudizio, una sentenza inquinata da parzialità.

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La ricordiamo ancheL


Alla vigilia delle elezioni del 2006 è firmataria di un appello/documento/programma affinché vengano bocciate tutte le leggi fatte dal governo di centrodestra soprattutto nel settore della giustizia. Nel documento sottoscritto dalla Gandus si legge: "si sta chiudendo una delle più tormentate e controverse legislature della storia repubblicana e c’è oggi la prospettiva di un cambio di governo" ed ancora "in questo settore noi tuttavia riteniamo che vi sia una inderogabile priorità: la cancellazione delle principali leggi che sono state adottate quasi esclusivamente al fine di perseguire gli interessi personali di pochi, ignorando quelli della collettività. Si tratta di leggi che - a prescindere da ogni altra considerazione - hanno devastato il nostro sistema giustizia e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi".
Della Gandus si ricordano anche la partecipazioni al forum (della sinistra estrema) di Porto Alegre e la partigianeria palestinese.