mercoledì 9 settembre 2009

Bugaro a Gramillano“La ricreazione è finitaAdesso la nuova giunta deve affrontare i nodi”

Il Pdl: “Ecco il conflitto d’interessi”

In due anni dalla Provincia alla Marchingegno 14 incarichi per 240 mila euro. “Stop alle collaborazioni”

Ancona Un mini-dossier per mettere nero su bianco il conflitto di interessi dell’assessore Panzini. L’opposizione rigira il coltello della polemica nella piaga della questione morale che si è riaperta a Palazzo del popolo. Affila la lama della battaglia politica il Pdl, ripescando la lista degli incarichi affidati dalla Provincia alla società recentemente passata dalla mano dell’assessore comunale a quella del marito.

La lista delle consulenze

Perchè l’elenco delle consulenze a giudizio del consigliere comunale Marco Gnocchini e del capogruppo in consiglio provinciale Paolo Lovascio increspa lo specchio della trasparenza e riflette un’immagine opaca della giunta Gramillano? “Gli incarichi conferiti dalla Provincia alla Marchingegno srl sono di una tale rilevanza economica e politico istituzionale - evidenziano - “che la giunta Casagrande non può esimersi da intraprendere una netta chiusura dei rapporti con la società riconducibile all’assessore alla cultura del Comune capoluogo”.

L’opposizione fa i conti

“Dall’agosto del 2007 ad oggi l’amministrazione provinciale ha conferito 14 incarichi alla Marchingegno per quasi 240 mila euro. In media una volta ogni mese e mezzo la giunta Casagrande delibera di incaricare la società per la fornitura di servizi che vanno dalle attività culturali, alla comunicazione, alla stampa e grafica con notevoli costi che gravano sulle tasche dei cittadini”. Ma per Gnocchini e Lovascio il punto è soprattutto un altro. “E’ corretto che l’Ente provinciale continui a pagare una società indirettamente riferibile all’assessore alla cultura del Comune di Ancona per l’espletamento di attività, come il progetto Cohabitat o il servizio comunicazione per il sistema dei trasporti pubblici, che investono anche l’amministrazione dorica e in alcuni casi lo stesso assessorato alla cultura del quale la Panzini è titolare?”. Ancora. “Per quanto riguarda il Comune di Ancona, la situazione è pressoché analoga in quanto dal 2008 ad oggi la Marchingegno ha beneficiato di circa 130 mila euro di incarichi, alcuni dei quali ancora in essere e non ancora liquidati”.

Collaborazione da chiudere

Chiosa finale. “Correttezza istituzionale e trasparenza amministrativa vorrebbero che queste amministrazioni rescindessero ogni rapporto di collaborazione con la società o che l’assessore Panzini rimetta il suo mandato istituzionale conferitole dal sindaco di Ancona, onde non dover sottostare ad una serie di interrogazioni consiliari, di verifiche politiche ed esposti alla magistratura contabile per ogni atto che da qui in futuro coinvolgeranno la società della quale è socio il suo consorte”.

Giacomo Bugaro, capogruppo di Rialzati Ancona, sfidante di Gramillano al Ballottaggio, picchia sul ferro incandescente. “A oltre due mesi dalla formazione della nuova giunta la ricreazione dovrebbe essere terminata e i nodi affrontati in maniera decisa e risolutiva”. Invece, aggiunge, “la nuova giunta sembra vivacchiare”.

Poi propone uno stimolo “al fare”. Primo: viabilità e parcheggi. “Il problema non è stato affrontato posto che il centro è deserto e le attività commerciali sono in stato di agonia”. Ex Metro. “Perché non è stata portata all’approvazione definitiva la variante così da consentire la riapertura dei lavori?”. Altra domanda. “Perché non è stata affrontata la ristrutturazione del debito che, facendo leva sui nuovi vantaggiosi saggi di interesse, avrebbero fatto risparmiare milioni di euro all’anno in interessi e risorse fresche utili per gli investimenti?”. Chiude Bugaro. “La vita cittadina non si compone di feste. Con Sturani il Comune non brillava ma almeno qualcosa sia pur con difficoltà veniva fatto. Ora siamo alll’immobilismo più totale e il tempo trascorre inesorabile”.
EMANUELE COPPARI,

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