martedì 29 settembre 2009

giovedì 24 settembre 2009

Fiori d'arancio






Tutti gli amici del blog sono invitati al mio matrimonio

Sabato 26 Settembre ore 17

Castello del Comune - Sala del Leone

Il blog riprendera' la propria attivita' a partire dal 15 Ottobre

Raimondo e Luisa

mercoledì 23 settembre 2009

Nuove centrali, il Pd vuole un referendum


Dal Corriere di oggi

Falconara Il Pd falconarese critica il governo Berlusconi che, tramite il ministro dell’ambiente Prestigiacomo, “ha dato parere positivo al Via - Valutazione impatto ambientale per le due nuove centrali all’interno della raffineria Api, in una zona già dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale”. Secondo il coordinatore comunale del partito, Franco Federici, “non è stato preso in considerazione l’impatto ambientale dei due impianti, considerando anche la presenza del nuovo rigassificatore, già previsto a largo delle acque di Falconara di fronte alla raffineria e già stato autorizzato anche dalla Regione Marche”. Il Pd invita l’azienda Api a “valutare l’opportunità di investire, come ha già fatto e farà in altre zone d’Italia (centrali fotovoltaiche a Pollenza ed in Calabria) nelle fonti alternative rinnovabili ed a non perseverare in questa politica energetica già superata ed obsoleta. Il deficit energetico regionale può essere colmato sia potenziando le fonti rinnovabili sia con il risparmio energetico”. Il Pd infine stigmatizza “l’anomalo comportamento del sindaco Brandoni al quale compete di essere il primo garante della sicurezza e della salute dei concittadini”. “La giunta Brandoni – prosegue Federici – deve inoltre provvedere con urgenza ad approvare il regolamento del Referendum consultivo, indispensabile per la richiesta consultazione popolare relativa alla costruzione delle due nuove centrali Api, essendo già da tempo in possesso di una bozza di tale regolamento inviato dal Comitato promotore del Referendum”.
Lucciole, ordinanza bis
Il sindaco confermerà il provvedimento contro la prostituzione


Dal Corriere di oggi

Falconara Scadrà alla fine del mese di settembre l’ordinanza anti prostituzione emessa nell’ottobre dell’anno scorso e a quanto pare il sindaco Brandoni ha intenzione di prorogarla una seconda volta e non è escluso possa anche diventare definitiva. “Ne parleremo presto in Giunta – spiega il primo cittadino – ma non dovrebbero esserci problemi, l’ordinanza sta funzionando quindi andremo avanti di certo”. Al provvedimento sono stati affiancati fin dall’inizio controlli e verifiche lungo le strade e nelle zone più “calde” soprattutto sulla via Flaminia e in via Clementina aree dove si concentra il fenomeno. “I controlli mirati per contrastare il fenomeno della prostituzione sono ormai di routine sulle strade cittadine – dicono in Comune – e il traffico legato all’acquisto di prestazioni sessuali è notevolmente diminuito tanto che nel corso degli ultimi pattugliamenti non è stato possibile elevare multe, né a clienti né a prostitute”. L’ordinanza prevede multe salate, fino a 300 euro, per prostitute e clienti e ordina “il divieto a chiunque di contrattare, sulla pubblica via e su tutte le aree soggette a pubblico transito del territorio comunale di Falconara, prestazioni sessuali mercenarie con qualsiasi persona sia dedita al meretricio. E’ altresì vietato esercitare l’attività di meretricio mediante inequivocabili forme di adescamento”. Da ottobre scorso sono state riscontrate oltre 50 sanzioni e elevate altrettante multe da 300 euro, di cui un 20 per cento circa a carico di viados e il restante 80 per cento nei confronti dei clienti. La metà circa dei verbali sono stati prodotti dagli uomini della Polizia Municipale, l’altra metà dalle altre Forze di Polizia (Carabinieri e Questura) che concordano sulla validità dell’ordinanza come strumento per contrastare questo fenomeno. “In questo modo – osserva il comandante della Polizia Municipale Stefano Martelli –andando a colpire nel portafoglio clienti e prostitute ed intensificando i controlli delle Forze dell’Ordine siamo anche riusciti ad arginare anche la così detta ‘prostituzione stagionale’ ovvero l’incremento, ormai assodato negli ultimi anni, di presenze di prostitute e viados non residenti e spesso provenienti da altre regioni e addirittura altri Paesi. Insomma l’ordinanza si è dimostrata uno strumento di lavoro utile che ha portato ad una rilevante riduzione del fenomeno grazie allo sforzo di tutte le forze di polizia”. Secondo Marco Provinciali, presidente di Free Woman, “la prostituzione non è affatto diminuita, si è solo spostata dalla strada alle case diventando meno visibile. Le ragazze ora esercitano di più nel chiuso degli appartamenti, dove paradossalmente sono meno protette, perché meno raggiungibili dalle associazioni e dalle forze dell’ordine”.

martedì 22 settembre 2009

Dal Corriere di oggi

E a Falconara un ragazzo è stato preso mentre guidava con un tasso alcolemico triplo a quello consentito dalla legge


Ubriaco al volante passa col rosso, bloccato


Ancona E' stato bloccato dagli agenti delle Volanti intorno alle 6.30 di ieri mentre, alla guida della propria utilitaria, una Fiat Punto, passava per via Bocconi a forte velocità e senza rispettare il rosso del semaforo che regola l'incrocio con l'asse nord-sud, rischiando dunque di provocare anche un incidente. Per fortuna però, proprio in quel momento, una Volante della questura dorica, diretta dal vice questore aggiunto Cinzia Nicolini, stava pattugliando la zona. L'automobilista è stato quindi fermato immediatamente dagli agenti, che si erano accorti dell'infrazione commessa dal ragazzo senza sottovalutare poi la velocità con la quale speditamente procedeva. Alla guida del mezzo vi era un giovane anconetano di 22 anni.

Il ragazzo è stato sottoposto anche alla prova del palloncino risultando poi positivo: è stato infatti trovato con un tasso alcolemico pari a 1.10 grammi per litro ovvero oltre il doppio del limite consentito dalla legge. Il ragazzo è stato quindi denunciato per guida in stato di ebbrezza e contravvenzionato per le infrazioni al codice della strada relative all'alta velocità e all'attraversamento dell'incrocio a semaforo rosso, con tanto di ritiro della patente di guida.

Un'altra persona trovata alla guida sotto l'influenza dell'alcol è stata fermata, sempre l'altra notte, dai militari dell'Arma in servizio a Falconara. Il giovane al volante aveva un tasso alcolemico pari ad 1.5 grammi per litro, ovvero il triplo rispetto a quanto consentito dalla legge. Per lui, inevitabilmente, è scattata la denuncia. I controlli con tanto di test alcolemico vengono effettuati periodicamente sulle nostre strade per evitare incidenti nei quali possano poi essere coinvolte anche altre persone nonché le così dette stragi del fine settimana.
Al. Big.

Dal Corriere di oggi

Gli operatori hanno lavorato di più per evitare ritardi legati agli orari degli esterni. Oggi assemblea


A mensa con i prodotti del territorio
E’ scattata la gestione della Gemeaz Cusin. Previsti momenti di educazione alimentare

Falconara E’ partito ieri mattina il nuovo servizio mensa affidato con una gara alla Gemeaz Cusin, una delle più note società del settore. Un avvio, apparentemente senza problemi da parte dell’utenza, che sembra abbia gradito tutti i piatti proposti dai cuochi in azione nella grande e modernissima cucina centralizzata del Comune. “La struttura è nuova e ben attrezzata – spiega Simone Mosicano, responsabile di zona della Gemeaz Cusin –, dobbiamo solo mettere a punto alcuni passaggi per rendere tutto ancora più funzionale ed efficiente, però problemi non ce ne sono stati”.

Il nuovo gestore, così come previsto dal disciplinare allegato al bando di gara, deve garantire un alto livello qualitativo dei prodotti usati e dei pasti forniti ogni giorno alle scuole cittadine. “Utilizzeremo prodotti del territorio – avevano assicurato i dirigenti della Gemeaz Cusin presentandosi alla città – ed a breve arriverà alle famiglie la lista completa dei menu che proporremo ai bambini, inoltre è nostra intenzione promuovere dei momenti di educazione alimentare”.

La Gemeaz Cusin, che nella zona ha in appalto la refezione scolastica del Comune di Pesaro e diverse mense aziendali, fra cui quella della raffineria Api, conta di “sfornare” da subito circa 1000 pasti al giorno, ma spera di arrivare entro un anno all’utilizzo della struttura nella sua massima potenzialità di 2500 pasti quotidiani. Tutto bene in cucina, ma a quanto pare la riduzione dell’orario di lavoro del personale esterno (il gruppo di persone dipendenti di una cooperativa addette alla preparazione del refettorio ed all’impiattamento) ha creato qualche difficoltà organizzativa. I ritardi nella distribuzione dei pasti ieri sono stati evitati grazie alla disponibilità degli addetti che sono arrivati prima del previsto e sono rimasti anche oltre il loro orario, ma oggi la questione dovrebbe essere discussa nel corso di un’assemblea promossa dalle organizzazioni sindacali.

Anche a Falconara, come in tutte le altre mense (oltre 1000 fra pubbliche e private in tutte Italia), la Gemeaz Cusin mette a disposizione le proprie eccedenze quotidiane per progetti di “responsabilità sociale” ed invita enti ed associazioni a presentare richieste in tal senso. “Non sono scarti – precisano i responsabili –, ma pasti cucinati in più rispetto alle previsioni e che restano ben conservati nella nostra cucina e noi cediamo gratuitamente previo accordo da prendere con i nostri uffici centrali di Bologna”. Quanto agli avanzi veri e propri niente va sprecato e la Gemeaz Cusin li offre in questo caso alle associazioni ed ai gruppi che si occupano di animali abbandonati, “previo nullaosta dell’amministrazione comunale”. Info su http://www.gemeazcusinristorazione.it.
MARINA MINELLI,

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Fiori e lutto per i parà caduti


Falconara
Ieri, per ricordare i sei parà della Folgore uccisi a Kabul, il sindaco Brandoni ha deposto una composizione floreale ai piedi monumento ai caduti di piazza del Municipio. Presenti alla cerimonia anche il presidente del Consiglio Marco Giacanella e i consiglieri Pdl Piero Pastecchia e Diego Del Prete. Alle 11, in concomitanza con l'inizio dei funerali solenni, tutti gli uffici comunali si sono fermati per un minuto di silenzio e davanti al Comando vigili la bandiera è scesa a mezz'asta.

lunedì 21 settembre 2009

Rissa, carabinieri arrestano tunisini


Dal Corriere di oggi

FalconaraTre arresti per rissa, nelle prime ore di ieri, da parte dei carabinieri: si tratta di tunisini (28, 25 e 24 anni), regolari e censurati. I giovani, ubriachi, hanno prima litigato in spiaggia all’altezza della stazione ferroviaria, poi al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, dove si erano recati per farsi medicare e dove i militari dell’Arma sono riusciti a separarli con non poche difficoltà. Tutti dovranno rispondere di rissa e lesioni, dato che due di loro sono rimasti lievemente feriti da vetri di bottiglie. Oggi la direttissima al Tribunale di Ancona.

sabato 19 settembre 2009

Centrali Api, la Regione dice ancora “no”
L’ok della Prestigiacomo non basta. Badiali annuncia battaglia. Cogliati: oltranzisti
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA - Il sì ministeriale alle centrali elettriche non fa cantare vittoria all’Api. La firma del ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo è considerato un passo in avanti di un lungo braccio di ferro tutt’altro che concluso. Dall’altra parte infatti c’è la Regione. E in via Gentile da Fabriano alle dichiarazioni anti-centrali di Amagliani si sono affiancate ieri quelle del collega Badiali. L’assessore all’Energia ha ribadito la posizione «contraria a questi progetti, non in base a scelte ideologiche, bensì a seguito di precise scelte di politica energetica. Abbiamo deciso di puntare su rinnovabili e risparmio energetico, creando occupazione, riducendo le emissioni e quindi migliorando l’ambiente». Le Marche ora attendono la conferenza Stato-Regione al ministero dello Sviluppo: là dovranno motivare il no controdeducendo la Valutazione d’impatto ambientale (Via). Non è detto che questo basti: come già previsto per le centrali nucleari, il Governo potrebbe aggirare il rifiuto in nome dell’«interesse nazionale». Dalla sua, la Regione potrebbe fare ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni, visto che il titolo V della Costituzione attribuisce agli enti locali la materia energetica.Giancarlo Cogliati, ad di Api, preferisce per ora commentare con dati oggettivi. «Quella della Regione - dice - è una posizione che definirei oltranzista. Il debito energetico delle Marche è disastroso e con il Pear è peggiorato. Forse i marchigiani capiranno l’importanza di realizzare le centrali quando l’energia, che ora compriamo da altre regioni, sarà più cara». Il rischio è che fra due anni, con l’introduzione del federalismo, i marchigiani si ritrovino a pagare un +30% in bolletta, causa balzello sulle perdite di trasporto dell’energia.L’argomento sarà trattato in Regione già la settimana prossima. Il Pdl ha infatti intenzione di presentare una mozione chiarificatrice al governatore Spacca. «Le chiusure di Amagliani e Badiali - denuncia il capogruppo Pdl Massi - sono pregiudiziali e fatte sulla schiena delle aziende che oggi pagano l’energia il 20% in più rispetto ai concorrenti europei. Oggi il gap energetico è di 800 mgw: come fa Amagliani a dire che il Pear funziona? La soluzione Api potrebbe colmare il divario e inoltre diminuirebbero anche le emissioni in aria, come imposto dal Ministero». Secondo Amagliani, il Pear ha portato a 161 mgw «da considerare già incassati» e a breve ne porterà altri 280, frutto di progetti esecutivi già approvati. Una vicenda tutta aperta e seguita con interesse in più punti della città. Al Castello, dove il sindaco Brandoni spera di ottenere i 10 milioni di euro legati all’autorizzazione, come stipulato in convenzione. Tra i comitati cittadini, che ieri hanno diffidato il governo dall’andare avanti. E anche in Raffineria dove i lavoratori si preparano a leggere il piano industriale che sarà presentato ai sindacati la settimana prossima. L’azienda, sui ventilati tagli all’occupazione, non conferma e non smentisce, ribadendo però che a Falconara si sono registrate pesanti inefficienze.

venerdì 18 settembre 2009

Centrali Api, sì del ministro Prestigiacomo
Firmato il decreto di valutazione di impatto ambientale per i due impianti
Dal Messaggero di oggi
FALCONARA - Da Roma, primo sì alle centrali Api ma in Regione l’assessore Amagliani non si dà per vinto e annuncia battaglia. A due mesi dall’approvazione in Senato del ddl sullo Sviluppo, che ha di fatto riscritto le regole per la realizzazione delle cosiddette opere strategiche, arriva dal ministero dell’Ambiente la firma del ministro Prestigiacomo al decreto di Valutazione impatto ambientale (Via) per le due centrali da 520 e 60 mgw che Api chiede da tempo. L’ok era nell’aria da tempo ma finora non era mai stato ufficializzato per la contrarietà della Regione che nel suo Pear non prevede impianti di tale portata. Il ddl sullo Sviluppo invece ha portato, per gli impianti sopra i 400 mgw, nuove norme: se prima l’accordo Stato-Regione era indispensabile, ora le Marche dovranno per dire di no dovranno adottare «un provvedimento motivato che deve specificatamente tenere conto delle risultanze dell’istruttoria ed esporre in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso». Così recita il ddl. L’atto istruttorio ora passa sul tavolo del Ministero per lo Sviluppo Economico. In Regione, Amagliani parla di notizie «potenzialmente pericolose e comunque gravi perché a livello centrale non si tiene conto delle scelte locali di governo del territorio, materia prettamente lasciata alle competenze delle Regioni». La vicenda si protrae ormai da tre anni da quando, nel 2006, Api Nova Energia ha presentato la richiesta di Valutazione d’Impatto Ambientale al ministero competente. La Regione si è sempre opposta a più riprese: ultima, in ordine di tempo, lo scorso novembre con il governatore Spacca alla riunione indetta dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta a Roma. «Le nostre posizioni - annuncia oggi Amagliani - restano quelle di una netta opposizione a tale tipologia d’impianto e quindi anche alla centrale proposta da 520, tutte tese ad una totale garanzia alla tutela della salute pubblica e una corretta attuazione agli indirizzi del Pear». Nel frattempo l’azienda si prepara a guardare al futuro. Mercoledì prossimo l’atteso piano industriale sarà presentato a Roma ai sindacati mentre per il primo ottobre è previsto un meeting falconarese tra i vertici e le Rsu locali. Secondo alcune indiscrezioni i livelli occupazionali potrebbero subire dei tagli: 140 dip in meno, a detta dei più pessimisti, meno 50 lavoratori in tre anni tra pensionamenti e prepensionamenti, nelle ipotesi più rosee. Scenari ancora da decifrare e legati anche all’altra trattativa in corso, quella di acquisizione della raffineria di Stagno (Livorno) per la quale Api ha avanzato un’offerta che sarà valutata da Eni, proprietaria dell’impianto, a dicembre.

giovedì 17 settembre 2009

Dà lavoro ai clandestini Arrestato titolare cinese


Dal Corriere di oggi

Falconara Turni di lavoro massacranti che arrivavano anche a 18 ore, portati avanti peraltro in spazi angusti e con scarsi servizi igienici. Dopo settimane di controlli, pedinamenti e verifiche incrociate i carabinieri hanno effettuato un blitz in via del Consorzio, a Castelferretti, in una ditta di confezioni per abiti. Martedì sera, dopo le 18, i militari, diretti dal comandante Matteo De Martis, hanno arrestato il titolare dell’attività Lin Bingua 41 anni. L’accusa mossa dagli investigatori è che l’uomo dava lavoro a clandestini. Nell’occasione, i carabinieri hanno identificato i 15 cinesi che si trovavano al momento nello stabile. Di questi, tre sono risultati irregolari. Due violavano la legge sull’immigrazione (mai censiti, sono stati denunciati per il reato di clandestinita) mentre un terzo, Gi Zung, (29 anni) è stato anche lui arrestato perchè non aveva dato seguito ad un ordine di espulsione emesso dal Questore di Ancona. Per tutta la giornata di ieri i carabinieri sono stati impegnati a sbrigare le formalità di rito, tra cui l’avviamento delle pratiche di espulsione dal territorio nazionale dei clandestini. I due arrestati dovranno prima difendersi in tribunale dalle accuse: se dovesse esserci una sentenza sfavorevole, potrebbero anche loro lasciare l’Italia. Dalla caserma si è appreso che l’operazione è stata complessa e articolata, con la tenenza impegnata diversi giorni per arrivare a chiudere il cerchio. Altro aspetto che dovrà essere definito è quello delle condizioni igienico-sanitarie riscontrate nel corso dei controlli. Sempre secondo le forze dell’ordine, i dipendenti della piccola attività non potevano considerarsi all’opera in un ambiente sano: per questo motivo è stato sequestrato l’immobile di 700 metri quadrati in cui alcuni extracomunitari mangiavano e riposavano. I controlli nelle aziende andranno avanti anche nei prossimi giorni.

Sindaco in classe per i saluti “Gli studenti chiedono sicurezza”


Falconara Con la ripresa, ieri mattina, dell’anno scolastico il sindaco Goffredo Brandoni, come già fatto lo scorso anno, ha voluto portare personalmente il proprio saluto a tutti coloro che sono tornati in aula. “Diventa così una consuetudine – informa una nota del Comune diffusa ieri dopo l’incontro – la novità introdotta dal primo cittadino e assai gradita ad alunni, studenti, professori e dirigenti di scuole e istituti falconaresi che hanno inaugurato questa mattina l’anno scolastico 2009/2010”. Nella corso della mattinata Brandoni ha visitato gli alunni delle scuole Giulio Cesare e Montessori (dove il Sindaco ha potuto osservare da vicino anche le nuove lavagne hi-tech) e gli studenti delle Galileo Ferraris e degli istituti superiori Cambi e Serrani. L’appuntamento è servito anche come sopralluogo conoscitivo. Nel corso della visita Brandoni ha infatti preso nota dei problemi di ogni istituto e di ogni scuola confrontandosi con dirigenti ed insegnanti.“Il primo cittadino – prosegue la nota - ha colto anche l’occasione per confrontarsi con i ragazzi che frequentano la terza media e le quinte classi di istituto tecnico e liceo scientifico alla presenza dei docenti e dei presidi. In particolare il Sindaco si è rivolto direttamente agli studenti per raccogliere segnalazioni su eventuali criticità e proposte”. Gli studenti delle medie hanno evidenziato disagi legati al logorio di strutture e spazi frequentati abitudinariamente e indicato alcune vie dove hanno constatato difficoltà nell’attraversare la strada ed auto che circolano a velocità sostenuta. Per quanto riguarda invece le istanze avanzate dai maturandi, al centro dei pensieri dei 18enni sembrano esserci essenzialmente le richieste di maggiore sicurezza. Inoltre gli studenti di liceo e istituto tecnico hanno posto l’accento sulla mancata manutenzione delle strade e chiesto informazioni sull’iter del progetto di realizzazione delle centrali termoelettriche Api e sulle compensazioni che andrebbero alla città qualora i nuovi impianti vengano realizzati. Il Comune ha anche fatto sapere che contestualmente alla riapertura delle scuole saranno avviati anche i servizi scolastici. Per quanto riguarda il servizio di refezione scolastica, che partirà lunedì 21 settembre, nelle scuole dell’infanzia è comunque garantita da ieri la colazione. Il servizio di scuolabus funziona regolarmente per il viaggio di andata, mentre per il ritorno, fino a domani, verrà garantito un solo viaggio con orari concordati con i diversi istituti comprensivi. Da sabato prossimo il servizio scuolabus funzionerà regolarmente anche per i viaggi di ritorno

mercoledì 16 settembre 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Denunciata una giovane brasiliana che ospitava cinque connazionali irregolari


Blitz della Mobile nel rifugio dei viados


Falconara Nell’appartamento vicino alla stazione si nascondevano cinque brasiliani clandestini, quattro viados e una donna, e a dargli ospitalità era una loro connazionale, già in passato indagata per aver tenuto in casa propria degli irregolari. Il covo di viados era in una palazzina condominiale al civico 666 di via Flaminia e i poliziotti della Squadra mobile l’hanno scoperto l’altro ieri seguendo alcuni “sussurri” che raccontavano di un viavai di lucciole nell’abitazione di una brasiliana di 38 anni. L’operazione condotta dalla polizia contro il fenomeno dell’immigrazione clandestina ha portato alla denuncia della 38enne sudamericana, accusata di aver favorito la permanenza sul territorio nazionale di extracomunitari non in regola con le norme di soggiorno, mentre i due ospiti sono stati subito accompagnati in questura per le procedure di espulsione dall’Italia.

Il blitz della Mobile è scattato lunedì pomeriggio, quando gli investigatori sapevano di trovare l’appartamento affollato di ospiti. Mentre salivano le scale, un viado ha tentato la fuga ma è stato subito bloccato. Dentro l’appartamento ne hanno trovati quattro, oltre a una donna, anche lei clandestina. Per alcuni di loro non era la prima volta, perché dagli accertamenti svolti in questura è emerso che erano già stati espulsi dal territorio nazionale per violazione della legge sull’immigrazione. Anziché obbedire al foglio di via, erano rimasti a Falconara, ospiti di una loro connazionale nell’appartamento in zona stazione.

L’operazione della Mobile a Falconara scopre una zona grigia tra clandestinità e prostituzione. Molti viados, fermati in strada ed espulsi, restano approfittando di una rete di aiuti sviluppata soprattutto fra connazionali.

E sempre di in tema di immigrazione lunedi sera, intorno alle 20, i carabinieri hanno fatto controlli nella zona della stazione di Falconara, identificando dieci persone. Tra questi, un tunisino (A.S., 21 anni) non aveva eseguito un precedente ordine del questore di abbandonare la zona. Per questo militari lo hanno arrestato.
L.S.,
Equilibri di bilancio e squilibri comportamentali



Oggi si votavano gli equilibri di bilancio. Mi sarebbe piaciuto confrontarmi con l'opposizione su tale tema, peccato che il Pd abbia lasciato l'aula adducendo a pretesto il solito ritardo nella ricezione dei documenti.

Ritengo grave il comportamento dei consiglieri del Pd. Ricordano molto la favola del coccodrillo che si mangia il bambino e poi piange. Questa e' la serieta' politica e civile di chi deve rispondere al proprio elettorato. Materia di bilancio, materia pesante che il Partito democratico porta sopra di sè e che lo mette in difficoltà. I consiglieri del partito democratico possono sollevarsi da quest'aula e uscire, ma non saranno mai sollevati dalla propria responsabilità verso questa amministrazione e verso la cittadinanza. Leggiamo sul giornale che il Pd e' preoccupato per il bilancio. E' si. E' preoccupato che questa amministrazione riesca a chiudere anche questo bilancio, relegando ancora una volta il Pd alla posizione che la cittadinanza gli ha conferito ad aprile del 2008. In politica serve coerenza ed umilta'. Quando i danni si fanno, bisogna avere la forza e gli attributi per prendersi le resoponsabilita' ed adoperarsi per recuperare al meglio delle proprie possibilita'. Differentemente si fa come i bambini, che prima lanciano il sasso e poi ritirano la mano. L'assenza dell'opposizione democratica oggi in aula, spero che serva ai consiglieri "aventiniani" ad una sana e seria riflessione sul passato che potra' far bene a chi si spaccia per vergine, ma che vergine assolutamente non e'. Stiamo chiudendo il debito fuori bilancio, stiamo ridando dignita' ad una citta', mortificata risolvendo tanti problemi. Come ha detto il dottor Criso (Presidente dei revisori dei conti), "I danni si fanno in poco tempo. Ma tempo serve a ricucire". Il nostro assessore Mancini per fortuna e' un'ottima sarta. Pieno sostegno quindi all'assessore al bilancio, e all'amministrazione. Non posso non notare invece che il consigliere Calcina e' presente al suo posto. Immagino che non votera' con noi il bilancio ma sicuramente non tradisce il proprio elettorato, dimostrando serieta' e spirito di confronto vero. Ricordo a tutti comunque che chi non c'e' ha sempre torto.

lunedì 14 settembre 2009

“Sfiducia in aula? No diktat dal Pdl”


Dal Corriere di oggi

Ancona Dopo le dimissioni quasi immediate dell’ex assessore ai servizi sociali Belligoni indagato dalla procura per un vicenda legata alle inchieste sulla sprecopoli delle consulenze, sulla graticola è finito l’assessore Panzini, per un presunto conflitto di interessi. Anche in questo caso la miccia che ha acceso imbarazzo e polemiche è legata a doppio filo agli incarichi, quelli che la Marchingegno, società riconducibile all’architetto Panzini, ha ottenuto dalla Provincia e dai Comuni di Falconara e Ancona prima che diventasse assessore. In questo caso gli spettri delle dimissioni sembrano essere stati scacciati, la giunta ha fatto quadrato attorno alla Panzini. Restano gli strascichi politici. Su quei solchi insiste l’opposizione, che ha soffiato sul polverone delle polemiche, ha annunciato un esposto alla Corte dei conti sugli incarichi a suo dire sospetti, e ha preparato una mozione di sfiducia all’assessore alla cultura. Il Pdl che con Bugaro lo ha ripetuto anche l’altro ieri invitando Gramillano ad accettare il confronto democratico, insiste col pressing e chiede di discuterla oggi in Consiglio. Il sindaco nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler prima trattare il documento programmatico e poi affrontare e risolvere il nodo Panzini. Ieri ha ribadito il concetto. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo del Pd Pierfrancesco Benadduci. “Non vogliamo discutere la mozione, non rincorriamo il centrodestra sulla questione del conflitto di interessi, né vogliamo creare un precedente”. In breve. “Il senso della seduta di domani (oggi, ndr) è confrontarsi sulle questioni programmatiche e sui contenuti che riguardano la città. Perché dovremmo parlare se la Panzini si deve dimettere oppure no?. E’ il momento di spostare l’asse sulle cose concrete”. Perentorio Benadduci. “L’opposizione fa il suo lavoro, noi siamo la maggioranza e decidiamo”.

domenica 13 settembre 2009

Al Dico scoppiauna mega-litetra rom e clienti


Dal Messaggero di oggi

FALCONARA - Lite fin troppo animato al supermercato, identificati alcuni rom responsabili della “scenata”. E’ successo ieri verso le 19 al centro commerciale Dico di via Marconi. Dalle testimonianze di alcuni clienti, una famiglia di rom stava facendo la spesa, quando all’improvviso per motivi ancora da chiarire è scoppiata una lite con altri clienti. Risultato: una decina di persone hanno cominciato a urlare e inveire tra loro, fin quasi ad arrivare alle mani. La lite si è poi spostata all’esterno del centro commerciale. Intanto sul posto arrivavano due auto della Polizia Municipale e una volante dei Carabinieri, avvisati dagli addetti del punto vendita. Vigili e militari hanno identificato sei rom e interrogato cassiere e clienti. Per il momento non sono state sporte denunce denunce.

sabato 12 settembre 2009

Dal Corriere adriatico di ieri

Marchingegno, affari anche a Falconara


Incarichi diretti tra il 2004 e il 2006 firmati Durpetti. Poi scattano quelli in Provincia da agosto 2007

Ancona Palazzo del popolo, Palazzo di vetro, Castello di Falconara: il triangolo dorato delle consulenze vale 450 mila euro. Non solo la collaborazione con il Comune di Ancona che ha messo sulla graticola il sindaco Gramillano: circa 130 mila euro. Non bastano i 14 incarichi dalla Provincia per 240 mila euro a soffiare sul polverone del conflitto di interessi. Dalla giovane e già molto ricca storia della Marchingegno Srl spuntano anche proficui legami professionali con il Comune di Falconara (poco meno di 80 mila euro), destinati a gettare altra benzina sul fuoco dell’imbarazzo.

Le consulenze a Falconara

La società dell’assessore comunale Alessandra Panzini tra il 2004 e il 2006 ha intessuto relazioni con l’amministrazione Carletti, rimasto in carica fino a maggio 2006: quattro progetti pagati a bilancio 78.640 euro, denaro pubblico attinto dalle casse esangui del Castello, indebitato fino al collo. Tra i progetti affidati su temi che si sarebbero rivelati piuttosto eterei e non proprio decisivi per le sorti della città, risultano agli atti la riqualificazione turistica e redazione del piano marketing e comunicazione, e la segreteria organizzativa Summer school international extrapolis.

Le delibere di Durpetti

Ripercorrendo il filo dei rapporti della Marchingegno con la giunta Carletti, l’occhio e la curiosità sono attirati dalle due consulenze originate da altrettante determinazioni firmate da Furio Durpetti, allora dirigente al servizio Urbanistica. Porta la data del 14 settembre 2004 il provvedimento con cui viene assegnato alla Marchingegno l’incarico specialistico per la ricerca di mercato sulla portualità (ripetiamo: mercato sulla portualità). Impegno di spesa: 14.400 euro. L’esigenza, spiega la delibera rispolverata dall’archivio comunale, era di “condurre un’indagine a supporto dell’inserimento del nuovo porto turistico nel piano dei porti della Regione” e di ottenere “uno strumento per una migliore valutazione di eventuali progetti di porto”.

Il porto dei sogni

Nelle pieghe dell’atto viene definita “meritevole di accoglimento la proposta della Marchingegno alla realizzazione di uno studio sulla portualità turistica e sul diportismo nautico nel tratto di costa a nord di Ancona”. Purtroppo a Falconara i buoni propositi sarebbero naufragati nel porto dei sogni.

E’ del primo febbraio 2006 la determina con cui Durpetti decide di incaricare la società dell’amministratore delegato Panzini per l’elaborazione di uno studio di pre-fattibilità funzionale ed economica per una nuova struttura destinata a scopi culturali nell’edificio ex squadra rialzo a Villanova. Si ritiene “congrua” la somma di 36 mila euro quale compenso per la collaborazione. La ricerca si inquadrava nel progetto di crescita culturale della città anche attraverso nuovi contenitori, e nella previsione - nell’ineffabile progetto urbano dell’architetto Bohigas per riqualificare Villanova - della riconversione di alcuni manufatti tra cui l’ex Squadra rialzo. Ma la nuova versione dell’edificio è rimasta non pervenuta. A conti fatti il Comune di Falconara ha liquidato circa 79 mila euro alla Marchingegno. Poi la società ha iniziato a lavorare con la Provincia. La liaison con l’ente presieduto da Patrizia Casagrande, (consorte di Durpetti, salita al comando di Palazzo di vetro nel maggio 2007), cominciano nell’agosto successivo con l’affidamento della progettazione e realizzazione del Piano della comunicazione del nuovo servizio di trasporto pubblico extraurbano. Compenso: 38.500 euro. A maggio 2009 la somma delle retribuzioni per i 14 incarichi dalla Provincia si sarebbe impennata fino ai 240 mila euro.
EMANUELE COPPARI,
Dal Messaggero di oggi

Proteste per i bivacchi in piazza.
Scatta il blitz dei vigili u
rbani

FALCONARA - Controlli contro il fenomeno del bivacco notturno, Il sindaco Goffredo Brandoni chiede proposte alle associazioni. Proseguono a tappeto i pattugliamenti della Municipale che proprio l’altra notte nei giardini Giovanni XXXIII (nella foto) vicino alla chiesa di Sant’Antonio ha identificato otto cittadini romeni che dormivano all’addiaccio. Una coppia dimorava sulle panchine dei giardini mentre altre sei persone (cinque uomini e una donna) avevano trovato rifugio nel piazzale della parrocchia. Un fenomeno diminuito rispetto al passato ma non ancora eliminato, anche perché l’ordinanza del sindaco non fa riferimento alle piazze cittadine, dato che risulterebbe anche difficile contestare qualcuno appisolato su una panchina. Fatto sta che i residenti della zona si lamentano e i vigili urban i intervengono. «Stiamo monitorando settimanalmente la situazione - spiega il comandante Stefano Martelli - Nel caso specifico si tratta di soggetti conosciuti che vivono a margine della società e che abbiamo già invitato a cercarsi un’altra sistemazione, ma periodicamente li rincontriamo. La loro presenza può generare una sensazione di insicurezza, ma di fatto non è riconducibile a loro alcun reato. Ad ogni modo rimane ferma la volontà di contrastare questo fenomeno e continuano i monitoraggi proprio per evitare pericoli e verificare che non compaiano anche soggetti dediti a comportamenti illeciti». Dal canto suo Brandoni fa appello alle associazioni di volontariato affinché siano più propositive. «Gradirei - dice il sindaco - che le associazioni cittadine non si concentrassero solo sulle critiche alle ordinanze ma che siano propositive per l’effettiva risoluzione dei problemi».
A.Ritucci

venerdì 11 settembre 2009

Mastrovincenzo teme per il bilancio

Via Roma, il bando segnalato ai revisori


Dal Corriere di oggi

Falconara Prosegue la polemica sul bando per l’affidamento in gestione della struttura di via Roma, operazione che secondo il capogruppo del Pd Antonio Mastrovincenzo è “inaccettabile perché si tratta di un escamotage per poter inserire nuovamente la somma di un milione di euro negli equilibri di bilancio da approvare la prossima settimana”. L’esponente del centrosinistra, per nulla rassicurato dalle dichiarazioni dell’assessore ai servizi sociali Baldassarri che ha parlato di prolungamento dei termini deciso per superare il periodo delle ferie, ha deciso di segnalare la vicenda al collegio dei revisori dei conti. “L’Amministrazione – ricorda Mastrovincenzo – ha deciso di prorogare al 6 ottobre il termine del bando per l’affidamento in gestione del complesso di via Roma da cui, come previsto nel Bilancio di previsione 2009, conta di incassare circa un milione di euro. Abbiamo più volte manifestato, sia in Consiglio che in una successiva lettera, la nostra più totale contrarietà rispetto a questa operazione che abbiamo definito fantasiosa e soprattutto irrealizzabile”. “I fatti, purtroppo – prosegue – ci stanno dando ragione poiché ad oggi non è pervenuta alcuna offerta e si è arrivati alla censurabile scelta di prorogare il bando. Chiediamo in Consiglio di vigilare affinché la previsione di circa un milione non venga riproposta anche in occasione degli equilibri di bilancio. L’eventualità, in tal senso, incrementerebbe una situazione di forte incertezza del quadro finanziario del Comune”.
Nuovi controlli antiprostituzione, ma i viados sembrano spariti





Dal Messaggero di oggi



FALCONARA - La prostituzione è in calo anche grazie alle oltre 50 multe elevate in quasi un anno. Si avvicina la scadenza dell’ordinanza emessa lo scorso ottobre dal sindaco Goffredo Brandoni contro il fenomeno della prostituzione, ma i dati raccolti da amministrazione e Polizia Municipale sono positivi e l’obiettivo di non rinnovare l’ordinanza stessa pare vicino. In effetti, essendo l’ordinanza uno strumento temporaneo per situazioni di emergenza, la progressiva scomparsa dei viados dalle vie cittadine potrebbe spingere il Comune a non riproporre l’atto. Dati alla mano, in undici mesi sono state elevate oltre 50 multe, di cui il 20% a carico dei viados e il restante 80% a carico dei clienti. Circa la metà dei verbali, inoltre, sono stati prodotti dagli uomini della Polizia Municipale, l’altra metà da Carabinieri e Polizia che, a detta dell’amministrazione, concordano sulla validità dell’ordinanza come strumento per contrastare il fenomeno. Le salate sanzioni da 300 euro hanno scoraggiato soprattutto i clienti, mentre ancora qualche prostituta temeraria continua a lavorare in strada. E l’altra notte la Polizia Municipale ha effettuato l’ennesimo servizio straordinario antiprostituzione sulle “calde” vie Flaminia e Clementina con due auto di ordinanza e un’auto civetta con a bordo il comandante Stefano Martelli in borghese. Sulle strade sono stati intercettati alcuni viados, che sono stati “solo” identificati dato che l’ordinanza «vieta a chiunque di contrattare su tutto il territorio comunale prestazioni sessuali mercenarie con qualsiasi persona sia dedita al meretricio». Colpendo il portafoglio di clienti e prostitute l’ordinanza sembra essere riuscita ad arginare anche la “prostituzione stagionale”, cioè l’incremento di presenze di prostitute e viados non residenti e spesso provenienti da altre regioni e addirittura altri Paesi che si verificava in estate. «L’ordinanza si è dimostrata uno strumento utile che ha portato a una rilevante riduzione del fenomeno grazie allo sforzo di tutte le forze di polizia - spiega Martelli - Metteremo a disposizione dell’amministrazione i dati raccolti affinché possa valutare se e come riproporla; allo stesso fine continueremo i controlli»

giovedì 10 settembre 2009


Dal Corriere Adriatico di oggi

Cerca di rubare una moto, albanese arrestato



Falconara Quella moto parcheggiata in strada gli faceva gola. Un’Honda Cbr 600, roba da 8-9000 euro, era lì, a portata di mano. Illi Sallaku, albanese di 26 anni residente ad Ancona, avrebbe cercato di rubarla l’altra notte in via Colombo a Falconara. Ma mentre tentava di forzare il bloccasterzo passava di lì una pattuglia del Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri. L’hanno visto armeggiare per far partire la maxi-moto e si sono fermati a controllare. Quando il giovane albanese s’è visto scoperto, ha abbandonato la moto cercando di scappare a piedi, ma i carabinieri l’hanno inseguito e bloccato dopo una breve colluttazione. La moto era stata parcheggiata dal proprietario, un giovane falconarese, proprio sotto casa, in via Colombo, una strada centrale che dalla Flaminia s’interna verso Falconara Alta.

Alle cinque di notte il proprietario dormiva quando il giovane albanese ha cercato di portargli via la Honda. Per fortuna passava proprio in quei frangenti una gazzella del Nucleo radiomobile in servizio di perlustrazione notturna. La fuga a piedi per le strade del centro è durata una decina di minuti. Non è stato semplice catturare l’albanese, che si nascondeva tra le auto in sosta, ma alla fine i due carabinieri della pattuglia l’hanno raggiiunto e afferrato. Sallaku però non s’è rassegnato e ha cercato di scampare all’arresto impegnando i militari in un corpo a corpo sull’asfalto. Alla fine però i carabinieri l’hanno ammanettato e ora il giovane albanese - regolare, ma senza un’occupazione stabile - è in carcere a Montacuto con le accuse di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e anche lesioni personali, perché i due carabinieri si sono dovuti far medicare al pronto soccorso per lievi escoriazioni. La moto è stata leggermente danneggiata, ma il proprietario al risveglio l’ha trovata parcheggiata al suo posto.

L’estate falconarese aveva già registrato altri furti, specie ai danni di stabilimenti balneari. L’8 luglio, in una sola giornata, erano stati arrestati tre romeni che rubavano gomme nell’autodemolizione Trozzi di via Marconi e un tunisino che cercava di entrare nelle cabine del Picchio Beach.
L.S.,
Il servizio affidato alla Gemeaz CusinFino a 2500 pasti giornalierie assunzioni in vista

La mensa a un colosso della ristorazione


Falconara Ecologico, sostenibile, economico, etico e soprattutto buono. Il nuovo servizio mensa del Comune, affidato con una gara alla Gemeaz Cusin, una delle più note società del settore che proprio quest’anno compie 60 anni, partirà il prossimo 21 settembre e le novità sono molte. “Noi facciamo questo mestiere da molto tempo – hanno spiegato ieri i responsabili dell’azienda che hanno incontrato il Sindaco, gli assessori e la dirigente del settore – e questo crediamo possa essere una garanzia per tutti. Inoltre la cucina comunale della quale ci è stata affidata la gestione è nuova, funzionale e molto efficiente, il che ci consentirà di lavorare veramente al meglio delle nostre potenzialità”.

La Gemeaz Cusin, che nella zona ha in appalto la refezione scolastica del Comune di Pesaro e diverse mense aziendali, fra cui quella della raffineria Api, conta di “sfornare” da subito circa 1000 pasti al giorno, ma conta di arrivare entro un anno all’utilizzo della struttura nella sua massima potenzialità di 2500 pasti quotidiani. “Il che significa – hanno fatto notare i responsabili della Gemeaz Cusin – assunzione di personale che ovviamente dovremo reperire in zona e anche ‘royalties’ per il Comune a cui, per contratto, dobbiamo riconoscere una cifra per ogni pasto in più rispetto alle necessità giornaliere dell’ente”. In vista dell’apertura di fine settembre la società ha avviato una serie di colloqui per la selezione del personale necessario, mentre la consegna e la somministrazione dei pasti verrà affidata all’esterno. Il nuovo gestore, così come previsto dal disciplinare allegato al bando di gara, dovrà garantire un alto livello qualitativo dei prodotti usati e dei pasti forniti ogni giorno alle scuole cittadine. “Utilizzeremo prodotti del territorio – hanno assicurato i dirigenti della Gemeaz Cusin – ed alle famiglie a breve arriverà a casa la lista completa dei menù che proporremo ai bambini, inoltre è nostra intenzione promuovere dei momenti di educazione alimentare”. Anche a Falconara, come in tutte le altre mense (oltre 1000 fra pubbliche e private in Italia), la Gemeaz Cusin metterà a disposizione le proprie eccedenze quotidiane per progetti di “responsabilità sociale” ed invita enti ed associazioni a presentare richieste. “Non sono scarti – hanno precisato i dirigenti – ma pasti cucinati in più, visto che gli imprevisti possono sempre accadere, che restano ben conservati in cucina e noi cediamo gratis previo accordo con i nostri uffici di Bologna”. Quanto agli avanzi veri e propri niente va sprecato e la Gemeaz Cusin li offre in questo caso alle associazioni ed ai gruppi che si occupano di animali abbandonati, “previo nulla osta del Comune”.

M.M.,
Servizi sociali

Locali in affitto Il bando prorogato


Falconara Nessuna vendita, ma solo “affidamento in concessione di alcuni servizi a carattere sociale e socio-sanitario per la collettività” e proroga del bando perché il periodo di ferie non ha favorito la massima partecipazione.

L’assessore ai servizi sociali Gilberto Baldassarri sulla struttura di via Roma ci tiene a precisare che “recentemente la giunta municipale - si legge in una nota - ha deciso di prorogare i termini per la presentazione delle offerte in considerazione del fatto che il bando era stato in pubblicazione per la gran parte del tempo nel mese di agosto, mese in cui è notorio che la gran parte delle aziende chiude per ferie, circostanza questa che non favorisce la massima partecipazione”.

“La proroga dei termini – aggiunge – è stata ritenuta utile in considerazione di un procedimento di gara molto impegnativo e dei documenti che le ditte partecipanti avrebbero dovuto produrre, ivi compreso il progetto di gestione della struttura il quale riveste un carattere di estrema complessità”. Il Comune infatti chiede, per l’affidamento, un impegno di dodici anni e otto canoni anticipati per oltre un milione di euro.
M.M.,

mercoledì 9 settembre 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Fiumesino vuole la secessione


Raccolta di firme per passare al Comune di Chiaravalle. Brandoni: “Idea poco credibile”

Falconara Si sentono trascurati e abbandonati a loro stessi, quindi vorrebbero passare ad un altro Comune che magari li considererà un po’ di più. Gli abitanti del quartiere di Fiumesino (il primo che si incontra venendo da nord) hanno deciso di avviare una raccolta di firme per la “secessione” da Falconara perché non ne possono davvero più. In questi ultimi anni Fiumesino ha subito un po’ di tutto (comprese due alluvioni devastanti, l’ultima quella del settembre di tre anni fa) ma secondo i residenti l’amministrazione cittadina si è completamente dimenticata di quel gruppo di strade, case e persone al di là della ex caserma Saracini, fra l’aeroporto ed il fiume. In più Fiumesino non solo fronteggia la raffineria Api, ma ha nella sua area anche il depuratore e il campo nomadi e parte dello svincolo della superstrada. Ma non basta perché secondo il progetto di Rfi- Rete ferroviaria italiana il vecchio rione, uno dei più antichi del comune di Falconara, potrebbe essere tagliato a metà dal by-pass ferroviario pensato per portare fuori dalla raffineria la linea Bologna-Ancona. L’idea della “secessione” (e del passaggio a Chiaravalle o a Montemarciano), supportata da una raccolta di firme che partirà a giorni, è sostenuta dal comitato dei residenti. L’associazione (presieduta da Franco Budini, mentre alla vice presidenza c’è Massimo De’ Paolis) in questi anni, in stretta collaborazione con il comitato di Villanova, ha intensamente lavorato proponendo iniziative di ogni genere, per la rinascita ed il recupero di quest’area del territorio cittadino ed il mantenimento delle sue tradizioni legate anche alla presenza della settecentesca chiesa di San Lorenzo. “Non sapevo nulla – dice il sindaco Brandoni – però l’operazione mi sembra davvero poco realizzabile visto quanto sta accadendo nel nord delle Marche. Adesso la Regione avvierà un ricorso alla corte costituzionale per la secessione della Valmarecchia quindi mi pare poco probabile che Fiumesino possa passare ad un altro Comune. Ad ogni modo mi dispiace, però a breve per il quartiere ci saranno delle grosse novità”. Ad esempio l’attesa inaugurazione (in calendario per domenica 27 settembre) del ponte pedonale sul fiume Esino che collegherà la città con il parco del Cormorano, la pista ciclabile e quindi il comune di Chiaravalle. “Grazie a quest’opera – osserva il Sindaco – la frazione potrebbe ricominciare a vivere. Certo resta la questione della messa in sicurezza dei fossi, ma noi per adesso non siamo proprio in grado”.
MARINA MINELLI,
Bugaro a Gramillano“La ricreazione è finitaAdesso la nuova giunta deve affrontare i nodi”

Il Pdl: “Ecco il conflitto d’interessi”

In due anni dalla Provincia alla Marchingegno 14 incarichi per 240 mila euro. “Stop alle collaborazioni”

Ancona Un mini-dossier per mettere nero su bianco il conflitto di interessi dell’assessore Panzini. L’opposizione rigira il coltello della polemica nella piaga della questione morale che si è riaperta a Palazzo del popolo. Affila la lama della battaglia politica il Pdl, ripescando la lista degli incarichi affidati dalla Provincia alla società recentemente passata dalla mano dell’assessore comunale a quella del marito.

La lista delle consulenze

Perchè l’elenco delle consulenze a giudizio del consigliere comunale Marco Gnocchini e del capogruppo in consiglio provinciale Paolo Lovascio increspa lo specchio della trasparenza e riflette un’immagine opaca della giunta Gramillano? “Gli incarichi conferiti dalla Provincia alla Marchingegno srl sono di una tale rilevanza economica e politico istituzionale - evidenziano - “che la giunta Casagrande non può esimersi da intraprendere una netta chiusura dei rapporti con la società riconducibile all’assessore alla cultura del Comune capoluogo”.

L’opposizione fa i conti

“Dall’agosto del 2007 ad oggi l’amministrazione provinciale ha conferito 14 incarichi alla Marchingegno per quasi 240 mila euro. In media una volta ogni mese e mezzo la giunta Casagrande delibera di incaricare la società per la fornitura di servizi che vanno dalle attività culturali, alla comunicazione, alla stampa e grafica con notevoli costi che gravano sulle tasche dei cittadini”. Ma per Gnocchini e Lovascio il punto è soprattutto un altro. “E’ corretto che l’Ente provinciale continui a pagare una società indirettamente riferibile all’assessore alla cultura del Comune di Ancona per l’espletamento di attività, come il progetto Cohabitat o il servizio comunicazione per il sistema dei trasporti pubblici, che investono anche l’amministrazione dorica e in alcuni casi lo stesso assessorato alla cultura del quale la Panzini è titolare?”. Ancora. “Per quanto riguarda il Comune di Ancona, la situazione è pressoché analoga in quanto dal 2008 ad oggi la Marchingegno ha beneficiato di circa 130 mila euro di incarichi, alcuni dei quali ancora in essere e non ancora liquidati”.

Collaborazione da chiudere

Chiosa finale. “Correttezza istituzionale e trasparenza amministrativa vorrebbero che queste amministrazioni rescindessero ogni rapporto di collaborazione con la società o che l’assessore Panzini rimetta il suo mandato istituzionale conferitole dal sindaco di Ancona, onde non dover sottostare ad una serie di interrogazioni consiliari, di verifiche politiche ed esposti alla magistratura contabile per ogni atto che da qui in futuro coinvolgeranno la società della quale è socio il suo consorte”.

Giacomo Bugaro, capogruppo di Rialzati Ancona, sfidante di Gramillano al Ballottaggio, picchia sul ferro incandescente. “A oltre due mesi dalla formazione della nuova giunta la ricreazione dovrebbe essere terminata e i nodi affrontati in maniera decisa e risolutiva”. Invece, aggiunge, “la nuova giunta sembra vivacchiare”.

Poi propone uno stimolo “al fare”. Primo: viabilità e parcheggi. “Il problema non è stato affrontato posto che il centro è deserto e le attività commerciali sono in stato di agonia”. Ex Metro. “Perché non è stata portata all’approvazione definitiva la variante così da consentire la riapertura dei lavori?”. Altra domanda. “Perché non è stata affrontata la ristrutturazione del debito che, facendo leva sui nuovi vantaggiosi saggi di interesse, avrebbero fatto risparmiare milioni di euro all’anno in interessi e risorse fresche utili per gli investimenti?”. Chiude Bugaro. “La vita cittadina non si compone di feste. Con Sturani il Comune non brillava ma almeno qualcosa sia pur con difficoltà veniva fatto. Ora siamo alll’immobilismo più totale e il tempo trascorre inesorabile”.
EMANUELE COPPARI,

martedì 8 settembre 2009

Dal Messaggero di oggi

Aperture oltre l’orario: multe salate a tre negozi


FALCONARA - Tenevano le serrande alzate oltre l’orario consentito: multe di oltre 1000 euro per tre alimentari di via Flaminia. Prosegue l’ondata di controlli alle attività commerciali da parte degli agenti della Polizia municipale che nella domenica hanno elevato sanzioni ai danni di tre attività gestite da stranieri che no rispettavano l’obbligo di chiusura dopo le 22. A quell’ora scatta infatti la chiusura ma quando i vigili sono arrivati i titolari erano ancora dietro i banconi e così sono stati multati. La sanzione prevista va da 516 a 3098 euro ma se le multe saranno pagate entro 60 giorni, l’importo è di 1032 euro (le vecchie 2 milioni di lire). I controlli hanno interessato gran parte della città. Non solo il centro ma anche gli altri quartieri. Pizzerie, pasticcerie, negozi di pasta fresca, kebab e alimentari. Tutti quanti sono risultati in regola. «Dopo numerose segnalazioni da parte di cittadini e commercianti, ho affrontato il problema in giunta e, in accordo con il comandante Martelli che mi aveva già segnalato il fenomeno, si è disposto il controllo delle attività e del rispetto delle disposizioni in materia riguardo le giornate di chiusura e gli orari di lavoro - spiega il sindaco Goffredo Brandoni - Abbiamo effettuato le verifiche opportune e, una volta accertato che la situazione era quella descritta, abbiamo provveduto a sanzionare chi non rispettava le regole».
M.Cat.
“Niente cibi ogm nelle mense”
Barchiesi a Calcina: “Abbiamo esternalizzato solo per dare spazio alla qualità”


Dal Corriere di oggi

Falconara La mensa centralizzata del Comune sarà gestita dalla “Gemeaz Cusin”, una delle più note società del settore. La “Gemeaz Cusin” è nata nel 1949 e nel corso degli anni ha esteso il proprio ambito di attività e grazie al proprio personale altamente specializzato, offre soluzioni innovative e diversificate per le varie tipologie di bisogni in tutti i settori della ristorazione: aziendale, scolastico, sanitario, terza età, commerciale/interaziendale, banqueting, caserme , turismo religioso, catering aereo, catering navale e gestione di servizi “globali” per l’assistenza dell’utenza. La nuova gestione del servizio sarà presentata ufficialmente domani, ma nel frattempo Sandro Barchiesi, presidente della III commisione consiliare ci tiene a fare alcune precisazioni sulla questione degli Ogm sollevata dal capo gruppo della lista civile Cittadini in Comune. “Tranquillo Calcina – dice Barchiesi – il disciplinare di affidamento gestione del servizio di refezione scolastica precisa che le derrate alimentari non devono contenere organismi geneticamente modificati, pertanto nelle mense di Falconara non andranno cibi con Ogm”. Il presidente della III commissione consiliare sottolinea, sempre in risposta alle osservazioni del capo gruppo dei Cittadini in Comune, che “la passata amministrazione ha chiuso la vecchia mensa di proprietà comunale e preso in affitto per 15 anni i locali atti ad ospitarla (ad un canone annuo di 62.000 euro) per poi stipularci un mutuo, di un milione e duecentomila euro, per la ristrutturazione”. “Non solo – prosegue Barchiesi – in questa mensa è entrata, non si sa come una cooperativa in aiuto ai dipendenti comunali, Calcina e i Cittadini in Comune non sono stati attenti neanche quando il governo di Falconara assegnava la custodia e sorveglianza degli impianti sportivi senza gare di appalto come prevedeva la legge”. Secondo Barchiesi, infine, non è vero che l’esternalizzazione del servizio è stata decisa “solo per fare cassa a scapito della qualità”. “Nella seduta della commissione del 22 luglio – ricorda Barchiesi – incontro a cui hanno partecipato il vice sindaco Baldassarri, l´assessore Signorini, la dirigente oltre ai rappresentanti della commissione qualità, dei lavoratori e delle scuole, la maggioranza non ha accettato la proposta dei rappresentanti di Cic e del Pd i quali chiedevano di aumentare il canone alla ditta che si sarebbe aggiudicata l´appalto, proprio perché ciò sarebbe andato a scapito della qualità del servizio”.

lunedì 7 settembre 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Gli ordini di nuovi impianti pubblicitari di esercenti e artigiani sono diminuiti dell’80%

Confartigianato si rivolge a Brandoni

“Sconti e semplificazioni contro il caro insegne”


Falconara Costi elevatissimi, fra i più alti in Italia, per l’autorizzazione all’istallazione di una insegna. E in più procedure dispendiose e lunghe visto che serve una autorizzazione per ogni impianto pubblicitario richiesto dalla stessa impresa. Così artigiani e commercianti tolgono le insegne e chi apre una nuova attività non ci pensa nemmeno a richiedere l’autorizzazione e rinuncia. Una realtà che una delegazione di funzionari e imprenditori della Confartigianato si è recata in Comune ha presentato al sindaco Goffredo Brandoni e all’assessore alle Attività produttive Raimondo Mondaini. La situazione è d’altronde confermata da alcuni dati: gli ordini sulle nuove insegne da parte degli esercenti e artigiani di Falconara sono diminuiti dell’80%. “Costruire una insegna oggi costa meno che richiederne l’autorizzazione, una situazione inaccettabile”, spiega Marco Pierpaoli responsabile Confartigianato di Falconara. Nel corso dell’incontro in Comune Graziano Ragaglia e Luca Antonelli, presidente e responsabile fiscale della Confartigianato falconarese, hanno chiesto di “modificare la procedura che porta a richiedere una autorizzazione per ogni impianto pubblicitario”. “La domanda – affermano – andrebbe presentata solo a un ufficio mentre oggi a seconda della tipologia vanno presentate in settori diversi”. La giunta ha fatto sapere che, se il prossimo bilancio di previsione consentirà i necessari spazi di manovra “si potrà valutare una riduzione della tariffa, mentre fin da subito si provvederà a lavorare ad una revisione e ad una semplificazione della procedura”.
M.M.,
Picchiato alle due di notte nella pineta dopo un alterco con dei giovani che stavano giocando

Agguato al Passetto, steso con un pugno

Giovane papà all’ospedale, aveva chiesto di fare meno confusione a un gruppo di ragazzi

Ancona “Fate più piano per favore, c’è un bambino che dorme”. Richiesta inutile, perché quel gruppo di ragazzi stranieri impegnati in un’accanita partita di biliardino continuava a fare baccano, incurante dell’ora tarda, quasi le due di notte, e dei reclami di quel padre di famiglia che con moglie, figlio piccolo e suocera chiudeva la serata alla pineta del Passetto. Un richiamo, due, al terzo uno del gruppo del calciobalilla ha pensato bene di zittire l’uomo che protestava aggredendolo alle spalle con un pugno alla nuca. Massimiliano M., anconetano di 42 anni, è finito a terra battendo la testa sul marciapiede, Un brutto colpo, che gli ha fatto perdere i sensi.

S’è ripreso solo al pronto soccorso di Torrette, dove l’ha trasportato un’ambulanza del 118. Aveva un trauma cranico e una ferita dietro la testa e i medici lo tengono ancora in osservazione. E’ vigile, ma ieri sera gli hanno fatto un’altra Tac di controllo. In piazzale IV Novembre sono subito accorse le volanti della polizia, ma i ragazzi erano subito scappati. In base alle prime testimonianze, frammentarie e un po’ confuse, i poliziotti avevano identificato un giovane albanese come possibile aggressore, ma s’è subito chiarito che non c’entrava nulla. A sferrare il pugno sarebbe stato un peruviano sui 25-30 anni, ma la polizia lo sta ancora cercando.

L’aggressione ha rovinato una bella serata si svago al Passetto. La pineta e la zona del monumento erano piene di gente fino a ora tarda, un po’ come tutto il centro cittadino, animato dalle tante iniziative della Notte mediterranea che aveva richiamato oltre diecimila spettatori anche da fuori città. Massimiliano M. era lì con la famiglia per qualche ora di relax. La moglie teneva in braccio il loro bambino. Forse proprio per timore che il figlio piccolo si svegliasse il giovane anconetano aveva chiesto di fare meno confusione a quei giovani che stavano al biliardino nell’area dei giochi della pineta. Quelli neanche lo ascoltavano e continuavano con gli schiamazzi. Ogni gol un boato, neanche fossero nella curva dello stadio. L’anconetano gli ha detto qualcosa e poi si è allontanato per andare verso casa, ma un ragazzo l’ha seguito prendendolo di sorpresa alle spalle, con un pugno alla nuca, che l’ha steso sul selciato, poco distante dagli ascensori del Passetto. Poi lo straniero, insieme agli altri del gruppo, s’è allontanato nel buio.

“Noi a quell’ora eravamo già chiusi - dice il titolare del Bar Miramare, il chiosco poco distante dall’aera giochi -. Qui in pineta di solito è tranquillo, quest’estate è stata sempre piena di gente, finalmente gli anconetani hanno riscoperto il più bell’angolo della città”.

Sconocchini-Bignami

domenica 6 settembre 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Rosy saluta e va in pensione. Lascia il posto a Cecilia Trillini


Passaggio del testimone al Duna shop


Falconara Dopo oltre 30 anni, Rosella Avenali va in pensione. La sua attività commerciale, lo storico punto vendita “Duna shop” in piazza Albertelli, a Castelferretti, è stata un punto di riferimento per l'acquisto di scarpe. Per tutti quelli che, anche da fuori zona, cercavano la qualità, ed apprezzavano in lei le sue notevoli capacità umane. Rosy ha sempre svolto al meglio la sua professione, offrendo anche ottimi consigli, e con il suo sorriso, una cordialita' senza prezzo. Ieri, alla presenza del sindaco e di numerose altre autorità, c'e' stato il festoso passaggio di consegne, e il consueto taglio del nastro, raro in un periodo in cui è piùfacile vedere attività chiudere. In questo passaggio di testimone, alla giovane, ma altrettanto intraprendente e solare Cecilia Trillini, i migliori auguri di una lungimirante carriera.
Dal Corriere adriatico di oggi

Si prostituiva

Espulso il viado sposato per finta

Ancona Si erano detti sì, giurandosi eterno amore, ma la loro finta unione è stata smascherata dai controlli della questura, da tempo molto incisivi sul fronte dell’immigrazione clandestina. Così pur essendo sposato con un’italiana e in possesso del permesso di soggiorno, un viado di 32 anni è stato espulso dall’Italia e accompagnato ieri l’altro dagli agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ancona fin dentro l'aereo che da Fiumicino la ha riportato a San Paolo del Brasile, suo Paese di origine. Dopo approfondite indagini, si è scoperto che il suo matrimonio era di comodo, una messinscena orchestrata per aggirare le norme contro l’immigrazione clandestina. Il transessuale, infatti, esercitava da tempo la prostituzione tra Falconara e Marina di Montemarciano e aveva a suo carico diverse condanne legate all’immigrazione clandestina.

E’ stato espulso perché la polizia ha dimostrato al giudice di pace che i due coniugi non convivevano. Anzi, il loro era sicuramente un matrimonio finalizzato solo ad ottenere il permesso di soggiorno per motivi familiari. Permesso di soggiorno che pertanto è stato annullato dal questore di Ancona Giorgio Iacobone.
Dal Corriere Adriatrico di oggi

Gnocchini ripropone la questione morale



Ancona Si torna a parlare di questione morale intorno al centrosinistra. Vi fanno cenno Gnocchini e il Pdl nel merito del comunicato nel quale vengono spiegati i motivi per cui Gramillano deve revocare la delega alla Panzini. “I problemi etici della politica - spiega il consigliere di minoranza - non sono infatti quelli legati solo alle vicende giudiziarie che hanno interessato ex amministratori del centro sinistra, ma anche ad un sistema di gestione della cosa pubblica nel quale gli incarichi e le consulenze vengono elargiti sempre alle stesse persone. Sempre e solo quei pochi che progettano e beneficiano del denaro di tutti i cittadini, facilmente collocabili in una precisa area politica. E molto spesso, il committente che non è di sinistra è costretto ad incaricare i “soliti noti” per poter lavorare. Non può passare il principio che una città capoluogo di regione venga guidata da assessori che non dimostrano di essere al di sopra delle parti”.

sabato 5 settembre 2009

La bara portata dai vigili del fuoco, colleghi del papà Poi tanti ragazzi e una grande commozione

“Ora sei nella pienezza”

Folla in lacrime al funerale di Luca Carletti.
Il pensiero di don Ciro


Falconara Un piazzale gremito ed una chiesa affollata, quella di Santa Maria Goretti a Falconara, dove ieri pomeriggio si sono svolti i funerali di Luca Carletti, il giovane di 28 anni deceduto mercoledì mattina mentre, in sella al suo scooter, percorreva via Foscolo. Erano presenti un picchetto dei vigili del fuoco, colleghi del papà di Luca ora in pensione, e le giocatrici della Edilcost Ancona, la squadra di pallavolo che anche Luca allenava. Siamo qui - ha detto don Ciro Zenobi, il parroco che ha celebrato la messa -, amici, conoscenti e colleghi, vicino alla famiglia di Luca e ci stringiamo a loro per alleviare la loro sofferenza e far sentire la nostra vicinanza. Questa mattina - ha poi ricordato - sono andato in camera mortuaria a trovare Luca, aveva dei tagli sul viso; ma stava entrando nella pienezza della vita. Sul feretro di Luca Carletti, la maglia della Edilcost ed un drappo lasciato dagli sbandieratori di Castelferretti, segno di amore per un ragazzo buono. Fuori dalla chiesa, la sofferenza è tangibile. Difficile trattenere le lacrime, e ancor più difficile lo è pensando che tutto ciò è accaduto all'improvviso.

La bara poi esce dalla chiesa, accolta da un lungo e amorevole applauso, sorretta da alcuni vigili del fuoco in divisa. Papà Lucio li segue stringendo mamma Daniela che, a sua volta, tiene per mano la figlia Elisabetta. Ringraziano quanti si avvicinano per fare le condoglianze. Luca, come ha ripetuto più volte don Ciro, era cresciuto in una famiglia educata, ricca di valori e sani principi. Qualità assolutamente non nuove per quanti Luca l'avevano conosciuto. Più volte erano state infatti sottolineate mentre gli amici lo erano andati a trovare una volta allestita la camera ardente all'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette. La salma è stata poi accompagnata fino al cimitero di Falconara, proprio lì a pochi metri da dove era avvenuta quella terribile tragedia mercoledì mattina; vicino a quella strada dove ancora si vedono i segni sull'asfalto e rimane impossibile non ripensarci. Tanti giovani hanno quindi voluto dare l'ultimo saluto a quel ragazzo amante dello sport, della pallavolo e dello sci, morto proprio mentre stava andando, di buon mattino, ad allenarsi in palestra e quindi i piscina. Tanti giovani che con lui erano praticamente cresciuti; addirittura chi fin dai tempi dell'asilo. Un ragazzo di cui si sentirà la mancanza, uno di quelli con la testa sulle spalle, protagonista di una tragedia che ha segnato tutta Falconara.
ALBERTO BIGNAMI,

venerdì 4 settembre 2009

Luca, l’investimento è un rebus


Dal Messaggero di oggi

FALCONARA - Il velo di tristezza per la morte di Luca Carletti si estende da Falconara fino al mondo della pallavolo anconetana. Il 28enne, deceduto mercoledì mattina a seguito dell’incidente di via Foscolo tra il suo Gilera Nexus e una Jaguar, era da qualche anno un apprezzato membro dello staff tecnico della Edicost, fresca di promozione di A2. Tutta la squadra dorica sarà presente al funerale fissato per oggi alle 16 nella chiesa di Santa Maria Goretti nel quartiere Stadio, lungo la stessa via (ma un paio di chilometri più a valle) dove è avvenuto l’incidente. La dinamica è al vaglio della Polizia Municipale. I mezzi coinvolti sono entrambi sequestrati e, come atto dovuto, è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo a carico di S.P. il 40enne della Jaguar. Sulla caduta, nessuna certezza, se non il racconto dell’investitore. Altri testimoni, a bordo di un’altra auto che in quel momento procedeva in salita, davanti allo scooter, hanno detto di aver visto un accenno di sorpasso, poi rientrato, da parte del 28enne. Certo è, che la Jaguar non ha invaso l’opposta corsia. La caduta è stata causata da un tocco sulla fiancata? Oppure gli avvallamenti di via Foscolo hanno fatto perdere il controllo al giovane poi rovinato a terra e falciato, come raccontato dall’investitore?Non ci sono elementi per stabilire l’esatta dinamica e dal terzo mezzo si sono girati solo a schianto avvenuto. Ieri mattina, dopo il riconoscimento della salma, è stato possibile allestire la camera ardente all’obitorio di Torrette. Appoggiate sul feretro le maglie di Edilcost e Sabini, le squadre del cuore. Tra quanti si sono stretti attorno ai Carletti, il ds dell’Edilcost Betty Mosciatti. Anche lei, quella tragica mattina, era in auto in via Foscolo. «Ho visto l’ambulanza che cercava di rianimarlo - racconta - ma aveva la maschera dell’ossigeno che gli copriva il viso, così non l’ho riconosciuto. Quando nel pomeriggio ho avuto la notizia, è stato devastante: Luca era una persona speciale, un gioiello. Sempre sorridente, disponibile: era un piacere averlo vicino, ci ha dato tantissimo. Gli volevamo un bene dell’anima».Pur continuando ad allenare i giovani della Sabini Castelferretti, il falconarese era entrato nel settore tecnico delle doriche. «Nel giro di un paio d’anni - aggiunge la Mosciatti - era diventato una garanzia per noi. Quest’anno aveva festeggiato per la promozione, era stato male dopo le sconfitte e alla presentazione gli avevamo regalato una maglia speciale tutta per lui». Una passione che manteneva nonostante il lavoro come operaio all’Api: aveva cambiato turno per seguire gli allenamenti e mercoledì mattina nemmeno voleva prendere lo scooter. Sarebbe dovuto andare a prendere una giocatrice a Palombina Nuova. Da lì, i due, sarebbero proseguiti in auto. Un appuntamento al quale il giovane non è mai arrivato.
Obama e la sua banda di evasori fiscali, truffatori e compagni di merende


l'occidentale

Michell Malkin è una tipa decisamente tosta. Il suo nuovo libro, Culture of Corruption, in testa alle classifiche di vendita americane, è un pugno nella stomaco di quelli davvero difficili da incassare. Per tutti. Per quegli ingenui che davvero credono possa crescere un fiore nel cemento della politica americana e per i non addetti ai lavori che anche qui in Italia pensano che, a furia di facili slogan come “Yes We Can”, si possano davvero cambiare le cose.
Ma soprattutto il bestseller della Malkin è un secchio di acqua gelida tirato addosso a Barack Obama, la sua consorte e tutti i suoi accoliti, angeli con la faccia (molto) sporca che promettono un nuovo modo di fare politica ma che, a pensarci bene, di nuovo non ha proprio niente. Il libro è uscito in America il 27 luglio scorso e, dopo poco tempo, aveva già scalato le classifiche di Barnes&Noble e del New York Times. Il che a ben vedere è in rapporto diretto con i sondaggi che danno in caduta libera dell'Illinois Boy, alle prese con problemi decisamente più grandi di lui. Ovviamente nessun giornale mainstream ha dedicato uno straccio di recensione al libro della Malkin, se si eccettua una striminzita e alquanto scettica accoglienza sul blog del
Washington Post.
Eppure il giornalismo liberal degli Usa (come anche quella nostrano) si è sempre fregiato del titolo di "stampa libera", senza peli sulla lingua e remore di alcun genere. Il motto è, o dovrebbe essere, “se salta fuori una notizia, stai sicuro che la pubblichiamo”. Ma forse una spiegazione all'improvviso black-out sul libro della Malkin esiste: “Ciò che ho fatto è stato aiutare a frantumare completamente i miti di speranza e cambiamento delle nuove politiche di Washington perlustrando ogni centimetro di questa nuova amministrazione - ha detto l'autrice - dimostrando come, nel breve periodo di sei mesi, questi signori hanno tradito ogni loro principio e infranto ogni promessa fatta in campagna elettorale”.
Il pesante sottotitolo del libro, “Obama e il suo team di evasori fiscali, truffatori e compagni di merende”, era perfetto per evitare ogni genere di recensione sui principali quotidiani statunitensi: sfogliate pure il New York Times o Usa Today: non ne troverete traccia. Il testo va (troppo) dritto al punto ed è corroborato da prove scottanti e riferimenti bibliografici inconfutabili per poter essere preso in considerazione da chi, fino a ieri, esaltava entusiasticamente le magnifiche qualità del salvatore Obama, l'eroe sul cavallo bianco circondato da angeli e santi.
La lunga lista di scandali, corruzioni, evasioni fiscali e incompetenza associata alla nuova amministrazione invece dimostra il contrario. Comincia da Michelle Obama, osannata come la nuova Jacqueline Kennedy, una "madonna nera" già in aria di beatificazione. Ma attenti a criticare il suo operato perché si rischia di essere immediatamente accusati di razzismo. Eppure la sua reputazione di benefattrice, di donna che si è fatta-da-sé, è totalmente fuori luogo. A parte la sua formidabile carriera d’avvocato, pubblicizzata come farina del suo sacco ma che in realtà è frutto delle conoscenze del marito, c’è la storia di come la grande benefattrice sia riuscita a togliere a migliaia di poveri di Chicago il diritto di essere curati nella clinica cittadina.
Quando nel 2007 Michelle Obama lasciò il posto di vice-presidente per gli affari comunitari ed esterni alla University of Chicago Medical School (che si era guadagnato con il sudore della sua… amicizia con Valerie Jarret) per aiutare il marito nella campagna elettorale, fece comunque in tempo a mettere in piedi un programma di sfratto dei pazienti poveri (che pagavano rette moto basse) a favore di quelli un po’ più facoltosi. Piccolo particolare, nonostante Michelle si fosse licenziata nel 2007, l’anno successivo la UCMS gli ha corrisposto uno stipendio di 62,709 dollari. Una bella cifra per una che non si è mai fatta vedere al lavoro. Ma non finisce qui. L’Università di Chicago, per promuovere il suo nuovo piano di scarico dei pazienti poveri, ha ingaggiato nientemeno che laASK Public Strategies che poi sarebbe la società di David Axelrod, senior adviserdi Barack Hussein alla Casa Bianca.
Insomma, non appena hanno messo le mani su un ospedale che prima serviva alla comunità di Chicago, questi cavalieri e cortigiane senza macchia lo hanno trasformato in una casa di cura per facoltosi. Tanto i poveri potevano comunque usufruire di un servizio navette che li avrebbe “accompagnati” fuori città, in un altro ospedale (di qualità decisamente inferiore). I ricchi, invece, venivano accolti con sorrisi a 32 denti, dati i loro ben più cospicui pagamenti. Alla faccia della benevolenza Democrat.
Un altro mito da sfatare riguarda quell’esempio di onestà unico nel suo genere che risponde al nome di “Average” Joe Biden. Il vice-presidente di tutti, presentato da Obama alla stampa come un “working class hero” che si trova a suo agio in un bar di Cedar Rapids come nei corridoi di Capitol Hill. “Joe Biden è un raro mix - ha dichiarato il Presidente Usa - che per decenni ha portato il cambiamento a Washington ma che non è stato cambiato da Washington”.
E' lo stesso Joe Biden che si è presentato alla gente nel suo discorso di insediamento dicendo “signore e signori, il vostro tavolo da cucina è proprio come il mio…voi vi ci sedete la sera dopo aver mandato i bambini a letto e parlate di quello di cui avete bisogno. Parlate di quanto siete preoccupati per le bollette”. Magari il vostro tavolo da cucina non sarà proprio uguale a quello che c’è nella nuova villa con 4 acri di terreno fronte-lago comprata da Biden nel Delaware, valore di mercato 3 milioni di dollari, pagata 350,000 in contanti (più o meno quello che costano settanta metri quadri a Torrevecchia), il tutto vendendo la sua vecchia catapecchia da demolire per 1,2 milioni di dollari alla MBNA (una grande compagnia di carte di credito)...
Va bene, magari quello edilizio è un settore in cui la scarsa conoscenza di Biden può aver causato queste strane compravendite, ma una cosa di cui di sicuro il Vice-Presidente Usa si intende sono i treni. Non a caso la Amtrack ha usufruito di un assegno da 1,3 miliardi di dollari nel 2008. Poi sarà un caso che i viaggi sulla linea ad alta velocità da mille dollari al mese che portano “Average” Joe nei suoi uffici di Washington siano coperti dal governo. Per carità, una cosa normale visto che tutti i membri del Senato Usa possono avere uno sconto o, come nel caso di Biden, utilizzare i soldi della campagna elettorale per coprire queste spese quando c’è di mezzo un meeting elettorale.
Peccato che il New York Times (voce al riparo da ogni accusa di parte) abbia scoperto che le spese relative ai trasporti su rotaia sostenute dal “Vice-Presidente di tutti” sono rimaste altissime anche durante gli anni in cui non c’era nessuna elezione! Nel 2003, per esempio, quando Biden era stato appena ri-eletto, il suo comitato ha speso ben 10,874 dollari in biglietti Amtrack mentre il suo collega, Senatore Tom Carper, solamente 1,257 dollari e il Deputato Mike Castle la modica cifra di 589 dollari. Ma lasciamo Biden alle sue ville acquistate a prezzo da discount, le sue catapecchie vendute come fossero castelli e ai suoi viaggi gratis tra il Delaware e Washington D.C. per trattare degli altri “crooks and cronies” della compagnia di Obama.
Che dire di Leon Panetta, messo a capo della Cia in fretta e furia visto che si voleva qualcuno che non avesse legami con l’era Bush? In realtà, il team Obama con questa mossa ha dato carta bianca a uno che di intelligence non ne sapeva proprio niente. Non a caso Michael O’Hanlon, della sinistrorsa Brookings Institution, ha bacchettato la scelta di Panetta il quale in precedenza “non aveva ricoperto alcun incarico di rilievo in materia di Sicurezza Nazionale”. Allora la Malkin giustamente si chiede: “ma HopeAndChangetm non doveva riguardare i più qualificati funzionari ai più alti standard possibili”? Sempre restando in tema di sicurezza, si potrebbe parlare del nuovo direttore del National Intelligence Council, Charles Freeman, noto antisemita che considera l’intervento delle autorità cinesi a Tienammen troppo poco violento e l'11 Settembre una responsabilità dell’America che avrebbe dovuto “fare introspezione” per non urtare la suscettibilità del mondo musulmano.
E poi c’è l’altro caso eclatante di Timothy Geithner, il Wonder Boy di cui tutti hanno decantato le magnifiche doti intellettive e il fantastico résumelavorativo. Peccato che negli anni novanta, quando lavorava al FMI, il “Wiz Kid” si sia reso responsabile del disastroso programma per lo sviluppo dell’Indonesia, sbagliando completamente diagnosi e applicando di conseguenza una cura inefficace al “malato”. Anche come Presidente della Federal Reserve Bank di New York (incarico che ottenne grazie all'intenso lobbying con il suo mentore di Wall Street, Robert Rubin), Geithner si rese protagonista di una politica volutamente sballata e certamente poco democratica. Le conseguenze delle sue decisioni sarebbero ricadute sulle spalle dei contribuenti. Mentre Rubin faceva il funzionario alla Citigroup, Geithner permise alla banca newyorkese di ottenere un prestito governativo di 52 miliardi di dollari quando invece avrebbe dovuto tenere sotto controllo le spese del gruppo. A seguito di una ricerca portata avanti dall’agenzia di giornalismo investigativo indipendente ProPubblica è saltato fuori che lo stesso Geithner aveva anche “sollevato la Citigroup da alcune restrizioni, mettendo la banca in grado di avventurarsi in rischiosi investimenti senza avere a disposizione il capitale sufficiente”.
C'è poi la “Assistente Presidenziale per l’Energia e il Cambiamento Climatico”, Carol Browner. L’estremista verde, ex-capo della Environmental Protection Agency preferisce essere chiamata “Energy Czar” ma forse sarebbe meglio chiamarla direttamente “Energy Commissar”, visto che in passato era stata un membro di un’organizzazione Socialista chiamata Commission for a Sustainable World Society. La scelta della Browner che, come tutti gli Zar, ha bypassato l’approvazione del Senato, suscitò d’altronde non poco clamore, tanto che i socialisti della CSW hanno rimosso in fretta e furia dal loro sito tutte le prove della collaborazione con il nuovo capo dell’EPA. La Browner è comunque specializzata nella sparizione di prove e nella produzione di fantasiose scuse: durante i suoi ultimi giorni come capo dell’EPA ha commissionato la distruzione di tutti i file (e di tutte le email) contenuti nei computer di tutti gli impiegati dell’agenzia in aperta violazione di un ordinamento del giudice federale. La spiegazione? Il suo computer non conteneva materiale lavorativo (!) ma soltanto videogiochi scaricati per suo figlio.
Si potrebbe andare avanti e citare casi come quello di Vivek Kundra, ora a capo del Federal Information Office (l’infrastruttura di Information Security del governo Federale) la cleptomane che a 20 anni rubò una manciata di camicie da uomo al J.C Penney e poi tentò la fuga per evitare l’arresto. Oppure continuare la lista degli scandali di corruzione, incompetenza e lobbying sfrenato con altre decine di nomi della nuova amministrazione. Per questo consigliamo vivamente un'attenta lettura del libro della Malkin, giornalista di origini filippine, che ha riempito 292 pagine di dettagli scottanti (75 pagine di note bastano a renderla credibile). Un volume adatto a chi, durante la notte del 4 novembre, brindava a champagne e ancora oggi continua a decantare le doti di freschezza ed onestà della nuova amministrazione statunitense. Leggere la Malkin aiuterà i seguaci del "profeta" a farsi un bell'esame di coscienza, anche qui in Italia, come già sta succedendo da tempo in America. Controllare i sondaggi, please.