sabato 31 marzo 2012

Al via il mercatino con le specialità transalpine. In programma iniziative fino all’estate

Falconara Alle 14.30 di ieri piazza Mazzini si è trasformata in una “petite France”. E' tornato a colorare la città, per il terzo anno di fila, il Mercatino regionale francese. Sin dalle prime ore un intenso via vai di giovani e anziani raccolti tra i vari stand, inebriati da inconfondibili profumi. Estesi all'intera piazza, i gazebo offrono prodotti caratteristici del luogo, permettendo a chiunque di portarsi a casa un po' di Francia.

Croissant e baguettes appena sfornati; biscotti artigianali di Bretagne; confetture e marmellate; vini del patrimonio enologico francese come lo Champagne, Bordeaux o il Sidro; prelibati formaggi come il Mont d'Or nella tradizionale confezione di legno o il tipico Foie gras d'oca e anatra. I prodotti enogastronomici, seppur cuore del mercatino, non sono gli unici. Dalle innumerevoli spezie - tra cui lo zucchero di rosa, violetta o papavero – ai profumi e le pregiate lane francesi a La Profumerie e La Maison du Cachemire e de le soie, e tantissimo altro da scoprire. “E' una iniziativa in cui ho creduto molto sin da subito – spiega l’assessore alla cultura Stefania Signorini – attrae tante persone anche dai comuni vicini. Speriamo anche quest’anno di replicare i successi delle precedenti edizioni”.

Sembra già esserci riuscita ripopolando come non mai la città. “La riqualificazione del centro e di Falconara passa da qui – continua l'assessore Signorini -, dal felice connubio di cultura, divertimento e deliziose leccornie”. Il Mercatino francese apre le iniziative dal nome: “La primavera prende Forma” che culmineranno a luglio. Aprile si aprirà con La settimana della cultura, dal 14 al 22, con laboratori didattici a cura di Sistema Museale e Società Cooperativa Artes, si concluderà con due bandi di concorso musicale “Anna Bonacci” a cura dell’Associazione Culturale Koinè e il Concorso Musicale Marini: Incontri a carattere medico - 19 e 26 aprile e 10, 16 e 22 maggio - accompagnati dalle musiche di Caterina Serpilli e Elisa Campanari, sorseggiando drink. A maggio domina la Festa della pasta fresca, il 4 e 5. Poi il mercatino tipico italiano (11,12 e 13 maggio); tre giorni per la festa del Patrono (8 maggio) colorata dalla mostra floreale “Falconara in fiore” che inizierà il 6 maggio. E caffè letterari (3, 11 e 17 maggio) e ‘Una notte al Museo’ (19 maggio). Dal 22 aprile al 1 luglio il Centro Pergoli ospiterà la Mostra d’Arte Bruno Da Osimo.
M.Pino

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Locali storici, parte il censimento “Un’opportunità per il territorio”
Falconara L’amministrazione comunale intende effettuare un censimento dei locali storici sul territorio alla luce della legge regionale tesa a promuovere e tutelare le loro caratteristiche. Gli esercizi censiti come storici saranno inseriti in apposito elenco regionale e ad essi sarà attribuito un logo da collocare all’esterno dell’esercizio e da utilizzare nella pubblicistica, recante la dicitura “Locale storico Marche” e sarà inserito nella guida dei locali storici della Regione Marche. I locali potranno inoltre avvalersi dell’opportunità di ottenere contributi regionali per interventi di recupero e valorizzazione. “Tale iniziativa - spiega l'assessore Mondaini - può essere una opportunità per quelle attività di tradizione che fanno parte del nostro tessuto produttivo cittadino”. Per attività storica si intende quella svolta negli esercizi di vendita o somministrazione caratterizzati da una documentata e accertata continuità nel tempo.

martedì 27 marzo 2012

Dal Corriere Adriatico

L’operazione dell’Erap a Castelferretti

Apre il cantiere La Corte sarà realtà

Falconara Ieri mattina, a Castelferretti, è stato finalmente inaugurato il cantiere per il Piano di recupero di iniziativa pubblica denominato “La Corte”, alla presenza del sindaco Goffredo Brandoni - che ha tagliato il nastro tricolore - e dell'assessore ai Lavori pubblici Matteo Astolfi. L'ex Cinema Enal e l'ex Mulino diventeranno il nuovo centro della città. Un progetto in collaborazione con l’Erap, già presentato nel 2006, che vedrà tra un paio d'anni la sua completa realizzazione. L'obiettivo è riqualificare l'abitato del quartiere e valorizzare la struttura urbanistica e sociale. L'ex Cinema Enal, di proprietà comunale, cambierà volto: al piano terra si realizzeranno dei piccoli negozi e un passaggio pedonale che collegherà la piazza interna, al primo piano una sala auditorium e al secondo piano una sala polifunzionale con terrazza. L'ex Mulino, di proprietà Erap, prevede al primo piano locali commerciali e un passaggio pedonale di collegamento con la piazza interna; ai piani superiori 16 alloggi popolari. L'intera zona prevede quattro aree d'accesso: via XXV Aprile, via Giordano Bruno, via Amatore Sciesa e via XIV Luglio; tali aperture consentiranno di ricucire l'isolato con il contesto urbano circostante. Il piano di recupero abbraccia anche il progetto di realizzazione della piazza pubblica interna - non ancora appaltata - che sarà sì piastrellata ma presenterà anche aree verdi “andando incontro alle esigenze dei cittadini”, fa sapere il sindaco Brandoni. Entusiasti i castelferrettesi che ieri mattina si sono accalcati all'inaugurazione

mercoledì 21 marzo 2012


Mastrovincenzo








“Con l’Api Brandoni ossequioso”


Dal Corriere


Falconara “Nei giorni scorsi, con una mozione e una lettera avevo chiesto al sindaco di farsi promotore di incontri con i vertici aziendali e le organizzazioni sindacali, a cui potessero partecipare anche tutti i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio. Brandoni, con la solita arroganza, ha risposto solo a mezzo stampa, ignorando totalmente la mia richiesta formale”. Così il capogruppo del Pd Antonio Mastrovincenzo. “Non servono i suoi comunicati in cui si ribadisce la difficile congiuntura economica che interessa il settore petrolifero che ben si conosce: vorremmo sapere quale posizione ha preso verso l’azienda a tutela dei lavoratori”. Continua. “Dalle sue dichiarazioni, emerge il consueto tono ossequioso e riverente nei confronti della società, a cui si è ben guardato di chiedere il rispetto degli impegni presi, tra cui quello del mantenimento dei livelli occupazionali per dieci anni”. Conclude. “Un sindaco di parte ma che di certo mai dalla parte della città e dei lavoratori”. 
Dal Corriere Adriatico

In azione i vigili del fuoco volontari

Falconara Iniziati i lavori di rimozione di alberi caduti dal Parco Kennedy. Ieri pomeriggio (dalle 15 alle 18 e 30) è intervenuta anche l'Associazione volontari dei vigili del fuoco con 18 persone provenienti da varie zone della provincia. Hanno provveduto non solo alla raccolta di fogliame e rami spezzati, ma anche alla segatura di alberi massicci e tronconi caduti sul terreno per poi rimuoverli. Il materiale di sfalcio viene raccolto all'interno di container e trasportati al macero. Alberi e tronconi saranno riciclati a seconda della tipologia. “I volontari non chiedono una retribuzione – spiega il vicesindaco Clemente Rossi, presente nella fase di rimozione –, è previsto un piccolo rimborso spese per il carburante, è una spesa a costo zero”. L'associazione non opera da sola. La mattina, dalle 6 alle 13, agiscono gli operatori della Marche Multiservizi Falconara e gli operai del Comune. Marche Multiservizi provvede alla verifica di alberi pericolanti e caduti. “La verifica di alberi non sicuri continuerà anche nei mesi successivi”, dicono dall'azienda. Gli interventi di rimozione saranno effettuati anche nella zona del Parco Unicef. I cancelli dovrebbero riaprirsi entro una settimana e mezzo. “Auspichiamo che i lavori possano terminare entro questa settimana”, ribadisce speranzoso il vicesindaco. Si parla anche della possibilità di una vigilanza all'interno del parco. “E' in atto il progetto di chiamare delle guardie ecologiche volontarie – spiega Rossi – per la tutela di tutti i parchi”.

domenica 11 marzo 2012

Dal Corriere Adriatico

La sfida: “Portiamo eventi in città”

Poche iniziative, Brandoni e Signorini replicano a negozianti e giovani. Festa del patrono e mercatino

Falconara Poche iniziative, mancanza di passeggio e spopolamento del centro e delle piazze principali. Ecco alcuni disagi di cui soffre la città, da cui tutti sembrano voler fuggire. Disagi ai quali rispondono il sindaco Goffredo Brandoni e l'assessore alla cultura Stefania Signorini. “Anche io ricordo che ogni angolo della piazza - si rammarica il sindaco – era un luogo di incontro per molte comitive, oggi non è più così”. E' ormai visibile a tutti che la piazza e il viale principale non vivono più il movimento di un tempo. “E’ un fenomeno sociale, un fenomeno che va studiato e capito”. Volerlo conoscere per migliorarlo. Alcuni ragazzi sostengono che la poca frequentazione del centro è dovuta alla presenza di persone “poco raccomandabili”, una verità condivisa anche dal sindaco.

“La presenza di alcuni extracomunitari, ha disincentivato molte persone a frequentare la piazza”, riferendosi solo a coloro che adottano atteggiamenti poco rispettosi. Sebbene a monte ci siano problemi di natura economica. “Abbiamo un bilancio da far quadrare”. Il sindaco si dice pronto ad accogliere tutte le iniziative “con le possibilità che abbiamo cerchiamo di organizzare eventi”. Ma non sempre è così semplice poter attuare ogni progetto. “Non è facile conciliare gli interventi di tutti”, spiega Brandoni che racconta di aver accolto più di una volta - a seguito di eventi musicali in qualche locale del centro – lamentele per la musica continuata oltre la mezzanotte. Giovani che vorrebbero divertirsi, anziani riposarsi e commercianti che auspicano a un maggior movimento. Un triangolo non facile da gestire. Ma rimangono la voglia e l'impegno di cambiare volto alla città. Ci sono novità in vista. Molti negozianti reclamano un prolungamento della festa del Patrono, cittadini e amministrazione sembrano essersi letti nel pensiero. “Quest'anno la festa del Patrono si articolerà in vari punti di raccolta – annuncia entusiasta la Signorini -, sarà finalmente un 8 maggio festeggiato come si deve”. Le bancarelle saranno implementate “vorrei introdurre dei mercatini di fiori, dei percorsi enogastronomici”, dice la Signorini. Si riproporrà il mercatino francese. “Da anni non si vedevano così tante persone, anche da Ancona e Senigallia”, evidenzia l'assessore alla cultura che, alla luce dell'esperienza dello scorso anno, si dice ancora più convinta di riproporre le iniziative che hanno riscosso successo. La cena del pesce azzurro (sono stati coinvolti gli chef dell'Arnia del cuciniere e di Villa Amalia) il Festival del Mare, il Carnevale e la Festa della Vongola al Parco Kennedy, “tutti eventi che ritorneranno per restituire un'immagine accogliente alla nostra città”. Per gli eventi in negozio e l'abbellimento degli atri esterni “i commercianti devono discuterne con le loro associazioni di categoria”, conclude la Signorini.


manuela pino
INAUGURAZIONE LUDOTECA

ORATORIO


PARROCCHIA SAN GIUSEPPE





































LA RAI CHE DISINFORMA

L’ultima puntata di Ballarò ha chiarito molto bene la strategia di certi ambienti politici e culturali italiani (che hanno in mano importanti canali massmediatici) a proposito di Imu e Chiesa cattolica. Da Floris si parlava di crisi economica, tanto per cambiare. E ci si chiedeva, tanto per cambiare, dove andare a cercare i soldi che servono. E’ a questo punto che Floris lancia un servizio che sembra promettere chissà quali rivelazioni sulla Chiesa e il pagamento dell’Ici oggi e dell’Imu in futuro.

Il servizio va in onda, ma non rivela un bel niente di nuovo in materia, nonostante la faziosità dell’impostazione, evidente solo a chi conosce e ha studiato un po’ la questione. L’inviata gira per negozi e per “alberghi” gestiti dai religiosi, ma non c’è alcuno scoop. Il perché è facile: la Chiesa già paga l’Ici sulle attività evidentemente commerciali. E questo perché c’è una circolare ministeriale del 2009 che ha fatto chiarezza, in base alla quale, tanto per fare degli esempi, paga l’Ici un oratorio che affitta all’esterno i campi di calcio; un appartamento di proprietà di una parrocchia dato gratuitamente a una famiglia bisognosa; il bar dell’oratorio; un locale libreria all’internodi un edificio religioso; una clinica privata (cioè non accreditata dal servizio sanitario nazionale) gestita da una congregazione religiosa; un albergo gestito da un ordine religioso. Altre strutture (cinema, teatri, ostelli della gioventù, ospedali convenzionati...) sono invece esenti da Ici, purchè la loro attività sia evidentemente sociale-assistenziale e condotta senza ricadute commerciali.

Tutto questo è già nero su bianco da anni e vale non solo per la Chiesa, ma per tutto il mondo del no-profit. E, aggiungiamo, è sommamente giusto ed opportuno, perché in questo modo lo Stato, secondo un sano principio di sussidiarietà, riconosce che non può arrivare ovunque e incoraggia e favorisce tutti quei soggetti che si mettono al servizio della società, con la loro iniziativa e creatività. Insomma, lo Stato si fa “aiutare” dai suoi cittadini ad aiutare i suoi cittadini. Se c’è qualcuno che ha qualcosa da ridire, alzi la mano e spieghi perché.

Cosa succederà con l’Imu? Che quanto già avviene in base alla circolare citata verrà recepito e ulteriormente chiarito. In alcuni casi per certe strutture religiose andrà anche meglio, perché si svincoleranno dal computo della superficie tassabile quei locali adibiti esclusivamente ad uso religioso (la famosa cappella delle suore che gestiscono l’albergo, oggi tassata come tutto il resto dell’edificio).

Ma torniamo al servizio di quel furbetto di Floris, che è nella coda che ha il veleno. Qual è infatti l’obiettivo vero di Floris e della sua combriccola, di Repubblica, del Fatto Quotidiano e di tutta questa bella gente? Le scuole cattoliche. Quei grandi istituti con un sacco di metri quadrati, che sono esenti da Ici e, pare, saranno esenti anche da Imu. Floris e tutta la sua bella combriccola vorrebbe che le scuole pagassero. Alla fine è tutto qui. Si vedono immagini di grandi edifici, di grandi corridoi, di palestre, piscine, teatri... ma ovviamente non si dice che la gestione di tutte quelle strutture ha costi elevatissimi e che l’Italia è uno dei pochissimi Paesi europei in cui lo Stato non sostiene economicamente l’educazione non stale, specie nel segmento delle scuole medie e superiori.

L’inviata di Floris c’informa che in una scuola superiore delle suore si paga la “bella somma” di 5.000 euro annui. Il popolo bue s’indigna per una retta così alta, ma solo perché è tenuto nell’ignoranza. Basterebbe infatti aggiungere che il corrispondente alunno in carico allo Stato costa a tutti noi una “bella somma” di almeno 12.000 euro annui. Facciamo due conti facili facili. Prendiamo un Liceo di salesiani con 100 studenti: solo quella struttura fa risparmiare allo Stato italiano 1.200.000 euro all’anno. Ammettiamo che tutte le scuole cattoliche chiudessero in blocco. Un terremoto di almeno cinque miliardi di euro si abbatterebbe sul già boccheggiante bilancio della Pubblica Istruzione. Dove trovare questi miliardi? Dove trovare strutture, aule, edifici, attrezzature, per questi studenti?

Perché dunque, per quale orrendo motivo ideologico, bisognerebbe caricare di ulteriori tasse chi già fa risparmiare lo Stato, tirando avanti la carretta spesso a prezzo di sacrifici enormi? Che senso ha questa crociata contro la scuola cattolica? Bisognerebbe andare, per un’elementare logica dei numeri, proprio nella direzione opposta: facilitare, sostenere, sgravare da oneri chi dimostra di rendere allo Stato un servizio davvero insostituibile.

Ma questo Floris e compagnia non lo dicono. Hanno interesse a far passare nell’opinione pubblica l’idea di scandalose esenzioni alla Chiesa, di scandalosi favoritismi. Devono far credere che quando c’è bisogno di sacrifici, ci sono degli intoccabili. E’ pura disinformazione, è pura ideologia, pura falsificazione dei dati. Chi si comporta così è solo un mascalzone, figlio di un’ideologia statalista che ci ha portato nel disastro che oggi tutti viviamo sulla nostra pelle.

Gianluca Zappa

giovedì 8 marzo 2012


I veri interessi della collettività e la miopia locale


Il sole 24 ore Marzo 8

I casi nimby, tra i quali il mancato rigassificatore di Brindisi spicca per distruzione di prospettive, vanno letti su più livelli. Il più banale è quello dell'ideologia di accatto: marciare a favore di una moda, magari trascinando con sè inconsapevoli bambini, è un diversivo di gruppo che consente di sentirsi dotati di idee senza affaticare la mente. All'estremo opposto c'è l'avidità dei fautori di progetti alternativi, tipicamente edificatori, magari assistiti da fondi pubblici, capaci di devastare, quelli sì assai rapidamente, un territorio e lasciarlo per sempre desolatamente preda di opere inutili o invendibili o comunque brutte, ma redditizie per chi le ha perpetrate. Estremi opposti ma alleati nell'impedire opere che abbiano un senso sistemico.
In mezzo c'è un continuum di situazioni nelle quali l'impossibilità di procedere, apparentemente legata a un inspiegabile intreccio di inerzie, si rivela composta di molti e spiegabilissimi opportunismi, che appaiono quando l'intreccio viene svolto nelle vicende che lo compongono. Posizioni di populismo elettorale; estrazioni di vantaggi locali a carico di un'opera utile per la collettività, ripetute ricominciando sempre da capo la procedura, chiedendo ogni volta nuove compensazioni; diritti di veto usati per imporre soluzioni non ottimali; ricorsi pretestuosi da parte di imprese non vincenti; inadempienze inflitte al committente disarmato dal costo del contenzioso; perizie infedeli, e peggio. E una burocrazia la cui principale autodifesa consiste nel non assumere responsabilità. È una situazione che abbiamo visto in numerose situazioi e in tutta la Penisola.
Il groviglio di particolarismi negativi si contrappone all'interesse generale, che spesso rimane privo di sostenitori efficaci e immediati. Nel caso di Brindisi l'interesse è almeno nazionale, se non europeo. Proprio ieri su questo giornale il vicepresidente di Gazprom, Alexander Medvedev, ricordava con durezza la fragilità del sistema europeo di approvvigionamento di gas. Un sistema che non è stato in grado di far fronte a un'ondata di gelo di poche settimane, nonostante la crisi della domanda industriale, e certamente non valido per il futuro. Si dovranno costruire soprattutto nuovi rigassificatori, che consentono di accedere a risorse multiple e più lontane e di non dipendere soltanto da poche aree di produzione.
In questa prospettiva Brindisi era una buona opzione per la Puglia e per l'Italia, che potrebbe ambire a diventare un hub europeo per il gas; è una opportunità che non va sottovalutata, sia per l'occupazione diretta che comporta, pregiata e non delocalizzabile, sia per le attività indotte e per le opportunità imprenditoriali che ne potrebbero derivare. L'opzione di Brindisi ce l'hanno tolta e se la sono tolta. Così come alcuni abitanti della Valle di Susa, e gli attivisti appositamente convenuti, vorrebbero fare per la Tav.
Ma non è razionale, non è giusto, che istanze locali e contingenti decidano su effetti lontani nello spazio e nel tempo, che interessano ambiti nazionali e sovranazionali e le generazioni future. Se tutti i nimby d'Italia trionfassero, riuscirebbero ad accentuare il ritardo di sviluppo che già hanno prodotto e farebbero mancare anche le risorse che, affluendo dalle aree produttive del Paese, consentono per ora livelli di vita civili anche laddove in tutti i modi si ostacolano opere che la civilissima Svizzera realizza senza problemi. Bene fa il governo a non cedere e a preparare regole che pongano fine alla distruzione dell'interesse generale ad opera di particolarismi contingenti e locali.
Il Circo Gramillano per il divertimento di grandi e piccini

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Giunta, gira tutto attorno all’urbanistica

L’Idv: discontinuità. Il Pd non cede. Escono quattro assessori attuali. Rebus sui posti a Di Pietro

Dal Corriere


Ancona Via quattro assessori su otto. La nuova giunta Gramillano potrebbe avere sei nuovi volti. Il sindaco sarebbe orientamento al mantenimento di soli quattro suoi uomini attuali. Si dice Andrea Biekar e Andrea Nobili e poi da vedere chi tra Michele Brisighelli, Diego Franzoni e Paolo Pasquini, unico tecnico in squadra. Anche se l’architetto, che in parecchi vorrebbero fuori squadra, potrebbe alla fine essere tra i pochissimi a restare. All’urbanistica o con un’altra delega, magari la mobilità, con tutta la partita della nuova viabilità. Ancora una volta l’urbanistica diventa strategica, cuore della risoluzione della crisi. L’Idv ha chiesto discontinuità di gestione, facendo capire che vorrebbe la delega per sé o al limite per l’Udc. Il Pd non ne vuole sapere. Gramillano neppure: o Pasquini o comunque un democrat. Metterà sul tavolo tutte le rose: il sindaco deciderà un cambio solo di fronte a un nome di peso, quanto a competenze specifiche in materia. E i nomi attualmente in pista - fa sapere l’entourage - non scalzerebbero l’architetto.

Se ne saprà di più nel fine settimana quando, tra venerdì e sabato, dipietristi e centristi forniranno i loro nomi. Ma il giallo di giornata è un altro. Quanti assessori avrà l’Idv, sempre che alla fine stia in maggioranza? Al segretario Paolo Eusebi, nel faccia a faccia di lunedì, Gramillano ha detto due, specificando le possibili deleghe: una tecnica (verosimilmente i lavori pubblici) e una tra traffico e servizi sociali, ad incastro con l’Udc. E i centristi dovrebbero prendere proprio questi ultimi. Mica domanda da poco, perché dai democratici ieri è rimbalzata l’indiscrezione che il sindaco non darebbe all’Idv più di un assessore. Un fatto che mettere i dipietristi di fronte all’unica possibilità di dire di no, visto quanto accaduto nell’ultimo anno. Che possa essere una strategia che il sindaco è pronto a servire all’ultimo? Da chiarire. 

I nomi in campo per l’Udc sono quelli già trapelati, anche se la rosa ufficiale ancora non c’è. Ieri però è emersa una nuova indiscrezione. Nelle settimane passate è circolata l’ipotesi dell’ingresso nel gruppo Udc di Liana Freddini Sasso: c’è chi dice che potrebbe essere proprio lei ad entrare in giunta. 

Si complica la situazione nel Pd C’è chi dà in uscita gli ultimi arrivati, Cristiano Lassandari e Adriana Celestini. Ma potrebbe non bastare. Le new entry dal Pd potrebbero essere Pierpaolo Sediari ed Eliana Maiolini. Ora si aggiungerebbe il nome di Stefano Foresi, presidente della seconda circoscrizione. Per l’eventuale ingresso ci sarebbe bisogno di ulteriore spazio. E allora potrebbero venir meno le certezze sulla permanenza di Michele Brisighelli (gradito pure all’Idv), della stessa area politica.

Nel tardo pomeriggio sono saliti dal sindaco i socialisti. La rosa nota è quella composta da Fabio Borgognoni, il capogruppo Matteo Vichi e il segretario Marina Maurizi. Indiscrezioni parlano di possibili modifiche. C’è chi guarda, in particolare ad Antonio Gitto, già in passato assessore in Comune e ora in Provincia. Il diretto interessato avrebbe già detto “no, grazie” ai tanti che gli hanno fatto pressing, anche da Palazzo del Popolo. Ma il suo nome ora tornerebbe comunque in ascesa. 

C’è ancora da aspettare. Le ultime rose arriveranno nel weekend, poi ci sarà da spuntarle. Nel frattempo, domenica, tornerà dalla montagna il segretario cittadino del Pd, Stefano Perilli. Ma venerdì dovrebbe partire il consulente politico del sindaco, Massimo Pacetti.

giovedì 1 marzo 2012


Dal Corriere Adriatico

In via Italia

Il metano arriva in spiaggia

Falconara I lavori di metanizzazione della spiaggia sono in fase conclusiva. Altre quattro settimane è tutto sarà pronto al fine di permettere alle ristorazioni dei vari stabilimenti balneari di poter iniziare la propria attività nel periodo pasquale. Uno degli ultimi lavori, a cui si è dato il via in questi giorni, si sta eseguendo in via Italia. L'opera in atto è il collegamento della condotta principale legata all'arenile, da Palombina Vecchia a Falconara, in linea d'aria con l'impianto situato alla fine di via Italia. Nello specifico si tratta dell'interramento di una nuova tubazione: sarà fatto passare al di sotto della strada uno spingitubo direttamente collegato alla condotta in mare. “Nel frattempo - fa sapere l'assessore ai Lavori pubblici Matteo Astolfi - si provvederà all'allaccio alla rete del gas metano ai vari stabilimenti sull'arenile”. Quest'ultimo tipo di operazione prevede un tempo minimo di impiego: “Un allaccio singolo avviene in pochissime ore”, spiega Astolfi. Come stabilito l'altro giorno durante l'incontro tra il sindaco Brandoni, l'assessore Astolfi e l'assessore Mondaini e i bagnini, l'erogazione del metano sarà servita dando precedenza a bar e ristoranti, per metterli nella condizione di poterne usufruire nel mese di aprile.

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Tamponamento

Incidente Ragazza all’ospedale


Falconara Alle 13:30 di ieri si è verificato un incidente stradale lungo il tratto di via Flaminia, in zona disco, al numero civico 443. A causa di una probabile frenata improvvisa o di una distrazione, che specie nell’ora di punta statisticamente provocano parecchi incidenti, si è creato un tamponamento a catena che ha visto coinvolte quattro macchine, in direzione Senigallia. I conducenti delle auto non hanno riportato lesioni, rimasta lievemente ferita una ragazza. L'autoambulanza della Croce Gialla di Falconara l'ha trasportata al pronto intervento di Chiaravalle. E' intervenuta sul luogo anche la Polizia municipale. A seguito dei rilievi di routine post-incidente, si sono prodigati a ripristinare l'ordinaria circolazione veicolare nel tratto interessato. L'intenso traffico, dovuto all'ora di punta, è entrato nel caos a seguito del tamponamento. Al momento gli uomini coordinati dal comandante Stefano Martelli stanno vagliando le cause e le dinamiche che hanno provocato il tamponamento in via Flaminia.

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La paura cresce al tramonto

Alle Ville vandalismo e furti anche nei giardini. Residenti e operatori: più controlli

Falconara Anche il quartiere delle “Ville” vive nei suoi pregi e nei suoi soffocanti difetti. A detta di residenti e commercianti si assapora una quiete diversa rispetto al centro di Falconara, ma anche qui i problemi non mancano. Sotto accusa gli atti di vandalismo da parte di adolescenti troppo irrequieti. La scelleratezza di alcuni ragazzi si manifesta specialmente nelle ore pomeridiane, di mattina non insorgono particolari rilevanti. “La mattina vengo spesso qui e mi sembra di respirare tranquillità”, commenta Renzo Rosi. Ma con l'imbrunire qualcosa cambia. “Metto la protezione alla staccionata - spiega una residente - passano vicino al mio giardino e mi rubano i fiori”, a commettere il furto anche mani adulte.


“Sono maleducati, comunicano con un botta e risposta di parolacce e bestemmie - commenta Manuela Zogolo, del negozio Foto DeAngelis -, comprendo l'età difficile di un sedicenne, ma a volte infastidiscono anche la clientela”. Le problematiche legate alle irrequietezze giovanili non si fermano qui, si susseguono in un iter crescente. Ne sa qualcosa la proprietaria dell'Ottica del centro Ville, Cristina Montenovi “sono maleducati, giocano a pallavolo con il casco tirandolo sulla vetrina del negozio”, questo è solo uno dei tanti casi che le sono accaduti sotto gli occhi. “Sporcano, lasciano cartacce in giro o le buttano sui tetti dei negozi”, racconta di aver assistito nel periodo di Natale al deturpamento del classico Babbo Natale, esposto al di fuori del negozio: “Hanno bruciato la barba, rubato gli occhialetti, abbiamo chiamato in questura, non sono venuti, il fantoccio era in suolo pubblico”. Quindi mancanza di controlli adeguati e poco rispetto della cosa pubblica. A registrare atteggiamenti poco corretti anche la tabaccaia Michela Paolinelli: “Urinavano nei carrellini esterni dove teniamo giornali o riviste”. Non mancano misure preventive: “Quando a fine giornate tiriamo le somme ci chiudiamo a chiave, prima i carabinieri passavano più spesso adesso sempre meno”.

Anche il decoro sembra venire meno. “Se ci fossero meno scritte, meno manifesti si darebbe un'immagine meno degradata, anche per le persone che vengono da fuori”, commenta Zogolo. Non è la sola a denunciare una comune mancanza del senso civico. Particolare attenzione serve nella zona del supermercato. “Avevano imbiancato qualche tempo fa, ora mura e ascensore sono nuovamente imbrattati”, commenta Enrica Gulini. Molti residenti lamentano l'assenza di iniziative. “Alcuni eventi potrebbero attirare molti giovani, creando un'alternativa la centro”, rende noto Paola Cartucci. Quanto al degrado in cui è lasciato il parco di via Sardegna, “si potrebbe sistemarlo e realizzare una struttura per i ragazzi”, fa presente Gulini. E ancora l'inadeguatezza delle strade come in vicolo del Pesco: “E’ ora di rifare l'asfalto e i marciapiedi”, borbotta Giannetto Paccaperi. In ultimo la presenza dei parchimetri: a detta dei negozianti il pagamento del parcheggio nei pressi del centro commerciale è fuori logica, “non incentiva i clienti, sarebbe da sostituire con il disco orario”.

manuela pino