lunedì 31 agosto 2009


Pubblic0 ampi stralci dell'intervento che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha tenuto a Rimini, in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione, venerdì 28 agosto, durante un incontro dal titolo:


«Oltre la crisi»


Cercherò di dire come vedo la crisi dopo un anno e mezzo di governo. Quando si è al governo in un tempo come questo, bisogna tenere conto che vi sono tre fattori-limite, tre fattori-vincolo fondamentali.
Primo: La dimensione globale della crisi. La crisi è causata dalla globalizzazione ed ha per questo una configurazione non usuale, nuova. Negli anni '70, per esempio, abbiamo avuto una crisi che ha avuto certamente anche un innesco internazionale, ma poi molti fattori per cui l'economia italiana si «piantò» erano dovuti a fatti interni (eccesso di conflitto di classe, squilibrio tra domanda e offerta, eccesso di inflazione e di tensioni). Qui noi abbiamo per la prima volta una crisi che viene da fuori. E per questo, avendo queste dominanti esterne, è difficile da gestire.
Paradossalmente l'Italia è stata colpita dalla crisi non su un punto di debolezza, ma su un punto di forza. Per tanti anni ci è stato detto che l'Italia era in declino, che l'Italia perdeva quote di commercio mondiale. E' esattamente l'opposto. L'Italia ha guadagnato in progressione impressionante quote di commercio mondiale, ha accumulato ancora fino all'autunno dell'anno scorso un surplus commerciale molto elevato. Su un punto di forza è stata colpita: siamo una economia che esporta, se cade la domanda globale, cade l'exportdell'Italia. E' successo per tutte le economie manifatturiere esportatrici (non dobbiamo dimenticare che l'Italia è la seconda manifattura d'Europa: dopo la Germania viene l'Italia, naturalmente con una struttura diversa da quella tedesca o francese - una struttura che è articolata su alcune, poche grandi imprese, molte medie, sui distretti, sull'indotto, su quattro milioni di partite IVA attive). Dunque, se sei una manifattura che esporta, se cade la domanda mondiale, sei colpito su un fattore che è di forza e non di debolezza. Ma se cade la domanda mondiale, è difficile compensarla con la domanda locale, con altre forme di domanda.
Secondo: se si è al governo in questa fase, si è sotto lo stress della crisi, e occorre capire che cosa è successo, e gestire gli effetti di quello che sta succedendo. Poi vi dirò anche delle riforme, ma se c'è un lavoratore che perde il posto di lavoro oggi, è più importante pagargli la cassa integrazione o disegnare gli ammortizzatori sociali? Se voi vedete un anziano nella sofferenza, che cosa fate: cercate di mantenere per quanto possibile le prestazioni sociali attuali o gli dite che il futuro è nella concorrenza? Io tra la concorrenza e la sofferenza - certo, diranno che non sono sufficientemente liberista! - penso che sia importante anche andare incontro alla sofferenza. Si mangia giorno per giorno, non «nel lungo periodo».
Lo stress della crisi: se sei fuori puoi anche disegnare il futuro, se sei dentro devi gestire il presente, e questo occupa il tempo, la mente, lo spirito di chi è al governo in tutto il mondo in questo periodo.
Terzo: le particolarità di ogni paese. Ci sono paesi che hanno l'impero e ci sono paesi che hanno il debito pubblico. Io non so se sia una fortuna avere un impero, io so che noi abbiamo il terzo debito pubblico del mondo senza essere la terza economia del mondo. Un dato: noi dobbiamo emettere ogni anno titoli pubblici per 500 miliardi di euro: ciò significa che devi avere una domanda, una richiesta, una fiducia per cifre di questo tipo.
Noi abbiamo gestito la crisi sapendo che la crisi sarebbe arrivata; ci siamo presentati in campagna elettorale parlando di una crisi che arrivava e che si sarebbe aggravata. Questo lo abbiamo scritto nei nostri interventi e documenti politici e pubblici. A giugno e luglio 2008 abbiamo stabilizzato in una logica triennale le nostre Finanziarie. Pensate che cosa avrebbe voluto dire trovarsi nella tempesta di autunno della crisi con i saldi di finanza pubblica aperti!
Sapevamo che sarebbe venuta la crisi. Naturalmente ci sono i polemisti che dicono: «Non hai detto in che giorno veniva, per che importo, da che parte». Confesso che non avevamo chiaro in che giorno sarebbe crollata la Lehman Brothers, forse se si fosse chiamata Lehman Sister sarebbe stato meglio, perché le donne sono meno avide. Sapevamo che sarebbe venuta la crisi, ma in quel momento avevamo davanti la speculazione, e abbiamo colpito la speculazione. Non rinnego la scelta di introdurre un'imposta sui profitti di regime della speculazione, sugli extra profitti fatti dalle banche sui mutui, e dalle assicurazioni. Allora ci avevano detto: «L'inflazione che state programmando e pensando in luglio è troppo bassa». Per la prima volta nella storia l'inflazione programmata è stata maggiore dell'inflazione verificata. Oggi siamo a zero. Io non so se sia giusto o sbagliato avere l'inflazione a zero; so che nel luglio dell'anno scorso avevamo visto abbastanza giusto.
Abbiamo cercato di consolidare i conti pubblici. Quando uno dice: «Devi fare più spesa pubblica», io ho sempre presente il fatto che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. E' facile dire: «Fai deficit», è un po' più difficile fare le aste dei titoli pubblici. E quando hai la responsabilità del terzo debito pubblico del mondo, fai bene se ti dicono che la politica della Repubblica italiana è stata coerente perché prudente ed appropriata con la dimensione del suo debito pubblico. Quando uno dice: «Fai più spesa pubblica, fai più deficit», in teoria ha ragione, ma non ha ragione per il nostro paese. Tu sai che spendi di più e non sai a beneficio di chi va, ma sai a maleficio di chi va: sono più tasse per la povera gente.
Abbiamo cercato la tenuta del sistema sociale. La sanità, le pensioni, la sicurezza, sono un po' come l'aria: ti accorgi di quanto è importante quando ti manca. In un periodo eccezionale, garantire la tenuta normale dello Stato sociale è stato un risultato eccezionale. A un anno dalla crisi noi possiamo dire che l'Italia è ancora un paese socialmente unito e pacificato. E questo dipende da tante cose. E' la geografia che fa la politica: avere 8 mila Comuni e non metropoli circondate da anelli infernali con periferie in rivolta aiuta. Abbiamo l'Inps, ma abbiamo anche la famiglia. E la famiglia come pilastro di tenuta sociale è fondamentale come quello pubblico. Abbiamo messo tutte le risorse che avevamo sugli ammortizzatori sociali, ed è stata una scelta fondamentale. Perché nessuno può essere lasciato indietro. Abbiamo cercato di lasciare aperto il canale di finanziamento alle imprese. Abbiamo sbloccato molti dei pagamenti pubblici che erano in sospeso.
Questa è la strategia che abbiamo cercato di seguire. Ma abbiamo aperto, accanto a questa strategia conservativa - in crisi conservare è fondamentale e non è facile - abbiamo aperto il cantiere delle riforme. Dal nucleare alla riforma della scuola elementare e secondaria, dall'adeguamento anagrafico dell'età di pensione alla pubblica amministrazione. Ma la riforma delle riforme per questo paese è, pur con tutte le necessarie cautele e gli equilibri costituzionali, è quella che prende il nome di «federalismo fiscale». L'Italia è l'unico grande paese d'Europa che ha metà dell'azione pubblica fuori dal principio costituzionale fondamentale «no taxation without representation». Metà del governo è sotto questo vincolo, metà del governo (Regioni, Province, Comuni) è fuori, anzi è all'opposto: più spendi, più voti e consenso prendi. Più sei irresponsabile, e più hai la prospettiva, la speranza di avere i voti. Il federalismo, se fatto bene, con equilibrio, è moralità, responsabilità. Inoltre il federalismo è uno dei modi per ridurre l'evasione fiscale. Molte altre riforme abbiamo in cantiere, come quella dei governi locali...
Esiste una certa differenza tra il pensiero e l'azione. E' facile fare l'elenco delle riforme possibili, ma fare le riforme è difficile. C'è una certa differenza tra le riforme a tavolino e le riforme concrete. Sono andato a rileggere l'episodio di Rousseau e di Caterina II, che fa data al 1771. Rousseau, che era un illuminista, aveva la mania delle Costituzioni ideali, che erano le riforme di allora. Fece la Costituzione per Ginevra, per la Corsica e poi mandò, nella forma delle considerazioni sul governo della Polonia, il suo schema a Caterina II. Caterina, che pure era rispettosa degli illuministi, gli rispose: «Vede, lei scrive sulla carta di pecora (una carta raffinata). Quel tipo di carta sopporta qualsiasi puntura e tensione. Io scrivo sulla pelle della gente».
Ma c'è un'attività che non è nelle riforme, ma che forse è più rilevante ancora. E' stato molto importante l'avviso comune fatto tra le imprese e le banche per una moratoria sul credito. E' l'idea sabbatica della terra che almeno per un anno deve respirare, nell'interesse di tutti. La crisi ci porta dunque a pensare una cosa che non sta troppo sui giornali o sui media, ma sta nella coscienza che tutti abbiamo: non c'è più il conflitto di classe, non c'è più l'opposizione tra il capitale e il lavoro, c'è il senso crescente dell'interesse comune, c'è il senso crescente di una koiné, di una comunanza tra lavoratori ed imprenditori. C'è l'idea che siamo un po' tutti sulla stessa barca.
La notizia più bella di quest'estate è una notizia che è subito scomparsa. E' la notizia della fabbrica di Milano, e se fossimo in America faremmo subito un film di Hollywood. E' la storia della fabbrica con gli operai che prima difendono e protestano e poi vanno sulla gru, e ci stanno molti giorni. E lo fanno, questo tipo di protesta, senza fare violenza agli altri, non bloccando servizi pubblici, ma con l'immagine di operai anziani che vogliono difendere la loro fabbrica. E poi l'aiuto delle istituzioni. E poi l'arrivo dell'imprenditore, che non è andato dal governo a chiedere i soldi, ma che ha messo i suoi soldi e ha portato avanti un'industria. Questa della fabbrica, della manifattura, degli operai che vogliono il loro lavoro, che vanno sulla gru, è la notizia più bella dell'estate. Io credo che sia interesse di tutti un avviso comune tra imprenditori e lavoratori, nell'idea dell'economia sociale di mercato, della democrazia economica. E' un dovere del governo cominciare a riflettere sull'idea di favorire la compartecipazione - non la cogestione - agli utili dei lavoratori. Credo che questo sia quello che dobbiamo come risposta alla crisi e come responsabilità comune tra, imprenditori, lavoratori e governo. Se ci fossero le condizioni per un avviso comune che favorisca la compartecipazione all'utile delle imprese, in modo da concretizzare lo stare insieme dentro la stessa fabbrica, dentro la stessa impresa, più di prima uniti, dei lavoratori e degli imprenditori, credo che questo sarebbe uno dei modi per uscire dalla crisi.








BALDASSARRI MUORI


TU E LA TUA FAMIGLIA


Piazza Catalani





















Da qualche giorno avevo notato la cosa ma non avevo detto niente. Troppo triste e troppo brutto. Oggi le scritte in Piazza Catalani sono uscite sui giornali per cui mi sento tranquillo nel pubblicare le foto scattate due giorni fa.

Le azioni intimidatorie che ormai da tempo si susseguono rimbalzano sulla nostra corazza. Piu' l'azione di questa amministrazione si fa incisiva, piu' la rabbia di qulcuno che "non ottiene" si tramuta in odio.

Noi non ci piegheremo e non scompariremo nel buio della paura. Nessuno sara' lasciato solo anzi, attorno a se' trovera' un quadrato fortissimo di persone che lo proteggeranno. Questo e' un giuramento. Caro amico che scrivi queste cose. Augurati vivamente di non essere beccato, perche' di te, nemmeno le penne troveranno piu'.


Questo post e' dedicato a tutte le persone oneste e libere che vivono o lavorano a Falconara.


domenica 30 agosto 2009

Dal Carlino di oggi

Boss dello spaccio di cocaina
è finito in manette a Marotta

E' stato catturato un pluripregiudicato napoletano di 54 anni ritenuto il capo di una rete di spaccio tra Falconara e Castelferretti. Deve anche scontare una condanna a tre anni. A Roma presa anche la compagna

Cocaina (foto Ap/Lapresse)

Fano, 28 agosto 2009 - Un pluripregiudicato napoletano di 54 anni, V.G., ritenuto il capo di una fitta rete di spaccio di cocaina nella zona di Falconara e Castelferretti è stato catturato nella notte a Marotta di Fano.
Nei suoi confronti è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Ancona. Inoltre deve anche scontare una condanna a tre anni, da passare in una casa di cura.

A Roma, poi, nella zona di Spinaceto, gli investigatori hanno arrestato S.S., siciliana di 23 anni, legata da tempo al ‘capo’. I fatti contestati riguardano numerose cessioni di cocaina e gli indagati sono 18. Secondo quanto si spiega in una nota la zona di Falconara era stata da tempo scelta da tutto il gruppo familiare allargato per impiantare più attività di malaffare, in principal modo lo smercio di cocaina in notevoli quantità.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, V.G. non svolgeva alcuna attività lavorativa, ed era solito ricevere nella sua abitazione la visita di numerosi spacciatori ed utilizzava la zona verde circostante per occultare la cocaina destinata alla vendita.

Nel febbraio 2008 è stata arrestata anche la sorella di V.G. Il 18 marzo 2008, nei pressi del varco autostradale Ancona Nord, è stato preso l’albanese B.E., convivente di V.G., compagno della figliastra S.S., trovato in possesso di 400 grammi di cocaina, occultati dietro il pannello di rivestimento dell’auto su cui viaggiava. L’uomo era di ritorno dalla zona di Anzio (RM), ove si era recato per 'approvvigionarsi'.

Dal corriere adriatico di oggi

Tutti in cerca di un vecchio albo


Stand affollati, esperti e collezionisti di “strisce” in cerca del numero mancante

Falconara Finisce oggi a mezzanotte la breve ma intesa sezione “mercato” della mostra che da 26 anni è diventata un appuntamento fisso ed immancabile per tutti gli appassionati di fumetti, striscie, strip, comics. Fin da venerdì pomeriggio gli stand allestiti sotto il tendone di piazza Mazzini sono stati affollati da semplici curiosi, ma anche e soprattutto da esperti e collezionisti, alla ricerca delle rarità o di quel numero di un vecchio albo, l’unico che manca per rendere una raccolta davvero preziosa ed unica. Soddisfatti, come sempre, i numerosi espositori che vengono da ogni parte d’Italia per quello che è uno degli eventi più importanti e conosciuti del settore. A fianco del mercato la collaudata coppia Franco Spiritelli e Fabio Manini (consulenti ed organizzatori per conto dell’amministrazione comunale) della mostra-mercato ha proposto una mostra tematica ha proposto una esposizione a tema sui “cattivi” del fumetto. Oltre ad un vasto ed interessante excursus storico su Zagor, invincibile eroe di casa Bonelli, e sui suoi antagonisti (“Zagor e i suoi cattivi” – sala Mercato in via Bixio) e ad una personale di Massimo Bonfatti, uno dei principali autori di Cattivik, dal titolo “I cattivi di Bonfatti” (centro Pergoli in piazza Mazzini) ci sono moltissimi altri indimenticabili cattivi o presunti tali. Dalla disneyana fattucchiera Amelia, quella che ammalia, a Gargamella il perfido mago che non pochi problemi e pensieri crea ai teneri Puffi, senza dimenticare ovviamente la Banda Bassotti. Secondo una formula ampiamente collaudata la tre giorni del fumetto offre al pubblico decine di tavole originali che si ritrovano in parte anche nel ricco catalogo. Chiuso stasera il tendone del mercato le mostre resteranno comunque aperte (tutti i giorni dalle 16 alle 20) fino al 6 settembre. Ieri pomeriggio la mostra-mercato ha ricevuto la visita di quattro importanti ospiti: Massimo Bonfatti, uno dei principali autori di Cattivik e “padre” dell’inedita e divertentissima copertina-capolavoro del catalogo dell'edizione 2009, Stefano Casini uno dei disegnatori principali di Nathan Never presente nella sezione “i cattivi del futuro”, Pino Rinaldi del quale è appena uscito un volume monografico nella collana “I grandi dell’avventura” e che, oltre a collaborare con la Bonelli e le più famose case nazionali ed europee, è stato il primo italiano a pubblicare una storia con la Marvel Comics e infine, Marco Bianchini, disegnatore di Tex e direttore della Scuola Internazionale di Comics di Jesi.

MARINA MINELLI,

sabato 29 agosto 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Il Comune ha già chiesto a ditte locali specializzate i preventivi di spesa per le opere di piantumazione


La fontana piena di rifiuti diventerà un’aiuola fiorita

Falconara La fontana asciutta e piena di rifiuti di piazza Mazzini diventerà un’aiuola fiorita. “Nel giugno scorso – spiega l’assessore ai lavori pubblici Matteo Astolfi – abbiamo dato mandato al servizio compentente di richiedere a ditte locali specializzate dei preventivi di spesa per l’esecuzione delle opere di piantumazione. I lavori, che verranno avviati appena saranno reperite le risorse necessarie, consistono nella formazione del drenaggio della vasca, nella fornitura e posa in opera di terriccio e pietra tartarica di pezzatura media per giardini rocciosi per il riempimento della vasca e nella piantumazione di arbusti, piante e fiori”. Una serie di fioriere saranno collocate sopra lo scivolo, per evitare pericoli per i bambini, e sarà realizzato un impianto di irrigazione a goccia sia per la nuova aiuola che per le fioriere. Per quanto riguarda invece i lavori di muratura, l’assessore precisa che “saranno eseguiti con l’ausilio delle maestranze comunali”. La questione era già stata affrontata dal sindaco Brandoni anche nella risposta ad una lettera inviatagli da una cittadina, la quale nei primi giorni di agosto chiedeva il “recupero” della fontana di piazza Mazzini.

“Mi rammarica moltissimo – aveva spiegato il Sindaco nella sua risposta - doverle comunicare che purtroppo non è possibile recuperare la fontana in piazza Mazzini per tutta una serie di precise circostanze. Innazitutto le tubazioni e gli scarichi della vasca andrebbero completamente sostituiti perché oltre alla loro vetustà abbiamo dovuto riscontrare il fatto che non risultano più funzionali all’uso originario. Per non parlare poi dei problemi di sicurezza che si vengono a creare, soprattutto nei confronti dei bambini, con la presenza in piazza di una vasca vuota di quelle dimensioni priva di ogni prospetto esterno. Pertanto con delibera di Giunta, l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno modificare la destinazione in modo da farne una fioriera”. Da diversi anni la fontana di piazza Mazzini si è trasformata in un vero e proprio ricettacolo di rifiuti, spazzatura, foglie secchie, bottiglie vuote e molto altro. Una ex fontana che è diventata quasi il simbolo dell’insuccesso del rifacimento di piazza Mazzini, voluto dall’amministrazione Guidobaldi ed effettuato, con non poca spesa, alla fine degli anni ’90. All’epoca la piazzetta, divisa in due sezioni ben distinte, con aiuole geometriche, siepi di pitosforo e panchine di cemento stile anni ’20-’30, è stata, completamente rivisitata in un gusto più moderno che però sulla città non ha fatto presa. La fontana sul lato nord con uno scivolo ed una grande vasca è stata da subito poco apprezzata e il risultato è quello che si vede oggi.

MARINA MINELLI,
Dal Corriere Adriatico

Boss in semilibertà trafficava coca


Arrestato Giulio Vanacore, legato alla camorra e latitante. In cella anche la “figliastra”, 18 indagati

Falconara Il camorrista in esilio gestiva un traffico di cocaina anche quand’era in stato di semilibertà. Riceveva gli spacciatori fuori dalla casa di Castelferretti in cui abitava in affitto, nascondeva la droga da smerciare in un piccolo parco al confine con la superstrada, tesseva al cellulare le trame di un business alimentato dalla “neve” che arriva dal litorale laziale al ritmo anche di mezzo chilo a settimana, portata da altri del clan familiare in trasferta ad Anzio e Nettuno. Ma per lunghi mesi, tra febbraio e maggio del 2008, Giulio Vanacore - pregiudicato napoletano di 54 anni, con trascorsi nella Nuova camorra organizzata dìi Raffaele Cutolo - ha vissuto senza saperlo come in un reality show. E’ stato filmato dalle telecamere piazzate dalla Squadra mobile per riprendere i quattro lati del suo appartamento in via Allende, spiato senza sosta dalle intercettazioni telefoniche. Lo si vedeva e sentiva trafficare con la cocaina mentre beneficiava della semilibertà, poi revocata di corsa dal tribunale di sorveglianza a fine maggio dell’anno scorso. L’altra notte i poliziotti guidati dal dottor Luigi Di Clemente, dopo aver seguito le tracce delle sue telefonate, l’hanno arrestato in un un “covo” a Marotta di Fano, usato da Vanacore dopo essersi reso latitante tre mesi fa. Tornato libero, se l’era svignata. Era ospite di una nipote in una casa al mare, affittata in nero, mescolato tra i tanti villeggianti che ancora affollano il litorale fanese.

I filmati della Mobile

Gli uomini della Mobile gli hanno notificato l’ordinanza d’arresto firmata dal gip Alberto Pallucchini su richiesta del pm Rosario Lioniello, che accusa di traffico di stupefacenti Vanacore, Stefania Sgrò (23 anni, figlia dell’attuale convivente di Vanacore) arrestata a Roma nella zona di Spinaceto, il compagno di quest’ultima, Ekrem Budeki, kosovaro, già arrestato il 18 marzo dell’anno scorso, quando la Mobile lo fermò all’uscita di Ancona nord con 400 grammi di cocaina nascosti nell’auto. Il giovane tornava da Anzio, provincia di Roma, dove era andato a rifornirsi di droga. Con lui c’era anche la Sgrò, che scampò all’arresto solo perché in avanzato stato di gravidanza. Nell’ordinanza del gip sono ricapitolati 18 episodi di spaccio e figurano anche i nomi di altri 18 volti più o meno noti dello spaccio locale, indagati perché si rifornivano nell’abitazione di Vanacore. Quantitativi di droga che secondo gli inquirenti eccedevano sempre l’uso personale, per cui chi è stato filmato mentre faceva shopping di cocaina ora è in una posizione molto delicata. Giulio Vanacore, disoccupato, riceveva in casa i clienti, nascondeva le dosi in un’area verde davanti all’abitazione. Il primo involucro, con 38 grammi di stupefacente, era stato sequestrato dalla polizia il 22 gennaio dell’anno scorso, senza che Vanacore se ne accorgesse. Il 15 febbraio dello stesso anno la sorella, Teresa Vanacore, moglie di era stata bloccata con 220 grammi di cocaina all’uscita dalla sua abitazione in piazza Mazzini a Chiaravalle.
LORENZO SCONOCCHINI,

venerdì 28 agosto 2009





Da Il Giornale.it

Boffo, il supercensore condannato per molestie

Articolo 660 del Codice penale, molestia alle persone. Condanna originata da più comportamenti posti in essere dal dottor Dino Boffo dall’ottobre del 2001 al gennaio 2002, mese quest’ultimo nel quale, a seguito di intercettazioni telefoniche disposte dall’autorità giudiziaria, si è constatato il reato». Comincia così la nota informativa che accompagna e spiega il rinvio a giudizio del grande moralizzatore, alias il direttore del quotidiano Avvenire, disposto dal Gip del Tribunale di Terni il 9 agosto del 2004.

Copia di questi documenti da ieri è al sicuro in uno dei nostri cassetti e per questo motivo, visto che le prove in nostro possesso sono chiare, solide e inequivocabili, abbiamo deciso di divulgare la notizia. A onor del vero, questa storia della non proprio specchiata moralità del direttore del quotidiano cattolico, circolava, o meglio era circolata a suo tempo, per le redazioni dei giornali. Dove si chiacchiera, anche troppo, per tirar tardi la sera. C’è chi aveva orecchiato, chi aveva intuito, chi credeva di sapere.

Ma le chiacchiere non bastano a crocefiggere una persona. O meglio bastano, sono bastate, solo nel caso di due persone: Gesù Cristo per certi suoi miracoli e, più recentemente, Silvio Berlusconi per certi suoi giri di valzer con signore per la verità molto disponibili.
Ma torniamo alle tentazioni, in cui è ripetutamente caduto Dino Boffo e atteniamoci rigorosamente ai fatti, così come riportati nell’informativa: «...Il Boffo - si legge - è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela...».

Nell’informativa, si legge ancora che della vicenda, o meglio del reato che ha commesso e delle debolezze ricorrenti di cui soffre e ha sofferto il direttore Boffo, «sono indubbiamente a conoscenza il cardinale Camillo Ruini, il cardinale Dionigi Tettamanzi e monsignor Giuseppe Betori».

I primi due non hanno bisogno di presentazione, l’ultimo, per la cronaca, è l’arcivescovo di Firenze. Si dice che le voci corrono. Ma, alla fine, su qualche scrivania si fermano.

Patteggia il viado violento


Dal Corriere di oggi

Ancona Il tribunale ha convalidato ieri l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni di M. F. R., 28 anni, il viado brasiliano che nella notte tra martedì e mercoledì aveva preso a calci e pugni i poliziotti che l’avevano fermato a Palombina dopo il danneggiamento del vetro di un’auto. Davanti al giudice Carlo Cimini il brasiliano, difeso dall’avvocato Antonella Caporalini, ha patteggiato una pena (sospesa) di cinque mesi e dieci giorni di relcusione. Ha detto di aver colpito l’auto di un automobilista per scherzo, e ha negato di avere colpito i poliziotti. Alle quattro di notte il viado si era piazzato al centro della strada per chiedere uno “strappo”: dopo aver incassato un “no” da un giovane il travestito si è sfogato colpendo con violenza la parte anteriore della Bmw. Dopo una segnalazione telefonica, era arrivata sul porto una volante, ma il brasiliano aveva reagito malamente.



Rotatorie sistemate da sponsor



Falconara Cercasi sponsor per la sistemazione a verde e la manutenzione delle rotatorie. Vista la situazione finanziaria particolarmente critica, l’amministrazione comunale ha deciso di affidare a privati la gestione del verde all’interno delle numerose rotatorie cittadine e degli spartitraffico. Allo sponsor il Comune chiede di realizzare, a propria cura e spese, la sistemazione a verde, secondo le indicazioni contenute nelle specifiche tecniche e progettuali riportate in un capitolato speciale tecnico annesso al bando e la manutenzione del verde di arredo per un minimo di cinque anni. E’ possibile visionare le schede tecniche e le planimetrie di ogni area messa a bando presso gli uffici comunali previo appuntamento telefonico (071 9177216 Farina – 071 9177215 Giuliani) nei giorni di apertura al pubblico oppure nel sito internet del Comune. Le richieste dovranno essere presentate entro il 15 settembre.



Addio don Valerio, prete naif

Baciò Jessica Rizzo, fu assolto per una messa in memoria del duce



Falconara Se ne è andato a 78 anni don Valerio Pieralisi, per decenni parroco dei quartieri di Villanova e Fiumesino. Il sacerdote, da molto tempo malato, era ricoverato presso una casa di risposo di Senigallia, ma le esequie saranno celebrate stamattina alle 10 e 30 nella chiesa di Sant’Antonio da Padova. Stimato ed apprezzato da molti dei suoi parrocchiani, ma anche contestato e criticato per gli atteggiamenti “troppo moderni”, don Valerio che per anni ha insegnato religione agli studenti della scuola media Caio Giulio Cesare, era un parroco un po’ sopra le righe, spesso fuori dalle regole e anche abbastanza dissidente. Grande tifoso della Juventus non mancava mai di esporre, in caso di vittoria, la bandiera della squadra del cuore dal terrazzino della sua casa di Villanova, dove viveva a pochi passi dalla chiesetta ricavata in un locale messo a disposizione dalla famiglia Filipponi perché il quartiere non aveva e non ha una chiesa vera e propria. A Fiumesino, nella vecchia e bella chiesa di San Lorenzo Martire, invece, don Valerio ha celebrato tanti matrimoni e tanti battesimi perché chi voleva un sacerdote schietto e diretto sapeva dove andare a cercare. “Nell’ultimo saluto a don Valerio – dice Franco Budini, presidente del comitato dei cittadini di Fiumesino – non possiamo fare a meno di ricordare la sua grande umanità, la generosità, la vitalità, il buonumore, la gioia di vivere e la forza di andare sempre avanti; peculiarità che hanno contraddistinto la sua attività pastorale nella parrocchia di San Lorenzo Martire a Fiumesino e non solo. Di lui si può senz’altro dire che era un prete che sapeva stare in mezzo alla gente! Tutto il resto non conta”. Il resto sarebbero i problemi con la giustizia per aver celebrato il 28 aprile 2000 una Messa nel 55mo anniversario della morte di Benito Mussolini e un molto fotografato incontro con la pornostar Jessica Rizzo. “Per me un morto è sempre un morto e se mi chiedono di dirgli una messa io non gliela nego certo...”. Così si era difeso così don Valerio Pieralisi, e che il suo sacerdozio non aveva sconfinato nell’illecito pena glielo riconobbe anche il giudice preliminare Francesca Grassi, che lo prosciolse “perchè il fatto non sussiste” insieme a sei esponenti o simpatizzanti locali di Forza Nuova, tutti accusati di aver violato le norme della legge Scelba del ’52 che vietano ogni tentativo di ricostituzione del partito fascista. Più complicata la vicenda a “luci rosse” che gli era costata qualche mese di “ritiro spirituale” obbligatorio. Nel febbraio 1996 don Valerio, invitato alla inaugurazione di un negozio, si era trovato di fronte la procace pornostar marchigiana e non era stato avaro di complimenti, seguiti da un bacio. Lo scandalo era divampato immediatamente, ma ai parrocchiani don Valerio aveva fatto notare che “anche Jessica è una creatura di Dio”. Una giustificazione che però non aveva placato gli animi dei fedeli scandalizzati da questo prete che aveva osato ammettere che la Rizzo era la sua attrice preferita. Secondo Franco Festorazzi al’epoca arcivescovo di Ancona don Valerio “si è lasciato trascinare dall’imprudenza assumendo atteggiamenti inopportuni maturati peraltro in una situazione creatosi non per sua eccessiva vololontà”.

giovedì 27 agosto 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Notte animata a Palombina Brasiliano chiede un passaggio poi danneggia a pugni un’autovettura


Aggredisce due poliziotti: viado in manette


Ancona Aggredisce un automobilista che non gli aveva dato un passaggio e, con un pugno, gli spacca il parabrezza. Notte agitata a Palombina: l’altra notte, attorno alle 4, una Volante della Questura è dovuta intervenire nella località balneare perché un viado aveva danneggiato il parabrezza di un'autovettura che transitava da quelle parti condotta da un anconetano di 27 anni. Un brasiliano M.F.R. di 28 anni, si era posto con insistenza al centro della strada per chiedere uno “strappo”: dopo aver incassato un “no” dal giovane il travestito si è sfogato colpendo con violenza la parte anteriore della Bmw. Il seguito a una segnalazione telefonica, è arrivata sul porto una volante. Gli agenti hanno inizialmente provveduto ad identificare le parti, poi hanno appreso che il viado si trovava in mezzo alla carreggiata quando, in maniera plateale, ha cercato di fermare il primo che passava da quelle parti. Durante i rituali controlli il brasiliano ha continuato a mostrarsi agitato: lo stesso è risultato poi sprovvisto di documenti d'identità. Per questo è stato condotto in questura e si è poi appreso che era domiciliato nel capoluogo dorico. Nel corso degli accertamenti, l’extracomunitario ha improvvisamente colpito con calci e pugni gli agenti ferendone lievemente uno e costringendolo alle cure del pronto soccorso (cinque i giorni di prognosi riconosciuti per le contusioni riportate). Dopo ciò è scattato l’arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per danneggiamento aggravato e oltraggio a pubblico ufficiale (l’ultimo reato è stato reintrodotto di recente). Il 28enne è stato poi condotto al carcere di Montacuto in attesa della convalida dell'arresto e del processo.

Dal Corriere Adriatico di oggi

Centro commerciale all’ex Fanesi

Astolfi ha un’idea: “Avvieremo il project financing. Bisogna trovare i parcheggi”

Falconara L’autunno potrebbe portare delle grosse novità per una delle grandi incompiute falconaresi, l’ex garage Fanesi. “Ci stiamo lavorando e ci sono parecchie idee” assicura l’assessore al patrimonio Matteo Astolfi che racconta, evitando di fare nomi e senza lasciarsi sfuggire ulteriori dettagli, anche della visita di un importante imprenditore il quale potrebbe essere interessato alla struttura da destinare a “servizi ricreativi e del tempo libero”.

Dalla chiacchierata l’idea

“E’ stata solo ed una chiacchierata – spiega Astolfi – hanno visionato la struttura e poi non ci sono più fatti sentire, ma ormai abbiamo deciso che se entro poche settimane non si faranno avanti altri interlocutori, avvieremo un project financing per la realizzazione di un centro commerciale”. Esattamente un anno fa l’assessore Astolfi aveva ancora molti dubbi (ed una sola certezza, l’ipotesi del teatro era tramontata) sull’ex Fanesi, il cui costo rischiava di essere davvero troppo elevato per il mercato corrente. Nel giugno del 2008, cioè poche settimane dopo il suo insediamento, Astolfi aveva comunque fatto sapere che la giunta avrebbe approvato una variante al progetto in modo da poter completare, in accordo con il progettista, l’architetto Dezzi Bardeschi, i quattro-quinti del primo stralcio. E’ stata così effettuata una ‘tamponatura laterale’ dell’edificio con la contemporanea sistemazione del balcone di proprietà della famiglia Fanesi che vive nell’edificio laterale, lesionato nel corso dei lavori. L’amministrazione aveva deciso di lasciare aperte varie strade e per questo aveva scelto di non fare il tetto, “per valutare con calma e scegliere l’utilizzo migliore.

Il cantiere è stato chiuso

Grazie a questo intervento il cantiere è stato chiuso e i lavori in corso dell’ex garage sigillati dietro ad un portone di legno. Nel caso andasse in porto l’idea di un centro commerciale resta il problema dei parcheggi la cui carenza, specie nel centro cittadino, si fa sentire in modo sempre più pressante. “E’ un altro dei nodi cruciali da cui dovremo ripartire con la ripresa dell’attività amministrativa – afferma Astolfi – sono state già individuate quattro zone, con le possibili soluzioni. Per Palombina Vecchia c’è l’ipotesi del Cral, nell’area centro-sud si riparla del parco Kennedy, ma non certo dello spazio verde che non deve essere deturpato, quanto dell’area dove adesso c’è il campetto. Infine ci sono piazza Mazzini e via Roma dove contiamo di recuperare l’ex Super Garage”. Per la piazza principale di Falconara i contatti c’erano già stati e un investitore straniero pare sia disponibile a realizzare dei parcheggi interrati. “Stiamo facendo dei conti – dice Astolfi – per capire bene quali sono le esigenze vere della città, perché d’estate c’è una grande richiesta per via del mare, ma poi d’inverno che ci facciamo con tutti questi spazi?”.

Il capitolo alienazioni

Ex Fanesi a parte, l’assessore Astolfi in questi giorni sta lavorando anche sulla questione delle alienazioni, necessarie al mantenimento degli equilibri economici del Comune. “Riproporremo i locali di via Corridoni e di via IV Novembre, ma parcellizzati perché così come l’impegno è alto – chiarisce l’assessore – in questi mesi ci sono state diverse richieste di informazioni, ma sono finite tutte nel nulla e anche l’agenzia che li aveva presi in carico non è riuscita a venderli”. Si sta valutando di alienare pure alcune proprietà della ex società Gpc a cui era stata affidata la gestione del patrimonio del Comune e tre grandi capannoni in via del Marconi per i quali sarà necessaria una “valorizzazione”.
MARINA MINELLI,
Maroni: «Sbarchi diminuiti del 92 %

Il ministro dell'interno: «Voglio arrivare al 100 per cento.
L'accordo con la Libia funziona»


Corriere della sera

CORTINA D'AMPEZZO- Roberto Maroni scende in campo sull'immigrazione. E da Cortina d'Ampezzo, difende le scelte del governo. Dal 5 maggio scorso, quando c'è stato un primo respingimento di immigrati, sono arrivati in Italia 1345 clandestini. «L'anno scorso nello stesso periodo ne erano arrivati 14.220. Una diminuzione del 92%», ha spiegato il ministro. Di questi «14mila erano arrivati dalla Libia. Dalla Libia quest'anno ne sono arrivati circa 1300. Ciò significa che l'accordo con la Libia va benissimo, funziona, e i risultati si vedono. Credo che qualunque persona onesta debba riconoscere che l'accordo funziona».
LE POLITICHE- E sottolinea che «respingimento vuol dire riportare i clandestini da dove sono partiti. Rimpatrio vuol dire mandarli nei Paesi d'origine con tutta la burocrazia che ne consegue. A spese nostre». Per Maroni «occorre però che l'Unione Europea si dia una svegliata e faccia ciò che fino a ora non ha fatto. Frattini è un ottimo ministro. Bene ha fatto a farsi sentire. Assieme facciamo un lavoro in team quando andiamo nei Paesi per sottoscrivere accordi sull'immigrazione. L'Ue deve fare regole comuni per evitare che i Paesi si facciano la guerra su chi ne respinge di più. E inoltre va applicato il principio di solidarietà tra i Paesi». E queste politiche funzionano perché chi organizza i viaggi della speranza verso l’Italia studia gli accordi tra i Paesi di origine e quelli di arrivo per capire in quale destinazione gli immigrati hanno più opportunità di farcela.
LE CRITICHE- Maroni spiega di aver querelato il settimanale cattolico Famiglia Cristiana, dopo essere stato «paragonato a Hitler». E poi ha aggiunto: «Ho un ottimo rapporto con il cardinal Bertone, con il cardinal Bagnasco, la segreteria di Stato, con cui ho rapporti frequenti. Pochi lo sanno, ma il ministero dell’Interno controlla anche il Fec, il fondo edifici per il culto, che gestisce oltre mille chiese e basiliche». Insomma col Vaticano «i rapporti sono ottimi. Ogni tanto c’è qualche voce, come Famiglia Cristiana, che mi critica e mi insulta. Ho già presentato diverse querele perché a me va bene tutto, ma non sentirmi dire che ho reintrodotto le leggi razziali ed essere paragonato a Hitler. Nell’ultimo numero, mi ha un po’ riabilitato. Sono passato da Hitler a Don Rodrigo, ho già fatto un passo avanti», ha concluso Maroni.

mercoledì 26 agosto 2009

Dieci (o quasi) domande a Fini




Avrei voluto intitolare questo pezzo “dieci domande a Gianfranco Fini”. Non so perché, mi piaceva, mi sembrava originale. Poi però mi sono accorto che non arrivavo a fare proprio dieci domande, ma solo qualcuna. Allora ho pensato di lasciar decidere il titolo agli amici de L’Occidentale.
Comunque le domande sarebbero: se un leader del centrodestra finisce per riscuotere ovazioni solo tra la gente del centrosinistra, cosa vuol dire? Se un leader del centrodestra viene accolto come il salvatore della patria alla festa del PD, cosa vuol dire? Se quelli del sinodo valdese dicono che prima invitavano Violante e adesso Fini, cosa vuol dire? Se uno fa il Presidente della Camera, deve per forza di cose dar contro alla maggioranza che lo ha eletto? Vero che una posizione istituzionale ha le sue esigenze di imparzialità, però questo equivale necessariamente, programmaticamente, a mettersi di traverso al Governo? Nessuno pretende ormai da Fini che egli dica cose “di destra”, ma perché – se è neutrale – deve dire cose “di sinistra”? E poi, perché mettersi a ripetere le banalità del politically correct, tipo “i nostri emigrati di un tempo sono come gli immigrati di oggi”? Come se i poveri minatori italiani morti a Marcinelle fossero paragonabili a certi tangheri che vengono da noi a sfruttare la prostituzione minorile.
Insomma, io non ho capito bene: se Fini aspira a prendere la successione di Berlusconi, perché non fa chiaramente politica dentro al pdl? Proprio lui che ha traghettato un partito dal ghetto al Governo dovrebbe sapere che in politica ci si muove “armi e bagagli” e con una certa lentezza, perché si tratta di portarsi dietro la propria gente, che è lenta a capire le evoluzioni della politica e restia a seguirle. Invece tutti questi strappi… Dice che dietro c’è una precisa strategia: puntare al Quirinale.
Ma anche qui non capisco e faccio due domande. Se al momento buono (più lontano possibile, per carità, perché io Napolitano me lo terrei stretto stretto) c’è ancora una maggioranza pdl che lui ha fatto in buona parte incazzare, spera davvero che lo voterebbero contenti? E invece, se ci fosse una maggioranza diversa (tipo D’Alema-Casini, con un trionfante sistema elettorale alla tedesca), perché dovrebbero mandare al Colle quello che resta pur sempre un avversario storico?
Insomma, proprio non capisco. Qualcuno può illuminarmi?


l'occidentale

25 Agosto 1999 Noi non dimentichiamo


in memoria di Mario Gandolfi ed Ettore Giulian














Con gli occhi e le mani al cielo vi mandiamo un grande bacio.
I colleghi

martedì 25 agosto 2009

da L'Occidentale

L'Europa delle zucchine e dell'immigrazione

Siamo scivolati su una buccia di banana. Eppure lo sapevamo che sull’importazione del frutto esotico nella Comunità Europea non dovevamo fare passi falsi. Invece abbiamo violato le norme sulle procedure doganali nel periodo ’98-2003 e adesso l’Europa ci chiede 6,72 milioni di euro da corrispondere al bilancio comunitario cui si aggiungono ulteriori interessi di mora. Si risolvesse tutto lì, saremmo a posto, ma i procedimenti d’infrazione verso l’Italia sono ben 161, la maggior parte dei quali riguardano ambiente (36), fisco e dogana (28) e sanità (18).

Non ci siamo occupati a dovere della carpa e del tonno rosso? Male! Non ci siamo allineati alle indicazioni europee sulla commercializzazione dei tuberi di patata? Malissimo! Abbiamo fatto di testa nostra sulla passata di pomodoro? E ora paghiamo! Quanto? 1,5 miliardi di euro in totale. Tanto potremo essere obbligati a sborsare qualora la corte di Giustizia Europea accerterà che i rilievi della Commissione sui più disparati motivi sono fondati. E secondo il Sole24Ore, la previsione è perfino ottimistica perché le quantificazioni effettuate dal Ministero dell’Economia (relative al semestre giugno-dicembre 2008) si riferiscono solo a una parte dei procedimenti.

Nonostante dietro un procedimento d’infrazione archiviato ce ne sia sempre uno pronto per essere avviato (alcuni ineccepibili), non ne facciamo una questione personale o esclusivamente economica. Ci limitiamo a rilevare che se gli italiani non sono affezionati all’idea di Europa - e all’ultima tornata elettorale lo hanno dimostrato disertando le urne - c’è più d’una ragione, che va ben aldilà dei contenziosi aperti. Quella principale è la seguente: sui grandi temi l’Europa fa orecchie da mercante o farfuglia qualcosa che solitamente risulta incomprensibile. L’attitudine a disquisire su ogni minima piccolezza è evidente, ma quando qualcuno le chiede aiuto come nel caso dell’immigrazione, all'indirizzo del richiedente non arriva alcuna risposta.

Poi, per carità, le zucchine e i pomodori sono importanti perché fanno parte della dieta Mediterranea, le aragoste rosse sono considerate le regine della tavola e per questo vanno tutelate e probabilmente non sarebbe giusto dare pari dignità a ogni tipo di formaggio. Ma sei anni fa, quando il fenomeno migratorio era già un’emergenza, avremo barattato volentieri la tutela del gorgonzola con una politica comune sui flussi migratori.
Dal Corriere Adriatici di oggi

Sconti e idee, l’estate rimonta

Gli operatori soddisfatti nonostante carenza di parcheggi e aumento di vandalismi

Falconara Iniziata decisamente male l’estate 2009, con un giugno piovosissimo, si è ripresa strada facendo e gli operatori balneari contano, a patto che il tempo regga, di andare avanti almeno fino alla prima settimana di settembre. Lungo l’arenile, specie nel week-end gli stabilimenti sono ancora affollati e gli operatori sono quasi tutti decisamente soddisfatti dei risultati conseguiti, grazie anche ad alcune iniziative del Comune come i tradizionali fuochi di artificio di Ferragosto e l’Air show delle Frecce Tricolore che il 2 agosto hanno portato migliaia di spettatori. “La spiaggia di Falconara – dice la presidente del consorzio Falcomar Adriana Brandoni – sta ‘tirando’ parecchio, è stata scoperta da chi abita nell’entroterra e c’è stato un bell’incremento in quel senso”. Ripetendo un esperimento di due anni fa, Comune e consorzio Falcomar hanno proposto degli sconti ai residenti nei comuni della Vallesina dietro la presentazione del biglietto di un mezzo pubblico, così da incentivare il turismo anche giornaliero, cercando di superare uno dei problemi più annosi, la mancanza di parcheggi. Infatti, nonostante l’apertura quotidiana del parco Kennedy e dell’area delle scuole di Palombina Vecchia, le difficoltà a trovare uno spazio per la sosta si sono fatte sentire, specie nei fine settimane e nei giorni di grande affollamento.

L’assessore alla viabilità Loriano Petri ha parlato di almeno 60 nuovi posti auto “scovati” e messi a disposizione dei bagnanti, ma in certi giorni si sono rivelati decisamente insufficienti. Al successo della stagione 2009 ha contribuito anche la qualità dell’acqua, infatti forse grazie alle mareggiate non si sono viste né alghe, né mucillaggini. Un fenomeno confermato anche dal Cam che in queste settimane ha raccolto circa 100 mila tonnellate di residui portati dal mare, contro i 400 mila dell’anno scorso. Altro aspetto positivo la presenza inattesa e molto gradita, abbastanza costante e non più sporadica, di alcuni turisti stranieri provenienti soprattutto da Germania, Francia, Olanda e Belgio ed arrivati molto probabilmente con i voli low cost che la Ryanair opera sull’aeroporto Raffaello Sanzio” e si sono fermati nelle strutture alberghiere della zona. Fra le criticità segnalate dalla Bandoni ci sono invece gli atti vandalici, sempre più frequenti e diffusi sull’arenile e legati non tanto al consumo di alcol ma “alla maleducazione delle persone ed alla voglia di devastare senza alcun motivo e il fenomeno, purtroppo, è in preoccupante ascesa”.

MARINA MINELLI,

lunedì 24 agosto 2009

“Entro l’anno nuova stabilità”
Per il 2009 l’obiettivo di Brandoni è finanziare il disavanzo degli anni passati e ripartire


Dal corriere di oggi

Falconara Il sindaco è in vacanza, ma nei giorni scorsi, attraverso le pagine del giornalino realizzato dal Comune, ha voluto fare il punto della situazione, ad un anno e poco più dal suo insediamento al Castello. “Potrebbe essere superfluo continuare a parlare del passato e delle giunte che ci hanno preceduto - osserva Brandoni -, ma non va dimenticato che, se un’amministrazione va giudicata per quello che riesce a fare, occorre tenere nella debita considerazione il contesto in cui si è trovata ad operare”.Nessun alibi“Non è comunque mia intenzione trincerarmi dietro facili alibi - aggiunge il primo cittadino -, seppur assolutamente realistici, legati alla drammatica situazione economico-finanziaria che abbiamo ereditato e contro cui lottiamo alacremente ogni giorno, nel tentativo di risollevare un Comune ormai alle soglie del dissesto finanziario”.Fermamente intenzionato a voler risolvere i problemi, Goffredo Brandoni, vuole comunque “guardare al futuro con positività, metodo e assoluto rispetto delle norme”. “La giunta che presiedo – assicura – ha inteso con fermezza orientare l’attività di tutto il Comune in termini di efficienza, efficacia ed economicità; lavora quotidianamente, con serietà ed impegno, nel tentativo di dare soluzione ai numerosissimi problemi”. L’obiettivo primario della giunta è quello di “finanziare entro il 2009 tutto il disavanzo di amministrazione registrato negli anni precedenti e, soprattutto, garantire una gestione finanziaria stabilmente riequilibrata”.L’indebitamento“Il pesante indebitamento (tre volte superiore alla media nazionale) e le rigidità incontrate nella spesa ordinaria – fa notare Brandoni – potrebbero vanificare il raggiungimento di questo obiettivo e, quindi, si sta lavorando nella direzione di finanziare la spesa corrente con entrate stabili e non più di carattere straordinario. Il primo bilancio di previsione che questa amministrazione si è trovata ad affrontare, infatti, ha richiesto uno sforzo enorme, profuso nella direzione di assicurare il mantenimento dei servizi sino ad oggi erogati e di alleggerire la pressione fiscale sui cittadini”.Per il primo cittadino, “il raggiungimento del pareggio del bilancio 2009 è stata una grande soddisfazione”. “L’azione di risanamento è comunque continua ed inesorabile e siamo certi che alla fine di questa legislatura potremo aver restituito alla città quell’orgoglio e quella dignità che certamente merita”. I contenziosiAlla grave situazione economica si aggiunge una mole di contenziosi, che comportano oneri più che rilevanti, ereditati dalle passate amministrazioni e correlati, rileva il sindaco Goffredo Brandoni facendo il punto della situazione, “ad una gestione scellerata e dissennata della cosa pubblica”; contenziosi che però “si stanno risolvendo attraverso lunghe e faticose trattative”. “In qualità di sindaco - chiarisce Brandoni - ritengo sia mio preciso dovere non solo quello di ricoprire una carica o ‘sedere sulla poltrona di primo cittadino’, ma essere il più possibile vicino ad ogni falconarese, condividendone i bisogni reali e cercando di comprendere le esigenze e le necessità di ciascuno”.

domenica 23 agosto 2009

Dal Messaggero di oggi

Falsi occhiali Versace
Bengalese denunciato in spiaggia


FALCONARA Nella mattina di ieri i poliziotti della Divisione amministrativa della Questura, diretti dal commissario Ciro De Luca, hanno coordinato un servizio effettuato con altre Forze di Polizia, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Polizia Municipale di Falconara, al fine di contrastare il commercio abusivo sulle spiagge del litorale anconetano. Nel corso dei controlli effettuati sul lungomare di Falconara M.ma è stato denunciato un bengalese di 19 anni per detenzione di materiale contraffatto essendo stato trovato in possesso di numerosi paia di occhiali riportanti i falsi marchi di Versace, Prada, Armani, Dolce e Gabbana.


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Schiuma in mare
Il Comune: fenomeno naturale


FALCONARA - Allarme schiuma in mare a Palombina Vecchia: niente paura, è polvere naturale. L’Ufficio Ambiente del Comune è intervenuto ieri mattina in spiaggia all’altezza del sottopasso di via Goito chiamato dai bagnanti che avevano notato una patina biancastra lunga circa 60 metri. L’effetto ottico non era dei migliori ma la sostanza in acqua non era nociva. Si trattava infatti di polvere di montagna, uno stabilizzante stradale estratto dalle cave, presente in quel tratto di battigia per rinforzare l’arenile. Un rilascio causato da un camion del Cam che ieri mattina si è arenato e per ripartire ha “scavato” con le ruote fino a raggiungere e rilasciare lo strato di polvere.

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Nudi sulla spiaggia, si scambiano effusioni gay

MONTEMARCIANO - Prendevano il sole completamente nudi, scambiandosi effusioni inequivocabilmente omosessuali. Sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico tre anconetani sorpresi in completo relax, come mamma li ha fatti, nel tratto di spiaggia libera alla fine di Marina di Montemarciano, al confine con Falconara. Una zona non troppo frequentata dai bagnanti alla ricerca di spiagge libere in quanto poco comoda (per via dei sassi) e decisamente poco attraente (per via delle sterpaglie sparse lungo il litorale). Lido che per questo viene scelto da chi ama i comportamenti più disinibiti.
Lo “spettacolo” nature si ripeterebbe da diverso tempo dal momento che le prime segnalazioni sono arrivate ai Carabinieri di Senigallia circa una settimana fa. A protestare per le scene bollate come “sconvenienti e oscene” che si svolgevamo sulla spiaggia sono stati alcuni passeggeri a bordo dei treni in transito lungo la ferrovia. Quel tratto di spiaggia infatti è nascosto alla vista di chi percorre la strada statale da una massicciata che corre parallela alla ferrovia. Chi viaggia a bordo dei treni invece vede benissimo. Ne sanno qualcosa alcuni genitori alle prese con i propri figli che, affacciati al finestrino del treno (che in quel tratto procede a velocità notevolmente ridotta) invece del mare e della spiaggia hanno visto tre uomini completamente nudi, due dei quali intenti ad amoreggiare. Partita la segnalazione, i carabinieri della stazione di Marzocca si sono precipitati sul posto sorprendendo venerdì R.S., 49 anni, P.P., 37 anni, e P.F., 67 anni, tutti anconetani, proprio come erano stati visti dai testimoni. I tre sono stati subito identificati e denunciati per atti osceni in luogo pubblico.
G.Manc.















Dal Corriere Adriatico di oggi

ll Comune chiede alla Regione il rispetto degli impegni assunti col piano Quadrilatero


Fiere dell’Adriatico, Falconara non ci sta


Falconara La Regione ha invitato gli enti locali ad aderire, entro il 15 settembre prossimo, alla nuova società “Fiere dell’Adriatico”, ma il Comune di Falconara non ci sta e approvato in consiglio comunale un ordine del giorno nel quale chiede “il rispetto degli impegni presi all’epoca della sottoscrizione del progetto Quadrilatero”.

“Entro la prima settimana di settembre - spiega il presidente del consiglio comunale Marco Giacanella - deve essere convocata una seduta della I commissione che preveda la partecipazione dell’assessore Vittoriano Solazzi, dell’assessore. Lidio Rocchi e dell’assessore provinciale Antonio Gitto”. “E’ ora che la Regione Marche - prosegue Giacanella - si esprima in modo chiaro e univoco sulla necessità che la provincia di Ancona continui ad avere il proprio quartiere fieristico, punto fondamentale per programmare lo sviluppo economico-sociale del nostro territorio”.

D’altronde, ricorda il presidente del consiglio comunale “nell’aderire al Progetto Quadrilatero l’amministrazione Recanatini sottolineava come ancora una volta Falconara è chiamata a svolgere un ruolo di servizio a favore della comunità regionale ed interregionale. E’ altrettanto vero che per la prima volta, nei rapporti istituzionali tra comune e regione, questo ruolo è stato riconosciuto e di conseguenza la Regione (in riunione congiunta dei due esecutivi svoltasi il 24 giugno 2007) si sente impegnata a reperire risorse finanziarie che possano compensare il territorio dei disagi che questo ruolo comporta”.

Inoltre nei confronti di Falconara la Regione aveva assicurato di sentirsi “ impegnata ad assicurare nei prossimi anni risorse che supereranno abbondantemente in quantità i circa 6 milioni di euro (e non 10/11 in quanto la manutenzione e gestione delle strade, verde, parcheggi, per circa 5/6 milioni sono a carico della società per trenta anni) che il Comune di Falconara perderà dovendo devolvere nei prossimi 30 anni alla Società Quadrilatero”.

Fra l’altro, ha evidenziato Giacanella, “nei tavoli di confronto svoltisi tra le Istituzioni interessate è stata evidenziata l’esigenza che la realizzazione del quartiere fieristico all’interno dell’Area Leader di Falconara-Chiaravalle del progetto Quadrilatero, debba essere considerata alla stregua di una ‘infrastruttura’ all’interno della Quadrilatero limitandone, così, drasticamente, i costi di affitto. E se ciò non accadesse, l’utilizzo degli spazi dell’Area Leader sarebbe economicamente insostenibile per la costituenda società”.

M. M.,

sabato 22 agosto 2009



Dal Corrier
e Adriatico di oggi

Molti tedeschi e una colonia fissa di romeni oltre ai pendolari dell’entroterra.
Una criticità? La sicurezza


Ragazze, il pic nic è vintage


Mercandetti: “La crisi c’è stata, ma il tempo ci ha dato un mano”
Falconara Stabilimento “storico” del litorale falconarese, da “le Ragazze” si respira l’aria familiare di sempre, ma si sente anche un po’ di internazionalizzazione. “Abbiamo visto qualche straniero – spiega la titolare Anna Mercandetti – c’è stata una ondata di tedeschi e poi ormai abbiamo gruppi fissi di romeni che risiedono in zona e magari sanno che mio marito viene dal loro paese, così è un po’ come sentirsi a casa”. Una cinquantina di cabine, 85 ombrelloni, molti giochi per i bambini ed ampi spazi per il relax, il tutto a due passi dalla stazione ferroviaria, “Le Ragazze” è molto amato da chi arriva in treno dall’entroterra, Jesi, Fabriano, ma anche dalle cittadine dell’Umbria, perché è proprio a due passi dai binari. “I giornalieri in effetti sono un po’ calati rispetto al passato – osserva Anna che gestisce la struttura dal 1988 – la crisi ha colpito, ma quest’anno è andata bene nei weekend, agosto di ha permesso di recuperare un giugno piovoso ed un luglio così, così. Adesso speriamo che il tempo regga almeno fino alla prima settimana di settembre”. Il caro euro si fa sentire in maniera pesante e anche sulle giornate di mare la gente risparmia più che può, per fortuna “ci sono gli ‘stagionali’ quelli che vengono qui da tutta la vita, qualcuno anche da oltre 30 anni”. Stabilimento un po’ defilato dall’animazione concitata del tratto di spiaggia compreso fra la stazione e la ex piattaforma Bedetti, “Le Ragazze” è prediletto dalle famiglie con bambini e da chi vuole prima di tutto la tranquillità e magari abita proprio qui dietro e preferisce non fare tanta strada per andare al mare. “Si può dire che i clienti sono tutti amici – afferma la titolare – ci conosciamo da anni e la stagione estiva è il momento per stare insieme, abbiamo sempre tanti bambini e ogni anno c’è qualche nuovo arrivo”. Rinnovato nel 2007 per l’adeguamento al piano spiaggia da “Le Ragazze” già da qualche anno erano state introdotte una serie di novità, come quella dell’area pic-nic. Un’idea quella dei tavoli con le panche ombreggiati da grandi parasoli in canna d’Africa dove è possibile pranzare e cenare con l’insalata di riso, le lasagne e i panini fatti a casa, nata per venire incontro alle esigenze dei clienti ed offrire una possibilità in più nei tempi, “durissimi” dell’euro. “Grandi problemi quest’anno non ce ne sono stati – osserva Anna – le Frecce Tricolori sono state una bella iniziativa, molto apprezzata, poi noi abbiamo animato il Ferragosto con una lotteria. Insomma tutto bene tranne sul versante sicurezza, lì veramente si dovrebbe fare qualcosa in più perché qualche difficoltà c’è stata”.
MARINA MINELLI,


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Il lungometraggio continuaAncora poche ripreseper completare l’atteso
sequel dell’anno scorso

I volontari della Croce Gialla in azione

C’è pure un soccorso nel ciak di Giorgia II

Falconara Ci saranno anche i volontari della Croce Gialla nel sequel di “Giorgia” il lungometraggio la cui realizzazione ha vivacizzato, la scorsa estate, un bel tratto del litorale falconarese e che tanto successo ha avuto nelle diverse proiezioni pubbliche e on line. Le riprese della seconda parte di questa “storia impossibile” sono iniziate nel week-end di Ferragosto e dovrebbero concludersi entro pochi giorni. Protagonisti, ancora una volta, la fascinosa ormai ex bagnina e diversi noti personaggi locali che sono ospiti fissi dello stabilimento “Marcello&Walter”. Prodotto, come sempre dalla “Imbroglius Film” che ha ripreso la sua attività nel 2008 dopo 17 anni di silenzio, su Giorgia II, questo il titolo provvisorio, c’è ancora il massimo riserbo per quanto riguarda la trama, ma come sempre un amore infelice e non corrisposto del tutto sarà al centro della vicenda. Uniche due certezze il nome del regista, il falconarese Alberto Sabatini in arte Thomas che ogni giorno si presenta in spiaggia con la sua, ed il coinvolgimento del noto imprenditore Alberto Masciarelli nelle impegnative vesti di produttore, sceneggiatore e protagonista. In “Giorgia” n. 1 Masciarelli era stato l’innamorato respinto, a causa dei chili di troppo, della bella e giovane bagnina, e proprio per questo aveva deciso di sottoporsi ad una drastica e difficile “dieta a zona”. Nel film dell’estate 2009 l’amore fra i due potrebbe rinascere, ma a condizioni forse un po’ onerose. M.M.


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“Il mare limpido Dettaglio basilare”

Falconara “Abbiamo avuto sempre un’acqua incredibile, bella pulita e senza la traccia di alghe”. Questo secondo i clienti de “Le Ragazze” l’aspetto che ha reso indimenticabile l’estate 2009, un mare limpido ad ogni ora del giorno che “invita a fare lunghi bagni per ristorarsi dalla calura e dall’afa”. “Siamo davvero tutti molto soddisfatti – dice Anna Mercandetti – in questi giorni di temperature particolarmente alte temevamo l’arrivo della solita foresta di alghe e invece non sono arrivate, possiamo goderci il nostro mare”.

giovedì 20 agosto 2009

Dal Corriere Adriatico di oggi

Un servizio molto gradito dai clienti: “Magari non hanno tempo, allora vado io in Comune per loro”


Il bagnino che ti fa il permesso sosta


Da Mirco e Ale il regno del relax: “Quest’anno sono giunti inglesi e francesi: mai visti prima”

Falconara “Da Mirko e Ale”, stabilimento della zona Disco con un centinaio di ombrelloni ed un bar specializzato nella ristorazione veloce, la parole d’ordine è tranquillità. Gestito ormai da decenni dalla stessa famiglia, (i due titolari lo hanno ereditato dalla madre, bagnina per 32 anni) da “Mirko&Ale” l’atmosfera è quella ideale per vacanze di assoluto riposo. “E’ una scelta precisa – spiega Alessandro Filippetti – e pur avendo spazio a disposizione, ad esempio il campo da beach volley non l’abbiamo fatto, per privilegiare la tranquillità dei clienti”.

Il bagnino poliglotta

E i clienti infatti tornano regolarmente fedeli e numerosi, ogni stagione, anche da molto lontano. Dall’Italia (Milano, Roma, Umbria, Toscana) ci sono gruppi consolidati da tempo, magari anche con qualche falconarese di “ritorno” (quelli nati qui e poi emigrati per lavoro che però conservano casa e abitudini estive in zona), poi ci sono anche presenze stabili dalla Germania, dalla Francia e dal Belgio. Qualcuno è arrivato per caso ed è rimasto e tornato anche perché Ale parla due lingue straniere.

Un bilancio internazionale

“L'estate 2009 sta andando bene – assicura Alessandro Filippetti – gli stagionali sono una certezza e non mancano; nel week-end poi stanno anche tornando i giornalieri, ne ho visti diversi soprattutto a partire dai primi giorni di agosto e il tempo buono ha favorito le presenze. Sono apparsi anche alcuni inglesi e dei francesi mai visti prima. Si insomma abbiamo lavorato, non ci possiamo certo lamentare”. Soddisfatto il bagnino, ma anche i clienti che confermano gentilezza, disponibilità e quella “pace assoluta ormai abbastanza rara” e mettono l’accento sulla “bellezza di questa spiaggia a misura di bambino e di famiglie”.

“Si sta benissimo” commentano gli habitué i quali parlano anche della comodità e del fatto che “da casa si arriva in due minuti e il parcheggio quaggiù si trova sempre”. Fra l’altro da quest’anno Ale ai suoi clienti, oltre ad insalate freschissime e gustosi panini offre anche un altro servizio molto interessante legato proprio alla sosta. “Mi occupo personalmente degli abbonamenti trimestrali, mensili o settimanali estivi – spiega – cioè raccolgo la documentazione, le quote, i moduli compilati con i dati ed il numero della targa e poi vado a fare i versamenti alle Poste e all’ufficio apposito della Polizia Municipale per il tagliando. Per i clienti che magari vengono da fuori è una perdita di tempo, così metto insieme un po’ di richieste e vado”. Poco più in là, la vecchia “batana”: il passat
o resiste ma oggi è solo un grande vaso da fiori.
MARINA MINELLI,
Sempre alta l’attenzionesul traffico di droga Arrestato un marocchino con 60 grammi di hashish

Salvato un bancomat grazie a un passante


Falconara Provano a sistemare uno skimmer nel cash dispenser della filiale della banca MontePaschi poi, all’arrivo dei carabinieri, si danno alla fuga. I controlli delle “gazzelle” dirette da Matteo De Martis permettono il ritrovamento di una particolare strumentazione capace di leggere e, in certi casi, immagazzinare su una memoria i dati delle carte magnetiche. Tecnicamente, lo skimmer può avere caratteristiche molto variabili. Generalmente alimentato a batteria, può essere grande quanto un pacchetto di sigarette.

La clonazione delle carte di credito con questa tecnica dovrebbe sparire con la sostituzione della banda magnetica con un microchip, variazione già messa in atto da diversi istituti bancari e dalle Poste Italiane. Il fatto, portato alla luce dai militari, è accaduto nel primo pomeriggio di martedì. Alcuni malviventi stavano operando nella zona, in via Flaminia, quando l’arrivo di un’auto dei carabinieri, in seguito alla segnalazione di un cittadino, li ha fermati nel loro intento criminoso. Hanno abbandonato in fretta e furia e il materiale utilizzato per la lor azione illegale e se la sono data a gambe. Recuperando l’oggetto è ora possibile valutare come si evolve l’attività di pirateria informatica e apprendere le possibili evoluzioni, oltre che avviare le indagini per risalire ai responsabili.

Le attività di controllo sono proseguite nella serata e prima della mezzanotte hanno portato un altro risultato: nei pressi del cavalcavia che dalla stazione conduce al mare è stato arrestato M.O., un marocchino 31 anni, senza fissa dimora, nullafacente e censurato per reati legato all’uso di sostanze stupefacenti. Non appena è stato avvicinato dai carabinieri il giovane ha tentato la fuga, ma dopo essersi allontanato è stato braccato. Dopo un’approfondita perquisizione gli sono stati trovati addosso 18 involucri di hashish per una quantità totale di 60 grammi. Il valore commerciale dalla vendita avrebbe potuto fruttare circa 2.000. Inoltre il marocchino aveva con sè circa mille euro liquidi che, si sospetta, possano essere il frutto dell’attività di “vendita al dettaglio”. Per questi motivi è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio e condotto al carcere Montacuto in attesa del processo.
CLA. RO.,
Foglio di via per un 35enne e minore affidato al sindaco

Accattonaggio, presi due romeni


Falconara Continuano gli episodi di accattonaggio nei luoghi più frequentati. Dopo il caso dei due minorenni sorpresi nei giorni scorsi a chiedere soldi nella zona del mercato, ieri è stata accertata a un’analoga situazione nella zona di Torrette.

Alle 10.30 le volanti della questura hanno identificato due rumeni di 35 e 17 anni che si trovavano nei parcheggi dell'ospedale “Umberto I°” intenti ad elemosinare con una certa insistenza. Si avvicinavano a chiunque: a coloro che si recavano al pagamento del pedaggio e agli automobilisti in entrata.

La segnalazione è arrivata al 113. I due rumeni, sono stati accompagnati dagli agenti di polizia negli uffici della questura per essere sottoposti ad identificazione. Nel corso delle operazioni di controllo, è emerso che il maggiorenne, residente a Montemarciano , aveva a proprio carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. In virtù di ciò, anche in considerazione delle numerose lamentele pervenute nei giorni scorsi da parte di persone che si erano recate in ospedale e che avevano subito le pressanti richieste di spiccioli, il 35enne è stato rimpatriato a Montemarciano con foglio di via, con il divieto di tornare ad Ancona per tre anni. Il minore, invece, è stato affidato al sindaco di Ancona, in quanto considerato in stato di abbandono, come previsto dal codice civile.

mercoledì 19 agosto 2009

Baia: "Niente giornalino in via Emilia"




Dal Carlino del 19 Agosto

NIENTE giornalino comunale ai residenti di via Emilia. A denunciarlo e' il consigliere del Pdl Raimondo Baia, che sul suo blog, in occasione del numero di "In Falco" di giugno, lancia una segnalazione molto circostanziata: "I condomini della palazzina di via Emilia 19 a/b/c/d/e/f/g non hanno ricevuto ne' il primo ne' il secondo numero del giornale "In Falco".
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vi rimando al seguente link per chi fosse interessato

http://alleanzafalconara.blogspot.com/2009/08/giornale-cercasi-in-questi-giorni-sono.html
Dal Messaggero di oggi

L’Api adesso guarda al Tirreno
Nel mirino la raffineria di Stagno


L’Api guarda avanti e prova ad acquistare una seconda raffineria sul Tirreno. Si tratta della centrale Eni di Stagno (Livorno) e la notizia, da un giornale locale, è rimbalzata anche a Falconara dove i lavoratori seguono con molto interesse l’evolversi degli avvenimenti. Per ora quello del gruppo Brachetti Peretti è solo un interessamento ma la novità è stata confermata dallo stesso amministratore delegato Eni Scaroni a margine dell’ultima assemblea degli azionisti. La raffineria di Stagno è in vendita. Le offerte pervenute sono da parte di Api, alla guida di una cordata di imprenditori, e di un altro gruppo impegnato nel campo dell’energia. Settembre si prospetta per l’azienda come un mese decisivo. Eni per quel mese dirà quale strada - e quale offerta - sarà ritenuta più convincente. Il costo dell’operazione si aggira sugli 85 milioni di euro. A questi andranno aggiunti, inevitabilmente, ingenti investimenti per il riammodernamento degli impianti e i costi di bonifica. Una trattativa che è destinata a durare per tutto il 2010. Api, dal canto suo, ha rinviato la presentazione del suo piano industriale proprio per quel mese.
Le nuove linee guida dell’azienda sarebbero dovute essere sotto gli occhi dei sindacati già lo scorso giugno. I dati sono quelli che devono fotografare lo stato di salute del gruppo petrolchimico. L’incontro è però slittato a settembre. Il 28 del mese i vertici dell’azienda incontreranno le parti sociali. In tempo per capire se la prospettiva livornese può o meno diventare realtà.
Sul fronte centrali anche si attendono sviluppi. Le prospettive aperte dal ddl sullo Sviluppo, con la Regione che dovrà motivare punto su punto l’intera Valutazione d’Impatto Ambientale sulle centrali da 520 e 60 mgw, potranno essere decifrate in concreto solo dopo l’emanazione da parte del governo dei decreti attuativi. Qualche preoccupazione è venuta fuori dalla lettura del giornale che ipotizzava, nel caso di acquista a Livorno, la messa in vendita del sito falconarese. Immediata la smentita dell’azienda. Una notizia, secondo una nota ufficiale di Api «priva di ogni fondamento e che non fa parte delle strategie del gruppo Api. Risulterebbe inoltre contraddittoria anche con la stessa affermazione secondo la quale il gruppo avrebbe necessità di raddoppiare la propria capacità produttiva». Api infatti, dopo aver acquistato il marchio Ip, dispone di circa 4000 punti vendita. La centrale di Stagno è quasi una gemella di quella falconarese: solo poche centinaia di migliaia di produzione. Parte dei prodotti attualmente distribuiti sono comprati proprio da Eni ma a fine anno scade il contratto. Tasselli di un puzzle dal quale sembra comparire un Api raddoppiato, piuttosto che su un cambio di sponda da Adriatico a Tirreno.
M.Catalani

martedì 18 agosto 2009

Accattonaggio, controlli dei vigili.
Erano con cinque adulti Due baby romeni fermati al mercato


Dal Corriere di oggi

Falconara Continua molto intensamente l’attività di prevenzione della polizia municipale falconarese. Anche ieri mattina, nelle vie centrali dedicate agli ambulanti del mercato, gli uomini del comandante Martelli sono riusciti ad identificare due minori di nazionalità romena che avevano nei paraggi altri cinque adulti (quattro donne più un ragazzo) che stavano controllandoli. “Erano in giro da diverso tempo - spiega Martelli - ed erano state segnalati da più di una persona. Chiedevano soldi con insistenza. Siamo riusciti a fermarne uno e poi si riuniti tutti gli altri. Li abbiamo identificati. In particolare, uno era accompagnato da un cagnolino e da un cucciolo, abbastanza sofferenti. Abbiamo affidato gli animali al canile sanitario per verificare le loro condizioni di salute. In caso di gravi problemi potrebbe scattare la denuncia per maltrattamenti”.I controlli sono stati fatti in via Bixio nel tratto tra piazza Mazzini e piazza Garibaldi. Per il resto da qualche lunedì non si registra la presenza di venditori abusivi e questo dà ragione all’opera di prevenzione portata avanti dagli agenti e dal comando. Nel quadro dell’attività di controllo sulle strade del Comune, infine, da segnalare anche il ritiro di una patente per guida in stato di ebbrezza nell’arco di una serata di controlli con l’etilometro.