sabato 26 ottobre 2013


Nel punto cieco dell’occidente



Il liberal John Allen decifra la “guerra globale contro i 

cristiani”. Nonostante i 100 mila 

morti all’anno, resta “il segreto meglio conservato al 

mondo”. Perché non vogliamo 

sentir parlare di questi paria?



Alcuni giorni fa il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo si è recato a Nis, nel sud della Serbia, assieme ai rappresentanti cattolici, per una solenne cerimonia in occasione dei 1.700 anni trascorsi dall’Editto di Milano. A Nis nacque l’imperatore Costantino, che nel 313 d. C. emanò il documento che pose fine alle persecuzioni dei cristiani e segnò l’inizio della tolleranza religiosa moderna. Un documento che Bartolomeo ha definito “una svolta nella storia dell’umanità”. La cerimonia di Nis è stata scelta anche per denunciare l’“epurazione” dei cristiani del medio oriente.
Dopo il trentennio 1921-1950 dei gulag sovietici, dopo le persecuzioni del clero da parte dei nazisti, dopo la guerra civile spagnola, oggi stiamo assistendo all’ultimo capitolo della “Global war on Christians” (Random House), la nuova guerra globale contro la cristianità. E’ questo il titolo del nuovo libro di John Allen, il più noto vaticanista americano e commentatore sui media globali. Il libro del liberal Allen ha numerosi meriti. Il primo è quello di sfatare il mito regionalista degli eccidi cristiani, ovvero l’idea che siano morti legate a conflitti locali, senza cause religiose. Si tratta, scrive Allen, di un “conflitto globale” e soprattutto di “odium fidei”, di morti per odio della fede.
Secondo Allen, “la persecuzione dei cristiani è la storia religiosa più drammatica di questo inizio XXI secolo. I cristiani sono senza dubbio il gruppo religioso più perseguitato del pianeta”. Una tesi confermata dalle ong che si occupano di minoranze. “La cristianità rischia di essere spazzata via in alcuni paesi”, dichiara il rapporto uscito questa settimana per Aiuto alla chiesa che soffre, organizzazione di riferimento del Vaticano sulla persecuzione delle minoranze. “Oppressione ed esodo minacciano lo status del cristianesimo come religione mondiale”.
John Allen cita i numeri del demografo Todd Johnson, secondo il quale dal 2000 a oggi, ogni anno ci sono stati in media centomila morti cristiani. Secondo il centro per lo studio del cristianesimo del Gordon- Conwell Theological Seminary nel Massachusetts, ogni ora undici cristiani vengono uccisi in qualche parte nel mondo per la loro identità. “Il mondo sta assistendo alla nascita di una nuova generazione di martiri cristiani”, spiega Allen. “La carneficina in corso su vasta scala è tale che essa rappresenta non solo la più drammatica storia cristiana del nostro tempo, ma forse la principale sfida ai diritti umani”.
Oltre a enucleare lo sterminio per fede dei cristiani, Allen indica un paradosso.“Immaginate se i corrispondenti di guerra alla fine del 1944 avessero raccontato la battaglia delle Ardenne senza spiegare che si trattava di un punto di svolta nella Seconda guerra mondiale. O se i giornalisti economici avessero raccontato il tracollo di Aig nel 2008 senza dire che ha sollevato domande sui derivati e sui mutui sub-prime e che poteva presagire una grande implosione finanziaria? La maggior parte delle persone direbbe che i giornalisti non sono riusciti a fornire il giusto contesto per comprendere la notizia. Eppure, questo è ciò che abitualmente i media fanno quando si tratta di persecuzione contro i cristiani in tutto il mondo. Per questo la guerra globale contro i cristiani resta la più grande storia mai raccontata dei primi anni del XXI secolo”. Secondo la Società internazionale per i diritti umani, un osservatorio laico con sede a Francoforte, “l’ottanta per cento di tutti gli atti di discriminazione religiosa nel mondo oggi sono diretti contro i cristiani”.
L’occidente non vuole sentir parlare di questi paria, sforzandosi quasi di espiare il proprio passato coloniale. L’idea del libro ad Allen è venuta da una conversazione con il cardinale americano Timothy Dolan, in cui il prelato americano disse che i cristiani “devono imparare a raccontare le loro storie” di persecuzione, come “la letteratura dell’Olocausto”. Già nel 1997, l’autore americano Paul Marshall ha scritto che la persecuzione contro i cristiani è stata “quasi del tutto ignorata dal mondo”. Da allora gruppi di pressione e organizzazioni di soccorso sono emerse e si battono per i cristiani, e di tanto in tanto la persecuzione anticristiana finisce sulla copertina dell’Economist o del Time. “Ma nel complesso, la guerra ai cristiani resta il segreto meglio conservato al mondo”, scrive Allen. Dove nasce questa congiura del silenzio?

L’ostilità laicista
“Nell’ambiente laico diversi fattori si intersecano a spiegare l’indifferenza verso la persecuzione globale dei cristiani. In primo luogo, i laicisti sono sorprendentemente ignoranti su argomenti religiosi. C’è poi una ostilità verso il cristianesimo, inclini a vederlo come un agente di repressione, non la sua vittima. A evocare la ‘persecuzione religiosa’ convengono le immagini delle Crociate, dell’Inquisizione, delle guerre di religione, di Bruno e Savonarola, dei processi alle streghe di Salem. E’ l’ora per il pensiero laico di superare ‘Il Codice da Vinci’”. Ma il vero motivo è ancora più profondo, dice Allen, ovvero la persecuzione anticristiana “cade esattamente nel punto cieco dell’occidente”. Le vittime sono “troppo cristiane” per eccitare la compassione di sinistra, “troppo straniere” per interessare alla destra. “I liberal celebrano i martiri dei regimi di destra in America latina, ma non sono disposti a riconoscere la realtà di odio anticristiano nella Striscia di Gaza controllata da Hamas, o il modo in cui regimi di sinistra fanno spesso dei cristiani i loro primi obiettivi”, scrive Allen.
Non è soltanto l’islam, infatti, ad aver dichiarato guerra alla croce (espressione che l’ecumenico Allen non usa ma insinua fra le pagine). La comunista Corea del nord è il luogo più pericoloso al mondo per un cristiano, dove circa un quarto dei quattrocentomila cristiani del paese si ritiene viva in campi di lavoro forzato per il loro rifiuto di aderire al culto nazionale del fondatore Kim Il-sung. Dal momento dell’armistizio nel 1953, che ha diviso la penisola coreana, circa 300 mila cristiani in Corea del nord sono scomparsi e sono presumibilmente morti.
In medio oriente la Siria è l’odierna capitale dell’eccidio cristiano. A Maalula, dove ancora si parla la lingua aramaica di Gesù, si sono appena registrati tre martiri. Gli islamisti hanno intimato a tutti i presenti cattolici in una casa di convertirsi alla religione di Maometto, pena la morte. Sarkis el Zakhm ha risposto ai terroristi: “Sono cristiano e se volete uccidermi perché sono cristiano, fatelo”. Il giovane è stato ucciso a sangue freddo, con gli altri due. E mentre secondo l’organizzazione Open Doors “se le cose continuano così nel 2020 in Iraq non rimarrà neanche un cristiano”, in Egitto le campane delle antiche chiese di Minya sono rimaste mute per la prima volta in duemila anni. Lo ha ben detto Peter Bergen alcuni giorni fa sulla Cnn: “Ci sono stati cristiani in medio oriente dai tempi di Gesù. Ora quella storia vecchia duemila anni è in pericolo”.
Quelli dei nuovi martiri appaiono come volti perduti, volti acefali, senza crocifissione, senza stigmate, sono comparse in modo vago e breve sulla stampa italiana e internazionale, inquinati dalla faciloneria giornalistica, annullati dal secolarismo iconoclastico, vittime di una guerra combattuta a fari spenti dall’internazionale islamista, vittime di una persecuzione globale e amorfa, ma per questo non meno mostruosa.

mercoledì 23 ottobre 2013


Banca d'Italia, Saccomanni
sblocca gli stipendi degli ex colleghi


Gli aumenti contrattuali dei dipendenti erano stati stoppati per la prima volta (e per tre anni) da Giulio Tremonti. Lo stabilisce il Decreto Stabilità. il blocco si applica al personale del Servizio sanitario nazionale


MILANO - Tremonti li aveva bloccati, Saccomanni ora ha pensato di sbloccarli. Gli aumenti contrattuali dei dipendenti di Banca d'Italia stoppati per la prima volta e per tre anni da Giulio Tremonti, vengono 'scongelati' dal Ddl Stabilità firmato dall'attuale ministro dell'Economia ed ex direttore generale dell'istituto Fabrizio Saccomanni. Il blocco degli incrementi economici per via Nazionale, secondo quanto risulta a Radiocor, è comunque ancora oggetto di un ricorso al Tar da parte dei sindacati che denunciarono la violazione della contrattazione tra le parti.

Nel testo del Ddl, le misure che intervengono sulla spesa del pubblico impiego, bloccando le procedure contrattuali e negoziali, nonché l'aumento dei trattamenti economici anche accessori, vengono applicate a una nuova platea: non più quella cui si riferiva il decreto legge 78 del 2010, nella quale rientrava la Banca d'Italia, ma al personale delle Pubblica amministrazione individuato dal relativo elenco Istat, che la esclude.  La rimozione del blocco, ora, non fa scattare aumenti automatici ma permette di riaprire la negoziazione con l'istituto.

L'altra novità di quest'anno del Ddl stabilità è che il blocco si applica al personale del Servizio sanitario nazionale. Da queste misure sono attesi risparmi per 300 milioni nel 2015 (di cui 140 a carico della sanità sottratti al finanziamento del Ssn da parte dello Stato) e 820 milioni nel 2016 (di cui 210 dalla sanità). Anche la riduzione di risorse destinate al trattamento
accessorio del personale, compresi i dirigenti, è limitata alle Pa statali e al Ssn: attesi 615 milioni di risparmi sia nel 2015 che nel 2016, di cui 400 milioni a carico della sanità per ciascun anno.

(R.it Economia & finanza)

Regione e costi della politica, indagati i nove capigruppo


L'ipotesi di reato è peculato, nell'ambito dell'inchiesta della Procura sulle spese dei gruppi della Regione Emilia-Romagna. La Guardia di Finanza è tornata in viale Aldo Moro
di Gilberto Dondi (Il Resto del Carlino)

Bologna, 22 ottobre 2013 -  I nove capigruppo dei gruppi consigliari sono indagati per peculatonell'inchiesta della Procura sulle spese dei gruppi della Regione Emilia-Romagna. Stamattina la Guardia di Finanza è tornata nella sede della Regione, dopo il blitz di un anno fa,  per acquisire ulteriori carte relative alle consulenze di tutti i gruppi.
 Sono indagati i capigruppo di Pdl, Pd, Lega, Idv,  M5S, Udc, Misto, Fds, Sel-Verdi: l'iscrizione è avvenuta nei giorni scorsi perché sono loro ad aver firmato le richieste di spesa fatte dal gruppo e dai singoli consiglieri. Le posizioni sono molto diversificate fra i vari partiti.

Ma nessuno ha ricevuto un avviso di garanzia: “Lo imparo da voi”, risponde sorpresa Silvia Noè, capogruppo Udc. Una modalità su cui, invece, Marco Monari, capogruppo Pd, non vuole esprimersi: “Sono sereno - dice invece - spiegheremo nelle sedi opportune ciò che ci viene contestato. Ci siamo sempre attenuti alle regole”. Stessa linea per il collega di gruppo e segretario regionale del partito, Stefano Bonaccini: “Al gruppo sono convinti di aver sempre fatto le cose con correttezza”.

 
Mauro Manfredini, numero uno della Lega nord, quasi si consola: “Siamo tutti sulla stessa barca”.
Mentre Liana Barbati, capogruppo Idv, precisa: “Una cosa è certa. Noi non abbiamo portato a casa nulla. C’era un regolamento, ed è stato seguito pedissequamente”.Regolamento che poi “è stato reso ancora più stringente. Il nostro gruppo ha 230.000 euro che non ha speso; manco i grillini sono messi cosi’”.
Infine, Monica Donini, della Federazione della sinistra: “Spero che precisino in modo puntuale le contestazioni, in modo da poter renderci conto di quali sono le irregolarità trovate”.
I pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi, con la supervisione del procuratore Roberto Alfonso e del procuratore aggiunto Valter Giovannini, il 2 ottobre dell'anno scorso avevano acquito una grande mole di documenti nella sede dell'Assemblea legislativa. Voluminoso il lavoro di controllo fatto nei mesi successivi dai finanzieri, con circa 39.000 voci di spesa analizzate.
 

Spulciando le carte, sono emerse spese che nulla hanno a che fare con il gruppo (come acquisto di beni per fini privati) e spese sostenute per il partito invece che per il gruppo, come invece prevede la legge.
L'inchiesta è alle fasi finali, ora verranno spulciate anche le ultime carte acquisite oggi, relative ai lavoratori a contratto e alle consulenze, e, con tutta probabilità, finiranno indagati i consiglieri che hanno effettuato le singole spese, poi controfirmate dai capigruppo.


«Non celebrerò nozze gay e se il governo Hollande vuole mandarmi in prigione per questo, sono pronto»

 «Sono nato libero e voglio morire libero. Il Consiglio costituzionale ha sbagliato a negarci la libertà di coscienza, la Costituzione la prevede»     Ottobre 23, 2013 Leone Grotti



«Io non ho paura e sono pronto ad andare in prigione perché sono nato libero e voglio morire libero». Parla così a tempi.it Michel Villedey (nella foto), sindaco di Thorigné-d’Anjou, piccolo comune francese di mille abitanti situato nel dipartimento del Maine e Loira, dopo che il Consiglio costituzionale ha negato la libertà di coscienza ai sindaci francesi. Ora saranno obbligati a celebrare i matrimoni gay, dal momento che l’alternativa è il carcere, una pena pecuniaria, la rimozione o la sospensione dall’incarico.

Come giudica la decisione del Consiglio costituzionale?

Pessima, visto che Costituzione francese e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo riconoscono la libertà di coscienza, quindi non capisco perché il Consiglio ce l’ha negata a ha ritenuto di non inserire nella legge Taubira una clausola sull’obiezione di coscienza. Secondo il Consiglio una legge della Repubblica si deve applicare per tutti, e questo è giusto, ma come aveva promesso anche il presidente Hollande deve essere fatto nel rispetto della coscienza dei sindaci.


Perché?

Perché siamo eletti dal popolo anche in base alle nostre convinzioni e il popolo deve essere rispettato. Inoltre, come avevamo proposto con il Collettivo dei sindaci per l’infanzia, anche il prefetto può celebrare i matrimoni gay. Basta farlo fare a loro. Infine, è la nostra Costituzione, come ho già detto, a prevederlo.

E allora perché il Consiglio ha deciso diversamente?

Perché ha subito pressioni fortissime dal governo, dal presidente Hollande, dal ministro della Giustizia Christiane Taubira e dal ministro degli Interni Manuel Valls. Il loro obiettivo è quello di toglierci la libertà ma io sono nato libero e voglio morire libero.

Quindi?

Quindi se persone dello stesso sesso verranno a chiedermi di sposarli io dirò loro che questo è contrario alle mie convinzioni e che non lo farò.

Lo sa che rischia il carcere?

Lo so, se vorranno mettermi in prigione, ci andrò. Non ho paura.

La battaglia per l’obiezione di coscienza è persa?

No, non è persa. Io non credo che il governo voglia diventare settario come sembra ora. Noi non abbiamo niente contro gli omosessuali: io ho molti amici gay, ma non per questo li sposerei. Gli omosessuali, del resto, sono una minoranza di francesi e quelli tra loro che vogliono davvero le nozze sono solo una piccola minoranza della minoranza. Io sono pronto ad andare in prigione, ma mi chiedo: che interesse hanno a condannarmi? Sarebbe una decisione stupida in base a un’ideologia stupida.

Come porterete avanti questa battaglia?

La decisione ora tornerà al Consiglio di Stato, che deve verificare se le nostre richieste sono legittime. Poi andremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Noi non abbiamo paura, ci batteremo per la nostra libertà di pensiero e coscienza e non penso che sia nell’interesse del governo trasformare la Francia in un regime terrorista e ideologico come in passato.

Falconara, multati mendicanti e clochard
accampati negli androni per mangiare


FALCONARA - Pugno di ferro contro chi chiede la carità e contro gli sbandati a Falconara. Elevate le prime multe: 50 euro a una coppia di romeni che bivaccava in centro, altri 50 a un ubriaco che chiedeva l'elemosina. Le hanno emesse gli agenti della Polizia Municipale alla luce delle due ordinanze sulla sicurezza firmate dal sindaco Goffredo Brandoni due settimane fa. La prima multa è stata quella dello scorso weekend: 50 euro a un falconarese sui 60 anni che spesso girovaga per la città chiedendo l'elemosina. L'uomo è stato pizzicato in pieno centro mentre chiedeva con insistenza delle monete ai passanti.

L'altra multa invece risale a ieri, quando intorno alle 13.30 i vigili urbani sono intervenuti in via IV novembre dopo alcune segnalazioni di residenti e passanti. In centro insieme agli agenti c'era anche l'assessore alla sicurezza Clemente Rossi. «Erano un uomo e una donna vicino a un negozio di frutta e verdura - racconta - Si erano accampati per mangiare all'interno di un androne e con i loro bagagli voluminosi occupavano anche il marciapiede. A quel punto ci siamo avvicinati e, con toni assolutamente non minacciosi, abbiamo spiegato loro che adesso sono in vigore le ordinanze che vietano questi comportamenti. Loro hanno detto di esserne a conoscenza e, sempre in tono amichevole, abbiamo voluto approfondire la loro situazione».

Gli agenti e l'assessore Rossi hanno così posto alcune domande ai due (marito e moglie, entrambi sui 50 anni, di nazionalità romena) e si è scoperto che nelle notti precedenti avevano dormito ad Ancona, prima in piazza Ugo Bassi e poi in piazza Cavour, scegliendo o delle panchine o degli androni. Nonostante i due avessero con sé anche una fisarmonica, che fa presupporre che vivano chiedendo l'elemosina, gli agenti li hanno sanzionati appellandosi all'ordinanza anti bivacchi.

(Corriere Adriatico)

Viaggi e multe di Morriale
sul conto di Aerdorica

E l'indagine sulle spese del direttore diventa un caso politico. Ciriaci: "Riferite in consiglio regionale". Spacca: "Giusta richiesta, la prossima settimana in Aula"


ANCONA - Da attività di autopromozione su siti Internet di "cacciatori di teste" a spese connesse a soggiorni finalizzati al "team building" (compreso il noleggio di ciaspole in occasione di un viaggio in montagna) fino a decine di multe per contravvenzioni al codice stradale addebitate a Aerdorica per circa 15 mila euro. Sono alcune delle contestazioni mosse dalla Procura di Ancona a Marco Morriale, direttore generale, ora sospeso, dell’azienda che gestisce l'aeroporto regionale delle Marche, accusato di peculato. L'udienza preliminare si terrà il 10 dicembre prossimo.

E’ ciò che filtra dall’inchiesta condotta dal pm Paolo Gubinelli il cui contenuto riguarda in particolare l’accusa a Morriale di aver utilizzo la carta di credito per pagamenti personali e non connessi all’attività societaria. Secondo gli inquirenti, il manager può essere considerato alla stregua di un incaricato di pubblico servizio e può essergli contestato, a quanto risulta per ora, il reato di peculato. Dopo l’avviso di chiusura delle indagini Morriale ha presentato una memoria in cui giustifica le spese, sostenendo che sarebbero inerenti alla rappresentanza e all’attività svolta per conto della società. Quanto alle multe (in alcune l’importo si sarebbe impennato per la mancata comunicazione del nome del conducente al fine di evitare la decurtazione di punti dalla patente di guida) Morriale avrebbe già rifuso le spese ad Aerdorica.

E l'inchiesta diventa un caso politico
"Le vicende che riguardano Aerdorica devono essere portate all’attenzione del consiglio regionale. E’ auspicabile che il presidente Gian Mario Spacca informi l’Aula per far conoscere le strategie che la Regione intende perseguire per la società che gestisce l’aeroporto regionale". Queste le motivazioni che hanno portato il consigliere regionale del Pdl, Graziella Ciriaci, a presentare una mozione per chiedere che le vicende che in questi giorni interessano l’Aerdorica siano oggetto di dibattito consiliare.
"E' molto importante - prosegue la Ciriaci - conoscere quali sono le prossime azioni che la Regione intende avviare per Aerdorica. Per quanto cerchino di essere rassicuranti le dichiarazioni che si possono apprendere dagli organi di stampa, l'argomento è troppo rilevante per non essere affrontato in maniera approfondita con tutta l’Aula consiliare". "Le dimissioni del presidente, la sospensione del direttore di Aerdorica, la situazione del personale, le varianti che si stanno determinando per quanto riguarda la partecipazione societaria della Regione devono comunque far parte - conclude - di una analisi completa che possa contare sul contributo di tutto il consiglio regionale".

Spacca: la prossima settimana dibattito in Aula
"E' più che giusta e legittima la richiesta del Consiglio regionale di conoscere in aula la strategia del Governo regionale su Aerdorica. Non potendolo fare domani, perchè impegnato nella sede dell’Ambasciata italiana a Mosca per l’inaugurazione dell’anno del Turismo Italia-Russia, ho chiesto al presidente Solazzi di poter dibattere l’argomento la prossima settimana, prima dell’assemblea dei soci prevista per l’8 novembre". Lo annuncia il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca in un post su Facebook.

Lega Nord: debiti aumentati di un milione l’anno
Dopo la notizia dell’inchiesta che vede indagato per peculato il direttore generale di Aerdorica, ora sospeso, Marco Morriale, e vista la situazione debitoria "drammatica" della società, la Lega Nord Marche chiede le dimissioni del presidente della Regione Gian Mario Spacca. Il governatore, hanno detto il segretario regionale Luca Rodolfo Paolini e quello provinciale di Ancona Sandro Zaffiri, "ha nominato i presidenti Mario Conti e Cleto Sagripanti. E' responsabile politicamente dei fatti e deve dimettersi".
Gli esponenti leghisti, autori di esposti sulla gestione di Aerdorica, chiedono alla procura di "indagare fino in fondo" poichè sono convinti che "vi sia molto di più" rispetto alle presunte irregolarità dell’utilizzo della carte di credito da parte del direttore generale, indagato per peculato. Negli ultimi anni, ha osservato Zaffiri, sono aumentati di oltre un milione di euro l’anno e ammontano a quasi 40 milioni di euro. Zaffiri e Paolini si sono detti preoccupati per i lavoratori e che l’azienda fallisca. "Spacca risponde a battute - ha concluso Zaffiri - ma i numeri glieli abbiamo dati due anni fa".
(Corriere Adriatico 21 ottobre)

domenica 6 ottobre 2013

Dal Carlino di oggi

Senza biglietto sul bus. Arriva la municipale

Falconara, 
Trambusto, ieri, alla fermata dell'autobus all'ex piattaforma Bedetti, dove e' stata fatta scendere una ragazza di colore salita a bordo con la figlioletta senza biglietto. I controllori le hanno chiesto di esibire i documenti ma la donna si e' rifiutata di farsi identificare, tanto da rendere necessario l'arrivo della polizia municipale. Gli agenti hanno permesso di identificare e sanzionare la donna e la storia sarebbe finita senza strascichi, ma a difesa della ragazza e' intervenuto un esponente del Pd, rimasto a polemizzare con i vigili.

mercoledì 2 ottobre 2013


Addio ad Amato Capogrossi
storico bagnino di Falconara


FALCONARA - La città piange il suo storico bagnino: Amato Capogrossi. Il titolare dei bagni Amato si è spento martedì notte nel suo letto, aveva 83 anni. 
Era originario di Cupramontana e ha lavorato alle Poste per 20 anni. Nel 1970 si è trasferito a Falconara con l'amata moglie (Felice Ciattaglia, scomparsa lo scorso 9 febbraio) dalla quale ha avuto due figli: Maurizio e Giovanni, ai quali era molto affezionato.

La sua passione per il mare l'ha spinto nel '75, con la moglie, ad aprire lo stabilimento balneare Bagni Amato”, ai quali ha dedicato ben 38 anni della sua vita.

Appassionato di burraco e bocce di cui sono famosi i tornei che organizzava in agosto, ai quali ha partecipato anche lui fino a qualche anno fa. E poi amava andare caccia con il suo cane. I funerali si celebreranno domani alle 15.30 alle chiesa del Rosario.

(CORRIERE ADRIATICO)

martedì 1 ottobre 2013


Pdl, Crosetto: Porte aperte FdI a chiunque vuole costruire nuovo centrodestra


«Le porte di Fratelli d’Italia sono aperte a chiunque voglia poter credere ad un centrodestra credibile, democratico e serio. Invito le migliaia di persone normali che hanno creduto nel PdL, in Forza Italia e in Alleanza nazionale a liberarsi ed a contribuire a costruire un percorso nuovo nell’Officina per l’Italia».
È quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

MERCOLEDI  9  OTTOBRE ORE 21

FALCONARA M. VIA IV NOVEMBRE (angolo Bedetti)

COSTITUENTE FRATELLI D' ITALIA

COORDINA IL DOTT. CARLO CICCIOLI

PARTECIPATE NUMEROSI!!!