domenica 31 ottobre 2010

I gazebo della giunta tra la gente in piazza Mazzini

Brandoni il più gettonato “Così il contatto è più diretto”

Dal Corriere di oggi

Falconara Il più “richiesto” è stato, come da previsioni, il sindaco Goffredo Brandoni, ma ieri mattina i falconaresi si sono messi diligentemente in fila davanti a tutti i gazebo comunali. L’esperimento della giunta in piazza Mazzini pronta a parlare, chiacchierare, discutere con i cittadini, è stato un successo e Brandoni, che ha organizzato questa mattinata “porte aperte” in occasione del giro di boa dei due anni e mezzi, già annuncia delle repliche. “Almeno tre - spiega -, due nei quartieri fra la primavera e l’inizio dell’estate, probabilmente a Le Ville e a Castelferretti e una finale sempre in piazza Mazzini. Ai cittadini questa idea è piaciuta, mi hanno fatto moltissime domande, ma l’aspetto interessante sottolineato da tutte le persone con cui ho parlato è rappresentato dalla novità, cioè l’apertura e la disponibilità al dialogo degli amministratori e il rapporto umano e diretto con il sindaco. Girando molto per la città avevo colto questo desiderio del filo diretto con il primo cittadino, cosa che è mancata con le passate amministrazioni”. Una prima assoluta quella di sindaco ed assessori in piazza, non solo per Falconara, ma addirittura per le Marche dove nessun amministratore pubblico aveva mai tentato un evento del genere. “Entrare negli uffici - dice Brandoni - forse è più difficile, c’è da superare lo scoglio della segreteria, del dover prendere un appuntamento, anche se ovviamente né io né i colleghi di giunta ci siamo mai negati a nessuno. Così però è più diretto ed immediato”. Nelle oltre tre ore trascorse in piazza Mazzini il sindaco non ha quasi avuto momenti di sosta anche se in qualche occasione ha “smistato” le richieste ad altri assessori. “In totale - fa presente - ho compilato una trentina di schede, ma in alcuni casi, ad esempio quando mi hanno chiesto dei dettagli sul rigassificatore, non ho scritto nulla”. Tante le questioni sollevate, soprattutto relative a problemi legati all’urbanista ed al Prg, visto che il sindaco ha conservato per sé la delega della materia. “Poi ovviamente in tanti sono venuti a lamentarsi per la sicurezza ed il decoro della città - prosegue Brandoni -, specie chi abita in centro percepisce con disagio la presenza di persone che non rispettano le norme più elementari del vivere comune e che non rispettano norme e leggi. In particolare mi hanno fatto notare che piazza Mazzini spesso è un bivacco a cielo aperto con tutte le conseguenze del caso”. Lunga la fila anche dall’assessore alla Viabilità Loriano Petri, al quale sono state poste domande su cambi di sensi delle strade, ma anche sull’ingiustizia di alcune multe, e dall’assessore a Cultura, Pubblica istruzione e Turismo Stefania Signorini, alla quale sono state anche presentate proposte concrete per eventi ed iniziative. “Mi hanno presentato un’idea per il turismo sportivo - racconta -, con il Comune come ente promotore e di coordinamento e poi si è parlato di spazi per i ragazzi che fanno musica, del wireless in biblioteca e di una stagione teatrale invernale, visto il successo di quelle estiva”. In piazza anche gli assessori ai Servizi sociali Gilberto Baldassarri, l’assessore ai Lavori pubblici e Ambiente Matteo Astolfi, l’assessore alle Attività produttive ed alle Partecipate Raimondo Montesi e l’assessore al Bilancio Marina Mancini.

martedì 26 ottobre 2010

E’ morta la storica centralinista del Comune

In lutto per Urania


Falconara Cordoglio in Comune per la scomparsa improvvisa di Urania Cremascoli, da molti anni centralinista dell’ente. Urania, conosciutissima da tutti, aveva 64 anni ed abitava al quartiere Stadio insieme alla figlia. Ai funerali della donna, scomparsa nella notte di domenica, hanno preso parte molti impiegati dell’ente pubblico che la ricordano come una persona gentile e sempre disponibile. Una voce affabile e una professionalità sempre recettiva a tutte le istanze che le venivano presentante. Nel rispetto del ruolo che rivestiva. “Era una cara amica – dice il sindaco Brandoni – sono profondamente rattristato per la sua morte, ci mancherà molto”.
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Solamente oggi, dai giornali, ho appreso della Tua prematura scomparsa. E questo e' il mio piu' grande cruccio. Non essere stato presente al Tuo funerale. La Tua amicizia ha origini antiche. Quante volte Ti ho spinto con quella carrozzina che Ti tiravi sempre appresso, quante volte su per le scale di casa, quante chiacchierate al lavoro o per telefono.
Di Te mi rimangono tante cose. Ma la cosa che sempre sara' nel mio cuore, e' quell'abbraccio che mi hai dato, il primo giorno che mi hai raccontato la Tua storia.
Tua figlia e' forte, non temere,
a Lei vanno le mie piu' sentite condoglianze.
A noi che restiamo rimane il compito di tener vivo il Tuo ricordo

Raimondo

sabato 23 ottobre 2010

Alberi e aiuole, il centro torna verde
Il progetto dell’amministrazione comunale: “E’ una questione di benessere e di decoro della città”

Falconara “Le vie del centro torneranno ad essere alberate come un tempo e le aiuole vuote verranno di nuovo piantumate. Falconara ha bisogno di ritrovare il suo verde pubblico”. L’assessore all’Ambiente Matteo Astolfi, che ieri ha effettuato un primo sopralluogo con il dirigente del servizio, ha deciso di impegnarsi in prima persona anche perché “si tratta di una questione di benessere e anche di decoro della città”. L’assessore e i tecnici del Comune hanno in programma, nelle prossime settimane, un censimento delle aree critiche e di quelle zone dove è “assolutamente necessario ripristinare il verde, così com’era tanti anni fa”, poi sarà elaborato un progetto per organizzare gli interventi e a quel punto, spiega Astolfi, “sarà gradito l’aiuto di tutti, privati cittadini, associazioni, scuole”. Le zone critiche sono le solite, le zone nuove, ma anche e soprattutto il centro, quindi via Marsala, via Leopardi, via della Repubblica, via Mameli, via De’ Bosis e via Martiri della Resistenza dove ci sono almeno una cinquantina di spazi vuoti, cioè piccole aiuole già predisposte per contenere piante che da tempo immemorabile sono prive del loro alberello, caduto per anzianità o malattia, abbattuto da qualche automobilista distratto, schiantato a causa dalle intemperie. “Per la rotatoria di via Marconi – prosegue l’assessore all’Ambiente – abbiamo trovato uno sponsor, ma non è stato facile, avevamo messo a bando 60 aree pubbliche e si è presentato un solo candidato, però sponsorizzare gli alberi uno per uno e purtroppo, anche in questo caso, è una questione di soldi. Il Comune non ha fondi da destinare all’arredo urbano e al verde”. Infatti se non c’è un costo vero e proprio per l’alberello da piantumare c’è da considerare, fa presente l’assessore, “il trasporto, il lavoro per l’impianto e l’escavatrice che ci dobbiamo far prestare dal Cam”. Però ormai è deciso, nei primi mesi del 2011 partirà una intensa e capillare campagna per il ripristino del verde e la piantumazione di nuove essenze arboree in tutta la città. “Dovremo capire bene cosa piantare e come – osserva Astolfi – in passato sono stati fatti degli errori che stiamo pagando adesso. I pini sono stupendi, ma hanno radici superficiali che stanno distruggendo le strade, le essenze dovranno essere compatibili con i luoghi in cui verranno piantumate e se la loro destinazione è marciapiedi o lato strade dovranno essere a piccolo fusto”. E’ ovviamente benvenuta la collaborazione delle associazioni che fin da ora si possono rivolgere all’assessorato all’Ambiente per coordinare gli interventi. “Ci stiamo muovendo a tutto campo”, fa presente Astolfi che ricorda, fra l’altro, l’impegno per la sistemazione e la regolamentazione degli orti di via Castellaraccia e ha in mente di ripristinare anche la “festa dell’albero” durante la quale le nuove piante vengono dedicate ai nuovi nati falconaresi.

venerdì 22 ottobre 2010

L'ultima di Vendola: Sarah Scazzi vittima del berlusconismo

l'occidentale



Zitto zitto, Nichi Vendola aggiunge un altro tassello alla campagna elettorale permanente che è il tratto distintivo della vita politica italiana. Lo fa, nientemeno, spiegandoci che il delitto di Sarah Scazzi è frutto del berlusconismo, cioè di quel totalitarismo mediatico che - secondo lui - ha stravolto l'antropologia dell'Italia di una volta, quella della tv di stato e del maestro Manzi. Ma oltre a riflettere sul fatto che il presidente della Regione Puglia avrebbe potuto mostrare un po' più di prudenza, visto che il delitto è avvenuto proprio nella regione che governa, ci sono almeno un altro paio di considerazioni che spiegano come in questo caso Nichi abbia preso un colossale abbaglio.
"Uomini che uccidono le donne e le bambine non sono mostri ma sono nostri, nel senso che sono iscritti nella quotidianità del paese - ha detto Vendola - la strumentalizzazione dei corpi delle persone è un fatto peculiare di questo tipo di tv spazzatura. Mediante la tv è in atto un'operazione culturale che ci ha assuefatti alla banalità del male. Perché il berlusconismo non è un'anomalia, non è un'insorgenza patologica ma qualcosa che permea l'autobiografia del Paese".
Come se prima della tv spazzatura non ci fossero state le gogne pubbliche, le folle festanti sotto la ghigliottina o quelle plaudenti attorno al rogo di qualche strega, o ancora le lapidazioni e gli omicidi rituali con un colpo di mitragliatore alla testa di qualche povera malcapitata giustiziata in uno stadio dal talebano di turno (che la tv, com'è risaputo, l'avevano vietata). Ma quelle sono altre culture, si dirà, sono le storie trascorse e remote di un mondo che non esiste più. In realtà, la morte è da sempre uno spettacolo, dal Grand Guignol ai film horror, e la televisione è solo l'ultima piattaforma di una "passione necrofila" che appartiene alla storia dell'uomo. Vendola, reputato persona intelligente, queste cose dovrebbe saperle.
A leggere nella assai confusa vicenda della morte di Sarah, emerge più lo spettacolo di un infernale gineceo (la cugina, la zia...) che non quello di un mondo femminile mercificato in cui la donna si riduce a velina o starlette da Drive In. Come dire, ciò che dovrebbe preoccupare di questa storia è che sia maturata in strutture "matrilineari" piuttosto che patriarcali (Misseri è colpevole o prima ancora un complice?), strutture profonde che appartengono a quel Mezzogiorno che Vendola difende in ogni occasione. Quella Puglia materna, solidale e accogliente, quella terra del governatore per sempre grato alla sua mamma, che a quanto pare non produce solo "mostri" (uomini) ma anche assassine (donne). Prima di cavarsela a buon mercato con la solita solfa sul berlusconismo, dunque, Nichi avrebbe potuto fare qualche sforzo in più nell'interpretare la sanguinaria antropologia di questo Sud.

mercoledì 20 ottobre 2010

Poltrona Frau, silenziatore alla Camera

"L'interrogazione non è ammessa" Dava fastidio a Montezemolo. Nel 2006 Carlo Ciccioli di An chiese conto del prezzo fissato in Borsa, ma per Bertinotti e Fini non doveva




Da il fatto quotidiano

Autunno 2006. Governa Romano Prodi, presidente della Camera è Fausto Bertinotti. Carlo Ciccioli, medico-psichiatra di Ancona, da pochi mesi deputato di An, apprende che l’imminente quotazione in Borsa della Poltrona Frau di Tolentino (Mc) si presta a molti interrogativi. Si documenta e il 6 novembre presenta un’interrogazione parlamentare urgente.Il salvataggio della Poltrona Frau vede protagonista il fondo Charme, fondo di private equity strutturato come società di diritto lussemburghese. Tra i soci fondatori, oltre a Luca Cordero di Montezemolo (ai tempi presidente di Confindustria, Ferrari e Fiat), gli imprenditori Diego Della Valle, Gianni Punzo, Isabella Seragnoli, Vittorio Merloni, il patron di Technogym Nerio Alessandri, le famiglie Marsiaj e Montinari, più le banche Deutsche Bank, UniCredit e Monte dei Paschi di Siena.Le domandee il mercatoIl deputato Ciccioli, nell’interrogazione con oggetto “Quotazione in borsa dell’azienda Frau”, chiede di sapere se “il prezzo delle azioni, valutate in un range compreso tra 1,80 ed 2,20 euro, è stato fissato all’importo più alto; se sul mercato verranno collocate circa 49 milioni di azioni per un aumento di capitale pari a circa 108 milioni di euro; se tale importo è all’incirca pari alla massa dell’indebitamento dell’azienda risultante a giugno 2006; se, raffrontato con l’utile di esercizio dell’azienda al 2006 il rapporto tra prezzo dell’azione e utile è pari a 196, cioè un multiplo assolutamente abnorme rispetto ai normali standard di mercato; se quindi la quotazione delle azioni risulterebbe assolutamente sproporzionata e superiore al valore effettivo dell’azienda”, facendo presente che “solo 18 milioni di euro del capitale raccolto sarebbero destinati alla riduzione dell’indebitamento, rispetto ad uno sbilancio di ben 108 milioni di euro”.Una speculazione finanziaria?Ciccioli chiede anche di sapere se “l’operazione di risanamento aziendale non sia di fatto una spregiudicatissima speculazione finanziaria, se gli organismi preposti al controllo e all’autorizzazione per le quotazioni in borsa (Tesoro, Banca d’Italia, Consob) hanno esperito le procedure previste e monitorato, senza timori reverenziali, l’effettiva situazione economica e finanziaria della società”.Ed ecco il colpo di scena. L’interrogazione viene ritenuta irricevibile e bloccata dalla Presidenza della Camera. Un funzionario, racconta l’attonito Ciccioli, spiega che “il titolo è sotto quotazione, e quindi si tratterebbe di un’interrogazione price sensitive”. La motivazione è risibile: sia perché l’azione Poltrona Frau non è ancora quotata in Borsa, sia perché con lo stesso criterio risulterebbero vietate tutte le interrogazioni su società quotate, perché suscettibili di influenzarne il corso borsistico. Ciccioli protesta e il funzionario replica: “La direttiva è del presidente Bertinotti e solo lui la può cambiare”.La mattina dopo il deputato va alla Camera e viene affrontato da Fini, secondo il suo racconto, con queste parole: “Montezemolo mi ha chiamato stamattina alle sette e mi ha detto: un tuo deputato delinquente ha presentato un’interrogazione sulla quotazione in borsa della Poltrona Frau. Quel deputato sei tu. Come ti è venuto in mente di turbare i nostri rapporti con Montezemolo? Ma non vedi che sta anche attaccando il governo Prodi? Ritira immediatamente quell’interrogazione”. Ciccioli, che si aspettava elogi per l’iniziativa da vero deputato d’opposizione, trasalisce: come ha fatto la sua interrogazione, mai pubblicata, ad arrivare in tempo reale a Montezemolo? Comunque reagisce all’ordine di Fini: “Non ci penso neanche”.Gli amici di LucaUn’ora dopo il secondo assalto. Ciccioli viene raggiunto dall’amico Ignazio La Russa che lo prende sottobraccio per ammansirlo: “Ma che ti sei messo in testa? Ma non vedi che manco Bertinotti te la pubblica? Hai ragione, ho capito, sei orgoglioso, il bel gesto lo hai fatto, adesso però è meglio che lasci stare, quell’interrogazione rovinerebbe i nostri rapporti con Montezemolo. Non ti preoccupare, te la faccio decadere io, ma non ti sognare di ripresentarla”. Ciccioli insiste: “Ma ho già mandato il comunicato stampa a Il Giornale e a Libero”. La Russa è tranquillo: “Non ti preoccupare, ai giornali penso io”. Subito dopo è un altro deputato di An, Italo Bocchino, a dirgli una parola buona: “Hai vissuto il tuo attimo da eroe ma ora rinsavisci”. Arriva infine la lettera di Bertinotti con la motivazione ufficiale della bocciatura dell’interrogazione. Fa riferimento all’articolo 139 bis del regolamento della Camera, secondo cui il Presidente valuta l’ammissibilità delle interrogazioni con riguardo, tra l’altro, “alla tutela della sfera personale e dell’onorabilità dei singoli”.Il convegno dei RadicaliIl deputato di An, che non ha seguito Fini ma è rimasto con La Russa nel Pdl di Berlusconi, non ha mai digerito la faccenda. E infatti, a distanza di quattro anni, il 23 luglio scorso, ha raccontato tutto nel corso del convegno “Democrazia senza partiti”, organizzato dai Radicali Marche ad Ancona. Il suo intervento è stato registrato e pubblicato sul blog “Popinga” (fondato da Marco Scaloni nel 2004). Oggi Ciccioli non solo conferma tutto, ma esibisce tutti i documenti del caso, accuratamente custoditi in una cartellina.Alla domanda se il suo racconto non suoni come una vendetta nei confronti di Fini, che proprio in questi giorni ha cominciato a parlare di Montezemolo come suo possibile partner politico, risponde: “Macché vendetta! Questa storia chiama in causa un sistema: l’intreccio tra Confindustria, banche, capitalismo e politica, senza esclusione di bandiere. Una storia su cui nessun giornalista ha voluto fare inchieste e nessun magistrato ha voluto vedere chiaro”.Secondo Ciccioli la quotazione in Borsa ha permesso ai soci del fondo Charme, vendendo solo il 23% delle azioni Frau, di rientrare di tutto il denaro investito nel 2003 per acquistare il 75% del capitale.

lunedì 18 ottobre 2010

CORRIERE ADRIATICO

Vittoria di misura a Falconara

Parole grosse e veleni Federici confermato ma il partito è diviso

Falconara Confermato, di stretta misura, il coordinatore uscente Franco Federici, ma gli animi non sono affatto sereni. Il congresso falconarese del Pd si è concluso ieri pomeriggio con la vittoria (100 voti contro 83 e quattro schede nulle) dell’avvocato Federici che ha avuto la meglio nel confronto con Fiorella Re, docente di economia all’itc Serrani considerata il volto nuovo della politica cittadina, però la situazione, all’interno del partito, appare abbastanza tesa. In mattinata sarebbero volate parole grosse anche se la vicenda è rimasta confinata ai si dice perché il segretario provinciale Emanuele Lodolini ha preferito non confermare pur ammettendo che “nei giorni scorsi ci sono state delle tensioni, ma è normale, c’erano due candidati contrapposti”. Apertamente delusi i sostenitori della Re, che in queste ultime settimane avevano moltiplicato le iniziative per presentare la loro candidata ed offrire con il nuovo corso “un rilancio e un cambio di marcia nell’attuale gestione”. Una proposta quella sostenuta, fra gli altri da Antonio Mastrovincenzo, Andrea Rossi, Giancarlo Scortichini e Marco Salustri, che a quando pare non ha trovato abbastanza sostenitori all’interno del Pd i cui iscritti hanno preferito seguire le indicazioni dell’altra corrente. Ora a Federici tocca l’arduo compito di traghettare il Pd verso le prossime elezioni amministrative del 2013 mettendo insieme un gruppo capace di contrastare efficacemente la squadra di Goffredo Brandoni, il quale sembra sempre più saldamente seduto sulla sua poltrona, e presentare entro un paio d’anni un candidato sindaco in grado di scalzare la supremazia del centro-destra. Comunque Federici aveva già fatto sapere che la sua ricandidatura alla guida del circolo aveva come obiettivo, il proseguimento “nell’opera di radicamento del partito nella realtà locale” e “la riconquista dell’amministrazione comunale alle elezioni del 2013”. Adesso però, oltre ai voti dei cittadini, Federici ed i suoi devono anche riconquistare una metà del partito. Positive le valutazioni sull’affluenza al voto, si sono infatti presentati alle elezioni la quasi totalità degli iscritti falconaresi.
m.m.

domenica 17 ottobre 2010

Dal Corriere Adriatico

Lodolini e don Varagona: “Brava la Provincia”


Falconara “Il dibattito sulla possibilità di realizzare un Cie a Falconara e la conseguente proposta di don Varagona ci consentono, da un lato, di fare il punto su come sta cambiando l’Italia con la presenza degli immigrati e dell’altro di rilanciare un’idea di sviluppo per la città rispetto alla quale la Provincia stessa può dare una mano”. Secondo il capogruppo consiliare Antonio Mastrovincenzo e il segretario provinciale del Pd Emanuele Lodolini “la maggioranza di centrodestra sta spingendo Falconara verso un preoccupante declino sociale e culturale” mentre lo stesso Pd “ha proposto una politica in materia che ruota attorno a tre pilastri: contrasto dell’immigrazione irregolare, ingresso regolare per lavoro, politiche d’integrazione”. “Del tutto apprezzabile e condivisibile quindi, dicono Mastrovincenzo e Lodolini, “l’iniziativa assunta da don Varagona per una Casa per la restituzione della cittadinanza al posto di un Cie”. “Tuttavia – spiegano i due esponenti del Pd – Maroni ha annunciato l’intenzione di voler realizzare un Cie, non presso l’ex caserma Saracini, ma in via Fossatello, nel compendio demaniale denominato ‘Area logistica esterna ex Aeroporto di Falconara’ e il gruppo consiliare del Pd, nel luglio scorso, ha segnalato come tra i beni soggetti a federalismo demaniale rientri la caserma Saracini”. “Infatti – proseguono Mastrovincenzo e Lodolini – abbiamo proposto all’amministrazione comunale di emanare specifico bando e ragionare su eventualità di realizzare della caserma Saracini un ‘Centro delle arti e dei mestieri dell'artigianato’. Rispetto a tale proposta, che va opportunamente approfondita, è utile che la Provincia stessa possa farsi parte attiva insieme al Comune, alle associazioni di categoria, all’Università, al Regione, al Governo nazionale puntando alle attività economiche legate alla green economy. Parlare di economia verde vuol dire parlare di un modello alternativo di società ed economia, vuol dire rimettere in discussione il modello di sviluppo economico e sociale fin qui conosciuto, anche a Falconara. Il futuro per Falconara non è il gas, ma il futuro è il sole.

giovedì 14 ottobre 2010

Pd e Cic: “Diventerà un campo di concentramento”


Falconara Contrari come sempre, ma adesso anche sconcertati. Antonio Mastrovincenzo e Loris Calcina, capigruppo del Pd e dei Cic, accolgono con sgomento sia le notizie che danno come quasi certo l’arrivo di un Cie nelle Marche, sia la presa di posizione del coordinatore comunale del Pdl Lamberto Astolfi. Le dichiarazioni di Astolfi, secondo il quale per far accettare i centri “il Governo dovrebbe garantire la massima sicurezza della struttura, che può essere certa solo con recinzioni elettrificate e militari pronti a sparare a vista”, sono, per Mastrovincenzo e Calcina, “di una gravità inaudita”. “Sembrano di fatto evocare e proporre una sorta di campo di concentramento” osserva il capogruppo del Pd che chiede “un’immediata e categorica presa di distanze da parte del sindaco Brandoni rispetto a queste dichiarazioni che offendono gravemente la dignità umana. In caso contrario la comunità falconarese potrà pensare che il primo cittadino condivide tesi così aberranti”. “Il Pd - prosegue Mastrovincenzo - si è espresso sempre contro l’insediamento di un centro di identificazione ed espulsione a Falconara. Non solo perché il nostro territorio presenta altre criticità, ma principalmente proprio perché nel corso degli anni si è assistito a un utilizzo sempre più distorto di queste strutture, dove si verifica una costante violazione dei diritti umani. Le testimonianze parlano di situazioni drammatiche: assistenza medica del tutto inadeguata, condizioni igieniche carenti, cibo scadente, sistemazione delle persone in container esposti a temperature estreme, in condizioni di sovraffollamento”. Mastrovincenzo evidenzia che “lo strumento dei Cie si è rivelato inefficace poiché si fonda sulla idea di detenzione amministrativa, in particolare dopo la recente modifica legislativa che ha triplicato il periodo di trattenimento. Se alla fine dovesse verificarsi una sua localizzazione a Falconara, ancora una volta la giunta di destra si dimostrerebbe impotente e succube al governo Berlusconi”. Calcina parla di “patto con il diavolo” e non ci sta a barattare la cancellazione dei debiti del Comune, con l’arrivo del centro per gli immigrati.

mercoledì 13 ottobre 2010

Segreteria Pd, Luchetti“abbandona” Federici


Dal Messaggero

FALCONARA - Luchetti non si schiera e così, di fatto, “abbandona” Federici in cerca di conferme nella segreteria del Pd cittadino. Dopo la mancata presa di posizione di Emanuele Lodolini, comprensibilmente vista la candidatura a segretario provinciale del Pd, Franco Federici incassa un’altra alzata di mani che, alla conta finale, avrà il suo bel peso. Il big Marco Luchetti - eletto per ben tre legislature a Palazzo Raffaello con tanto di recente riconoscimento del governatore Spacca nel dargli una delega in giunta regionale - fin qui aveva condiviso il percorso con Federici. Entrambi nella Margherita, due anni fa Luchetti aveva supportato Federici per la segreteria cittadina. Poi insieme nel sostenere la mozione nazionale pro-Franceschini. Infine, marzo scorso, Federici a portare acqua e voti al candidato Luchetti. E ora l’annuncio dell’allontanamento, tanto improvviso quanto imprevisto. Che è successo? I ben informati dicono che lo spartiacque sia stata la vittoria in città della mozione Bersani, nonostante l’indicazione dei vertici democrat a votare Franceschini nelle primarie. Un segnale che ha fatto alzare la cresta a quanti chiedevano un rinnovamento alla guida del partito. Ecco spuntare il nome di Fiorella Re da contrapporre a Federici. Inizialmente ad appoggiarla, oltre Antonio Mastrovincenzo che già si era affrancato da Luchetti alle Regionali appoggiando la candidatura della Benatti, anche ex amministratori come Marco Salustri, Giancarlo Scortichini e Angelo Di Mattia che fino a poco tempo convivevano col “peccato originale” di aver partecipato alle giunte Carletti. L’assessore regionale con gli ex carlettiani? Era difficile da immaginare. Ora però la musica sembra essere cambiata. Con l’ex sindaco ormai da tempo fuori dai giochi, è arrivata anche la riabilitazione degli uomini che, ad ogni modo, sono rimasti fedeli al partito. Secondo i sostenitori di Federici la spaccatura interna nasce dai rapporti con la Raffineria Api per una troppo blanda posizione dei Re-boys. Dall’altra parte si attacca il coordinatore perché, si dice, il partito è poco presente in città e serve una svolta. Lui risponde con le assemblee pubbliche coinvolgendo gli altri Comuni toccati dal progetto centrali e rigassificatore Api. Luchetti ufficialmente non sta con nessuno ma già che non stia con Federici è un segnale. Che il suo “pupillo” Andrea Rossi, stia appoggiando la Re, è qualcosa in più. Ad ogni modo, domenica si vota. L’assemblea cittadina è fissata per le 9 al Centro Pergoli. A mezzogiorno terminerà la presentazione delle liste d’appoggio ai candidati e poi si passerà al voto segreto tra gli iscritti. Chiusura delle urne alle 17, poi lo spoglio.

domenica 10 ottobre 2010



Falconara

Greater -defeating AIDS

Un non-documentario di Emmanuel Exitu


SABATO 16 OTTOBRE 2010, ORE 18
CENTRO “PERGOLI” Piazza Mazzini

Greater (Premiato al festival di Cannes nel 2008, scelto personalmente da Spike Lee) è un documentario che vuol ...raccontare una bellissima esperienza umana, vissuta da alcune persone, in Uganda e in particolare nella città di Kampala, dove un gruppo di donne malate di Aids stanno vincendo la loro battaglia contro la malattia e la povertà a partire da un incontro che valorizza la loro umanità.

Ingresso libero

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Collettiva di Agape al mercato coperto


Falconara

Appuntamento con gli allievi del laboratorio artistico “Agape” che dal 14 al 17 ottobre presenteranno le loro opere in una collettiva organizzata nelle sala ex mercato coperto di via Bixio e patrocinata dall’assessorato alla Cultura. Insieme alla docente del corso Maria Gabriella Urbani ci saranno gli allievi Bianca Maria Battistoni, Marlene Dietrich, Luana Giovagnoli, Gianluca Mariotti, Ombretta Matteucci, Elisabetta Paciaroni, Rina Pesaresi, Mariella Petrelli ed Emanuela Sebastianelli.

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I corsi di Artemisia Pittura e tanto altro

Falconara


L'associazione artistica Artemisia organizza corsi di disegno, pittura, scultura, incisione, grafica, illustrazione e fumetto. Con i suoi corsi Artemisia offre una preparazione accademica per la pratica delle discipline artistiche con particolare attenzione a quelle attività dell'arte che possono trovare effettivo riscontro con le esigenze della comunità del territorio locale e regionale. Tutti i corsi sono liberi e senza limiti di età e sono validi per l’acquisizione di punteggio per il credito formativo per gli studenti di ogni ordine e grado. Info 071- 9175795, 338-1881584.

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Finestre sul mondo Immagini in viaggio

Falconara

Prosegue fino a fine mese al centro Pergoli “Finestre sul mondo”, un’iniziativa coordinata dal fotografo Giorgio Marinelli per “allargare gli orizzonti alla scoperta e alla conoscenza di nuovi luoghi”. Alcuni foto-cine amatori ogni anno propongono le loro immagini di viaggio. Prossimi appuntamenti: 14 ottobre con Teofilo Celani, il 19 ottobre con le foto di Claudio Mulinelli e il 21 ottobre con “La nostra Africa” di Miriam Farsetti, Giorgio Marinelli e Manuela Zugolo.


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Il giardino Marche Lezione di Salustri

Falconara

Tutta la cittadinanza è invitata alla giornata inaugurale dei corsi dell’Unitre che si terrà al Cinema Excelsior mercoledì prossimo alle ore 17,30, con la prolusione tenuta dall’architetto Sergio Salustri in collaborazione con Giorgio Marinelli e la voce recitante di Milena Costantini. Tema della serata “Le Marche come un giardino: parole, immagini, poesie"

sabato 9 ottobre 2010

I clandestini ora sbarcano in Porsche


Ancona Nessun lusso per l’umanità disperata. Neppure quello illusorio del viaggio in Porsche per eludere i controlli ed entrare come ombre nel nostro Paese. Il trucchetto non ha beffato gli agenti della Polmare e il viaggio da Vip per finta del clandestino e del suo accompagnatore s’è fermato in porto. In carcere l’autista, in affidamento al Comune il minorenne che era con lui, nel garage dell’autofficina, in ganasce, la supercar. Il blitz dopo i controlliMercoledì scorso. Nell’area dello scalo la guardia della security è sempre molto alta. Nel primo pomeriggio ormeggia la Anek Line in arrivo dalla Grecia. Dalla pancia del traghetto comincia a sbucare il lungo serpentone di Tir e auto. Gli agenti della Polizia di frontiera, i funzionari della Dogana e i militari della Guardia di finanza sono pronti a risalire il fiume di veicoli a caccia di indizi buoni per scovare traffici di droga o di poveracci in cerca di riscatto. L’alt alla Porsche Uno ancora adolescente lo trovano dentro un’auto, ma è un’auto particolare. E’ una Porsche 911 undici grigia, fiammante. Non passa inosservata, ma proprio lo splendore del modello, preso a noleggio, nei piani di chi voleva sbarcare violando le regole doveva allontanare ogni sospetto di disperati in fuga dalla povertà. Il fiuto dei poliziotti E invece la Polmare aguzza la vista, fiuta l’inganno e intima l’alt. I poliziotti infilano lo sguardo dentro l’abitacolo chic e notano il ragazzino seduto sul posto del passeggero. Scattano gli accertamenti. Prima l’automobilista, 37 anni, iraniano di origine e regolarmente residente in Italia, domiciliato a Roma. Lui è a posto. Poi tocca al 16enne. Ha un documento taroccato, era stata sostituita la foto e rifatto il timbro a secco. Anche l’adolescente è nato in Iran, e cercava di aprirsi un varco verso un futuro da uomo libero di costruirsi una vita. Ma il suo tentativo di infiltrarsi tra le maglie dei controlli accomodandosi sull’elegante sedile di un bolide viene frustrato. Il sogno si schianta sul molo, i poliziotti lo affidano al sindaco e verrà ospitato in una comunità di accoglienza in attesa che possano trovare una famiglia che apra loro casa e affetti. Altro indirizzo, il carcere di Montacuto, per la destinazione dell’adulto che lo accompagnava e che è stato arrestato. Solo uno della lunga serie nell’area dello scalo, dove non passa giorno senza che il rispetto della legge non si faccia valere.I tredici clandestini Cambiano le divise, ma non l’efficacia del presidio in banchina. La cronaca delle ultime ore dà conto anche di un blitz delle Fiamme gialle, l’ennesimo contro i mercanti di uomini. Tredici clandestini nascosti nel doppiofondo di un tir sono stati scoperti in porto dai militari della Guardia di finanza, nel corso di un’operazione condotta insieme alla Dogana. Disperati sotto il legno L’autoarticolato era appena sbarcato dal traghetto greco 'Filippos', salpato da Patrasso e diretto in Polonia con un carico di torba. L’autista, un cittadino polacco, è finito in manette. I migranti erano stipati in un vano coperto da metallo e tavole di legno. Dopo le visite mediche sono stati affidati alla Polizia di frontiera. I clandestini sono di nazionalità irachena. Al termine delle formalità e della fotosegnalazione sono stati riaffidati al comandante della Filippos, per il respingimento in Grecia.

venerdì 8 ottobre 2010




Non e' mio costume continuare perennemente a far polemica ma il Consigliere Mastrovincenzo deve rassegnarsi. Non facendo parte delle riunioni di maggioranza (almeno cosi' mi risulta), decisioni analizzate in VI commissione, vengono gia' dibattute (come e' normale) in sede di riunione politica. Questo comunque non mi galvanizza e tanto meno e' stato mai sfruttato da me per farmi bello su decisioni che collegialmente a volte portano il nome Pdl se pur proposte da me. Questo nulla toglie e nulla aggiunge al capogruppo Pd. Allo stesso modo deve farsi una ragione sugli alloggi di emergenza e la stessa cosa dovra' fare nel 2013. Beato Lei consigliere Mastrovincenzo che e' convinto di "riprendersi" la citta' nel 2013 a mani basse (odierne dichiarazioni del consigliere sul Carlino).


Mia nonna mi diceva sempre:
Nun core troppo nini' che ala fine cori per beve l'acqua calda
Cordialmente Raimondo Baia

giovedì 7 ottobre 2010

Pugno di ferro in strada

Controlli per alcol e droga. Ritirate due patenti, sequestrata un’auto


Falconara Un clandestino arrestato e un altro denunciato. Un’auto sequestrata e due patenti ritirate a due giovani automobilisti: uno era al volante ubriaco, l’altro guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I lampeggianti della ronda notturna attraversano di nuovo la semioscurità delle zone più critiche di Falconara schizzando di luce anche i muri dei palazzi di fronte alla stazione ferroviaria. Proseguono i controlli a tappeto dei carabinieri della Tenenza di Falconara, sia nei confronti di persone già note alla giustizia che di automobilisti per prevenire ogni tipo di reato e garantire più sicurezza sulle nostre strade. Un’altra vasta operazione per il controllo del territorio è stata portata a termine nella notte tra martedì e ieri dagli uomini del tenente Matteo Demartis. Il servizio ha visto impegnati quattordici militari e sette automezzi dell’Arma. Dalle 10 alle 6 del mattino sono stati effettuati diversi posti di blocco lungo la Statale e la Flaminia. Le pattuglie in servizio hanno inoltre presidiato le zone spesso frequentate da prostitute e trans. Controllati anche pregiudicati agli arresti domiciliari, ispezionati anche diversi casolari abbandonati che spesso diventano dimore abusive di immigrati clandestini. Ma è soprattutto lungo le strade principali del centro abitato e della periferia che si è particolarmente concentrata l’attività di controllo dei carabinieri. Alcol e droga nel mirino con l’obiettivo di prevenire incidenti stradali e condotte smodate. Ben 160 i veicoli e i conducenti controllati, alcuni dei quali sono stati anche sottoposti all’etilometro. Un test che si è rivelato fatale per due giovani automobilisti che si sono visti ritirare la patente. Uno guidava la propria auto nonostante avesse fatto uso di droga, l’altro è stato sorpreso con tanto alcol in corpo da superare i valori alcolemici di 1,50. Oltre al ritiro della patente, nei suoi confronti è scattato anche il sequestro della vettura ai fini della confisca. Un altro automobilista, trovato in possesso di una modica quantità di droga, è stato segnalato alla Procura come consumatore di sostanze stupefacenti. Ben dieci le contravvenzioni elevate per il mancato rispetto del codice della strada: la maggior parte di loro sono stati multati per guida senza cinture allacciate per l’utilizzo del cellulare durante la guida. Nei guai anche due clandestini: uno è stato arrestato per non aver rispettato il foglio di via obbligatorio, un altro è stato denunciato a causa del permesso di soggiorno scaduto. Sono stati in tutto venticinque i pregiudicati identificati e controllati nelle loro abitazioni.
“Sui libri di testo troppi furbetti”


Falconara Sulla vicenda della mancata fornitura dei libri di testo ai ragazzi meno abbienti segnalata nei giorni scorsi da Elisabetta Sardi, responsabile dell’associazione Lhasa, il vicesindaco ed assessore ai servizi sociali Gilberto Baldassarri precisa che “nel 2008, all’inizio della legislatura, l’amministrazione aveva deciso di impegnarsi a garantire la fornitura dei libri scolastici (invece che il rimborso ad acquisto avvenuto) per le famiglie che avevano i requisiti previsti dalle relative disposizioni in materia”, ma a seguito delle segnalazioni dei dirigenti scolastici, “si venne a sapere che molti di questi studenti avevano smarrito o distrutto i testi ricevuti gratuitamente dal Comune, mentre in alcuni casi si scoprì che i testi scolastici venivano addirittura rivenduti”. “L’amministrazione – prosegue Baldassarri – decise quindi di consegnare i libri direttamente alle scuole per garantire che gli stessi fossero utilizzati quantomeno nell’orario di lezione. Tuttavia anche questa vicenda fu campo di battaglia per lo scontro politico, con il Pd e la stessa Elisabetta Sardi i quali che denunciarono la procedura adottata come discriminatoria, spingendo il Difensore civico regionale a invitare il Comune ad attenersi alla legge regionale che non prevedeva la fornitura, bensì il rimborso della spesa, per i libri scolastici”. “In particolare – spiega Baldassarri – il Difensore civico regionale, con il quale io stesso andai a parlare per spiegare le motivazioni alla base della scelta di anticipare la fornitura dei testi, ci scrisse che apprezzava tale procedura che nessun Comune aveva mai adottato, ma che andava rispettata la norma di legge che stabilisce che siano le famiglie ad acquistare i libri e a chiederne successivamente il rimborso”. Baldassarri quindi fa notare che il Comune ha “esclusivamente applicato con rigore la normativa regionale” e precisa che sta valutando la possibilità di “riaprire il discorso con la Regione”.

martedì 5 ottobre 2010


Dal Corriere Adriatico

Mercato del lunedì, ritocchi in vista

Ambulanti della zona Nord penalizzati dalla poca visibilità.

Il Comune studia una sistemazione diversa

Falconara.A un anno e mezzo dalla ridistribuzione dei posti al mercato del lunedì e allo spostamento dell’area alimentari e prodotti agricoli, l’appuntamento settimanale con le bancarelle continua a essere affollato anche se la crisi si fa sentire. “Il passeggio c’è - dicono gli ambulanti - ma si acquista meno, molto meno”. A lamentarsi sono soprattutto i bancarellari dell’area da via XX Settembre verso nord, che considerano quella sezione del mercato come meno interessante e appetibile rispetto al centro di via Bixio nel tratto compreso da via degli Spagnoli e piazza Mazzini. “In effetti non è questione di zona - spiega Giampiero Papponcini che il mercato di Falconara lo frequenta da trent’anni e da venti è titolare di una licenza -. Lo spostamento, l’assegnazione dei posti e il rimescolamento delle bancarelle ha cambiato di poco la situazione. Il vero problema è che la gente non ha molti soldi da spendere”.

Inoltre, secondo Papponcini, c’è anche un altro aspetto da prendere in considerazione: la minore qualità dei prodotti in vendita. “Ormai l’occasione vera non esiste più - afferma -. Una volta c’erano bancarelle con abbigliamento di marca della stagione precedente, c’erano gli stocchisti. Adesso i prodotti sono quasi tutti made in China, c’è una grande omologazione e questo credo penalizzi parecchio non solo questo mercato, ma in genere tutti gli appuntamenti settimanali di questo tipo”.

Ad ogni modo il lunedì mattina il centro di Falconara continua a essere affollatissimo e la conseguenza immediata è la cronica penuria di posti auto che crea notevoli disagi anche agli stessi residenti. Gli stalli al mercato di Falconara continuano comunque a essere molto ambiti e per gli unici tre spazi liberi (due per decadenza, uno per rinuncia) la Regione ha già emesso un bando e verranno assegnati quanto prima. Il Comune sta anche pensando a un miglioramento della disposizione degli ambulanti nella zona di piazza Catalani. “Abbiamo effettuato una verifica - spiega l’assessore al commercio Raimondo Mondaini - e stiamo ragionando su una sistemazione diversa che venga incontro alle esigenze di tutti, visto che quelli rivolti lato monte ci hanno detto subito di essere penalizzati perché meno visibili”.

Lo studio è quasi pronto e in tempi brevi l’amministrazione comunale convocherà tutti gli ambulanti di piazza Catalani per presentare la proposta e trovare un accordo che “accontenti tutti o almeno la maggioranza”.

Marina Minelli,

Ampliati gli spazi per le 175 bancarelle
I prodotti alimentari in piazza Catalani


Falconara Il mercato settimanale è stato rimodulato dall’amministrazione comunale nel maggio dell’anno scorso. Le 175 bancarelle sono state sistemate in via Bixio, nel tratto compreso tra via degli Spagnoli e via Amendola, mentre i banchi di prodotti alimentari si trovano in piazza Catalani. Ampliate le dimensioni degli stand commerciali per agevolare gli ambulanti, intensificati i controlli della polizia municipale. “Il nuovo mercato - aveva fatto sapere all’epoca il Comune - riprende un progetto avviato dalla giunta Carletti ma mai portato a compimento e la nuova localizzazione risponde ad obblighi ben precisi in materia di sicurezza e in ambito igienico-sanitario”.

Lo spostamento dei banchi di prodotti alimentari in piazza Catalani, un’area con pavimentazione specifica, nuovi scarichi fognari, allacci per l’energia elettrica e l’acqua e dove sono stati realizzati anche i bagni, come previsto dalle disposizioni in materia, segue appunto la normativa vigente che impone nuovi standard a garanzia di produttori, commercianti e consumatori.

La nuova disposizione degli stalli prevalentemente su un unico lato della via, è legata invece alla sicurezza. Deve infatti essere garantita la facilità di accesso per i mezzi di soccorso e va lasciato uno spazio adeguato in prossimità degli incroci. Proprio per questo, e anche per il nuovo dimensionamento dei posti di ogni singolo ambulante, il mercato si è allungato da via degli Spagnoli a via Amendola.

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Tagli ai rimborsi

A scuola senza libri

Falconara Una quindicina di studenti delle scuole medie cittadine sarebbero senza libri di testo poiché le famiglie sono nell’impossibilità di effettuare l’acquisto e il Comune ha scelto di non garantire più il pagamento. Lo fa sapere Elisabetta Sardi, responsabile dell’associazione Lhasa. “In passato il Comune aveva fatto un accordo con una libreria locale. Prevedeva che le famiglie con un reddito inferiore ai cinquemila euro l'anno potessero avere i libri di testo recandosi presso la libreria con una lettera di impegno da parte del Comune a pagare i libri con i rimborsi previsti dallo Stato e distribuiti dalle Regioni alle amministrazioni comunali”. Una procedura non obbligatoria ma utile, secondo la Sardi, per evitare alle famiglie di anticipare almeno 300 euro e attendere il rimborso ad aprile-maggio dell’anno successivo.



domenica 3 ottobre 2010

Dal corriere Adriatico

Dai vecchi autobus alle foto storiche

Falconara In mostra in piazza Mazzini, fino alle 19.30 di stasera, ci sono mezzi di trasporto d’epoca, fra cui pure un autobus Bucci del 1935, mentre al centro Pergoli si può visitare gratuitamente “Falconara e il treno”, esposizione fotografica curata da Giuseppe Campana e Giorgio Moreschi. Il percorso propone alcuni momenti dell’incontro tra Falconara e il treno e gli effetti che l’avvento della ferrovia ha

avuto sullo sviluppo della città. La sala mercato accoglie invece una mostra fotografica divisa in più sezioni: ex Squadra rialzo, filovia e tramvia, primi collegamenti tra Falconara e Ancona. Sempre alla sala mercato verranno ospitati modellini in grande scale di locomotive a vapore costruite a mano e realmente funzionanti.


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Mastrovincenzo: “Bilancio a rischio per i tagli del Governo”

“Servono entrate stabili”

Falconara “I tagli previsti per il 2011 dalla manovra estiva del governo Berlusconi aggraveranno lo sbilanciamento strutturale del conto economico del Comune”. Secondo il capogruppo del Pd Antonio Mastrovincenzo devono essere individuate nuove entrate correnti annuali stabili perché la questione “non può essere risolta con entrate straordinarie derivanti da uno sfruttamento irrazionale del territorio”. Parlando in consiglio comunale a proposito degli equilibri di bilancio, Mastrovincenzo ha evidenziato una serie di problemi e confermato “la forte contrarietà all’alienazione dell’immobile ex scuola Poiole che da anni ospita un centro sociale e a quella dell’immobile di via Friuli, così alla vendita scriteriata degli alloggi di emergenza”. “Inoltre - ha osservato il capogruppo del Pd - non è affatto vero che Falconara sia stata abbandonata e scaricata dalla Regione. Ad esempio l’acquisizione al patrimonio comunale dell’immobile del Licio Visintini è avvenuto grazie alla Regione”. Fatto grave, ha osservato Mastrovincenzo, è invece la “non riproposizione, a differenza di quanto avvenuto nel passato, dell’esenzione dal pagamento dell’addizionale Irpef dei falconaresi con un reddito inferiore ai 10mila euro”.

“Continuiamo a ritenere sbagliata - rileva Mastrovincenzo - la scelta fatta dal centrodestra di firmare con l’Api una convenzione, peraltro al ribasso, prima dell’intesa Stato-Regione che ancora non è stata sottoscritta e soprattutto perché tanta fretta nel sottoscrivere tale convenzione che prevede l’integrale restituzione di quanto anticipato dall’Api al Comune, qualora il rigassificatore non venga in seguito realizzato”.


sabato 2 ottobre 2010

E' l'odio il cancro dell'Italia

In un momento storico in cui il Paese, ancora avvolto dalla pesante cappa della crisi, avrebbe bisogno di recuperare un forte spirito di coesione nazionale e di respirare un clima più sereno, il vecchio vizio italico delle frizioni ad ogni costo, alimentate dagli egoismi e dalle rivendicazioni personali, sembra voler prendere il sopravvento, alimentato dalla volontà di destrutturare quella stabilità politica che, scelta con decisione dagli elettori nel 2008, rappresenta la conditio sine qua non per traghettare l'Italia verso lidi più prosperi.
Gli italiani non potrebbero mai accettare che, a causa dell'ambizione personale di una piccola nomenklatura che si è messa strumentalmente di traverso dentro la maggioranza di governo, a farne le spese, in ultima istanza, siano proprio loro. Il popolo non ama i tatticismi retrò, aborre tutti quei bizantinismi stile Prima Repubblica che, in passato, lo hanno relegato, da soggetto sovrano qual'è secondo il dettato costituzionale, al ruolo di oggetto passivo dei giochi di Palazzo. Chi, come sino ad ora ha fatto il presidente della Camera, si pone come leader di una nuova destra costituzionale, in cui egli rivestirebbe il ruolo di paladino della Costituzione, dimostra poi di essere il primo che ha prestato il fianco a quei giochetti perversi che rischiano di usurpare un principio sacrosanto e fondante della nostra Repubblica, l'art. 2, che statuisce che «la sovranità appartiene al popolo».
Nel 2008 il popolo ha votato un simbolo, quello del Pdl, all'interno del quale campeggiava la scritta «Berlusconi presidente». Hanno scelto il nascente partito perché riponevano la loro fiducia nella figura di un leader, attribuendogli suffragi talmente ampi da consegnargli un'ampia maggioranza che potesse governare il Paese. Se, d'ora in avanti, dopo la scelta di Fini di dare vita ad un suo organismo politico autonomo, si dovesse verificare qualche incidente parlamentare tale da mettere a rischio la legislatura, ebbene, la responsabilità non potrà che ricadere sul nascente partito del presidente della Camera, pronto a sacrificare sull'altare del suo egocentrismo politico la stabilità di un Governo che intende, completando la stagione delle riforme, dare un futuro concreto, e non solo a parole, all'Italia. In sostanza mettere una spada di Damocle sulla testa di Berlusconi significa metterla sulla testa degli elettori che lo hanno voluto a guidare l'Italia, che sono gli stessi che avrebbero il potere di decretare, prima o poi, la «Fine politica» dell'attuale presidente della Camera.
Certo, se all'interno del clima politico teso che si è venuto a creare ci sono personaggi che, come Di Pietro, si mettono soffiare sul fuoco dell'antagonismo ideologico contro il nemico, contribuendo ad alimentare un sentimento di odio viscerale che, in taluni soggetti esagitati o con fragilità mentali, rischiano di innescare reazioni estreme e inconsulte, gli ostacoli che si frappongono alla necessità di tutelare la pace sociale si infittiscono pericolosamente.
Chi utilizza la radicalizzazione dello scontro politico come strumento per conquistarsi le prime pagine dei giornali, chi rappresenta Berlusconi come un nemico da abbattere o un pericolo per la democrazia, come simbolo della corruzione, della mafia e dell'abuso di potere, non si può poi sorprendere se accade che la violenza del «verbo», in alcuni casi, possa tradursi in azione concreta, soprattutto perché vi sono soggetti che non aspettano altro che si crei un retroterra che legittimi i loro desideri di vendetta. Ciò che è accaduto al presidente Berlusconi, vittima di un gesto sconsiderato e deplorevole che ha attentato alla sua vita, rappresenta purtroppo un precedente, recente, di ciò a cui può portare un clima di tensione che l'Italia ha già vissuto negli anni '70.
L'ignobile agguato che poteva costare la vita al direttore Belpietro, a cui Ragionpolitica esprime tutta la sua solidarietà, sembra portare la lancetta italiana indietro di qualche decennio, quando le parole, pesanti come piombo, erano semi che, alimentati dal livore ideologico, germinavano nell'humus dell'antagonismo, brodo di coltura dell'eversione. La vile aggressione contro il direttore di Libero, fortunatamente sventata dalla sua scorta, rappresenta non solo un attentato alla sua vita, ma anche un pericoloso atto di intimidazione nei confronti della libera informazione, nei confronti di un professionista che rappresenta un'area moderata che è vista con il fuoco negli occhi da parte di chi ispira il suo pensiero, ed evidentemente anche la sua azione, all'odio viscerale. Ci auguriamo che ciò che è accaduto a Belpietro, a quasi dieci mesi di distanza dal gesto violento perpetrato ai danni del presidente Berlusconi a Milano, rappresenti un precedente isolato, un precedente che però dimostra come sia fondamentale stemperare il clima di tensione che si è venuto a creare in questo frangente politico.

da "Ragion politica"
(A.Franceschelli)

venerdì 1 ottobre 2010

Pornodiva, passerella in tribunale



Ancona Tutta di nero, spacco sulla gonna e decolleté generosi, movenze naturalmente sensuali, la pornodiva con un passato da impiegata al Comune di Falconara è entrata su una passerella di sguardi curiosi ieri mattina a Palazzo di giustizia ad Ancona. Ars Amandi, questo il nome d’arte nel mondo dei video hard, ha risposto alla chiamata del giudice nella causa civile intentata da un avvocato che le chiede cinquemila euro di risarcimento per averlo insultato con un Sms. Affiancata dal suo legale, l’avvocato Nicoletta Pelinga, la sexy attrice ha ripercorso i capitoli salienti della storia, tentando di giustificarsi per quel “Sei penoso” inviato con un clic. Ha detto che quel giudizio non voleva colpire l’onorabilità del professionista, ma va inquadrato nella fine di una relazione e letto come una reazione a quella che ha considerato una ripicca. Lei ha voluto troncare il rapporto, lui le ha mandato una parcella troppo esosa per un parere legale che gli aveva chiesto. “Voleva i soldi per una semplice consulenza e poi dopo la fine della relazione continuava a chiamare anche di notte i miei genitori dicendo peste e corna di me”. L’avvocato Pelinga che la assiste ha chiesto al giudice la prova per testi e di citare la mamma e il papà della pornodiva. La controparte, che resta convinto di avere subito per quel messaggino gravi contraccolpi psicologici, voleva invece che la causa fosse subito mandata in decisione. Dirà il giudice alla prossima udienza fissata al 2 febbraio.