martedì 9 luglio 2013

La bomba a orologeria dell'immigrazione

Papa Francesco commuove Lampedusa, Veltroni fa politica 

 (R.Santoro)

 

Con quell’appello contro la globalizzazione dell’indifferenza, Papa Francesco ha commosso Lampedusa e l’Italia, ricordando i doveri dell’uomo cristiano. E fin qui tutto bene. Poi però in prima serata su La7 è arrivato Walter Veltroni, che parlando di immigrazione ha detto "Ci dovremmo preoccupare perché tra un po’ gli immigrati non arriveranno più da noi perché non c’è lavoro".
Probabilmente l'inventore del Pd pensava di fare un paradosso ma quel "tra un po'" è già adesso, siamo già oggi in una situazione simile. Di lavoro per i migranti in Italia ce n’è sempre meno. Il Paese attraversa una fase depressiva della economia dove a una maggiore offerta di lavoro immigrata corrisponde un domanda ridotta di manodopera, meccanismo che vale anche per tanti italiani.

Gli immigrati vivono una condizione regressiva di maggiore disoccupazione, hanno perso reddito e le conseguenze delle politiche di emersione degli ultimi anni non hanno ridotto se mai aumentato il “nero” e la clandestinità. Caro Veltroni, abbiamo un esercito di riserva della manodopera che non viene assorbito dal mercato e che sempre più spesso fa concorrenza ai lavoratori italiani, come nel recente caso degli stagionali in Francia Corta.
La politica deve senza dubbio ascoltare i moniti del Papa, confrontarsi con le alte sfide di quella missione spirituale, ma d'altra parte converrebbe anche interrogarsi sui risultati concreti delle (scellerate) sanatorie degli ultimi anni. Qual è il rapporto costi-benefici delle recenti politiche di emersione del lavoro immigrato? Cosa si nasconde nel buco nero del mercato legato ai permessi di soggiorno? Cosa faranno quelle migliaia di badanti regolarizzati tali, maschietti cinesi o del Bangladesh che tutto sembrano meno che materne signore ucraine?
Sveliamo allora luci e ombre dell'umanitarismo quando si fa industria della accoglienza, il cortocircuito tra Stato, ministeri, enti locali, associazionismo e cooperazione, tutti intenti consapevolmente o meno ad "annacquare" i criteri di valutazione per il permesso di soggiorno, contribuendo in fin dei conti a peggiorare quella situazione economico-sociale appena delineata.
Gli aspetti economici legati al fenomeno migratorio vanno interpretati non per restare indifferenti davanti al “sangue versato dai nostri fratelli”, come insegna Papa Francesco, ma  con l’obiettivo di dare delle concrete opportunità a chi arriva in Italia.

Nessun commento: