martedì 24 maggio 2016



A dieta ma senza rinunciare all'aperitivo: poker di esperti a Falconara

A dieta ma senza rinunciare all'aperitivo: poker di esperti a Falconara

Ecco il Diet Happy Hour. Tre incontri con nutrizionisti e psicoterapeuti per imparare che «la dieta non deve essere per forza privazione»


A dieta ma senza rinunciare all'aperitivo: poker di esperti a Falconara
È possibile coniugare una sana alimentazione con l'ormai consolidato rito dell'aperitivo? «Mi metto a dieta: rinuncio a tutto tranne che al Diet Happy Hour», il titolo del ciclo di incontri ideato dal farmacista Luigi Galatello e dal dietologo Luigi Lanari, dice di sì. Ma non ci si inganni. I tre incontri previsti per l'iniziativa, che saranno ospitati al bar Corallino di via Bixio, vanno oltre i semplici (e forse frivoli) consigli per il superamento della prova costume. Tanto che all'alimentazione sarà abbinata anche la psicologia con la presenza, al fianco di Galatello e Lanari ma anche della nutrizionista Elisa Muti, della psicoterapeuta Silvia Frontini. Si parte martedì 31 maggio, dalle 17, con l'appuntamento dedicato a "Il diario alimentare e la corretta alimentazione". Si prosegue poi con "test alimentare e gestione della fame" (martedì 7 giugno) e "la dieta mediterranea e l'attività fisica" (martedì 14 giugno). «Coinvolgeremo le persone, le faremo parlare di loro - annuncia la Frontini - ed è questo l'aspetto davvero innovativo di questi incontri: legare la parte medica alla parte psicologica e affettiva sull'alimentazione. Non dimentichiamo il disturbo alimentare spesso è un sintomo di altro come, ad esempio, una depressione».
«Abbiamo pensato a un ambiente diverso dall'ambulatorio - spiega Galatello - anche per coinvolgere più persone e avviare in loro una riflessione. Spesso sul cibo si scaricano tante problematiche. Vogliamo andare oltre la sola voglia di dimagrire». Un paio d'ore per trattare l'argomento. Un po' di dibattito e menù con verdure, proteine (pesce, carne bianca ma anche legumi) e carboidrati a basso tasso glicemico. «Il messaggio che deve passare - aggiunge Lanari - è che una corretta alimentazione non significa privazione ma è anche gusto se fatta in questo modo. Il cerchio sarebbe chiuso con attività fisica ma vogliamo andare avanti anche perché le patologie alimentari sono numerose e negli ultimi anni hanno coinvolto anche i maschi». Come l'alcolessia, ad esempio. Giovani, maschi ma anche femmine, che saltano pasti facendo un calcolo empirico delle calorie per potersi "permettere" un aperitivo abbondante nel weekend. «Una malattia psichiatrica - conclude Lanari - che porta a forti squilibri metabolici. Purtroppo quando arrivano dal medico è già tardi. Servirebbe un osservatorio nelle scuole». Alla presentazione del progetto ha partecipato anche il vicesindaco Stefania Signorini. «Un argomento - ha detto - che affronto quotidianamente in qualità di preside. A scuola abbiamo percorsi di educazione alla salute nei quali si affronta e si studia l'alimentazione. Occorre combattere anche contro la reticenza diffusa, retaggio del passato, che fa provare vergogna nel rivolgersi a un professionista se si ha un malessere di natura psicologica».
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M. Catalani


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domenica 22 maggio 2016

Ex Montedison, Falconara approva l'accordo con Montemarciano per la riqualificazione

Ex Montedison, Falconara approva l'accordo con Montemarciano per la riqualificazione

Due documenti amministrativi analoghi a 13 anni di distanza l'uno dall'altro. Necessari, tuttavia, nell'Italia della burocrazia, per far rinascere l'ex sito industriale


Un passaggio burocratico. L'ennesimo in una partita, quella per la riqualificazione dell'ex sito industriale, che sembra davvero infinita. Il protocollo d'intesa tra i Comuni di Falconara e di Montemarciano, votato nel corso del consiglio comunale di mercoledì 18 maggio, arriva a 13 anni di distanza dal precedente accordo votato nel 2003. Cosa è cambiato da allora? Al posto dei sindaci Giancarlo Carletti e Gerardo Cingolani ci sono Goffredo Brandoni e Liana Serrani, la burocrazia (alla faccia delle semplificazioni) è aumentata e gli uffici comunali sono sempre al loro posto. Anche la Montedison è sempre lì. Con l'inquinamento e, in aggiunta, di invasioni, crolli, incendi. Il cittadino attende. Non si fa nemmeno tante illusioni
Pur annoiando, il protocollo però è, allo stato delle cose, necessario. È stato elaborato "gli apparati amministrativi e i tecnici dei due comuni, con la Consulenza di esperti nelle varie materie, giuridiche, urbanistiche ed ambientali della Provincia e della Regione" fanno sapere dal Comune. «Darà la possibilità – ha spiegato in sala consiliare l'assessore all'Urbanistica, Clemente Rossi - diavviare celermente la redazione delle rispettive varianti urbanistiche, in modo che sia possibile valutare concretamente i successivi Progetti di Programma provenienti da privati, seguiti dagli accordi Integrativi, capaci, questi sì e legittimamente, di vincolare nel concreto le parti. Tutti questi atti dovranno essere convergenti a realizzare (nell'ordine, ndr): bonifica, recupero dei beni architettonici, progetti che coniughino efficacemente, turismo, attività commerciali, servizi terziari, contenitori per iniziative culturali e del tempo libero».
Il tutto è stato innescato dal progetto di riconversione presentato due anni fa. «Si prospetta finalmente una reale e concreta possibilità, per la prima volta nella storia recente del nostro territorio, di risolvere un annoso e difficile problema. Vogliamo essere coprotagonisti della realizzazione di un'opera di vasta portata, eccellente sotto tutti gli aspetti, sociali, economici, ambientali e culturali». In maggioranza, anche Marco Giacanella concorda. «A oggi è il progetto più importante nella nostra comunità – dice - fatto crescere in collaborazione ed in piena sinergia con il Comune di Montemarciano. La strada del progetto è ancora lunga e proprio per poterlo seguire con la massima attenzione possibile il sindaco, già impegnato in mille questioni, ha affidato la delega dell’Urbanistica a Rossi. Con uno sguardo un po’ più di ampio respiro, l’obiettivo strategico per l’intera area della bassa Vallesina è quello di avviare, la valorizzazione turistico ricreativa e la riqualificazione dell’intero litorale nord, a partire dalla risorsa spiaggia».
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mercoledì 18 maggio 2016



Ancona, sacerdote e residenti dicono
rosario in piazza contro le baby gang


ANCONA Rosario in piazza contro le baby gang che imperversano nel centro di Ancona, e se la sono presa anche con una disabile. L'iniziativa è di don Luca, parroco di San Cosma, che dopodomani radunerà i fedeli in piazza Malatesta, dove tra l'altro è stata aggredita una povera disabile. L'obiettivo è quello di stimolare la partecipazione della comunità religiosa alla vita civile e ridare vita a un luogo diventato simbolo del degrado.

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Ancona, nigeriano tenta di aggredire tre ragazze di 18 anni: arrestato



Pluripregiudicato arrestato questa notte dagli agenti della Squadra Volanti della Questura  di Ancona. L’uomo, un cittadino extracomunitario, originario della Nigeria, classe 1991, residente in provincia di Pesaro, con numerosi precedenti di polizia per i reati contro il patrimonio – nello specifico furto in abitazione – rapina, lesioni personali, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale, dopo aver assunto alcoolici per tutta la serata, si aggirava in questo Piazzale Ugo Bassi importunando i passanti ed emettendo urla e improperi contro le persone che incrociava lungo il suo cammino.

Poco dopo la mezzanotte, il nigeriano notava tre giovani donne che stavano rincasando e, sicuramente complice il suo stato di ebbrezza, cambiava marciapiede cercando di attirare la loro attenzione. L’uomo incominciava ad urlare e a chiamarle con epiteti e gesti tutt’altro che da gentiluomo: le tre malcapitate, intuito il pericolo cercavano di affrettare il passo e di non dare seguito alle provocazioni, contattando immediatamente il 113 della Questura per richiedere aiuto. Il cittadino extracomunitario riusciva a raggiungerle in via Giordano Bruno e per fermarle spintonava una delle tre cercando nel contempo di afferrarne un’altra per il giubbotto. All’arrivo delle “Pantere” delle Volanti l’uomo si dava ad una precipitosa fuga verso piazza Rosselli.

Mentre una pattuglia soccorreva le tre ragazze, tutte cittadine extracomunitarie, originarie del Sud America, diciottenni, regolari sul territorio nazionale residenti nel capoluogo, evidentemente impaurite, un altro equipaggio si dava alla ricerca dell’uomo che veniva intercettato nel parcheggio antistante la Stazione Ferroviaria mentre tentava di nascondersi tra le auto in sosta. Di fronte agli agenti, l’uomo, dapprima accovacciato, si alzava repentinamente e, inaspettatamente tentava un contatto fisico con gli stessi, cercando di sferzare calci e pugni.
I poliziotti riuscivano a contenerlo e, utilizzando tutte le tecniche operative proprie per l’intervento di polizia, lo riportavano alla calma. Accompagnato presso gli Uffici della Questura e sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici, dopo le formalità di rito, veniva tratto in arresto.
 
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Palombina, evasione fiscale: lo stabilimento balneare nasconde al fisco 400mila euro

Palombina, evasione fiscale: lo stabilimento balneare nasconde al fisco 400mila euro

La famiglia che gestiva lo stabilimento non dichiarava alcun reddito da circa 7 anni, nonostante l'attività portasse nei loro portafogli dei guadagni elevati


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Palombina, evasione fiscale: lo stabilimento balneare nasconde al fisco 400mila euro
PALOMBINA - La Guardia di Finanza di Ancona ha terminato una verifica fiscale nei confronti di uno stabilimento balneare di Palombina, gestito da una famiglia anconetana. I finanzieri hanno scoperto un'evasione fiscale pari a circa 400mila euro di redditi e 43mila euro di IVA.
La famiglia che gestiva lo stabilimento non dichiarava alcun reddito da circa 7 anni, nonostante l'attività portasse nei loro portafogli dei guadagni elevati. I finanzieri hanno controllato la gestione del ristorante, degli ombrelloni e dei lettini, riuscendo a ricostruire il reale volume d'affare dello stabilimento. I gestori dello stabilimento erano riusciti a truffare il fisco non emettendo i documenti fiscali sui pagamenti ricevuti con il bancomat e la carta di credito.


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martedì 17 maggio 2016



Pioggia e ancora sversamenti, Falconara chiede interventi immediati

Pioggia e ancora sversamenti, Falconara chiede interventi immediati

Il Comune si affida a una recente delibera della Regione e chiede progetti entro 180 giorni e lavori nel prossimo triennio. Venerdì notte l'ennesimo sversamento


Pioggia e ancora sversamenti, Falconara chiede interventi immediati
La stagione balneare non è ancora iniziata. La stagione degli sversamenti fognari in mare, con i conseguenti divieti di balneazione, non è mai finita. Nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 maggio le prolungate precipitazioni hanno fatto tracimare nuovamente gli scolmatori presenti sul tratto di costa falconarese. Non tutti, questa volta. Tre, nella zona sud, hanno tenuto botta. Ma la misura è comunque colma. Tanto che il Comune, in attesa di essere convocato da Ancona per un consiglio comunale aperto che tratti il tema e ascolti il progetto elaborato da Multiservizi, ha scritto a tutti i soggetti interessati - Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale, Multiservizi, Regione Marche e Arpam – una lettera dove si chiedono interventi immediati. 
La missiva, firmata dal sindaco Goffredo Brandoni e dall'assessore all'Ambiente Matteo Astolfi, fa riferimento a una recente delibera della Regione Marche che impone progetti di adeguamento entro 180 giorno dal ripetersi degli eventi e l'inserimento dei lavori nel triennio. La delibera, entrata in vigore a fine aprile 2016, non può essere chiamata per l'estate scorsa. Ma visti gli scarichi a mare registrati l'1 e il 2 maggio, l'amministrazione ha preso la palla al balzo. La lettera è di venerdì 13. Inviata poche ore prima del rovescio e dell'ennesimo sversamento con conseguente ordinanza. Tra la fine del primo stop e l'inizio del secondo, appena 4 giorni di balneabilità. Un incubo per i frequentatori ma soprattutto per gli operatori della spiaggia. 
M-Catalani
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lunedì 2 maggio 2016





Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline

Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline

Ancora è un ipotesi ma i cittadini scenderanno in strada martedì 3 maggio per esprimere il loro dissenso. Il sindaco Brandoni ha promesso di esserci


Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline
Un'area agricola sulla quale è stato allestito il cantiere per la realizzazione di un tratto della terza corsia dell'A14. Doveva essere smantellato oltre un anno fa. È invece al centro di un braccio di ferro tra la Prefettura di Ancona, che su indicazione del Ministero dell'Interno ha effettuato una ricognizione per individuare aree per fronteggiare l'emergenza migranti, e i cittadini di due Comuni: Camerata Picena e Falconara. L'area è nel territorio comunale del primo. Ma a meno di tre chilometri dall'abitato di Castelferretti. Questione spinosa e che contrari – seppur per ragioni diverse – tutte le varie forze politiche in campo. Tra chi teme problemi di ordine pubblico e sicurezza e chi invece è favorevole all'accoglienza ma giudica il sito un lager.
Tanto che per martedì 3 maggio è stato organizzato un sit in spontaneo nell'incrocio tra via Marconi e via delle Saline (a Castelferretti). Il sindaco Goffredo Brandoni, che nei giorni scorsi ha ricevuto un gruppo di cittadini di Camerata, Falconara ma anche Ancona (i cui confini comunali arrivano da quelle parti), ha promesso di partecipare "sempre che la stessa sia pacifica e resti nei confini democratici" si legge in una nota. Le preoccupazioni dei cittadini? Sicurezza, ordine pubblico, ma anche il futuro dell’area: quando sarà smantellata? Chi smantellerà l’area? Chi se ne accollerà l’onere finanziario? Tornerà mai ad essere un’area agricola come previsto nel Piano Regolatore Generale di Camerata Picena? A fronte di una capienza attuale inferiore alle 200 persone (ovvero il numero degli operai alloggiati col cantiere a pieno regime) quanti migranti ospiterà? Interrogativi che non hanno, al momento, risposta. L'area, che il Prg di Camerata fissa come agricola, era stata individuata con un Decreto di Pubblica Utilità del Ministero delle Infrastrutture per ospitare temporaneamente i container degli operai impegnati nella realizzazione della terza corsia sull’A14. Al termine dei lavori la Ghella, la ditta privata impegnata nei lavori, avrebbe dovuto ripristinare le condizioni iniziali. Cosa che ha subito forti ritardi e che ora, se venisse confermato il sito per migranti, potrebbe slittare all'infinito consentendo di conseguenza alla stessa Ghella di rinviare la spesa per smontare il cantiere.
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http://www.anconatoday.it/ M. Catalani


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