Legge sull’omofobia. Negri: «Dopo il
fascismo, evoca i tempi torbidi delle ideologie statali»
(Da Tempi)
L’arcivescovo di Ferrara mette in
guardia dalla legge: «I sacerdoti e i vescovi che a Messa citeranno
brani di San Paolo potrebbero essere denunciati»
«Sulla sana laicità del nostro popolo e della nostra società, incombe un pericolo gravissimo», avverte oggi su Libero l’arcivescovo
di Ferrara, Luigi Negri: «Lo stato, per difendere una certa opzione e i
suoi sostenitori, specificamente coloro che professano teoricamente
l’omosessualità e la praticano nella società, penalizza in maniera
gravissima e irreversibile le altre opinioni e le altre opzioni».
LEGGE IDEOLOGICA. La legge sull’omofobia, che sarà discussa in Parlamento, per la prima volta «a più di settant’anni dal fascismo» introduce «un reato di opinione che evoca i tempi torbidi delle ideologie statali che sembravano superati per sempre. Tempi in cui lo Stato, scegliendo posizioni ideologiche, le imponeva» e «sacrificava quelle non coincidenti con la sua». «Il nostro popolo – denuncia Negri – rischia di perdere quella libertà di espressione fondamentale, di scelte, di opzioni, di opinioni e di concezioni della vita che costituiscono il nucleo profondo dell’esperienza laicale».
SACERDOTI PERSEGUIBILI. Spiega l’arcivescovo di Ferrara: «Chi continuerà a fare riferimento alla grande tradizione eterosessuale dell’occidente che ha trovato nel magistero della chiesa cattolica e nella pratica della vita cristiana in questi secoli una grande e significativa testimonianza, rischia di essere inquisito se esprime pubblicamente le proprie convinzioni». «I sacerdoti e i vescovi che nell’ambito delle celebrazioni liturgiche pubbliche citeranno brani di San Paolo inerenti alla scorrettezza delle posizioni omosessuali, o il Catechismo della Chiesa Cattolica o buona parte della Dottrina Sociale della Chiesa, – avverte – potrebbero essere denunciati alle autorità pubbliche».
DIFENDERE LA LIBERTÀ. La cristianità italiana, dice Negri, non deve dimenticare «l’insegnamento di Giovanni Paolo II nella “centesimus annus”», e continuare a difendere la propria libertà. Perché «tutte le volte che si lavora per la propria libertà si lavora per la libertà di tutti e tutte le volte che si perde o si vede ridotta la propria libertà, la si perde o la si riduce per tutti». «Negli ultimi tre anni sono stati più di centomila i cristiani massacrati in spregio alla libertà di coscienza nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo». Possibile che la «difesa dell’omosessualità» sia » prioritaria rispetto a questo «problema concretoe alla libertà di coscienza?
LEGGE IDEOLOGICA. La legge sull’omofobia, che sarà discussa in Parlamento, per la prima volta «a più di settant’anni dal fascismo» introduce «un reato di opinione che evoca i tempi torbidi delle ideologie statali che sembravano superati per sempre. Tempi in cui lo Stato, scegliendo posizioni ideologiche, le imponeva» e «sacrificava quelle non coincidenti con la sua». «Il nostro popolo – denuncia Negri – rischia di perdere quella libertà di espressione fondamentale, di scelte, di opzioni, di opinioni e di concezioni della vita che costituiscono il nucleo profondo dell’esperienza laicale».
SACERDOTI PERSEGUIBILI. Spiega l’arcivescovo di Ferrara: «Chi continuerà a fare riferimento alla grande tradizione eterosessuale dell’occidente che ha trovato nel magistero della chiesa cattolica e nella pratica della vita cristiana in questi secoli una grande e significativa testimonianza, rischia di essere inquisito se esprime pubblicamente le proprie convinzioni». «I sacerdoti e i vescovi che nell’ambito delle celebrazioni liturgiche pubbliche citeranno brani di San Paolo inerenti alla scorrettezza delle posizioni omosessuali, o il Catechismo della Chiesa Cattolica o buona parte della Dottrina Sociale della Chiesa, – avverte – potrebbero essere denunciati alle autorità pubbliche».
DIFENDERE LA LIBERTÀ. La cristianità italiana, dice Negri, non deve dimenticare «l’insegnamento di Giovanni Paolo II nella “centesimus annus”», e continuare a difendere la propria libertà. Perché «tutte le volte che si lavora per la propria libertà si lavora per la libertà di tutti e tutte le volte che si perde o si vede ridotta la propria libertà, la si perde o la si riduce per tutti». «Negli ultimi tre anni sono stati più di centomila i cristiani massacrati in spregio alla libertà di coscienza nella stragrande maggioranza dei Paesi del mondo». Possibile che la «difesa dell’omosessualità» sia » prioritaria rispetto a questo «problema concretoe alla libertà di coscienza?