martedì 30 settembre 2008

Mio intervento al consiglio comunale di oggi 30 Settembre












Premessa: oggi si e' parlato di equilibri di bilancio. L'amministrazione ha messo in campo le scelte per dare una sostanziosa scossa alle disastrate casse comunali. L'assessore Marina Mancini ha relazionato in maniera impeccabile illustrando le idee che si concretizzeranno (le trovate già negli ultimi post). La mia e' stata un risposta al Pd a seguito delle esternazioni del consigliere Lodolini. Preciso,nulla di personale verso gli amici del Pd,ma ho voluto mettere alcuni puntini sulle i


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Grazie per la parola presidente, buonasera a tutti i presenti. Con attenzione,Lodolini, ho ascoltato il suo intervento. Magari ce ne fossero di amministratori come l'assessore Mancini. Persone cosi' negli ultimi 15 anni non ne abbiamo avute. Lei contesta a prescindere. Capisco che fa il suo dovere di consigliere di minoranza, forse a parti inverse mi sarei comportato allo stesso modo, forse no. Spesso ci troviamo coinvolti in polemiche gratuite, talvolta strumentali e fine a se stesse. Quella che fa oggi e' gratuita. Si lamenta con l'assessore al bilancio che darebbe informazioni " pedagogiche" e ancora sui documenti in ritardo (per altro presentati un giorno in anticipo su quanto previsto dalla legge). La cosa che piu' mi incuriosisce e' il fatto che dichiara che quanto stiamo facendo a livello economico e' "dilettantesco". Penso che ogni ulteriore commento da parte mia sia inutile e scontato su tale argomento. Quando si parla di economia comunale, per noi e' un onore essere tacciati da voi, di incapacita'. Il buonsenso secondo me Vi imporrebbe moderazione, considerando quello che i vostri predecessori hanno fatto. Le vostre polemiche sono sterili, stante la conduzione della cosa pubblica nel tempo passato. Siete giovani, siete nuovi, dovreste avere forze ed idee. Non scadete nella polemica spicciola. Avete l'occasione di potere fare qualcosa, la nostra e' una mano tesa. Sarebbe sciocco battere sempre e solo sul passato. Ma con il passato, Lodolini, ci troviamo tutti i giorni a fare i conti.

Da me non avrete bordate su quello che e' stato, non andro' a ricercare una situazione di rissa politica nè lo faro' perchè inutile. Vi offriamo l'occasione di dialogare, in maniera feconda.

Centrali Api

I socialisti dicono si' al dialogo

Il Prc e' furioso











Dal Carlino del 30 Settembre



Mentre il centrosinistra si ricompatta nella lotto contro le centrali, dai socialisti di Falconara arriva un plauso alle decisioni del Consiglio comunale "di aprire un dialogo con la societa' Api. La necessita' di un rapporto sereno e costruttivo e' stato da sempre considerato dal Partito Socialista un presupposto fondamentale". Il Pse di Falconara fa pero' presente di essere contrario "ad una monetizzazione della salute" ed auspicano che sulla nuova centrale "la Regione, competente in materia, verifiche approfonditamente la congrurita' della richiesta sia dal punto di vista ambientale che energetico, nel rispetto del protocollo di intesa sottoscritto fra l'API la Provincia e la Regione e al quale il Comune di Falconara ha recentemente aderito. I socialisti incontreranno nei prossimi giorni il Sindaco di Falconara per illustrare la loro posizione". Una posizione che non va giu' alla segreteria provinciale del Prc, anche per i riflessi che questa apertura potrebbe avere in Regione, dato il prossimo ingresso di un socialista nell'esecutivo marchigiano. "Non senza una buona dose di ipocrisia - scrive il segretario provinciale del Prc Massimo Marcelli Flori - i socialisti falconaresi liquidano la questione delle centrali Api benedicendo il dialogo tra amministrazione e azienda ma schierandosi, bonta' loro, contro la monetizzazione della salute dei cittadini. Neppure Ponzio Pilato avrebbe saputo far meglio. Nel momento in cui tutti i livelli istituzionali governati dal centrosinistra devono spendersi confermando gli strumenti vigenti, su tutti il Pear, e quindi nel rispondere in modo inequivocabilmente negativo al progetto delle centrali, alcune forze sembrano voler minare la stabilita' delle coalizioni di centrosinistra aprendo pericolose crepe".

L'elicottero della Gelmini






29 Settembre 2008




"C'è un clima plumbeo, conformista, come se a chi governa fosse consentita qualsiasi cosa. La Gelmini arriva a Cernobbio in elicottero, come neppure Dick Cheney." La frase è di Veltroni ed è contenuta in una lunga e pensosa intervista rilasciata al Corriere della Sera di domenica scorsa. La Gelmini in elicottereo era per Veltroni, l'epitome di "un governo che si trasforma in potere". Solo che la notizia era falsa.
Se Barak Obama avesse detto di MaCain o della Palin che erano arrivati in elicottero in qualche conferenza in giro per l'America e poi fosse risultato falso, con ogni probabilità ora sarebbe fuori dalla corsa per la presidenza.
Veltroni invece non paga pegno. Il leader dell'opposizione costruisce il suo ragionamento a carico del governo, accusa Berlusconi di essere come Putin, parla di deriva autoritaria e su tutto mette la sua ciliegina: ecco, guardate, la dimostrazione di ciò che dico è il ministro Gelmini che si permette di arrivare a Cernobbio in elicottero. In effetti la notizia faceva colpo, il Corriere aveva (senza fare verifiche) messo la foto del ministro all'interno della pagina e richiamato l'accusa di Veltroni con evidenza, e tra le tante cose astruse contenute nell'intervista, quella storia dell'elicottero balzava all'occhio. Qualcuno avrà pensato al giro in aereo ed elicottero dei ministri Mastella e di Rutelli per andare a vedere il gran Premio di Monza. Qulacuno avrà detto, sono tutti uguali.
Invece niente di tutto questo. La Gelmini ha smentito con un trafiletto sul Corriere del giorno dopo e la giornalista che aveva dato la notizia si è scusata per l'errore.
Veltroni non si è preso la briga di verificare le sue accuse e non si è neppure scusato.



Da L’Occidentale
In vendita una farmacia Bilancio in pareggio


Dal Corriere del 29


FALCONARA - La riduzione del 20% dell’edificabilità della nuova urbanizzazione di Castelferretti e la decisione di vendere solo una delle due farmacie comunali toglie al bilancio di previsione 2008 (predisposto dal commissario straordinario Ruffo) poco più di 13 mila euro, ma il conto economico del Comune alla data fatidica del 30 settembre sarà comunque a pareggio grazie alle entrate garantite dal recente accordo con l’Api. “Sulla variante di Castelferretti – spiega il sindaco Brandoni – avevamo subito previsto un -20% di edificabilità, il che ha fatto scendere la previsione delle entrate per l’ente di 550 mila euro. Per le farmacie, invece, alla fine abbiamo scelto di metterne in vendita una sola, quella di via Marconi”. Al Comune resterà la farmacia del centro commerciale Le Villa e quindi l’incasso previsto di circa tre milioni di euro nel caso fossero state alienate entrambe scende di 800 mila euro. L’amministrazione comunale sta anche pensando a nuove vendite, fra cui quella dell’edificio, recentemente ristrutturato, di via Friuli, ma come osserva Brandoni, “ci stiamo ancora ragionando”. “Comunque – prosegue il sindaco – stiamo razionalizzando le spese, solo in questo modo potremo salvare le finanze del Comune perché il bilancio di un ente è come quello di una famiglia, ma se in questo nucleo entra 100 e si spende 105 ogni anno bisogna andare all’affannosa ricerca di quel 5 mancante, cioè di risorse straordinarie che qualche volta ci sono, altre no”.

domenica 28 settembre 2008

Socialisti: “Sì al dialogo con l’Api”





Dal Corriere del 28 Settembre

FALCONARA – I socialisti falconaresi fanno sapere, con una nota, di essere molto soddisfatti per “l’apertura del dialogo con la società Api” e nei prossimi giorni incontreranno il sindaco Brandoni per illustrare la loro posizione. “La necessità di un rapporto sereno e costruttivo è stato da sempre considerato dal Partito Socialista un presupposto fondamentale per affrontare i problemi che derivano dalla convivenza della raffineria con la città di Falconara e soprattutto con i quartieri confinanti ad essa”, precisa la nota firmata dal direttivo cittadino. “La strategia degli attacchi e della demonizzazione alla società Api – continuano i socialisti – ha creato un clima di rissa e di scontro che ha nociuto solo alla città. Il nuovo rapporto che si sta stabilendo non dovrà prescindere dalla richiesta sempre presente e pressante di sicurezza dei lavoratori e dei cittadini, del rispetto dell’ambiente e della salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e indiretti”. Naturalmente i socialisti ci tengono a precisare di essere “contrari ad una monetizzazione della salute e se ciò fosse nell’intendimento dell’amministrazione comunale” non mancheranno di esprimere il loro dissenso. In buona sostanza, la linea di Brandoni trova un supporto importante in una delle parti che fino a qualche mese fa appoggiavano il centrosinistra. Naturalmente c’è anche un discorso futuro, oltre a quello passato. Infatti, in merito alla realizzazione della nuova centrale, i socialisti auspicano che la Regione Marche, competente in materia, verifichi approfonditamente la congruità della richiesta sia dal punto di vista ambientale che energetico, nel rispetto del protocollo di intesa sottoscritto fra l’Api la Provincia e la Regione e al quale il Comune di Falconara ha recentemente aderito. Un’apertura di credito quindi che si stacca dal coro del centrosinistra fermo sulla posizione di netta opposizione alla realizzazione delle centrali.
Centrali, ambientalisti in piazza Mazzini

Dal Carlino del 28 Settembre


Circa duecento persone hanno partecipato, ieri pomeriggio in piazza Mazzini, al primo appuntamento con l'assemblea permanente organizzata dal comitato "No centrali Api", che raccoglie le associazioni ambientaliste del territorio. Una partecipazione, forse, al di sotto delle aspettative. "Ma questa - hanno spiegato gli organizzatori - e' solo una prima iniziativa di sensibilizzazione, nell'ambito di una campagna di informazione permanente". In piazza sono stati infatti allestiti banchetti informativi "sul mare, sull'aria che respiriamo sulla nostra salute e sui rischi che corriamo". Tra il pubblico, anche i rappresentatnti dei partiti falconaresi di centrosinistra, a testimoniare un avvicinamento, sul tema delle centrali, tra il mondo dei comitati e le forze politiche. Per la prossima settimana e' infatti fissato un incontro tra Pd e comitati

sabato 27 settembre 2008

Case d’emergenza, duello in Consiglio


Dal Corriere di sabato 27

FALCONARA – Due case occupate abusivamente e almeno ventitré famiglie “appoggiate” nei cosiddetti “alloggi di emergenza” del Comune senza averne, diritto. E’ la denuncia evidenziata dall’ex assessore alle politiche sociali, oggi consigliere del Pd, Antonio Mastrovicenzo giovedì sera durante un consiglio comunale quasi interamente dedicato alle interrogazioni. Invece la questione, che ha contrapposto anche vivacemente l’ex assessore e l’attuale titolare dei servizi sociali Baldassarri, ha riscaldato l’atmosfera perché Mastrovincenzo non ha usato mezzi termini per denunciare “le occupazioni abusive in corso a Falconara di abitazioni in gestione al Comune e di società collegate”. “L’amministrazione – ha detto il consigliere del Pd – non ha ancora preso adeguati provvedimenti per ripristinare la legalità, mentre in casi analoghi l’amministrazione Recanatini si era subito attivata”. Per le occupazioni abusive Mastrovincenzo ha fatto riferimento ad un appartamento della ex società comunale Gpc in via Roma e ad un alloggio del Comune in via Barcaglione, ma ci sarebbe anche una situazione analoga in via Che Guevara che riguarda un immobile dell’Erap. “L’anno scorso – ha dichiarato l’ex assessore – avevamo effettuato una ricognizione ed era emerso che un gran numero di famiglie sistemate in alloggi di emergenza in effetti non ne aveva alcun diritto, il che crea uno stato di cose estremamente difficili”. Ma secondo Mastrovincenzo il tema della casa è “purtroppo particolarmente trascurato dall’attuale amministrazione” che su questo argomento “si distingue per l’immobilismo e per la mancanza di coraggio attuare le norme in essere”. “Mentre in città si susseguono le occupazioni abusive – ha spiegato il consigliere – ancora non è stata data attuazione ad alcuna norma del Regolamento per l’assegnazione di alloggi destinati a situazioni di emergenza sociale, approvato lo scorso anno dal Consiglio comunale. Il Regolamento determina criteri e modalità da seguire per l’assegnazione provvisoria di questi alloggi per garantire un loro utilizzo equo e corretto”. Accuse che l’assessore Baldassarri ha respinto in modo netto e deciso perché, ha fatto notare: “al momento attuale non sappiamo qual è la situazione reale degli alloggi di emergenza, sì c’era l’indagine del settembre 2007, ma in dodici mesi le diverse realtà possono essere cambiate e anche molto”. Da qui la scelta di aspettare l’ufficializzazione della graduatoria per le case popolari avvenuta proprio ieri (la ratifica con presa d’atto definitiva è prevista per mercoledì prossimo) visto che, ha osservato Baldassarri, “alcune persone inserite negli alloggi di emergenza hanno fatto domanda per le case popolari”. Quanto agli appartamenti occupati l’assessore ha chiarito che sono state avviate le “azioni di rito” con relativa denuncia alla Procura della Repubblica. “In questi casi – ha spiegato – si procede come per uno sfratto esecutivo, ricordando che sono sempre situazioni molto delicate”.
Il centro immigrati in zona aeroporto



Falconara - E' in arrivo il Cie, il centro di identificazione e di espulsione di immigrati irregolari. All'appello mancano solo alcuni cavilli burocratici: si farà in un'area adiacente al Sanzio, a Falconara. Una storia tormentata, quella dei Cie, ex Cpt. Strutture oggetto di contese politiche e di diatribe ideologiche, ma su cui il Governo ha ormai deciso. Anche le Marche ne avranno uno e sarà appunto nell'area dell'ex caserma dell'aviazione militare situata all'interno del recinto aeroportuale. Un'area del demanio trasporti dato in concessione alla stessa società che gestisce lo scalo dorico. Una scelta che si è rivelata alla fine la più congeniale considerando la funzionalità del centro: si tratta infatti di una zona prossima ad uno scalo, riallestibile in tempi relativamente brevi e non troppo vicina ad un centro abitato. Beninteso: per ora non c'è alcun atto ufficiale e anche la Regione dichiara di non aver ricevuto alcuna comunicazione a proposito. Ma il via libera giungerà a stretto giro di posta. Non abbiamo alcuna richiesta - conferma l'assessore regionale ai Servizi sociali Marco Amagliani -. Ricordo solo che nel 2003 un ordine del giorno del Consiglio, su proposta del gruppo di Rifondazione comunista, aveva detto no ai Cpt ora trasformati in Cie. E anche il sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni, fa sapere di non avere alcuna notizia ufficiale. Per la verità sono mesi che viaggiano ipotesi sulla questione e cioè da quando il Governo, con il ministro Roberto Maroni, ha chiarito che ogni Regione deve dotarsi di tali centri. Con il decreto del 23 settembre si contano gli stanziamenti per la costruzione di dieci nuovi centri nelle regioni che ne sono ancora sprovviste, come le Marche, e per l'ampliamento di quelli già esistenti. Un provvedimento motivato dal ministro dall'eccezionale afflusso di immigrati: 14.200 tra gennaio e settembre 2007, 23.600 nello stesso periodo del 2008 con un incremento, sottolinea Maroni, del 60%.Da tempo il sindaco di Falconara, Goffredo Brandoni, è a conoscenza del progetto che prima avrebbe dovuto realizzarsi nell'ex caserma Saracini, a un passo dalla raffineria Api. Non faremo come i sindaci della Campania o della Val di Susa - avverte -, non ci opporremo alle decisioni del Governo e non faremo barricate. Ma sulla vicenda da subito si è innescata la battaglia politica e l'opposizione locale, con il capogruppo Pd Lodolini, ha sparato a zero contro questa ipotesi. Ma già da allora si era fatto presente che l'ex caserma non risultava una sede adeguata. Troppo vicina alla raffineria senza dimenticare che il centro avrebbe dovuto insediarsi in un quartiere già di per sé degradato. Insomma, troppi problemi.Quindi, prima della pausa estiva, a Falconara c'era stato un sopralluogo degli ispettori del ministero dell'Interno: una visita che ha riguardato sia l'ex caserma Saracini sia l'ex caserma dell'aviazione militare. Visita, tra l'altro, effettuata senza avvisare alcuno, né il sindaco né la prefettura. Va ricordato che al momento in regione sono già in funzione due piccoli centri di accoglienza per stranieri richiedenti asilo: un centro si trova ad Arcevia, l'altro a Marzocca di Senigallia. Entrambi in provincia di Ancona.
api, brandoni incontra le rsu



Dal Corriere di Sabato 27


FALCONARA – Il sindaco Brandoni ha incontrato ieri mattina in Comune la Rsu della Raffineria Api. Nel corso dell’incontro, richiesto al primo cittadino dalle rappresentanze sindacali, è stata illustrata la convenzione stipulata tra Comune e azienda. “Le Rsu – fa sapere una nota dell’ente – hanno anche chiesto rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali in vista del futuro processo di trasformazione del sito in un polo energetico ambientalmente avanzato”. Sempre il Comune ieri ha reso noto che l’assessore all’ambiente Matteo Astolfi a seguito delle segnalazioni giunte alla Provincia, da Comune e dalle associazioni di quartiere, ha chiesto ed ottenuto la riattivazione della centralina di monitoraggio PM 10 di Villanova (scuole Lorenzini).


Croce Gialla, trasloco in vista verso via Marconi




FALCONARA – La Croce Gialla potrebbe, molto presto, lasciare il centro cittadino per una nuova, più vasta e più funzionale sede. Lo spostamento è stata annunciato giovedì sera in consiglio comunale dall’assessore ai servizi sociali Baldassarri che, rispondendo ad una interrogazione del Democratico Menotti, ha parlato per la prima volta dell’ipotesi di trasferire la pubblica assistenza con uffici, volontari e mezzi, in un’ala della caserma della Polizia Municipale in via Marconi. Uno spostamento non immediato, però, visto che l’edificio dovrà essere adeguatamente ampliato per accogliere tutti i servizi della Croce Gialla. La proposta, a quanto pare, è stata accolta favorevolmente dal Cda della pubblica assistenza che dopo anni di richieste avrebbe finalmente una sede idonea in una zona facilmente raggiungibile e vicina a tutte le vie di comunicazione. L’interrogazione di Menotti, discussa, come ha fatto notare il consigliere con tre mesi di ritardo, è stata anche l’occasione per avere chiarimenti sul futuro della Potes, cioè la postazione con automedica che da anni affianca il servizio di ambulanza. Ultimamente, anche a seguito della ventilata legge quadro sul riordino delle Potes, era stata ventilata l’ipotesi di un trasferimento del servizio di automedica (cioè mezzo di soccorso con medico rianimatore a bordo) a Chiaravalle, ma a quanto pare l’amministrazione comunale è decisa a chiarire la situazione con Asur e Regione. “Ci batteremo affinché l’automedica resti qui a Falconara” ha detto il Sindaco che ha annunciato la richiesta di un’audizione alla commissione regionale sanità.

venerdì 26 settembre 2008

Brandoni annuncia tagli alle associazioni



Dal Corriere del 26 Settembre

FALCONARA - “Stiamo razionalizzando le spese, solo in questo modo potremo salvare le finanze del Comune”. A pochi giorni dall’appuntamento con gli equilibri di bilancio (che devono essere approvati dal consiglio comunale entro il 30 settembre), il sindaco Brandoni fa il punto della situazione e nel complesso appare soddisfatto per i risultati ottenuti dal suo esecutivo ed in particolare per il lavoro dell’assessore Mancini. “Il bilancio del Comune – spiega – è come quello di una famiglia, ma se in questo nucleo entra 100 e si spende 105 ogni anno bisogna andare all’affannosa ricerca di quel 5 mancante, cioè di risorse straordinarie che qualche volta ci sono, altre no”. Per il 2008 non sembrano esserci problemi anche per via delle entrate garantite dall’accordo sottoscritto nei giorni scorsi con la raffineria Api, ma per il futuro il risparmio su tutta la linea, osserva il primo cittadino, “sarà d’obbligo”. “L’azione è a 360 gradi – dice – in questi mesi abbiamo preso in esame tutti i settori per capire dove si può agire senza penalizzare i cittadini ed i servizi. Ad esempio dopo aver analizzato attentamente la situazione siamo sempre più convinti nella necessità di chiudere Esino Entrate”. La società mista pubblico-privata che gestisce la riscossione dei tributi per conto del Comune cesserà di esistere alla fine del 2008, mentre è ancora incerto il futuro delle due farmacie comunali per le quali la giunta ha dato di recente il via libera ad uno studio di fattibilità per l’alienazione (prevista dal commissario straordinario Ruffo per una cifra vicina ai tre milioni di euro) anche se, come ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore al bilancio, “la vendita sarà l’ultima ratio”. Sul bilancio del Comune pesa anche la questione del Visintini (la struttura che ospita un centro diurno per anziani non autosufficienti) per il quale era stato acceso un mutuo, le cui rate l’omonima fondazione non è più in grado di pagare. “Poi ci sono gli affitti – prosegue Brandoni – ma abbiamo effettuato un’attenta ricognizione di tutti gli immobili per capire bene cosa tenere e come sfruttare al meglio ogni spazio disponibile. In questo discorso si inseriscono anche tutte le numerosissime associazioni cittadine a cui dovremo chiedere di partecipare alle spese di gestione”. Con i responsabili del centro per anziani “Qui” Brandoni ha già parlato chiaro, la sede di via della Repubblica resta in uso gratuito, ma con spese e bollette a carico dell’associazione, mentre per la sede staccata di Castelferretti è probabile una chiusura o al limite un ridimensionamento. Stesso discorso con la scuola di musica di via Marsala affidata in gestione all’associazione Artemusica, ma chiarisce il sindaco, “il discorso dovrà essere uguale per tutti, non ci può essere chi paga e chi no, questo è ovvio”.
M.M.
Emergenza sangue




Riporto come da consiglio comunale





Sig Sindaco,

Le invio in allegato l'Ordine del Giorno predisposto da Avis Marche relativo alla necessita' di approvare in tempi brevi un piano sangue e plasma regionale, al fine di garantire al sistema trasfusionale marchigiano quelle risorse umane ed economiche necessarie per raggiungere l'autosufficienza di donazioni di plasma e plasmaderivati di cui hanno bisgono i nostri malati.

Le saremmo grati, se venisse approvato anche dal Suo Consiglio Comunale ed inviato alle autorita' competenti



Il Presidente Avis Marche





Il mio intervento al consiglio del 25 Settembre




Non scordiamoci mai che dobbiamo aiutare ad aiutarci. Il sangue e' vita. L'Avis Nazionale ha inviato a tutte le sedi regionali una comunicazione ricevuta dal Centro Nazionale Sangue in merito alla situazione di carenza plasma. Dal mese di giugno corrente anno, il centro nazionale sangue riceve con sempre maggior frequenza comunicazioni da alcuni centri regionali di coordinamento per le attivita' trasfusionali, concernenti situazioni di carenza ed emergenza delle scorte trasfusionali. Al riguardo nelle ultime settimane sono pervenute comunicazioni di carenze da regioni che, storicamente, non solo non hanno mai registrato importanti momenti di emergenza delle scorte, ma hanno, per contro, sostenuto i bisogni di altre regioni. Inoltre, fra le regioni con produzione eccedentaria, alcune hanno ufficialmente comunicato la riduzione dell'entita' del sostegno, motivata da incrementi di domanda interna. Le circostanze sopradescritte inducono a ritenere che, nelle prossime settimane potrebbe configurarsi una situazione nazionale molto precaria sotto il profilo dell'autosufficienza, con momenti di emergenza delle scorte, difficilmente compensabili in particolar modo per i gruppi sanguigni 0 e A.

Per la correttezza e completezza delle informazioni va detto quanto segue:

- Il presidente della sezione Avis di Falconara sig Mario Gambella da me contattato fa presente che il ricavato dei calendari e delle donazioni va interamente per la pubblicita' e propaganda

- fino a 15 anni fa si donava sangue a Falconara, ma con la legge sulla sicurezza si puo' donare solo a chiaravalle e ancona e dunque molti donatori si sono iscritti alle associazioni Avis fuori comune

- il personale preposto alle donazioni e' sottodimensionato rispetto ai donatori. A chiaravalle si puo' donare il sangue solo 4 giorni la settimana. Sono presenti un medico e un infermiere. Se uno dei 2 manca saltano circa 15 donazioni quel giorno

- la cartellonistica costa 600 euro l'anno ed e' una cifra veramente onerosa peruna piccola sezione

In riferimento all'ordine del giorno predisposto da Avis Marche 30 Giugno 2008 prot. n. 26159 relativo alla necessita' di approvare in tempi brevi un piano sangue plasma regionale, al fine di garantire al sistema trasfusionale marchigiano quelle risorse umane ed economiche necessarie per raggiungere l'autosufficienza di donazioni di plasma e plasmaderivati di cui hanno bisogno i nostri malati, questa amministrazione condivide in toto quanto esposto nell'o.d.g. da Avis Marche e si impegna a fare quanto in suo potere recependo le indicazioni dell'o.d.g. stesso.

Come amministrazione ci attiveremo per sensibilizzare nei modi piu' opportuni la cittadinanza al fine di incrementare il numero dei donatori. "Progetto scuole superiori". Con questo progetto pensiamo di interagire con le scuole superiori per sensibilizzare i giovani su questa problematica vitale per tutti, confortati dalle cifre che ci ha fornito il pres. Avis di Falconara Mario Gambella. La stabilita' nelle donazioni anzi il lieve incremento, da 386 del 2006 ai 394 del 2007 sono da ricondurre all'aumento delle donazioni da parte di giovani. Circa il costo di 600 euro per la cartellonistica ragioneremo su quanto si potra' fare per aiutare le associazioni di volontariato nella loro totalita'. Il volontariato abbatte i costi sociali, ricordo che nel solo 2007 la sanita' marchigiana ha speso 1.600.000 euro per plasma ed emoderivati inquanto carenti, importandoli da fuori regione. Va altresi' detto che "le norme anti assenteismo per i dipendenti pubblici non colpiranno i donatori di sangue e di midollo osseo che, con grande senso di altruismo, compiono un gesto di solidarieta'". E' quanto ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta in riferimento al decreto 112. "Esprimiamo la nostra soddisfazione", ha detto Andrea Tieghi, presidente di Avis Nazionale, "per la decisione di permettere ai dipendenti pubblici di continuare, grazie al contributo Inps, a ricevere la paga piena se si allontanano dal lavoro per donare il sangue. Cio' dimostra la sensibilita' che le autorita' hanno nei confronti delle Associazioni di volontari e soprattutto nei riguardi dei tanti lavoratori pubblici che periodicamente donano il sangue.



Raimondo Baia

giovedì 25 settembre 2008

Cam, Brandoni allontana ancora la fusione


Dal Corriere del 25 Settembre

FALCONARA - Niente di definito ancora per l’attesissima fusione di Cam e Anconambiente, però nel frattempo il cda della multiservizi falconarese (prorogato dalla nuova amministrazione fino al 30 settembre) sarà rinnovato entro i primi giorni di ottobre. Ieri il sindaco Brandoni ha chiesto ufficialmente al capogruppo consiliare Emanuele Lodolini cinque nomi fra i quali scegliere il componente del nuovo organismo direttivo dell’azienda. “E’ tutto come previsto – spiega il sindaco – non c’è niente di strano o di nuovo, il presidente Grifa sapeva che il suo era un incarico temporaneo e adesso ci siamo. Mi auguro, però, che il Pd entro lunedì prossimo mi faccia avere la rosa di nomi e non uno solo come accaduto per Esino Entrate”. Per quello che riguarda la fusione, invece, Brandoni continua a prendere tempo poiché, dice, “in questo momento ci sono altre priorità, fra cui in particolare le scadenze legate al bilancio”. “Ad ogni modo – fa sapere – nei giorni scorsi l’amministrazione ha rassicurato i dipendenti sul mantenimento dei livelli occupazionali”. Intanto per stasera è convocato il secondo consiglio comunale del mese: un terzo è già programmato per il 30 settembre data ultima per l’approvazione degli equilibri di bilancio. Quasi interamente dedicato alle interrogazioni (quattro del Pd e sette dei Cittadini in Comune) quello convocato per stasera alle 20 e 30, durante il quale si parlerà anche del Peep Tesoro visto che all’assemblea cittadina viene chiesto di ratificare una “variazione volumetrica”. La modifica, presentata ieri in commissione, è stata predisposta per “ricondurre il progetto del Peep Tesoro in un ambito di compatibilità con il nullaosta rilasciato dall’Anas; consentire l’esatta individuazione planimetrica dei lotti da acquisire”. “Non si tratta di una variante – ha spiegato l’architetto Marincioni che è la responsabile del procedimento – ma solo di una variazione planimetrica che ci serve per allinearci al parere dell’Anas che nella zona realizzerà uno svincolo stradale”. Nell’area verranno realizzati nel corso dei prossimi anni almeno 180 nuovi appartamenti con un incremento abitativo di almeno 500 unità. Per quello che riguarda le interrogazioni in discussione stasera, dal consigliere del Pd Antonio Mastrovincenzo arriva la richiesta di maggiori informazioni sui motivi che hanno portato l’amministrazione a decidere di spostare la sede dei servizi sociali e poi sulla situazione degli alloggi destinati a situazione di emergenza sociale. Sempre per il Pd Marco Menotti interroga sulla sede della Croce Gialla, mentre è sottoscritta da tutto il gruppo l’interrogazione sulla costituzione di parte lesa nei confronti dell’Api in merito ai danni causati dallo sversamento del 2 aprile 2007. La lista civile Cic, invece, chiede di saperne di più “sulla sospetta appropriazione indebita di strade vicinali”, sulla società Esino Entrate e sulla mancata presenza del Comune al tavolo tecnico per uno studio epimiologico sugli abitanti del territorio cittadino. Nell’ordine del giorno anche interrogazioni su sull’assetto del litorale nord (Rocca Mare) e sullo stato di degrado del fronte strada statale dell’abitato di Fiumesino.
Marina Minelli

mercoledì 24 settembre 2008

Pannelli fotovoltaici in nove scuole della città





Dal Corriere del 24/9


FALCONARA - Sono nove le scuole falconaresi coinvolte nel progetto grazie al quale gli istituti potranno far conto su energia elettrica “pulita” , da una fonte rinnovabile e a costo zero. La giunta Brandoni ha dato il via libera a un intervento (interamente finanziato dalla Regione con fondi europei) che porterà alla realizzazione di tetti fotovoltaici sulle scuole elementari e medie Alighieri, Moro, Mercantini, Ferraris, da Vinci, Marconi e sulle materne Rodari, L’Aquilone e Montessori. L’operazione costerà un milione e 495 mila euro, ma la sua effettiva attuazione è subordinata all’erogazione del finanziamento per il quale la Regione ha in fondi nelle previsioni del Por (Fondi strutturali europei 2007-2013) destinati all’area ad elevato rischio di crisi ambientale. I pannelli che saranno installati sopra le scuole falconaresi trasformeranno l’energia solare in energia elettrica che sarà messa a disposizione della struttura con un notevole risparmio nei costi di gestione. Sono da considerarsi energie rinnovabili quelle forme di energia generate da fonti il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future o che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono esauribili nella scala dei tempi umani. Sono fonti di energia che possono permettere uno sviluppo sostenibile all'uomo, senza che si danneggi la natura e per un tempo indeterminato. Alcune di questi tipi di energia (in particolare quella solare) possono essere microgenerate, ossia prodotte in piccoli impianti domestici che possono soddisfare il bisogno energetico di una singola abitazione o piccolo gruppo di abitazioni.
“Il centro Qui non chiuderà


Dal Corriere del 24/09

FALCONARA - Il centro Qui non è in pericolo e per la scuola di musica è in arrivo la collaborazione con il musicista Michele Pecora. Il sindaco Brandoni ci tiene a rassicurare gli utenti del centro per anziani di via della Repubblica: “Certo, si tratta di tirare un po’ la cinghia, ma la struttura è importante va mantenuta”. Convinto del ruolo sociale e aggregativo del centro Qui, il sindaco Brandoni è altrettanto deciso a ridurre i costi che, al momento attuale, “il Comune non si può permettere”. “D’altronde l’associazione ha un bilancio abbondantemente in attivo - osserva il primo cittadino - quindi il centro può camminare da solo. Resta il sostegno dell’amministrazione comunale per quello che riguarda l’edificio che continuerà ad essere consesso a titolo gratuito, ma le bollette no, quelle non ce le facciamo proprio”. Altra storia per la sede di Castelferretti che potrebbe essere ridimensionata o più probabilmente chiusa. “Mi dispiace – dice Brandoni – ma noi paghiamo l’affitto per dei locali che vengono usati poco, quindi ci faremo su una riflessione prima di decidere, ma il nostro obiettivo è quello di risparmiare dove è possibile, naturalmente senza penalizzare i cittadini”. Il centro Qui, fra l’altro, si appresta a cambiare consiglio direttivo dopo le dimissioni del presidente Eugenio Principi e Brandoni, che nei giorni scorsi ha preso parte all’assemblea dei soci, sulla questione ha idee chiare. “La politica partitica - afferma - non deve entrare nel centro per anziani. Poi credo che non ci debbano essere tentativi di scalata in solitaria alla presidenza. Chi dovesse vincere rischia di rimanere troppo solo per portare avanti le tante incombenze e mansioni collegate alla gestione del centro”. Secondo Brandoni l’ideale sarebbe presentare “sin da subito l’intera squadra che siederà nel consiglio direttivo per affiancare e collaborare con il nuovo presidente. I risultati si ottengono con un cda unito”. Sempre a proposito di associazioni, sindaco e giunta stanno esaminando in questi giorni la convenzione per la gestione della scuola di musica di via Marsala che (dopo una serie di interventi, fra cui il collaudo tecnico e amministrativo ed il completamento dell’auditorium) aprirà i battenti il prossimo 1° ottobre con i corsi per l’anno scolastico 2008-2009. La struttura sarà gestita dall’associazione Artemusica, a cui il sindaco Brandoni ha voluto affiancare un artista locale che darà il suo contributo in particolare per quello che riguarda l’organizzazione di eventi, iniziative particolari e spettacoli. “Collaborerà con noi Michele Pecora - spiega il sindaco -. E’ un artista che stimo molto, ci tenevo in modo particolare, ha accettato e curerà subito il concerto inaugurale della scuola in programma entro poche settimane”.
MARINA MINELLI,

martedì 23 settembre 2008

Un maneggio per dare lavoro ai Rom


Dal Messaggero del 23 Settembre


FALCONARA – «Chiusura del campo nomadi? Va bene, ma che si rispetti l’integrazione». Così il consigliere Pd Antonio Mastrovincenzo, che nella scorsa legislatura aveva intrapreso i contatti con la Regione per l’integrazione delle comunità rom falconaresi. Dopo le richieste degli stessi abitanti del campo nomadi di via Caserme di essere trasferiti altrove e la decisione del sindaco Goffredo Brandoni di chiudere il sito per trasformarlo in una zona di transito con possibilità di sosta per carovane per 72 ore, l’opposizione appare in linea con Comune, con cui però polemizza sulla politica abitativa. «Come gruppo consiliare Pd – afferma Mastrovincenzo – avevamo già pensato al superamento della struttura del campo di via Caserme, ma sempre rispettando determinate regole come la graduatoria prevista per le case popolari ed il regolamento delle case di emergenza. Se non fossero entrati a regime questi provvedimenti avremmo pensato ad alcuni interventi per migliorare la vivibilità del campo anche con il supporto della Protezione Civile».Il consigliere trova, dunque, condivisibile l’idea del superamento del sito ma sempre nel rispetto delle normative e delle persone, anteponendo innanzitutto la tutela delle famiglie e dei bambini. «Già la scorsa legislatura alcuni rom avevano chiesto individualmente di essere trasferiti – prosegue –. E’ fondamentale però che le persone del campo non finiscano in mezzo ad una strada, anche perché sono residenti falconaresi a tutti gli effetti. Inoltre non bisogna lanciare solamente lo spot “chiudiamo il campo”, poiché sono necessarie anche delle misure per quanto riguarda l’istruzione e l’inserimento nel mondo del lavoro per queste persone». Mastrovincenzo ricorda, infatti, l’accordo raggiunto con la regione per il progetto “Lavorinas”, che prevedeva la realizzazione di un maneggio che avrebbe dato un’opportunità di lavoro anche alle persone rom della città. Al momento il progetto è al vaglio della Regione che ha già stanziato 18 mila euro (25 mila i necessari) anticipati però al tempo da Aleandro Spinelli. Polemica dell’opposizione anche per quanto riguarda la politica abitativa messa in atto dal Comune che, a detta di Mastrovincenzo, è stata soltanto uno “spot” senza delinearne un quadro complessivo delle misure. «Attualmente ci sono in corso occupazioni abusive di abitazioni di emergenza del Comune – conclude il consigliere – chiedo che venga coniugato il principio della solidarietà con quello della legalità». Ora il Comune ha tre mesi di tempo per risolvere la situazione che va avanti ormai dal 1999 e che coinvolge ben sei nuclei familiari per un totale di 26 persone, anche se a due di questi nuclei sono stati già assegnati degli alloggi grazie ad un atto del commissario prefettizio per “gravi motivi familiari”.
Tagli al centro Qui: “Ecco come faremo”





Dal Corriere del 23 Settembre


FALCONARA – Autunno caldo per il centro per anziani “Qui” che, risolto il problema della sede (la giunta Recanatini aveva inserito l’edificio di via della Repubblica nell’elenco dei beni da alienare, insieme alla materna Peter Pan ma il progetto si è arenato a seguito di una forte opposizione popolare) si ritrova con un presidente dimissionario e una amministrazione comunale decisa a stringere sempre di più i cordoni della borsa. Durante l’incontro con i soci del centro per anziani il Sindaco ha, infatti, annunciato un giro di vite legato ai problemi economici del Comune. L’amministrazione cittadina non potrà più farsi carico dei pagamenti delle utenze (acqua, luce, gas e telefono) dei due centri per anziani, quello di Falconara centro e la sezione staccata di Castelferretti, che, fra l’altro, “nell’ottica della razionalizzazione degli spazi comunali”, ha fatto sapere Brandoni, “potrebbe anche essere chiusa”. Intanto già il 4 settembre scorso l’attuale presidente Eugenio Principi (84 primavere splendidamente portate ed un grande entusiasmo, è uno dei soci fondatori) ha ufficializzato la sua volontà di abbandonare un “impegno che è diventato anche troppo pesante vista l’età”. Principi però non nasconde che ci sono anche delle questioni interne, dei “dissapori”, che hanno fatto nascere e crescere “un certo malessere all’interno del comitato direttivo e questa situazione è stata all’origine delle mie dimissioni”. Entro la fine di ottobre il “Qui” dovrà eleggere il nuovo cda, ma Principi assicura che lui ci sarà sempre “per lavorare e collaborare”. “Ringrazio tutti quelli che fino ad oggi mi hanno dato una mano – spiega – il centro ‘Qui’ è una realtà bella ed importante e tale deve rimanere. A Falconara ci sono tanti anziani che con noi trovano momenti di compagnia, di conforto e di amicizia”. Al nuovo presidente ed al nuovo consiglio direttivo toccherà risolvere anche la questione delle utenze che il Comune ha intenzione di mettere, entro breve tempo, completamente a carico del centro. “Prima – osserva Principi – dovranno però dividere i contatori perché al momento attuale, Qui, scuola Peter Pan e palestra di via della Repubblica sono tutti insieme. Per fortuna Brandoni non ha parlato di affitto dei locali, ma solo delle bollette. Sarà un ulteriore peso, ma ce la faremo perché il centro deve andare avanti. In questo periodo, conoscendo la situazione economica dell’ente, abbiamo cercato di pesare il meno possibile, anche le manutenzioni ce le siamo fatte da soli, grazie alla collaborazione degli iscritti”. Ottocento soci fra Falconara e Castelferretti, due bocciodromi (in via Tito Speri e al parco di via Sardegna) e una struttura balneare in zona Disco ben attrezzata e molto frequentata, il centro per anziani “Qui” dal gennaio del 2007 è un’associazione autonoma con un fitto programma di iniziative che vanno dai “tè danzanti” delala domenica pomeriggio (da ottobre ad aprile), alle feste, ai viaggi ed alle gite cultural-gastronomiche. Il “Qui” è anche un importante punto di riferimento per gli anziani falconaresi che rappresentano oltre il 30% della popolazione.
MARINA MINELLI,

lunedì 22 settembre 2008

Brasiliano arrestato con la coca



FALCONARA - Sul ciglio della strada, all’altezza della Rocca di Falconara, aspettava dei clienti. Chissà che tipo di clienti però, dato che i carabinieri gli hanno trovato addosso dieci dosi di cocaina, ben nascoste all’interno della borsetta. Così, un viado brasiliano di 32 anni, è stato arrestato sabato dai militari della Compagnia di Ancona che stavano effettuando dei pattugliamenti lungo la via Flaminia.Il travestito, alla vista della Gazzella, ha iniziato a correre per cercare di scampare al controllo. Per i carabinieri è stato facile raggiungere il brasiliano per poi bloccarlo e capire che qualcosa non andava e che stava cercando di nascondere.I militari l’hanno quindi raggiunto e, una volta perquisitagli la borsetta, gli hanno trovato le dosi della sostanza stupefacente già ben divise e pronte per essere vendute. droga che, con tutta probabilità, era destinate ad essere venduta ai clienti del viado forse per arrotondare la mensilità. L’uomo è stato arrestato ed accusato di detenzione e spaccio disostanze stupefacenti. Controlli che, i militari della Compagnia di Ancona, continueranno ad effettuare sul territorio anche nei prossimi giorni proprio per continuare a contrastare, insieme alla polizia, il fenomeno della prostituzione ridottosi notevolmente in questi mesi proprio grazie all’assidua presenza delle pattuglie nel territorio.
Investe una donna e fugge. Poi ci ripensa



FALCONARA - Aveva investito una signora di 72 anni dandosi poi alla fuga, a bordo di una Opel Astra. L’episodio si era verificato intorno alle 20.30 di sabato sera, lungo la via Flaminia, a pochi metri di distanza dall’abitazione dell’anziana che si stava recando a casa. Una strada fatta a piedi centinaia di volte ma che, nonostante la prudenza di una vita, questa volta ha presentato una brutta e dolorosa sorpresa. Il giovane alla guida, G.G. le iniziali, studente residente a Falconara, dopo aver investito la donna si era dato alla fuga. Si è trattato di un attimo: tra le prime ipotesi una distrazione oppure un problema di visuale o di oscurità che ha impedito al ragazzo di accorgersi che c’era una donna sulla direzione del mezzo. Difatto, il conducente non è riuscito ad evitare il terribile contatto che ha sbalzato la donna in strada. La reazione è stata quella di accelerare ed allontarsi immediatamente: un errore grave visto che alcuni testimoni hanno subito messo in allerta soccorsi e forze dell’ordine.Sul posto sono intervenuti i mezzi del 118 insieme ad una pattuglia dei carabinieri della Tenenza di Falconara. Le ricerche dell’auto e del pirata della strada erano state immediatamente diramate, prolungandosi per tutta la notte ma senza alcun risultato. L’anziana, nel frattempo, dopo essere stata trattata sul posto dal personale medico di Ancona Soccorso e da quello della Croce Gialla di Falconara, era stata trasportata d’urgenza nella sala emergenza dell’ospedale regionale di Torrette per essere poi sottoposta ad un delicato intervento chirurgico durato a lungo nella notte.E la notte, però, forse è vero che porta consiglio e così, ieri mattina, il ragazzo si è reso conto di aver sbagliato e si è presentato spontaneamente nella caserma dei carabinieri di Falconara ammettendo di essere lui la persona che aveva investito l’anziana senza poi fermarsi per prestare soccorso. Il giovane è stato quindi denunciato per “fuga in caso di incidente con danni alle persone e omissione di soccorso”. L’anziana, tenuta sotto controllo anche dopo l’intervento chirurgico, non risulta per fortuna grave.Un episodio che ha fatto temere per l’ennesimo pirata dellastrada, fuggito senza farsi più trovare. Pirati che, in questi giorni, hanno fatto parlare di loro in tutta Italia a seguito dei vari episodi accaduti.Questa volta, invece, la ragione ha avuto la meglio. Il giovane studente si è presentato spontaneamente dai carabinieri consapevole, probabilmente, anche delle conseguenze alle quali sarebbe potuto andare incontro se, a trovarlo, fossero stati proprio i militari dell’Arma. Le aggravanti per lui sarebbero state, allora, senza dubbio ben peggiori e certamente molto più gravi.

domenica 21 settembre 2008

"Grazie all'Api evitiamo alcune vendite"










Dal Carlino del 21 Settembre


I tre milioni della transazione con l'Api non saranno la panacea di tutti i mali finanziari del Comune, ma certo "ci danno una buona mano". Alle prese con gli equilibri di bilancio, che dovranno passare in Consiglio il 30 Settembre, l'assessore al Bilancio Marina Mancini spiega che l'obiettivo dell'amministrazione e' ora evitare "di depauperare il patrimonio comunale. Non escludo che entro fine mese qualcosa sara' inserito tra le alienazione, ma e' compito dei tecnici individuare gli immobili la cui vendita non urti la sensibilita' dei cittadini, come accadrebbe con la scuola Peter Pan. Mancano all'apello le entrate attese dalla Quadrilatero, ma le entrate straordinarie dell'Api ci permettono di valutare le partite di bilancio con piu' calma, evitando una politica aggressiva". Resta la previsione dell'edificazione a Castelferretti, che portera' altri 3 milioni di euro, ma la discussione sulla vendita degli edifici simbolo slitta al 2009. "Per il momento le priorita' che stiamo affrontatndo - continua la Mancini - sono la chiusura di Esino Entrate e la questione del Visintini. Per Esino Entrate, la volonta' dell'amministrazione e' quella di chiudere la societa' entro il 2008 attraverso una transazione con il socio privato. Piu' complessa la situazione del Visintini su cui pesa un mutuo (2,5 milioni di euro di cui il Comune si era fatto garante) contratto dall'omonima Fondazione; questa pero' non e' in grado di pagarne le quote, che si stanno accumulando. Stiamo studiando la forma piu' intelligente per far entrare l'edficio nel patrimonio comunale". La Regione aveva gia' manifestato l'intenzione di chiudere la fondazione e nominare un liquidatore che poi decidera' a chi affidare l'immobile "e il Comune puo' inserirsi in questo processo con una dichiarazione di intenti". La Giunta sta valutando anche la vendita delle farmacie, inserite dal commissario tra le alienazione per oltre 3 milioni di euro. "La vendia di entrambe sarebbe l'estrema ratio, vogliamo trovare la soluzione migliore, cercando formule anche diverse da quelle consuete". Resta la consapevolezza che il bilancio non puo' essere risanato con entrate una tantum: "Vanno individuate fonti di entrata stabili. La risposta non puo' arrivare, ad esempio, solo dalla partita delle accise, che magari all'inizio fara' entrare grandi importi grazie agli arretrati ma poi si ridurra'. Anche il federalismo potrebbe dare incentivi e per studiarne gli effetti e le possibilita' partecipero' ad un convegno a Viareggio. La citta' dovra' pensare a qualcosa di nuovo".
Scatta il censimento della popolazione rom residente


Dal Carlino di Domenica 21


Dopo il censimento sui rom residenti nei campi nomadi, portato avanti in primavera sulla base di una direttiva del Ministero dell'Interno, l'indagine delal polizia municipale si allarga fino a prendere in esame, in generale, la consistenza della popolazone rom residente o dimiciliata sul territori. Il progetto, che riguarda anche i residenti stranieri, e' stato avviato dall'Ambito Territoriale 12 (che comprende Chiaravalle, Falconara, Montemarciano, Agugiano, Polverigi, Camerata Picena, Monte San Vito) in funzione di un Piano di zona per la politica abitativa. Un argomento seguito con attenzione specie a Falconara, anche alla luce del fatto che entro il 2008 l'amministrazione intende chiudere il campo nomadi di via delle Caserme. Da tempo le famiglie residenti nel campo, dove la sistemazione doveva essere temporanea, chiedono di poter disporre di veri e propri alloggi e sperano che, con la chiusura della struttura, il Comune, come assicurato, riesca a trovare una soluzione abitativa per tutti. La situazione e' particolarmente urgene per due famiglie, per le quali il commissario Ruffo aveva deliberato l'immediata sistemazione in appartamenti. A Falconara il numero di rom residenti sul territorio oscilla tra i 100 e i 200, molti dei quali nati e cresciuti a Falconara. Di questi, sono 26 i rom residenti nel campo nomadi di via delle Caserme, una comunita' costituita per meta' da bambini (12 in tutto). La sistuazione abitativa del campo nomadi era stata affrontata dalla Giunta Recanatini, che voleva arrivare al superamento della struttura, poi pero' la fine anticipata della legislatura ha impedito l'attuazione degli interveni previsti.

sabato 20 settembre 2008

“Il parere dell’ufficio ambiente c’è già”






Dal Corriere di Sabato 20




FALCONARA - “A proposito della delibera votata sabato scorso in consiglio, il Comune è stato chiamato a dare un parere che non può essere strettamente e solamente tecnico perché gli organi preposti all’autorizzazione come dice la legge sono i Ministeri e la Regione che infatti dispongono di strutture e uffici adibiti proprio a questo”. Per questo, secondo l’assessore all’ambiente Matteo Astolfi, “la polemica avviata dal capogruppo dei Cittadini in Comune Loris Calcina, che chiede di annullare la delibera, è del tutto sterile”. “La delibera della convezione con la raffineria Api – spiega l’assessore – è stata redatta dall’ufficio ambiente il quale ha fornito tutte le indicazioni tecniche di natura impiantistica e ambientale necessarie per esprimere un parere che, ribadisco, è di carattere generale ma ha natura sia tecnica che, ovviamente, politica”.In sostanza, fa presente l’assessore Astolfi, “è stato analizzato il progetto e l’analisi relativamente alla riduzione delle emissioni inquinanti e al mantenimento dei livelli sonori nei limiti è stata ritenuta plausibile e fattibile”. “Il consigliere Calcina - replica Astolfi - si andasse a leggere le delibere di parere negativo dei comuni di Chiaravalle, Montemarciano e Monte San Vito nelle quali si esplicita solamente un fantomatico aumento generalizzato della temperatura dell’acqua del mare citando le correnti marine senza una vera cognizione sulla natura degli impianti e sulle emissione di acqua di raffreddamento”.





“no al passaggio delle carovane”





FALCONARA - Secondo Elisabetta Sardi, volontaria dell’associazione Lhasa, l’ipotesi di ridare all’attuale campo nomadi la sua destinazione originaria di area per il transito delle carovane, potrebbe creare seri problemi di sicurezza. “In un campo di passaggio - spiega - arriverebbero in continuazione persone nuove e la situazione sarebbe difficilmente controllabile”. L’idea era stata lanciata dal neo comandante della polizia municipale, il quale ha fatto notare che “i campi nomadi sono nati con l’obiettivo di offrire un ricovero ma solo temporaneo e limitato nella durata. Se diventano luoghi ‘stanziali’ – ha osservato Martelli – allora non servono più allo scopo per cui sono stati creati”.




Centro Qui, Brandoni annuncia tagli





FALCONARA – “La politica partitica non deve entrare nel centro per anziani”. Una presa di posizione decisa quella del sindaco Brandoni che, intervenendo all’assemblea dei soci del centro Qui (nella foto), ha annunciato la probabile chiusura della sede di Castelferretti dando anche un suggerimento in vista delle elezioni del cda dell’associazione. “Non tentate la scalata alla presidenza in solitaria - ha spiegato - con il rischio di rimanere troppo soli per portare avanti le tante incombenze collegate alla gestione del centro, ma presentate subito l’intera squadra che siederà nel consiglio direttivo per affiancare e collaborare con il nuovo presidente. I risultati si ottengono con un cda unito e quindi vi consiglio di presentarvi già con una squadra ben definita che possa gestire nel rispetto di tutti i soci questo importante centro”. Brandoni ha poi annunciato un giro di vite. L’amministrazione non potrà più farsi carico dei pagamenti delle utenze (acqua, luce e telefono) dei centri per anziani, ha chiarito Brandoni, “e la giunta sta valutando anche la situazione del centro Qui di Castelferretti nell’ottica della razionalizzazione degli spazi comunali, dettata dalla necessità di un contenimento delle spese pubbliche”.
Disastro Alitalia


di Emanuela Zoncu
tratto da l'Occidentale


Adesso si griderà alla resa dei conti politica e tutti diranno che la cordata ha fallito e che Berlusconi si è rivelato per l’ennesima volta un illusionista. Si sparerà a zero sull’operato del Governo, si parlerà di operazione bluff e gli irriducibili dei sindacati e della sinistra in genere continueranno a gridare vittoria come hanno fatto ieri i manifestanti di Alitalia davanti alla sede di Cai dopo la notizia del ritiro, rivendicando il successo per essere riusciti a stoppare una trattativa secondo loro "choc". Dimenticando forse che alternativa non c’è. “Alitalia, ora pagano i lavoratori”, titola l’Unità. E perché “ora”? E poi, il giornale diretto da Concita de Gregorio non aveva sempre detto che l’intera operazione per salvare il vecchio carrozzone pubblico italiano sarebbe stata deleteria per i lavoratori? Semplicemente si cerca di cavalcare ancora l’onda dell’antiberlusconismo ed è il gioco delle parti, per carità. Ma forse vale la pena guardare la faccenda da un’altra angolatura. Quella che mette in evidenza la prepotenza dei sindacati, la “svolta” (politica) della Cgil e lo strapotere di alcune categorie di lavoratori (i piloti, gli unici che possono tranquillamente ritrovare nuova occupazione in caso di fallimento), capaci di condizionare una trattativa al punto di farla andare a rotoli.
Che i lavoratori di Alitalia fossero diversi per natura da qualsiasi altro lavoratore di qualsiasi altra azienda (partecipata dallo Stato o privata) non è una novità. Tutti gli altri non indossano una divisa blu con logo verde e non fanno parte della Casta, non sono straprotetti e davanti a un posto di lavoro a rischio, a loro nessuno garantisce l’80% dello stipendio per sette anni. Non sono piloti né hostess, peccato per loro. Fanno semplicemente parte di alcune importanti aziende che magari stanno per procedere a una massiccia campagna di riduzione del personale (come Telecom Italia, che ha annunciato circa 5.000 esuberi entro il 2010 o Ericsson, che ha deciso di delocalizzare il settore ricerca e sviluppo del sito di Roma, dichiarando 300 esuberi) oppure lavorano nella Scuola o nella Pubblica Amministrazione e, a ragione o a torto, vivono momenti di incertezza legati a possibili, ma in parte necessari, tagli nella prospettiva di garantire il miglior funzionamento di un motore inceppato ormai da troppo tempo.
Il carrozzone Alitalia si trascina ormai da decenni, ha mangiato migliaia di miliardi di vecchie lire agli italiani ma vanta fior di interessi da difendere. Interessi che per il sindacato storico della sinistra italiana, la Cgil, sono cambiati nel corso della trattativa. Le cose del resto stavano andando bene fino a quando non è entrato in campo Guglielmo Epifani, che ha dato il via a una gestione politica della questione. I fatti: il leader della Cgil a un certo punto ha detto che non si poteva trattare senza il consenso degli autonomi. O meglio, in una lettera indirizzata a Roberto Colaninno, ha detto che il suo sì all’accordo quadro sarebbe arrivato aggiungendo però che senza i piloti proprio non se la sentiva di andare avanti. Colaninno, davanti all’ennesimo patto neocorporativo, ha sbattuto la porta in faccia ai piloti, impegnati nella loro personale battaglia di tutela di interessi corporativi. E la Cgil si è allineata con loro, su una linea che i suoi iscritti difficilmente potevano condividere (il sindacato conta più iscritti tra il personale di terra, del quale non ha tutelato alcun diritto, piuttosto che tra i piloti).
Il ruolo dei piloti del resto (che secondo le ultime notizie starebbero cercando di riallacciare in qualche modo il dialogo che hanno spezzato), come spiegano Antonio Signorini sul Giornale e Oscar Giannino su Libero, in caso di chiusura con Cai sarebbe stato ridimensionato: meno posti nelle rappresentanze sindacali quindi meno capacità di influenzare le scelte dei vertici perché nel "vecchio carrozzone" succedeva che i piloti avessero diritti decisionali sui vertici, le rotte, le macchine e il personale. Ma dietro il nuovo e stupefacente allineamento di Epifani c’è una motivazione di carattere politico che porta dritto sulla strada veltroniana. Il leader del Pd non ha mai assecondato l’iniziale orientamento di Epifani (arrivare a un accordo), anzi, avrebbe sempre spinto per far saltare il tavolo. Alitalia è stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Berlusconi, forse uno dei temi che gli ha permesso di schizzare nelle classifiche dei consensi portando a quello strappo di punti che ha segnato la vittoria del centrodestra sul centrosinistra. Emblematiche, al riguardo, le dichiarazioni del ministro Matteoli, secondo cui “i piloti hanno aperto un'autostrada verso il fallimento, mentre 1.550 posti di lavoro del loro comparto si salvavano. Inoltre c'è un aspetto tutto politico: sono stati strumentalizzati da una parte della politica che aveva tifato per far fallire l'accordo”, un riferimento “non a tutto il Pd. Ho visto le dichiarazioni di D'Alema e Bersani che hanno criticato fortemente il piano ma invitavano ad andare avanti. Non ho trovato questa responsabilità da parte di Veltroni”.
E adesso cosa dovrebbe fare Berlusconi? Ieri, nonostante il ritiro dell'offerta per l'acquisto di Alitalia da parte di Cai, di finire nel “baratro” di un fallimento proprio non ne ha voluto sentire. La partita non è ancora chiusa, quindi. Entro lunedì i sindacati dovrebbero acconsentire al piano Cai, sostanzialmente invariato e Roberto Colanninno potrebbe rientrare in gioco. E dalla Cisl è arrivato l'appello di Bonanni: "Faccio un appello accorato a Colaninno perché confidi di più sul largo consenso che ha già ottenuto e che potrà ancora ottenere sul piano per il rilancio di Alitalia e a Epifani perchè non si presti ad affossare definitivamente la Compagnia", ha appena detto il segretario generale. Ma per ora rimane solo l’amarezza per aver visto - nel giorno in cui i mercati finanziari di tutto il mondo facevano fatica a respirare schiacciati dal peso di una crisi così pesante che ancora non si riesce a tracciarne il confine e l’Italia entrava ufficialmente in recessione - centinaia di lavoratori Alitalia esultare per un accordo andato in fumo.

giovedì 18 settembre 2008

“Campo nomadi chiuso entro l’anno”





Dal Corriere del 19 Settembre




FALCONARA - Il campo nomadi di via delle Caserme sarà chiuso entro l’anno. Lo ha annunciato ieri il sindaco Brandoni a margine dell’incontro per la presentazione del nuovo comandante della polizia municipale, chiarendo che d’ora in poi in zona verranno effettuati maggiori controlli. “Il campo - ha spiegato Brandoni - doveva servire solo per la sosta temporanea e limitata delle carovane di passaggio, in questi anni invece si è trasformato in ben altro”.Secondo l’amministrazione nella struttura, attrezzata fin dal 1999 con una serie di prefabbricati, al momento risiederebbe una sola famiglia alla quale, ha assicurato il sindaco, “verrà trovata una sistemazione adeguata”. “I campi nomadi sono nati per essere solo un luogo di transito - ha fatto notare il neo comandante Stefano Martelli - ma se diventano stanziali allora non servono più allo scopo per cui sono stati creati. Mettiamo che una carovana in provenienza dall’Abruzzo passi qui in zona e si voglia fermare in vista di un lungo viaggio, dove li mettiamo se nel campo nomadi ci vivono altre persone?”.Al campo di via delle Caserme, la situazione pare effettivamente diversa e più complicata, perché i nuclei familiari potrebbero essere addirittura cinque o sei. “Sono andata di persona a verificare - ha precisato Elisabetta Sardi, volontaria dell’associazione Lhasa che da anni di occupa dei nomadi falconaresi - per sicurezza quando ho sentito la voce della chiusura, perché ho passato qualche giorno fuori e magari il Comune nel frattempo poteva aver assegnato delle case, ma non è così. Nel campo ci sono sempre le solite famiglie, quindi se l’amministrazione deciderà di chiuderlo e sgombrarlo devono tenere presente che ci sono oltre venti persone da sistemare, fra cui diversi bambini piccoli. Nel campo non ci sono clandestini o persone non in regola, ma solo cittadini falconaresi”. Nulla in contrario da parte dei volontari e degli stessi rom che vivono in modo un po’ precario in via delle Caserme, a lasciare i prefabbricati per una casa vera, a patto, però, che l’alloggio ci sia proprio per tutti. “Da sempre sostengo la necessità di inserire i rom in civili abitazioni – ha continuato la Sardi – perché l’integrazione avviene solo in questo modo, la scuola non basta. Fra l’altro tutte le persone che vivono nel campo sono residenti a Falconara e in passato, insieme al responsabile dell’area Romolo Spinelli, eravamo andati a parlare con l’allora assessore regionale Secchiaroli che ci aveva garantito aiuto e interesse”. Sempre ieri il sindaco ha fatto sapere che con l’arrivo del nuovo comandante della PM sarà ripreso il progetto del protocollo sulla sicurezza di cui il primo cittadino aveva discusso con il prefetto di Ancona a pochi giorni dall’insediamento. “Il tavolo con tutte le forze dell’ordine propedeutico alla firma del protocollo - ha ricordato Brandoni - ora può essere convocato e lo faremo presto, perché uno dei temi più cari a questa giunta è proprio quello della sicurezza. Il nostro obiettivo è far ritornare Falconara la città tranquilla e serena che era in passato. Non abbiamo nulla contro gli extra comunitari, ma vogliamo ridare il centro ai falconaresi”.







La sfida di Martelli: “Città più sicura”











FALCONARA – Ringrazia il sindaco Brandoni per la fiducia accordatagli e parla di “sfida per il futuro” il neo comandante della polizia municipale falconarese Stefano Martelli (nella foto). In servizio da lunedì, Martelli, chiaravallese quarantunenne, sposato e padre di una bambina, indossa dal 1983 la divisa degli agenti della polizia municipale e per assumere l’incarico a Falconara ha lasciato il suo ruolo di vice comandante della polizia municipale dell’Unione dei Comuni della Media Vallesina. “Qui a Falconara le professionalità ci sono - spiega -. Ora si tratta solo di aggiustare il tiro per far si che i cittadini si possano sentire sempre di più sicuri. E’ una scommessa, non voglio dire che sarà semplice, ma non per questo mi voglio tirare indietro”. Più che soddisfatti il sindaco e l’assessore alla aicurezza Loriano Petri, i quali ieri hanno presentato il nuovo comandante. “La scelta del nuovo comandante esterno al corpo della polizia municipale - ricorda Brandoni - deriva dalla necessità di avere per questo incarico una persona giovane e motivata visto che per noi la questione sicurezza è decisiva”. Ancora in fase esplorativa e di conoscenza della situazione, Martelli sta completando il passaggio di consegne con quello che è stato il comandante pro-tempore Stefano Severini. Quanto ai diversi settori e all’organico del corpo (per il quale non è previsto un incremento), il sindaco ha annunciato la costituzione di un nucleo destinato ai controlli in campo edilizio e l’utilizzo di ausiliari della sosta, mentre non è prevista la ricostituzione del corpo della polizia ambientale. “Le leggi in materia cambiano troppo velocemente - osserva Martelli - gli agenti preparati un anno fa dovrebbero fare nuovi corsi. Molto più conveniente collaborare con altre forze di polizia che sono più aggiornate di noi”.
Cessione delle farmacie, avviata la pratica


Dal Corriere del 18/9


FALCONARA – Via libera nella giunta di martedì ad una “indagine esplorativa finalizzata alla cessione delle farmacie comunali”, una questione da tempo nell’agenda del sindaco che oggi riceverà in municipio Ennio Figini, presidente della Asco, la società a cui è affidata la gestione delle due strutture. “Novità sostanziali non ce ne sono – spiega Brandoni – ne cominceremo a parlare per capire i pro e i contro”. Le farmacie comunali di Falconara (quella di via Puglie 8 presso il Centro Commerciale “Le Ville” è nata alla fine degli anni ’70 per fornire il servizio al nuovo quartiere di Palombina Vecchia, mentre l’altra, in via Marconi, 79 al quartiere “Case Unrra-Stadio” è stata aperta diversi anni dopo) hanno un giro di affari annuo di circa 2 milioni e 700 mila euro ed un valore di mercato che è, teoricamente, oltre il doppio, cioè più di 5 milioni e 500 mila di euro. “Ora si tratta di vedere se a seguito dell’accordo dei giorni scorsi con l’Api è cambiato qualcosa per lo stato delle finanze comunali – osserva il presidente dell’Asco Figini – ma c’è anche da tenere conto degli aspetti fiscali che scaturiscono in seguito alla vendita”. Altro problema non da poco è il futuro dei sei dipendenti (quattro farmacisti, due con qualifica di “direttore” e due “collaboratori” e due commessi) dei quali si dovrà tener conto nel momento dell’alienazione delle farmacie. Di alienazione, infatti, si tratterebbe e non di vendita in senso stretto, perché per legge quella del Comune è una “concessione” di licenza affidata al “sindaco pro tempore” il quale diventa, per il periodo del suo mandato, titolare delle farmacie che possono essere controllate direttamente dall’ente, ma anche affidate in gestione ad una società esterna . Nel caso di Falconara le due farmacie sono state per molti anni gestite dal Cam che le ha poi passate alla Asco, una società creata appositamente per seguire le due strutture. In passato Brandoni, anche all’epoca in cui era capogruppo all’opposizione, si è sempre espresso a favore dell’alienazione delle due farmacie comunali grazie alle quali, diceva, “si può cominciare a risanare il bilancio del Comune”. Un’operazione forse non del tutto agevole ed automatica, poiché sulle farmacie pesa il mutuo acceso per il passaggio di due anni fa dal Cam alla Asco. Sulla privatizzazione delle farmacie comunali italiane, in corso a partire dal 1999, i pareri degli esperti e dei tecnici del settore sono molto discordanti. Il Comune di Ancona ha, ormai diversi anni fa, alienato tutte le sue farmacie comunali, mentre altri enti locali continuano a mantenere quello che è considerato un importante servizio al cittadino. “La questione delle farmacie comunali – spiega un sito web dedicato proprio a questo argomento - non può essere considerata al di fuori del contesto generale della tendenza alla privatizzazione dei sistemi sanitari e di considerazioni sull’industria e sul mercato dei farmaci. Ed in generale è un episodio minore della generale messa a valore capitalistica di alcuni tipici ambiti di controllo e di intervento pubblico, fra cui le privatizzazioni delle reti di distribuzione (acqua, gas, energia), della sanità e dei sistemi previdenziali”.


I medicinali con lo sconto


FALCONARA – Le due farmacie comunali di Falconara (gestite all’epoca dal Cam) erano state tra le prime in Italia ad applicare, nel giugno del 2005, il decreto del Consiglio dei Ministri relativo allo sconto sui farmaci, rompendo così il monopolio del prezzo concordato dei medicinali. Nelle farmacie è stato subito introdotto “uno sconto fino ad un massimo del 20% su un’ampia lista di prodotti da automedicazione o che si possono acquistare senza ricetta”. La riduzione (accompagnata da una forte campagna informativa) ha interessato subito una trentina di prodotti di fascia C (a totale carico dei cittadini) di uso frequente o stagionale, che saranno venduti a prezzi ribassati. “In tal modo le farmacie comunali di Falconara – aveva fatto sapere l’amministrazione comunale – hanno compiuto una scelta strategica che valorizza la professionalità dei farmacisti e consente la riduzione dei prezzi dei medicinali a vantaggio dei cittadini”. Un esempio seguito qualche giorno dopo anche dai titolari delle altre cinque farmacie di Falconara (Galatello, Pelliccioni, Rosati, Margutti e Bonfili) i quali avevano deciso di deciso di applicare subito, come il Cam, la nuova normativa e praticare uno sconto variabile sui farmaci da banco.




Assistenza agli svantaggiati“Agorà” vince l’appalto
Dal Messaggero del 18/9
FALCONARA – Cambio della guardia per la cooperativa di assistenza sociale comunale, a vincere la gara è stata la “Agorà”. Molte novità da quest’anno per quanto riguarda l’assistenza alle persone svantaggiate residenti nel comune di Falconara, ad annunciarle sono l’assessore alle politiche sociali Gilberto Baldassarri e il dirigente del servizio sociale Riccardo Bocchieri. Il passaggio del testimone dalla cooperativa “Coos Marche” alla nuova “Agorà” prevede diversi vantaggi per le famiglie, in primis, ma anche per gli stessi operatori. «E’ un progetto senz’altro innovativo – spiega Bocchieri – che prevede omaggi di attrezzature alle famiglie delle persone disabili, incentivi in denaro per il personale e un sistema telematico per la rilevazione della presenza dell’operatore in casa dell’assistito.

mercoledì 17 settembre 2008

La Signorini presenta una galleria d’arte dinamica



FALCONARA – Sarà un’esposizione “in movimento” e poi anche un “centro didattico per l’arte moderna e contemporanea”. Cambiano, per volontà dell’assessore alla cultura Stefania Signorini, le prospettive di quella che avrebbe dovuto essere semplicemente una galleria di arte contemporanea dedicata agli autori locali. “Abbiamo abbandonato l’ipotesi di realizzare una vetrina statica, ferma, immobile – spiega l’assessore – e grazie alla disponibilità di alcuni musei marchigiani, fra cui la pinacoteca di Ascoli Piceno e della Provincia di Ancona, realizzeremo qualcosa di ben diverso, di molto dinamico”.L’amministrazione cittadina, infatti, acquisirà gratuitamente e “ a tempo determinato” pezzi unici ed opere d’arte che fanno parte di grandi collezioni pubbliche sparse per il territorio marchigiano, per una esposizione nelle sale sotterranee del centro Pergoli. “La galleria o il museo tradizionale – osserva l’assessore Signorini – sono sempre uguali, identici, qui ci sarà un avvicendamento delle opere in esposizione, così vista la ciclicità e la diversità delle proposte i visitatori saranno sicuramente invogliati a tornare, anche perché contiamo di avere qui lavori di tutti i grandi maestri marchigiani del ‘900, da Licini a Tamburi”. Questa prima parte del progetto dovrebbe partire entro pochi mesi, mentre per il “secondo stralcio” che comprenderà la parte didattico-multimediale e di comunicazione delle arti visive ci vorrà un po’ di tempo in più. “Le due sezioni sono strettamente legate – precisa la Signorini – perché l’arte contemporanea, ha delle specificità che la rendono meno fruibile e l’approccio, a volte, è un po’ difficile”. Al primo piano del Pergoli (dove ora sono esposte le opere di Trubbiani dedicate a Leopardi) troverà posto la sala multimediale all’interno della quale saranno possibili anche visite virtuali ad altre mostre e musei della regione e che servirà da punto di partenza per le visite guidate ed i laboratori didattici. “In questi giorni – prosegue l’assessore alla cultura – stiamo contattando le varie istituzioni e le risposte sono sempre molto positive, poi vorremmo avviare un percorso di collaborazione con la pinacoteca francescana per studiare delle sinergie, ma anche delle novità per la sala mercato di via Bixio che avrà un nuovo e più funzionale allestimento”.

Discussioni sulle centrali, il presidente Giacanella
“Parte del pubblico irrispettosa dei principi della democrazia”







Dal Resto del Carlino del 17 Settembre


Parte del pubblico che ha assistitio al Consiglio comunale sulle centrali Api “non ha rispettato il principio di democrazia”. Cosi il presidente del Consiglio comunale Marco Giacanella commenta quanto avvenuto sabato mattina alla Sal Convegni del Castello, dove circa 200 persone hanno manifestato con applausi e fischi la contrarieta' ai nuovi impianti, ostacolando il normale svolgimento dei lavori. “Anche in presenza di una simile situazione ambientale – spiega Giacanella – ho preferito far proseguire il Consiglio normalmente, perche' la questione di cui stavamo trattando era di grande rilevanza e i cittadini avevano il diritto di ascoltare. L'unica alterativa era di proseguire a porte chiuse, ma sarebbe stata una sconfitta maggiore per la democrazia e non sarebbe stato corretto nemmeno nei confronti dei consiglieri che, pur con qualche eccezione, hanno mantenuto un atteggiamento corretto. Proprio per la complessita' dell'argomento, ho concesso ai capigruppo un tempo maggiore per i loro interventi. Ho dovuto pero' prendere atto con dispiacere che alcuni principi democratici non sono stati rispettati dal pubblico: Raimondo Baia ha douto interrompere il suo intervento, l'assessore Matteo Astolfi ha avuto grandi difficolta' per terminare la lettura della delibera. C'erano cittadini a cui interessava davvero conoscere le diverse posizioni, ma non hanno potuto farlo. La prossima volta un comportamento del genere non sara' tollerato”. Quanto ai rilievi di Pd e Cic, che intendono ricorrere al prefetto per i ritardi nella consegna dei documenti, “la documentazione – ribatte Giacanella – era disponibile gia' dalle 9 di vernerdi, quindi entro le 24 ore previste”.
Scuola al via, il sindaco saluta tutti gli studenti




FALCONARA – Sono 2532 i bambini ed i ragazzi che ieri mattina hanno affollato le aule delle scuole falconaresi per il primo giorno di lezione, cioè 45 studenti più dell’anno scorso. Le medie cittadine (Montessori, Caio Giulio Cesare e Galileo Ferraris) accoglieranno il primo giorno di scuola 789 studenti (contro i 774 dell’anno scorso), le elementari (Alighieri, Aldo Moro, Leonardo da Vinci, Mercantini, Leopardi, Marconi) 1141 alunni (nel 2007-2008 erano 1127) e le materne (Rodari, Aquilone, Zambelli, Peter Pan, Falconara Alta, Aldo Moro) 602 bambini, cioè sedici in più di quanti ne arrivarono nel settembre scorso.L’anno scolastico 2008-2009 si è aperto con una novità, per la prima volta il sindaco ha portato personalmente il suo saluto agli delle elementari Leopardi e agli studenti delle medie Giulio Cesare e Galileo Ferraris e degli istituti superiori Cambi e Serrani (In particolare il primo cittadino si è rivolto direttamente agli studenti del liceo scientifico e dell’istituto tecnico, incontrati insieme al preside Franciolini, per conoscere il loro livello di informazione sul dibattito relativo alle due centrali elettriche constatando una poca attenzione da parte degli studenti verso questo problema.




Municipale, Stefano Martelli è il nuovo comandante



FALCONARA – Stefano Martelli (nella foto), nuovo comandante della polizia municipale, ha preso servizi ieri. Martelli, chiaravallese di 41 anni, sposato e padre di una figlia in età scolare, veste dal 1983 la divisa degli agenti della polizia municipale e lascia l’incarico di vice comandante della Pm dell’Unione dei Comuni della Media Vallesina. E’ stato il sindaco Brandoni, insieme all’assessore alla Sicurezza Petri a presentare ai suoi colleghi falconaresi il nuovo comandante che si è detto lieto di questo nuovo ed impegnativo incarico. Il sindaco nel corso del breve incontro, ha anticipato sommariamente gli obiettivi del nuovo comandante ed ha ricordato che a breve “sarà ripreso anche il protocollo di sicurezza per il momento solo avviato con il refetto e le altre forze di polizia”. “Resta infatti prioritario – ha detto Brandoni – l’innalzamento dei livelli di sicurezza, come annunciato in campagna elettorale. In quest’ottica sarà proprio su queste problematiche che concentrerà il proprio impegno Martelli”.

lunedì 15 settembre 2008

Chissà perché la sinistra prima critica le idee del governo e poi le adotta



Che cosa è la social card? Il nome evoca una proposta contenuta nel Dpef riguardante una speciale “carta” da consegnare ai cittadini in particolari condizioni di disagio economico, con la quale essi potranno acquistare prodotti alimentari e pagare bollette. Il finanziamento della carta sociale prepagata è posto a carico delle entrate della tanto discussa ‘Robin tax’ (anch’essa divenuta poi un caposaldo della manovra estiva).
Ovviamente, prima di sciorinare dei giudizi sbrigativi sulla social card, sarà opportuno attendere le norme di attuazione. Per adesso ci limitiamo a dare la parola a Maurizio Ferrera, un autorevolissimo studioso di politiche sociali vicino al Pd, tanto da aver collaborato al suo programma nella Commissione Morando. Ferrera, in un articolo sul Corriere della Sera del 3 luglio, ha sospeso correttamente il giudizio sulla “carta sociale” rinviandolo a quando il progetto sarà definito, ma si è dilungato a spiegare in termini positivi “un’esperienza non troppo dissimile già da tempo in corso negli USA: il cosiddetto Food Stamp Program”. I beneficiari del programma (sono circa 26 milioni) ricevono dall’Amministrazione una carta elettronica che consente loro di acquistare a prezzi scontati prodotti alimentari presso supermercati convenzionati.
L’opposizione di casa nostra, invece, su questa iniziativa ha espresso critiche severissime e, quindi, ingiuste. A parere di tanti suoi esponenti intervenuti nel dibattito (con quel fare altezzoso che li contraddistingue) si è trattato di un provvedimento persino offensivo nei confronti dei poveri, una sorta di tessera annonaria ben diversa dunque dalla linea di condotta del governo Prodi, il quale aveva aumentato le pensioni (peraltro neppure con riguardo a quelle di importo più modesto, come fece notare a suo tempo un maitre à pénser un po’ sopravvalutato come Francesco Giavazzi).
Poi, della “carta” non si è più parlato (ci auguriamo naturalmente che non se ne sia dimenticato anche il governo). Almeno fino ad alcuni giorni or sono, quando l’inserto del Centro Nord dell’autorevole Il Sole 24 Ore, ha raccontato che alcune amministrazioni comunali, saldamente di sinistra, appartenenti all’énclave rossa – Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche - stanno predisponendo dei programmi analoghi all’idea del perfido Giulio Tremonti. “Tra gli interventi in programma – ha dichiarato, il 10 settembre, al giornale economico Adriana Scaramuzzino, vice di Sergio Gaetano Cofferati – stiamo studiando una family card, che sarà operativa dal 2009, per permettere alle famiglie in difficoltà, con almeno due figli, di avere sconti su prodotti alimentari, trasporti pubblici e su alcune attività artigianali come la pulizia delle caldaie”. Molto bene. Ma perché ciò che viene fatto nella ex città vetrina, all’ombra delle Due Torri, non può essere ripetuto su scala nazionale ?
Nel pormi questa domanda mi è tornata alla mente un episodio accadutomi durante una visita nella DDR (quando ancora c’era la Germania comunista). Mi portarono a visitare il museo del soldatino. Era organizzato secondo le diverse epoche storiche (dagli egizi ai greci e ai romani fino ai nostri giorni). Ovviamente i vari prototipi erano sempre – a loro dire – espressione di una visione aggressiva dell’Occidente. Il sottoscritto - che da bambino aveva a lungo giocato coi soldatini - si risentì e chiese ai suoi ospiti se loro producevano ancora dei soldatini per i loro bambini. La risposta fu ineccepibile: "Sicuramente – dissero – ma i nostri soldatini sono ispirati ad una concezione difensiva”. Sarà così anche per la “social card” di sinistra?




Di Giuliano Cazzola
Da Ragionpolitica

sabato 13 settembre 2008

Le parole che non ho potuto dire



Inseriro' qui di seguito l'intervento al consiglio comunale di questa mattina, che non ho potuto terminare. Le cose che volevo dire e che non ho detto. Cose frutto di una riflessione personale, ma considerate "indegne".Sono stato di continuo interrotto ed insultato da un gruppo ben organizzato che rappresenta solo se stesso. Tante volte ho assistito da libero cittadino ai consigli comunali, mai mi sono permesso di insultare o di non permettere ad un consigliere legittimamente eletto di esprimere il suo pensiero (e ci mancherebbe). Ci sono ancora persone che pensano di professarla, ma che non conoscono il signifato della parola Democrazia.





L'impianto Igcc e' stato autorizzato con decreto del ministero dell'industria, commercio e artigianato del 28.07.1994, preceduta dal decreto di compatibilita' ambientale n 1877 del 22.4.1994. Ricade in questo ambito l'eliminazione della vecchia centrale termoelettrica ad olio combustibile, per dare spazio a combustibili puliti, a minor contenuto di zolfo, dove si riducono fortemente gli oli a favore del gas naturale. La centrale termoelettrica IGCC e' infatti annoverata a livello internazionale tra le migliori tecnologie disponibili per completare il progetto di raffinazione con un ciclo di produzione di energia elettrica nel rispetto dell'ambiente. Ricordiamo dal 1996 al 2005 So2 (anidride solforica) -82%, Nox (ossidi di azoto) -21%, Co (Ossido di carbonio) -67% (dati ufficiali forniti da Api per: 10 anni del progetto sicurezza energia ambiente).

Il popolo delle liberta' ringrazia i cittadini falconaresi per il voto di Aprile, cittadini che hanno dato fiducia decidendo di voltare pagina una volta per tutte. Un grazie a queste persone, che hanno letto il nostro programma elettorale, dov'era scritto a chiare lettere, la nostra posizione favorevole, verso le nuove centrali di coogenerazione. Ci avete affidato questo mandato e coerentemente lo porteremo a termine. Questo comune non e' suddito, non e' vassallo e non dipende da nessuno, raffineria compresa. Non dubitate che controlleremo e saremo presenti per verificare di persona il rispetto delle regole. Civilmente, e dico civilmente dopo svariati anni ci siamo seduti attorno ad un tavolo ed abbiamo cominciato a conoscerci. Per troppo tempo le porte sono rimaste chiuse tra comune e api raffineria barricandoci tutti dietro un muro di occasioni perse. Non abbiamo ottenuto niente negli ultimi 11 anni dalla raffineria, zero assoluto, grazie alla "lungimiranza politica" dei nostri precedenti amministratori che nel nome della guerra totale all'api hanno inscritto nel casellario comunale alla voce entrate un bello 0. Tante forse troppe le occasioni perse, ricordo con piacere in particolare la convenzione stilata nel 1997. Convenzione che pochi cittadini sanno non e' mai stata portata a termine. Si ci siamo persi proprio dei bei progetti inquanto l' amministrazione Ds e Margherita dal 1999 decise di tagliare completamente i rapporti con la raffineria, l'Api quindi risulto' libera dagli impegni presi non terminando le opere sociali di compensazione previste nella convenzione stessa. Ci siamo persi ad esempio l'intervento 4, cioe' la realizzazione di una bretella stradale comunale di collegamento tra via dell'aereoporto e la strada del depuratore; ci siamo persi la risagomatura del fosso di scolo esistente, ci siamo persi la riprofilatura delle scarpate stradali; ci siamo persi opere di convogliamento ed allontanamento delle acque piovane raccolte dal fosso tramite apposite fognature; ci siamo persi l'esecuzione di lavori vari per migliorare la funzionalita' della nuova sede del centro sociale comunale Jolly. l'Api avrebbe provveduto ad una unita' di riscaldamento autonomo con caldaie singole, ad un nuovo impianto elettrico su canaletta, avrebbe realizzato un bagno per disabili ecc ecc ecc. Probabilmente al gratuito si preferivano i soldi comunali per costruire il centro Qui. Sicuramente la raffineria non e' una associazione Onlus che sta sul territorio per fare beneficienza, ma per produrre e fare utili come ogni realta' economica. Il dovere del buon amministratore e' quello trarre il maggior vantaggio possibile per la collettivita'. In tal senso si muove questa amministrazione che ha stipulato una nuova convenzione dopo 2 lustri di buio, e tale convenzione, siccome rimarremo ad amministrare per altri 5 anni, vi garantiamo che verra' onorata in toto e portata a termine. Porteremo a termine la messa a verde di diverse aree (850000 euro), porteremo a termine opere per mitigare l'impatto acustico (300000 euro), usufruiremo di 2500000 euro per risolvere definitivamente il problema fossi a Falconara tramite la realizzazione di due casse di espansione sui fossi Cannettacci e San Sebastiano, 900000 euro verranno destinati alla realizzazione di una rete di teleriscaldamento, 60000 euro saranno destinati alla realizzazione di un impianto solare fotovoltaico della potenza di 10kw dedicato alla alimentazione di una struttura pubblica ed incasseremo 3000000 di euro per chiudere il contenzioso in via stragiudiziale, 1000000 di euro verra' poi versato da api verso la fondazione. L'aria di falconara non viene respirata solo dai consiglieri dell'opposizione. Api si impegna, al non superamento degli attuali livelli di emissione ed al perseguimento del miglioramento dei sistemi di abbattimento e dei processi produttivi dall'entrata in esercizio delle nuove centrali. Al fine di consentire al comune di Falconara di verificare con gli altri enti, l'attuazione delle prescrizioni in materia di tutela ambientale e di sicurezza verso i propri cittadini, Api si impegna nella definizione con il comune entro 90 gg dall'attuazione delle centrali un monitoraggio integrato a tutti gli aspetti ambientali e all'avviamento di un osservatorio per la tutela dell'ambiente. Tale osservatorio, dovra' valutare lo stato ambientale del comprensorio, attraverso l'analisi dei livelli degli inquinanti. L'osservatorio sara' presieduto dal sindaco e verranno chiamati a partecipare enti ed organismi tecnico scientifici e rappresentanti dell'azienda. Abbiamo impegnato Api ad interpellare e privilegiare piccole e medie imprese con sede nel comune. Per ulteriori assunzioni legate alle centrali Api si impegna a favorire manodopera locale e residente nel comune di Falconara. Per il centrodestra Falconarese la raffineria non e' un nemico da abbattare ma e' una realta' economica con cui confrontarsi, in tale ottica riconosciamo l'Api come una azienda sul territorio con molte risorse che molto ha preso in passato, e che finalmente comincia a dare.

La decisione presa oggi in pubblica assise non e' ne' vincolante, ne' definitiva. La decisione verra' presa da Roma su suggerimento della Regione Marche.



Raimondo Baia