sabato 30 gennaio 2016



Falconara, rapinatori alla Fercam
legano l'addetto e rubano un Tir carico



FALCONARA - Rapinatori in azione alla Fercam, nota

 ditta di imballaggi di Falconara. Mercoledì sera intorno 

alle 19 un malvivente è entrato nel capannone e ha 

aggredito un dipendente della coop Anec, che lavora per

la Fercam. Il bandito lo ha quindi costretto ad entrare in 

un ufficio e l'ho poi legato mani e piedi, mettendogli 

anche nastro adesivo sulla bocca e gettandogli via il 

cellulare.

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lunedì 18 gennaio 2016

Mandato di cattura europeo, arrestato a Falconara un latitante

Mandato di cattura europeo, arrestato a Falconara un latitante

Nella giornata di ieri i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno tratto in arresto in un appartamento di Falconara un 25enne, sul quale gravava un mandato di cattura europeo


Mandato di cattura europeo, arrestato a Falconara un latitante
FALCONARA - E' terminata la latitanza di M.C., 25enne originario della Romania, colpito da un mandato di cattura internazionale. Ieri mattina, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, lo hanno bloccato e tratto in arresto
L’uomo, è stato ritenuto responsabile di reati predatori ed è stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale per assicurarlo alla giustizia. I poliziotti, dopo aver avviato le indagini, prima di capire dove si trovasse, hanno dovuto alcuni appostamenti, per capire quali fossero gli obiettivi più sensibili. L’attività di indagine li ha condotti a Falconara, dove domenica mattina sono riusciti a localizzarlo ed organizzare un servizio di appostamento sotto l’appartamento di una sua conoscente.
Gli agenti hanno fatto irruzione nell’edificio entrando da una finestra, sorprendendo ed arrestando M.C. mentre si stava preparando per fuggire e cambiare luogo di latitanza.
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Si presentava con un distintivo della Polizia, era una truffa: arrestato un 50enne

Si presentava con un distintivo della Polizia, ma era un raggiro: arrestato un 50enne


L'attività investigativa è arrivata a conclusione nella mattinata del 18, quando i militari hanno controllato l'uomo. Una perquisizione ha portato alla scoperta di una placca della Polizia, che il malintenzionato conservava nel portafogli


Si presentava con un distintivo della Polizia, era una truffa: arrestato un 50enne
Si presentava a casa delle persone come un poliziotto in borghese grazie ad una certa sicurezza di sé  e quel distintivo, vera chiave di volta per entrare nel cerchio della fiducia delle sue vittime. Poi li derubava. I Carabinieri della Tenenza di Falconara, guidati dal comandante Roberto Frittelli, hanno arrestato S.P. 50enne falconarese pluri censurato. Secondo le indiscrezioni giunte ai militari, l’uomo, sfruttando false credenziali, era solito dichiarare di essere un agente di Polizia per poi carpire la fiducia delle persone. Così portava a segno truffe e furti ai loro danni. Gli investigatori hanno raccolto diverse testimonianze di alcune vittime dell'uomo che, convinte di essere davanti ad un tutore dell'ordine, gli avevano aperto le porte di casa. Peccato che poi quelle stesse persone si sono ritrovate derubate di oggetti preziosi. Tra cui bancomat, utilizzati dallo scaltro malvivente per dei prelievi illeciti. 
L'attività investigativa è arrivata a conclusione nella mattinata del 18 gennaio, quando i militari hanno fermato e controllato l'uomo. Un’approfondita perquisizione ha portato così alla scoperta di una placca della Polizia di Stato, che il malintenzionato conservava nel proprio portafogli. Purtroppo per il presunto ladro però i Carabinieri che gli si osno presentati erano veri. Gli stessi che lo hanno arrestato e che ora sono ora al lavoro per tentare di ricostruire la totalità episodi illeciti riconducibili al falconarese. 
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giovedì 14 gennaio 2016


Marche, caccia ai fiancheggiatori dell'Isis
Controlli rafforzati al porto e a Loreto


ANCONA - Una rete di fiancheggiatori dell’Isis, disposti 

pagare fino a duemila euro 

al mese per arruolare nuovi reclutatori. 
Attivisti che conoscano bene la nostra lingua e abbiano buone capacità informatiche, in modo da infiltrare gli ambienti islamici italiani, anche attraverso insospettabili cittadini albanesi, a caccia di foreign fighters disposti a dare la vita in nome della Jihad. Quella cellula di reclutatori farebbe capo ad Ancona, da sempre porta verso l’Oriente, crocevia di traffici e culture, canale privilegiato tra i “due mondi”.

L’intelligence italiana e la procura della Repubblica di Genova sarebbero sulle tracce di quella rete di fiancheggiatori dell’Isis che sfrutterebbe il porto dorico come ponte verso i Balcani e l’Asia. Tutto nasce dalla storia di Giuliano Delnevo, lo studente genovese convertito all’Islam, morto nel 2013 a 24 anni, nella battaglia di AlQusayr, roccaforte dei ribelli anti-Assad in Siria.

Un ruolo cruciale lo avrebbe il porto di Ancona: un vero e proprio obiettivo sensibile su cui il nuovo prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, incrementerà i controlli antiterrorismo, servendosi dei militari dell’Esercito già inviati a dicembre dal ministero per blindare il capoluogo e rafforzare la sicurezza alle frontiere.

“Il contesto attuale è difficile - dice D'Acunto - la minaccia terroristica non va sottovalutata in alcun modo. L’attenzione è massima anche qui. Ho già trovato che sono stati rafforzati i controlli sul porto. L’altro punto è Loreto, dove pure c’è stato un rafforzamento. Presto incontrerò i vertici delle forze dell’ordine per rafforzare ancora di più questo sistema di controllo”.

Infine, proprio ieri l’onorevole Lara Ricciatti (Sinistra italiana) ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno per chiedere quali misure “intenda intraprendere per fronteggiare il rischio di infiltrazioni di cellule terroristiche in Italia, che trova in Ancona una naturale porta di accesso dai Balcani, dove sarebbero presenti - secondo un rapporto della Kosovo Force della Nato - circa 900 

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Falconara, ex Montedison: al via la perizia geologica

Falconara, ex Montedison: al via la perizia geologica e sismica entro fine mese

Perizia geologica e sismica entro fine mese. Oggi, riunione tecnica dei privati per presentare la richiesta di variante al Prg ai comuni di Falconara e Montemarciano. Obiettivo, il recupero dell'ex sito industriale

Sono iniziati ieri mattina i carotaggi nel terreno agricolo antistante il sito industriale dell’ex Montedison. L’area rientra nel progetto di recupero privato che si è posto l’obiettivo di realizzare quello che attualmente è stato definito Open Air Shopping Park. Un’azienda specializzata per conto del Centro Assistenza Ecologica (incaricato di produrre Vas e Via per presentare la variante al Piano Regolatore Generale) sarà impegnata fino a venerdì 15 gennaio con carotaggi nell'area agricola che va da dietro il distributore di benzina sulla strada statale Adriatica all’altezza, in linea d’aria, con la chiesa di Santa Maria delle Neve di Marina. Il tutto in raccordo con i progettisti dello studio Marasca Sardellini di Ancona che hanno firmato il progetto preliminare. Il progetto Montedison, già presentato e approvato dalla Soprintendenza, è stato suddiviso in due fasi operative: prima la parte dell’ex sito industriale e successivamente le opere di completamento (lato mare). La proprietà (l’azienda Agricola del Poggio), il promotore (Genera Consulting) e i tecnici si riuniranno oggi per poi presentare la domanda di variante ai due Comuni cointeressati: Falconara e Montemarciano. Le perforazioni, unitamente a quelle già effettuate per la caratterizzazione della bonifica, sono necessarie per redigere una relazione geologica, geotecnica, geofisica e sismica. Perizia che sarà pronta, meteo permettendo, entro il 31 gennaio.
I privati hanno pronosticato per il 2017 la fine dell'iter autorizzativo e per il 2020 l'apertura al pubblico della nuova realizzazione. Un progetto definito dagli stessi promotori "complesso" e che prevede anche la bonifica dell'area, curata dall'Università Politecnica delle Marche. "Si tratta di un progetto epocale che riporterà, dopo decenni, sviluppo in una zona strategica oggi degradata e inquinata" ha commentato tempo fa Bernardo Marinelli, A.d. di Genera Consulting.
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mercoledì 13 gennaio 2016


Falconara, il pacco e il contratto: le nuove frontiere del raggiro

Falconara, il pacco e il contratto: le nuove frontiere del raggiro

Carabinieri impegnati in città per smascherare truffe e venditori di contratti porta a porta. Un anziano evita un raggiro che gli sarebbe costato 1000 euro. E intanto i ladri visitano la scuola Rodari


M. Catalani
Falconara, il pacco e il contratto: le nuove frontiere del raggiro

Per ricevere il pacco che aveva ordinato suo nipote avrebbe dovuto sganciare 1000 euro. Questa la proposta fatta questa mattina a un anziano di Castelferretti da due sconosciuti. Ovviamente una truffa. Con tanto di telefonata al fantomatico nipote e complice dall'altro capo della cornetta a confermare alla vittima tutta la vicenda. Una storia finita bene, visto che l'anziano ha rifiutato la consegna e allontanato i malintenzionati per poi avvisare la figlia. Segnalazione fatta ai carabinieri della Tenenza e, successivamente, postata sui social per allertare più persone possibile del pericolo. 
I militari dell'Arma sono intervenuti anche in via Cipriani dove erano stati segnalati due giovani, residente nel sud Italia, aggirarsi per le abitazioni proponendo contratti di energia elettrica. I carabinieri hanno riscontrato che si trattava effettivamente di una coppia di venditori ma il loro fare, che giocava sulla somiglianza tra i nomi delle aziende erogatrici del servizio, poteva indurre in errore i loro interlocutori. Non essendoci una denuncia vera e propria sono stati diffidati dal frequentare il territorio comunale.
La Tenenza, sempre questa mattina, ha inviato una pattuglia anche alla scuola materna Rodari che, la notta scorsa, ha subito un raid di ladri. I banditi sono entrati forzando la porta della palestra e, una volta all'interno, hanno rubato un vecchio televisore, un videoregistratore e alcune posate. I danni alla porta sono più ingenti del valore del bottino. Tuttavia, non essendo il primo furto che subisce la scuola di via Italia, mamme e maestre sono intenzionate a chiedere al Comune un impianto di videosorveglianza. 

Rete terroristica dall'Albania ad Ancona, L'Isis cerca reclutatori nei Balcani

Rete terroristica dall'Albania ad Ancona, l'Isis cerca reclutatori nei Balcani


Secondo due dossier dei servizi segreti, ci sarebbe una rete di fiancheggiatori dell'Isis che sta arruolando nuovi "reclutatori" nel nostro Paese. Offerti agli jihadisti duemila euro al mese


Rete terroristica dall'Albania ad Ancona, L'Isis cerca reclutatori nei Balcani
ANCONA - Due inchieste parallele portano alla luce una scoperta a dir poco allarmante. L'Isis, secondo un report dei servizi segreti, starebbe arruolando nuovi "reclutatori" nei Balcani, precisamente in Albania. E' quanto emerge da un articolo de La Stampa, che ha fatto anche riferimento ad un collegamento con Ancona. Quale? Quello scoperto poco più di un mese fa, quando la Procura di Genova ha trasferito il fascicolo ai colleghi marchigiani, dove si parlava di una rete di reclutatori che fa base ad Ancona, vero e proprio scalo strategico per gli scambi con i paesi balcanici e dove probabilmente sarebbe passato Delnevo per raggiungere la Siria
I dossier parlano di una rete di contatti che permetterebbe di raggiungere la Siria per combattere con lo Stato Islamico. Le indagini sono nate dopo la morte di Giuliano Delnevo, il giovane genovese convertito, ucciso ad Aleppo nel 2013. Gli investigatori stanno cercando di capire chi abbia aiutato Delnevo ad entrare nelle fila della "Brigata internazionale Muhajiriin", formazione guidata dall'"Emiro rosso" Al Shishani, uno dei leader di Daesh in Siria.
La porta di accesso finale sarebbe la Grecia, dove soprattutto in questo periodo, non esistono controlli capillari per evitare il passaggio di merci e persone. Per fortuna o per meriti dei nostri servizi segreti, in Italia non si sono ancora verificati atti terroristici. Ora i due dossier hanno alzato ulteriormente la soglia d'attenzione, anche perchè tra i requisiti richiesti agli aspiranti jihadisti c'è "la conoscenza della lingua italiana". «L'obiettivo è infiltrare ambienti islamici italiani - scrive Marco Rosso de La Stampa - e farlo attraverso insospettabili di nazionalità albanese. Lo dicono i dossiere. L'albania è u problema enorme per l'Italia.»
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