giovedì 28 maggio 2009

Comprereste un'auto da Franceschini?


Era l'Aprile 2008 e i partiti della coalizione di Prodi al Governo non trovarono di meglio per tentare di vincere le elezioni con la solita campagna diffamatoria contro Silvio Berlusconi, il Pdl e la Lega, ma siccome la minestra riscaldata troppe volte non piace a nessuno, gli argomenti della propaganda veltroniana non convinsero quasi nessuno e i centrosinistri le elezioni le persero miseramente. E' passato poco piu' di un anno e la gioiosa macchina da guerra si e' rimessa in movimento: sventolano le bandiere di Repubblica, seguite dai gregari del Corriere, scatta come un cagnolino fedele la stampa internazionale "amica" e informata dagli "amici" posizionati all'estero; la nuova invincibile Armada si produce in argomenti assolutmente decisivi per il futuro di questo Paese e della sua collocazione in Europa: il questionario di Repubblica sul caso della ragazzina napoletana, il premier sostanzialmente paragonato a Caligola sul Financia Times e le solite menate sulla presunta xenofobia della Lega che, ormai, non convincono piu' nemmeno quelli che stancamente le ripetono per ubbidire al loro Comintern. A prescindere dal fatto che, a quanto pare, la campagna elettorale del centrosinistra si sta riducendo a una sorta di regolamento inteno dei conti in vista della leadership futura sulla coalizione e in particolare sui Ds, colpisce il fatto che questo insieme di realta' politiche mutanti non riesce a sottrarsi al modello leninista del "calunnia, calunnia, qualcosa restera'". L'ultima sortita di Dario Franceschini esce pero' dai confini del buon gusto e precipita nella nullita' politica con quella sua domanda da moralista cattocomunista che, tra l'altro si rivela essere un colossale lapsus freudiano. "Alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un Paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi. Povero Franceschini, davvero a corto di argomenti e, alla fine, completamente prigioniero del berlusconismo e, persino, del velinismo. In primis, e' chiaro che si parte da perdenti, se tutta la propria campagna elettorale e' concentrata sulla personalita' del premier e da essa ci si lascia circoscrivere e definire. In secondo luogo, occorre davvero avere la memoria corta per non rendersi conto che questa carta e' gia' stata giocata piu' volte e senza alcun risultato. In terzo luogo, si confonde la moralita' con la legalita', se si fanno processi pubblici alla vita privata di un personaggio politico, dal mometo che essa, per quanto discutibile, resta appunto vita privata. Nel momento in cui essa sconfinasse nell'illegalita', allora il foro competente non sarebbero certo Repubblica e Franceschini, ma le aule dei tribunali che, a quanto risulta, in genere non fanno sconti al premier. Soprattutto, pero', la domanda di Franceschini e' rivelatrce di quella cultura cattocomunista che sta divenendo il peso morto di questo paese e il primo ostacolo al suo cambiamento. Visto che la domanda e' sostanzialmente retorica e prevede un risposta negativa, Franceschini ci dice che non e' bene affidare a questo premier - in quanto premier - l'educazione dei nostri figli perche' e' un uomo moralmente riprovevole, cosa che, ovviamente, e' lui stesso a stabilire. Ma chi l'ha detto che l'educazione dei nostri figli debba essere affidata allo Stato e ai suoi rappresentanti? Anzi, chi ha detto che lo stato ci debba educare? Deputato Franceschini, ma lo sa lei che cosa ha prodotto nella storia l'idea che lo stato debba educare e rieducare? Ha presente i lager di Stalin e di Breznev? Bene, sono nati proprio per questo. Ecco, apunto, il lapsus che manifesta una prospettiva di sconcertante statalismo, quello, peraltro, a cui ci hanno abituato decenni di ministri della pubblica istruzione democristiani per cui noi e i nostri figli apparteniamo allo stato che ci deve educare e che deve darci anche il buon esempio. Questa idea di stato sta miseramente naufragando, lasciando dietro di se' lo sfascio che e' sotto gli occhi di tutti. Sarebbe facile replicarLe citando il "buon" esempio di Vladimir Luxuria o l'abortismo radicale della coppia Emma Bonino-Pannella, suoi alleati, ma, suvvia, parliamo di cose serie, per favore: di economia di sanita' di immigrazione, di scuola e, per quanto riguada l'Europa, della necessita' di impedire la formazione di un superstato burocratico e massonico e di difenere l'Europa dei popoli e delle culture. In questo contesto e come sempre, ai politici chiediamo solo di fare il loro lavoro, di promulgar leggi giuste e di applicarle. Il privato e' privato e, con il cattolico Giovanni Guareschi a un medico cattolicissimo e moralissimo, preferiremo sempre un medico magari comunista e donnaiolo, ma soprattutto abile e capace di guarirci. Quando andiamo a comprare un'auto, la vogliamo conveniente e di buona qualita' e, se ci mancano i quattrini per l'ultimo modello, ce la compriamo usata, soprattutto se possiamo fidarci di chi ce la vende. Voi comprereste un'auto dal partito piu' rottamato d'Europa?

di Giuseppe Reguzzoni

4 commenti:

Paolo B. ha detto...

Dato che nell'articolo il giornalista chiede a Franceschini se sa che ha portato nella storia l'idea che lo stato debba educare e rieducare, io chiederei se si ricorda cosa ha portato accentrare i poteri in mano uno solo in Italia, senza dover scomodare la Russia... Entrambe le ipotesi sono da evitare!
E personalmente, non comprerei nè un'automobile da Franceschini nè tantomeno lascerei i miei figli a Berlusconi.
Paolo B.

Macina ha detto...

Le dittature sono tutte uguali. Che cambia se sia nazismo fascismo o comunismo? Franceschini stavolta ha torto marcio. Non sa come fermare l'emorragia di voti verso il centrodestra, cosi fa gossip di basso profilo. Ci sono le elezioni europee. Berlusconi parla di programmi, il centrosinistra parla di Berlusconi. Tanti auguri Pd e buona legnata europea

Anonimo ha detto...

1)Scusate tanto ma perchè si deve appaltare l'educazione dei propri figli al premier? Chiunque sia il premier naturalmente.L'educazione la dà la famiglia,con tutti gli errori che può fare ed è suo diritto-dovere.
Franceschini è un buon genitore?
Io non lo so e non mi interessa.

2)Possibile che qualcuno con più testa (e c'è gente che ragiona)nel PD non fa quadrato e zittisce Franceschini?
Sono rimasti pochi giorni ma perchè non provano a dire qualcosa di sensato? Cioè programmi e proposte,dicendo cosa va bene,cosa va male e soprattutto dove si trovano i soldi per fare le cose. Perchè cavolo non parlano di: immigrazione,energia,pensioni delle donne,grandi opere,riforma del parlamento,della costituzione ecc ecc.ecc. ecc.?
Perchè non provano a limitare le perdite? Ci tengono tanto a vedere che dopo il 6/7 giugno il partito si sfascia.Devono fare per forza questo piacere a Casini,alla sinistra, a Di Pietro,alla Lega?
Sarà che al progetto di Veltroni avevo dato fiducia!!No, dovevano azzopparlo e costringerlo alle dimissioni!!

Uno molto deluso che non andrà a votare

Anonimo ha detto...

DICO CHE:
1)la macchina usata non la voglio da nessuno
2)i figli li manderei volentieri alla scuola privata steineriana dove sono andati alcuni figli di Berlusconi.Però mi andrebbe bene qualunque prestigiosa scuola privata dove la sinistra manda i suoi figli.
Per questo però non ho i soldi.
Ultimamente la politica,tutta e tutti,mi fa vomitare più del solito