sabato 27 novembre 2010

Ecco i soldi contro le alluvioni
Il Governo stanzia 3 milioni per evitare il rischio idrogeologico



Falconara Il governo Berlusconi ha stanziato quasi 3 milioni di euro per la messa in sicurezza dal rischio esondazione a Falconara e il sindaco Brandoni parla di “grande risultato che ci permetterà di risolvere uno dei problemi più gravi del territorio”. “Dopo anni di richieste – spiega – per la prima volta il Governo nel bilancio 2010 ha previsto risorse da destinarsi alla difesa del suolo da fenomeni di dissesto idrogeologico e nell’elenco dei Comuni beneficiari del finanziamento ci siamo anche noi”. Giovedì è stato firmato l’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Marche per la programmazione e il finanziamento di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio regionale. “I tempi non saranno brevissimi – prosegue il sindaco – però è un enorme passo avanti. Fin dal nostro insediamento avevamo ritenuto necessario reperire risorse per mettere in sicurezza i fossi che avevano scatenato la copiosa alluvione nel settembre 2006, arrecando danni ai cittadini e alle imprese”. Anche perché, fa notare Brandoni, “in questi anni lo sviluppo economico e urbanistico è stato pesantemente frenato da vincoli e tutele legati al rischio esondazione”. “Ho sollecitato più volte la Regione ed i parlamentari marchigiani del Pdl ad intraprendere azioni concrete e ai 700 mila euro già stanziati per il fosso San Sebastiano si aggiungono questi ulteriori 2 milioni e 900 mila euro”, aggiunge Brandoni. “Con questo accordo si avviano le procedure per attivare interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio”. La Regione è stata tra le prime a sottoscrivere l’accordo, ma il sindaco ci tiene a ringraziare i due parlamentari marchigiani del Pdl Remigio Ceroni e Carlo Ciccioli i quali, “hanno sostenuto le richieste del nostro Comune ed hanno seguito l’iter che ha portato al finanziamento di 2.900.000 euro”. Interventi urgenti per la messa in sicurezza dei fossi sono stati sollecitati in questi anni, soprattutto dopo la disastrosa alluvione del 2006 che ha provocato ingenti danni, dai cittadini, dalle associazioni e dagli imprenditori.

venerdì 26 novembre 2010

Il cantiere è all’ultima spiaggia

Dal Corriere di oggi

Ancona In strada per concedere il bis dopo due mesi dalla manifestazione del 26 ottobre scorso, è l’ultimo palco concesso alla disperazione. Con la tuta blu addosso, il dramma nel cuore e 178 buoni motivi per urlare slogan e occupare il centro. Quei motivi si chiamano cassa integrazione, hanno il nome e cognome di chi è stato spinto nell’incubo del lavoro perduto. Avanti di questo passo diventeranno 502 a luglio 2012, e porteranno alla chiusura del cantiere. I lavoratori in cammino vogliono fermare quel percorso verso un destino inevitabile. Con lo sciopero di oggi sullo scenario ingrigito dello stabilimento senza commesse e senza speranze, non vogliono calarsi nel ruolo di “uomini morti in marcia” parafrasando il capolavoro cinematografico di Tim Robbins. Lo sciopero di oggi è il contrario: il petto gonfio delle maestranze che non mollano, la ribellione alla condanna alla fine della produzione e di un pezzo troppo importante della storia e dell’economia della città. I sindacati hanno chiamato a raccolta i lavoratori ovviamente, e invocato la presenza delle istituzioni. Giuseppe Ciarrocchi, Fiom-Cgil: “Sono arrivate chiamate di solidarietà e annunci di partecipazione da tanti, anche partiti politici e parlamentari”. Ma puntano in alto i sindacati, vogliono il governatore Spacca. “Chiediamo che sia presente in mezzo a noi, che anche fisicamente sia accanto ai lavoratori. E assuma finalmente un impegno concreto”. E’ un appello accorato quello della Rsu. “L’augurio è che il presidente della Regione dimostri questa sensibilità, domani (oggi, ndr) lo verificheremo”. Spacca può alzare l’asticella dell’attenzione sulla protesta del cantiere. “Abbiamo chiamato i cassaintegrati che in questo periodo stanno a casa”. Ma non c’è bisogno di sollecitare quando si tratta di partecipare a questa specie di ultima spiaggia. Hanno annunciato l’adesione di gruppi di studenti e i centri sociali. Ma la scena è ovviamente tutta delle maestranze e dell’inferno in cui li ha infilati la mancanza di prospettive dello stabilimento dorico. “Protagonisti sono i lavoratori di Fincantieri che manifestano tutta la loro rabbia per questa situazione insostenibile. Devono difendere il loro futuro”. Appuntamento alle 10 al porto. “Poi andremo a destinazione”, restano volutamente vaghi per non scoprire le carte i sindacati che hanno preparato una “protesta forte, un’iniziativa eclatante all’altezza della situazione”. Intanto in città continuano a spuntare striscioni nei “balconi” più visibili, altri tasselli di una strategia comunicativa che serve a sensibilizzare l’opinione pubblica. Il 20 dicembre ci saranno tanti rappresentanti politici alla grande assemblea che servirà a incalzare le istituzioni perché non solo si impegnino ma portino a casa i frutti del negoziato con l’azienda e con il Governo. I lavoratori chiedono notizie chiare sul domani che li attende, chiedono di sapere se per loro c’è un domani. Aspettano il Papa al congresso eucaristico, ma a settembre 2011 il cantiere potrebbe essere già un fantasma. C’è bisogno di provvidenza prima.

mercoledì 24 novembre 2010

Dall'associazione IMPEGNO ROSA ricevo questa mail che pubblico volentieri



Senza entrare nel merito della specifica vicenda che si conosce soloattraverso i giornali,
Impegno Rosa esprime vicinanza e solidarietà al prof. C. Carletti.
Non solo solidarietà ma anche indignazione per il fatto che le conseguenze di situazioni scolastiche molto difficili vengono scaricate sui docenti e sulla scuola in generale, da TROPPO TEMPO ormai..

martedì 23 novembre 2010

Dal Corriere Adriatico

Alla ricerca di fondi anticrisi

Dal sottopasso di Palombina alla rotatoria tra bandi e budget straordinari

Falconara Nonostante il bilancio ridotto all’osso e la necessità di risparmiare su tutte le voci del documento contabile, il settore Lavori pubblici del Comune non si ferma e oltre a realizzare progetti va a caccia di finanziamenti, attraverso i quali realizzare alcuni degli interventi più urgenti. “E’ diventata una filosofia - dice l’assessore Matteo Astolfi -. Il lavoro degli uffici è continuo e costante, prepariamo progetti per partecipare ai bandi degli altri enti e sembra che le nostre proposte siano valide perché abbiamo avuto diversi risultati positivi”.

Poi ci sono i contributi straordinari che arrivano dagli enti e mettendo tutti insieme il settore va avanti e riesce anche a risolvere situazioni critiche che nel piano delle Opere pubbliche venivano prorogate di anno in anno. Il sottopasso di Palombina Vecchia, per esempio, unico accesso al mare per il popoloso quartiere a tutta la zona sud della spiaggia falconarese, ma anche infrastruttura fatiscente e spesso piena d’acqua. “L’Autorità portuale - spiega Astolfi - coprirà per intero il costo della ristrutturazione dell’adeguamento del sottopasso per un totale di 650 mila euro”. Il progetto esecutivo è pronto e l’assessore conta di avviare un primo stralcio funzionale dei lavori entro gennaio 2011, per poi sospendere l’intervento il 30 aprile e riprendere in autunno. “Naturalmente - osserva Astolfi - abbiamo organizzato la ristrutturazione, che prevede il rifacimento dell’accesso sulla piazzetta, la realizzazione di un ascensore e di una rampa, e l’allargamento e l’ampliamento del tunnel, in modo da poter utilizzare il sottopasso per la stagione estiva. E’ un bel traguardo, se ne parla da anni, ma i lavori, nonostante le richieste dei bagnini, erano stati sempre rimandati”. Durante l’anno prossimo in cantiere andranno anche molti interventi sulle strade cittadine, la realizzazione della rotatoria di via Milano-via Pergoli, l’installazione della pubblica illuminazione in via Clementina e su alcuni tratti di via Barcaglione (la progettazione esecutiva è in corso) e la riqualificazione di palazzo Bianchi, la ex sede municipale di via Matteotti, dove sono stati collocati molti uffici e servizi comunali. Nei primi mesi del 2011 andrà ad appalto anche la realizzazione di due impianti fotovoltaici (da 10 e da 20 mgw) che saranno installati sui tetti delle scuole Mercantini e Ferraris e serviranno a coprire il consumo di elettricità dei due istituti. In programma anche il completamento del campo da rugby al parco del Cormorano, e la riqualificazione dell’edificio e dei campi da volley dell’ex stabilimento balneare dell’84mo battaglione fanteria Venezia.

marina minelli

domenica 21 novembre 2010

Prof preso a pugni dal baby bullo

Aggredito in classe, il docente Claudio Carletti finisce al pronto soccorso di Torrette. Scatta la denuncia


Dal Corriere

Falconara Preso a pallonate prima e a pugni poco dopo dalla furia di un baby bullo. Davanti ad alunni, genitori e al vicepreside in una scena da Far West. Attimi di choc ieri mattina alla scuola media Montessori di Castelferretti nell’istituto comprensivo Sanzio di Falconara: l’aggressione è un episodio allarmante che coinvolge un adolescente, D.S. le sue iniziali, classe 1994, già conosciuto per la sua indisciplinata esuberanza, e il professore senigalliese di educazione fisica Claudio Carletti finito all’ospedale di Torrette con tachicardia, un trauma cranico minore e sette giorni di prognosi.La scena da Far WestSuccede tutto in un attimo tra la palestra e l’aula della terza A che si trova al piano terra, a poca distanza dai locali in cui si svolgono le lezioni di educazione fisica. Carletti segue il corso della terza C quando D.S. si affaccia ed entra. Il baby bullo non è nuovo a lunghi passaggi fuori dalla propria aula durante l’orario di lezione. Spesso trascorre più tempo con le bidelle che non nella classe in cui è stato aggregato (è pluriripetente, proviene dalla scuola Giulio Cesare). Il ragazzo inizia a giocare con il pallone da pallavolo attirando l’attenzione del docente che lo invita a desistere. Per tutta risposta tira una pallonata in volto al docente. Tra i due ci sono state ruggini: Carletti ha chiesto l’esonero dalle lezioni di educazione fisica per D.S. perchè aveva messo a rischio l’incolumità di alcuni compagni di classe.Dopo la pallonata, Carletti chiude i discorsi: “Adesso vado dal vicepreside”. Esce dalla palestra e si dirige verso l’aula in cui l’architetto Petrelli insegna Tecnologia. D.S. lo insegue invitandolo alla sfida con le mani, transitano davanti a un gruppo di genitori. Carletti arriva in piena tensione all’aula di Petrelli, il ragazzo fa per avvicinarsi, il vicepreside si frappone ma viene spostato e cade. Carletti si gira per allontanarsi ma viene raggiunto da un colpo alla nuca. Petrelli da terra prova a tenere per una gamba D.S. mentre sferra un altro colpo a Carletti che arriva a segno, ma a fine corsa. Arrivano i bidelli, si alzano i toni. D.S. viene allontanato in un bagno, prende a pugni una porta, poi telefona al padre che viene a prenderlo. Quasi contemporaneamente, Carletti torna in palestra e invita i ragazzi della terza a sospendere l’attività. Lo segue Petrelli. Carletti è in piena tachicardia: “Aiutami Renzo -fa al vicepreside- chiama il 118, non riesco a calmarmi”. Arriva la Croce Gialla di Falconara. I militi accompagnano a Torrette il prof malmenato. Il professore viene dimesso dopo i controlli del caso. Tappa successiva nella sede dell’istituto comprensivo in via Marconi. Carletti incontra la dirigente Sartini e poi va dai carabinieri. “Il ragazzo - dice la dirigente - viene già seguito da un’insegnante di sostegno. Aspettiamo di capire bene poi decideremo”.
Querela, De Magistris invoca l' immunità Mastella: è l' unico che usa il Lodo Alfano


Dal Corriere della sera

MILANO - Due milioni di euro di risarcimento danni. È la richiesta di una causa civile che l' ex ministro della Giustizia Clemente Mastella ha intentato contro Luigi De Magistris. L' ex pm ora europarlamentare idv, che lo aveva a sua volta indagato nell' inchiesta Why not, in un' intervista a Epolis dell' ottobre 2009, a proposito della situazione politica in Campania, aveva detto: «Mastella? Parla di raccomandazioni ma in realtà era a capo di un mercato criminale di posti di lavoro». Una frase che l' ex Guardasigilli non ha gradito. Così l' ha querelato. E gli ha poi chiesto, appunto, i danni in sede civile. Sembra però che De Magistris su questo punto abbia scelto di avvalersi della sua indennità di europarlamentare. In una lettera datata 5 luglio 2010, infatti, l' ex pm ha scritto al presidente del parlamento europeo, Jerzy Buzek: «Ritengo - scrive - che le affermazioni da me rilasciate nell' intervista costituiscano espressione dell' attività politica di un parlamentare». La battuta di Mastella non si è fatta attendere: «De Magistris? È l' unico che applica il Lodo Alfano». L' europarlamentare idv, però, raggiunto ieri a Strasburgo, spiega perché ha chiesto l' immunità: «Mastella mi aveva già querelato, ma tutto era stato archiviato. Dunque ora ho deciso di difendermi così perché noi non viviamo in un Paese normale ma in un regime. Non mi avvarrò mai dell' immunità parlamentare salvo che per tutelarmi quando esprimo giudizi». Sia chiaro: De Magistris dice di «non temere l' azione civile intentata da Mastella». Ma «per principio credo sia giusto tutelarmi visto che ho solo espresso un' opinione. E se non mi concederanno l' immunità affronterò la causa, la vincerò e darò tutto in beneficenza. Esiste un problema di interpretazione del codice etico idv. Sul quale sono pronto a riflettere». Va ricordato che negli ultimi giorni De Magistris era stato criticato da alcuni esponenti idv perché, nonostante sia rinviato a giudizio a Salerno per omissione di atti d' ufficio, non si era sospeso così come prevede il codice etico dell' Idv. Una «mancanza» che anche Marco Travaglio gli ha fatto notare in un fondo su Il Fatto: «Sarebbe una mossa preventiva ed elegante autosospendersi dall' Idv fino alla sentenza». Ma De Magistris gli ha replicato: «No, sarebbe la vittoria del burocraticismo. La questione morale in politica non va ridotta al casellario giudiziario. Si impari a distinguere sui reati». E anche qui ha fatto un altro distinguo: «Si tratta della mia attività di pm e non di politico». Dunque, resta

L’Ue rivuole da Bassolino i soldi regalati a Elton John


«Canta, che ti passa...», dicono a Napoli. Ma qui i guai sono venuti proprio dalle canzoni. Non quelle dei neomelodici (i cui concerti - a prezzi stracciati - in Campania vanno via come il pane, anzi la pizza), ma le canzoni del grande Elton John che, per le sue esibizioni, si fa invece pagare a peso d’oro. Il problema nasce però da chi - questo «oro» - è disposto a concederlo, magari mettendo mano ai fondi incassati dall’Unione europea per lo «sviluppo regionale». Esattamente ciò che ha fatto la Regione Campania l’11 settembre 2009 a Napoli per la tradizionale festa di Piedigrotta. Peccato che spacciare un concerto musicale da 720mila (settecentoventimila) euro per un’occasione di «sviluppo regionale», sia impresa disperata anche per chi - ancora oggi - ha la faccia di bronzo di difendere la «bontà strategica» della scelta. Una decisione che porta la firma dell’allora governatore, Antonio Bassolino, che dinanzi al mostruoso cachet di Elton John non fece un plissè né si fece prendere dal ballo di San Vito (magari per non offendere San Gennaro) quando gli fu detto che quei 720mila dovevano essere stornati dal «tesoretto» riservato dalla Ue alla Campania.Ma ora che lo scandalo è venuto fuori, Bruxelles ha deciso di chiedere il rimborso dei famigerati 720mila euro, come ha reso noto ieri il portavoce della Commissione europea; il quale ha precisato che «la somma sarà dedotta dalla prossima erogazione di fondi strutturali per lo sviluppo regionale».«Abbiamo mandato una lettera alle autorità italiane - ha detto Ton Van Lierop, a nome del Commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn -. Nella missiva abbiamo spiegato che il contributo, che era stato erogato direttamente dalla Regione Campania, è stato ritenuto non regolare perché per le manifestazioni culturali i fondi per lo sviluppo regionale possono essere usati solo quando si tratta di manifestazioni “strutturali” e di lungo termine. Nel caso del concerto di Napoli, invece, si trattava di un evento “one spot”». Vale a dire un evento che si è esaurito nell’arco di brevissimo tempo; che non ha certo contribuito in alcun modo allo «sviluppo» del territorio campano. Anzi, l’effetto è stato opposto: con tanto di figuraccia internazionale. Come dire, questi campani prima battono cassa in Europa per avere dei finanziamenti e poi li sperperano regalandoli a Elton John... Un «giochetto» che ha richiamato anche l’attenzione della magistratura, tanto che il 26 agosto scorso è emerso che la Procura di Napoli aveva aperto una inchiesta sul finanziamento; ipotesi di reato: abuso di ufficio.Nei giorni scorsi è stato il deputato della Lega Nord, Mario Borghezio, ad attivare l’indagine della Commissione europea presentando una interrogazione scritta al Commissario Hahn nella quale richiamava «l’attenzione sul vergognoso utilizzo dei fondi europei per il concerto tenuto alla Festa di Piedigrotta (Napoli)».«Evidentemente i leghisti come Borghezio preferiscono che Napoli sia sulle prime pagine dei quotidiani internazionali solo per i rifiuti», è la replica a Borghezio da parte di Riccardo Marone, già sindaco di Napoli, e assessore regionale al Turismo nel 2009, quando la Giunta di Bassolino decise di utilizzare 720mila euro dei fondi strutturali per il concerto di Elton John. «Se portare l’immagine di Napoli e della festa di Piedigrotta nel mondo non è promozione turistica, non so davvero cosa possa esserlo», conclude Marone.

giovedì 18 novembre 2010

Dal Corriere Adriatico di oggi

Mondaini: “Serve uno sforzo in più”

Falconara Secondo l’assessore alle Attività economiche Mondaini il momento difficile che sta attraversando il paese “impone a tutti gli amministratori uno sforzo aggiuntivo nella ricerca di maggiore efficienza e nel monitoraggio delle spese, per evitare che a fronte di minori risorse vi sia una corrispondente riduzione dei servizi offerti”. “A dire il vero – osserva – questo percorso dovrebbe essere proprio di ogni sana gestione delle risorse pubbliche, tuttavia in momenti di difficoltà ciò diventa un dovere ancora più forte”. L’obiettivo da raggiungere è quindi quello di recuperare parte dei minori trasferimenti da parte di Stato, Regione e Provincia per ridurre l’impatto complessivo a carico della collettività anche se Mondaini si chiede se questi stessi enti (Provincia e Regione) hanno intrapreso lo stesso percorso di efficientamento.

“Il Pd non dia lezioni di corretta gestione”


Falconara “E’ imbarazzante e quanto mai fuori luogo che il Pd cittadino, naturale successore, morale e politico, della disastrosa epoca Carletti/Recanatini, che ci ha lasciato in eredità oltre 90 milioni di euro di debiti, oggi si permetta di esprimere giudizi non rispondenti alla realtà sulla grande operazione di risanamento messa in campo da questa giunta evitando alla città la triste sorte a cui l’aveva condannata il centrosinistra, ovvero la bancarotta”.Clemente Rossi, capogruppo consiliare, insieme al coordinatore ed al vicecoordinatore del Pdl Lamberto Astolfi e Piero Pastecchia, replica a quelle che chiama “fantasiose accuse di inerzia nell’affrontare il problema dell’inquinamento dei gas di scarico Pm10”. “L’amministrazione – dicono – ha sottolineato una mancata programmazione su area vasta (ovvero dei Comuni della bassa Vallesina) da parte della Provincia di Ancona. Infatti è quantomeno ingenuo, se non demagogico e strumentale, sostenere che si possano risolvere problemi di tale portata agendo nei confini cittadini, stante il fatto che Falconara subisce il flusso veicolare di molti Comuni limitrofi”. Quanto alla iniziativa della giunta in piazza “il Pd in passato non è stato in grado di organizzare qualcosa del genere, né sotto l’amministrazione del sindaco Carletti, né di Recanatini”.Gli uomini del Pdl replicano anche sulla vicenda delle polemiche legate al giornalino del Comune nel quale non c’è spazio per l’opposizione. “Quelle forze politiche che egli oggi rappresenta – osservano Rossi, Astolfi e Pastecchia – spendevano, al tempo, per il giornalino comunale la bellezza di 110.925 euro per l’anno 2004, e nel 2005 la cifra di 96.130 euro, senza contare poi i 10.000 euro annui per le spese di consulenza al direttore, il tutto a spese dei nostri concittadini. Lo spazio per le minoranze era ridicolo, nonostante attingessero da fondi pubblici, pertanto finché questa amministrazione farà ricorso esclusivamente a sponsor privati per finanziarlo, senza chiedere un solo euro alla cittadinanza, non ci sarà posto per l’opposizione”.

sabato 13 novembre 2010

Carovana di nomadi allontanata dai vigili


Falconara Una carovana di nomadi si è accampata ieri pomeriggio intorno alle 14 e 30 nel parcheggio del campo sportivo Fioretti di Castelferretti, ma è stata fatta rapidamente sgombrare dalla polizia municipale intervenuta su segnalazione dei residenti. Nessun problema e nessuna tensione sono nate per risolvere la delicata questione, ma c’è stata solo una lunga ora di discussione per spiegare la situazione e le difficoltà del caso. Il comandante Stefano Martelli ha spiegato ai proprietari dei diciassette veicoli (un camper e sedici auto con roulotte al seguito) che l’area non poteva essere occupata in quanto non idonea, soprattutto per motivi igienici e di sicurezza alla sosta prolungata di un gruppo tanto numeroso. Tanto più che al campo sportivo Fioretti sono in programma diverse manifestazioni fra oggi e domani con la previsione di un notevole afflusso di pubblico. I nomadi, in tutto una settantina di persone fra cui molti minori, di varie nazionalità (soprattutto italiani, spagnoli e francesi) provenivano dal sud e avevano fatto un tentativo di sosta ad Ancona prima di proseguire il loro viaggio verso il nord Italia. A supporto delle tre pattuglie della polizia municipale sono arrivati anche i carabinieri della Tenenza di Falconara. Secondo quanto reso noto nel tardo pomeriggio dal comando della polizia locale, “non ci sono state particolari difficoltà e la situazione è stata gestita in modo assolutamente tranquillo”. La carovana è stata scortata dagli agenti della polizia municipale fino al casello della A14. La vicenda segue di pochi giorni la chiusura del campo nomadi di via delle Caserme, sgomberato in via definitiva e bonificato dai rifiuti che si erano accumulati in questi anni.
Raddoppia la sosta con disco orario

Nelle zone verdi si può lasciare l’auto per due ore: “Così favoriamo lo shopping”


Falconara Due ore di sosta al posto nei normali 60 minuti nelle zone verdi e durante il periodo natalizio tornerà il parcheggio gratuito al parco Kennedy. La cronica mancanza di posti auto nelle vie limitrofe al centro cittadino ha convinto la giunta ad aumentare il tempo di sosta consentita su tutte le strade laterali e collinari dove è sufficiente esporre il disco orario. “La decisione dell’esecutivo cittadino - spiega una nota dell’ente - segue l’incremento delle richieste dei cittadini che hanno necessità di posteggiare per periodi superiori rispetto a quanto attualmente imposto nelle zone adiacenti il centro cittadino dove la sosta è regolamentata a tempo limitato”.Dopo attente analisi dei flussi di traffico è stato verificato che in effetti la sosta a tempo determinato, attualmente vigente nelle zone confinanti con il centro cittadino, non soddisfa gli utenti. Molti di loro hanno bisogno di archi temporali superiori, anche per consentire comunque di percorrere il tratto di strada fra le vie della sosta e il centro cittadino. L’unica soluzione è quella di consentire un’esposizione prolungata del disco orario in quelle vie a ridosso del centro. “Il provvedimento in questione - spiega l’assessore al commercio Raimondo Mondaini - recepisce anche una proposta emersa in occasione dell’incontro con commercianti e artigiani, i quali ci hanno chiesto di trovare soluzioni per agevolare l’afflusso in centro di potenziali clienti tenuto conto anche che le zone a disco orario non sempre sono nelle immediate vicinanze delle attività economiche. Abbiamo colto questa opportunità - prosegue Mondaini - per rendere permanente, condividendo la scelta con l’assessore alla Viabilità Loriano Petri, questa nuova modalità di sosta con l’obiettivo di dare una risposta al problema dei parcheggi”. Le principali vie della zona verde, interessate dall’ampliamento a due ore della sosta con disco orario, sono invece via della Repubblica, via Lauro De Bosis, via Martiri della Resistenza, via Giacomo Matteotti (salendo dal centro fino a piazzale Sant’Antonio) e via Bruno Buozzi. A queste si aggiungono anche i tratti delle traverse comprese tra via Trieste, a sud, e via Antenore Tito Zambelli (esclusa) a nord. Il parcheggio libero e gratuito al parco Kennedy invece è un’iniziativa limitata al periodo natalizio e ormai viene proposta da diversi anni sempre con molto successo e interesse da parte di chi viene a Falconara centro per fare shopping. In particolare l’apertura alla sosta del parco Kennedy è stata disposta da mercoledì 8 dicembre a sabato 8 gennaio.La questione delle aree sosta e del congestionamento del centro specie nei giorni di mercato (lunedì e giovedì) è uno dei temi sui quali l’amministrazione Brandoni sta lavorando fin dall’inizio del mandato. Contemporaneamente l’esecutivo deve fare i conti con le esigenze, e qualche volta anche le proteste, dei residenti in centro, i quali pur pagando un permesso di sosta annuale spesso si ritrovano nell’impossibilità di parcheggiare la propria auto nei pressi dell’abitazione a causa della carenza di stalli (i permessi sono più numerosi dei posti disponibili), condivisi fra l’altro con chi utilizza, durante tutto l’arco della giornata, il parcometro o il disco orario. Una delle soluzioni ipotizzate, ma la cui realizzazione non è ipotizzabile in tempi brevissimi, è quella di un parcheggio multipiano nella zona del parco Kennedy costruito con un intervento di project financing.

mercoledì 10 novembre 2010

Smarrisce la pensione La trova un carabiniere

Falconara Poteva essere un mese davvero difficile per Giovanni Galeazzi, l’ottantaduenne falconarese che dopo avere ritirato la pensione si è ritrovato senza portafogli, ma la triste disavventura è finita nel migliore dei modi grazie ad un carabiniere della tenenza di Falconara che ha ritrovato il borsellino smarrito e l’ha riconsegnato al legittimo proprietario, subito identificato grazie ai documenti. L’anziano aveva prelevato la sua pensione all’ufficio postale di Falconara e aveva riposto 500 euro nel portafogli messo a sua volta al sicuro in tasca. Poco dopo però quando Galeazzi era andato a cercare il denaro non c’era più traccia del portafogli. Il caso o la fortuna hanno voluto che nei pressi dell’ufficio postale si trovasse a passare uno dei Carabinieri di stanza presso la tenenza di Falconara comandata dal tenente Matteo Demartis. Il carabiniere ha raccolto il portafogli e l’ha immediatamente portato in Tenenza e da lì, grazie ai documenti che vi erano contenuti, gli uomini dell’Arma sono risaliti al proprietario il quale è stato immediatamente avvisato. La restituzione del portafogli e del suo prezioso contenuto è stata fatta poco dopo in Tenenza dove Galeazzi si è recato appena ricevuta la telefonata. Sollievo, gioia e anche qualche lacrima per l’anziano che si è visto restituire dagli uomini dell’Arma tutto quello che credeva definitamene perduto. Commosso ed emozionato Giovanni Galeazzi ha ringraziato di cuore i Carabinieri.
Il presepe nei sotterranei del Castello

Falconara E’ in arrivo una nuova e definitiva collocazione per l’ormai celebre e conosciutissimo Presepe della Rocca che da quest’anno sarà accolto nei sotterranei del Castello di Falconara Alta. Creato da un gruppo di volontari in una sala messa a disposizione dall’azienda agricola Baldoni a Rocca Priora, il grande presepe animato ha dovuto traslocare dall’originaria sede e lo scorso anno ed è stato accolto, in via provvisoria ed in forma ridotta, nella sala mercato di via Bixio. Nel frattempo l’amministrazione comunale e gli animatori di quella che è diventata una associazione, si sono attivati per trovare a questa bella ed insolita ricostruzione della Natività un altro spazio possibilmente definitivo. In un primo momento era stata ipotizzata la sistemazione dei depositi che si trovano alla base davanti all’ex municipio di via Matteotti, ma il costo proibitivo della ristrutturazione delle stanze e del consolidamento della sovrastante scalinata, hanno reso improponibile questa scelta. Da qualche settimana però nei sotterranei del Castello l’attività è febbrile perché tutto sia pronto e perfettamente funzionante per la sera del 24 dicembre, quando, come da tradizione, il presepe viene inaugurato ufficialmente. Dettagliato fin nei più piccoli particolari, il presepe è popolato da più di 120 personaggi interamente realizzati dai volontari del comitato. Le figurine hanno con la struttura in rame, la testa in plastilina, i vestiti in stoffa. La Natività occupa un piccolo angolo di una paesaggio grande circa 100 metri quadrati all’interno del quale sono perfettamente ricostruiti fiumi, laghi, case, piazzette, mentre le statuine una cinquantina di statuine in movimento riproducono le attività contadine e artigiane della zona, il tutto inserito nelle varie fasi del giorno e della notte con tanto di nevicate. La nascita di Gesù è messa in scena in un sereno paesaggio bucolico i cui dolci declivi tanto ricordano le colline marchigiane. I sotterranei del Castello (ai quali si accede sia dalla corte interna che dalla sala convegni) hanno accolto fino a qualche mese fa il museo della Resistenza che è in attesa di essere collocato in un nuovo spazio appositamente studiato e ristrutturato nrei sotterranei di palazzo Bianchi (ex municipio di via Matteotti). “Siamo a buon punto con il progetto di sistemazione – spiega l’assessore alla Cultura Stefania Signorini – che comprende oltre al museo anche tutto l’archivio storico, inaugurato all’epoca della giunta Carletti, ma da allora abbandonato a se stesso”. Obiettivo dell’assessore sistemare l’archivio e poi aprirlo al pubblico. “Il museo della Resistenza non poteva più stare al Castello – prosegue la Signorini – non c’erano le condizioni di sicurezza e di accessibilità, mentre in questo modo riusciremo a creare una sorta di polo storico-culturale”. Tutti gli interventi saranno finanziati con i fondi di un bando regionale e con alcuni contributi della Provincia di Ancona e della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.

sabato 6 novembre 2010

Rigassificatore: Falconara contro tutti

Dal Messaggero di oggi


FALCONARA - Tutti contrari, solo Falconara dice sì. Si è svolta ieri la commissione voluta dalla Provincia per discutere del progetto del rigassificatore a largo delle coste falconaresi. Presenti i comuni dell’area ad elevato rischio di crisi ambientale, consiglieri e assessori provinciali. Tra i deledati di Senigallia, Camerata, Monte San Vito, Chiaravalle e Montemarciano, solo il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni ha espresso parere positivo sul progetto. Ad ogni modo la commissione ha solo una funzione consultiva e non può decidere nulla in quanto Regione e Ministero (competenti per matetria) comunque hanno già espresso un parere positivo. A illustrare il progettoi il sindaco Brandoni, direttamente interessato all’operazione in quanto il rigassificatore nascerà a pochi chilometri dalla costa falconarese. Stando a quanto affermato, il progetto non prevede alcuna realizzazione di nuove strutture fisse e tutto si svolgerebbe, come già accade per altre operazioni, presso l’isola della raffineria senza alcun disagio per la navigazione o disturbo per la balneazione (già vietata in quel tratto di mare). In pratica una nave contenente del metano liquido a bassissima temperatura si aggancerebbe ad una tubazione a largo dell’isola sfruttando il riscaldamento dell’acqua di mare. Contrari, tutti i comuni, quindi, preoccupati per la sicurezza di tale impianto, ma dal fronte del si, oltre Falconara, ci sono anche i dipendenti Api.

mercoledì 3 novembre 2010

Un'altra escort, che barba

di Salvatore Tramontano

Dopo Milano, anche i pm siciliani vanno a caccia di squillo che sarebberostate a Villa Certosa e Arcore. Ad aiutare i magistrati una trafficante didroga che si è pentita e, guarda caso, parla pure lei di Berlusconi
Il lodo Berlusconi esiste già, ma non vale per lui, per il premier. Sembraquasi una beffa. Questa legge non scritta, che le procure adottano ormai conconsuetudine, funziona così: basta far balena­re l’idea che si è pronti arivelare qualche peccato del Cav e i pm ti ascoltano con grande riguardo. Laparola Berlusconi diventa uno scudo, un salva­condotto per rendere meno gravi ipropri reati, uno scambio, un’assoluzione. Io ti incastro il Cav e tu mi offriuna via d’uscita per i miei guai giudizia­ri. È un trucchetto che mafiosi,trafficanti di droga, faccendieri, ragazzine impaurite usano come car­ta disalvezza, come una via di fuga dalla dispera­zione. Quello che raccontano non èmai preciso e schiacciante. È sempre un discorso vago, carico dicontraddizioni, un sentito dire da questa o da quell’amica,da questo o quelcompagno di mala­vita. Accuse sfumate, improvvisate, di chi recita a soggetto esegue un canovaccio che persegue un solo obiettivo: dare alle procure quelloche voglio­no sentire.
L’ultimo atto del lodo Berlusconi va in scena a Palermo, con Milano teatroclassico di questi spet­tacoli. Arrestano a luglio Perla Genovesi, una gio­vanee insospettabile trafficante di droga. La foto segnaletica la mostra disfatta,con il volto dispera­to. La sua vita è piombata in un buco nero. Può solosperare di cavarsela alla meno peggio, di mi­nimizzare il danno. Si pente.Sceglie di collabora­re. Ma cosa offre in cambio alla procura? Parlerà deisegreti di Paolo Messina, il capo dei trafficanti, sorpreso in passato ad avererapporti con i favoreg­giatori del superlatitante di Cosa Nostra Matteo MessinaDenaro? Troppo scontato, troppo bana­le. La ciccia è altrove. Il lasciapassarenon funzio­na tirando in ballo la mafia. Serve altro. Ecco che dalla memoriaPerla Genovesi pesca la carta giu­sta: le escort del Cavaliere.
Non è una cosa che ha vissuto in prima persona. È più testimone, relatrice,che pentita. Quello che la trafficante di droga offre ai pm sono le confiden­zedi un’amica. Una che un giorno le disse: «Sono entrata nel giro di escort delpresidente. Sono sta­ta anche a Villa Certosa in Sardegna». Perla Geno­vesi,dicono i pm, ha raccontato con dovizia di par­ticolari questo mondo di coca esesso a pagamen­to. Tutto di seconda mano, ma chi se ne frega. Sve­la aimagistrati della Procura di Palermo un giro di escort e cocaina, con serateorganizzate da espo­nenti politici del Pdl fra la Sicilia, Roma, l’EmiliaRomagna e la Lombardia. Un nuovo colpo al pre­mier. Perfetto.
Le notizie non fanno in tempo a entrare in Pro­cura che subito fuggono daimedia. Certe garan­zie di privacy valgono solo per le case di Fini. Quando c’èin ballo il Cav le parole del primo delin­quente diventano immediatamentesacrosanta verità. E giù titoloni. Se poi era soltanto fumo non importa:l’effetto sputtanamento è stato ottenuto. È questa la forza del lodo Berlusconi.Tutti quelli che hanno guai con la giustizia se lo giocano come carta delladisperazione. C’è sempre qualcuno pronto ad ascoltarli e a mettere fango nelventilato­re. Avanti il prossimo. All’ultimo degli spacciatori verrà chiesto: esu Berlusconi? Nulla da dire...?

martedì 2 novembre 2010

Dal Corriere Adriatico

Casseforti smurate al supermarket

Ladri all’Ipersimply di via Marconi, ma non c’era denaro. Il secondo colpo in una settimana

Falconara Hanno smurato due casseforti, sperando di trovarci l’incasso del sabato, ma erano vuote. E anche nelle casse del supermercato non c’erano contanti. Tanto lavoro per nulla, a quanto pare, per i ladri che di notte (probabilmente tra sabato e domenica) sono entrati all’Ipersimply di via Marconi 61, tra Castelferretti e Falconara. Hanno messo a soqquadro i reparti, frugato negli uffici, staccato dalle pareti i piccoli caveau usando un frollino, aperto le postazioni dei cassieri. Ma il bottino dovrebbe essere vicino allo zero, anche se l’inventario è ancora da completare e non è escluso che si siano portati via della merce. Probabile però che puntassero soltanto al denaro contante, visto che hanno portato via le due casseforti, senza sapere che i titolari del supermercato avevano prelevato il denaro sabato sera, prima della doppia chiusura festiva programmata tra domenica e ieri.

Potrebbe trattarsi della stessa banda che nella notte tra il 24 e il 25 ottobre aveva tentato di svaligiare lo stesso supermercato, scappando però per l’arrivo dei carabinieri. Anche stavolta è stata una pattuglia dell’Arma a scoprire il furto. I carabinieri della Tenenza cercavano un furgone rubato a Falconara, ma quando l’hanno trovato, parcheggiato accanto all’Ipersimply di Castelferretti, si sono accorti che una porta laterale del supermercato era rimasta aperta, benché l’esercizio commerciale fosse chiuso. Sono entrati per controllare e hanno trovato scaffali ribaltati e due grossi fori alle pareti, dov’erano state smurate le casseforti.

I ladri, e fuggiti in gran fretta, hanno lasciato all’interno del supermercato un frollino usato per trapanare le pareti. L’allarme non è scattato ed è una specie di rebus per gli investigatori, visto che ieri mattina - durante un sopralluogo a cui ha partecipato anche il capitano Luca Staro, comandante della Compagnia di Ancona - il dispositivo anti-intrusione suonava regolarmente. I carabinieri stanno cercando di capire se le telecamere della videosorveglianza che controllano la zona, affollata di negozi e megastore, abbiano ripreso l’azione della banda, un commando di almeno 4 o 5 persone, almeno a vedere dal trambusto che hanno fatto nel supermercato. Ma è probabile che i ladri, per non essere riconosciuti, abbiano agito coperti da passamontagna. Sicuramente, oltre al furgone rubato, avevano un altro mezzo, su cui hanno caricato le casseforti.

Il supermercato di via Marconi, attivo da 14 anni, era stato riaperto il 25 marzo scorso dopo un sostanzioso restyling, trasformato dal Gruppo Sma da Cityper. Dotato di un ampio parcheggio con 319 posti auto, è aperto dal lunedì al sabato e dispone di una superficie di vendita di circa 3.200 metri quadrati e un ricco assortimento di circa 18mila prodotti.

lorenzo Sconocchini,

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Il primo tentativo sventato dall’arrivo dei carabinieri

Falconara Le prove generali, probabilmente, c’erano state nella notte tra il 24 e 25 ottobre scorsi. I ladri avevano tagliato i fili per disattivare il sistema d’allarme e avevano sfondato una porta laterale. Ma un vigilante, in servizio di perlustrazione, s’era accorto di qualcosa e aveva chiamato i carabinieri. Così una pattuglia dell’Arma era accorsa in via Marconi: i ladri però hanno fatto in tempo a scappare, evitando per pochi attimi l’incrocio con la pattuglia dei carabinieri. La mattina dopo alla riapertura dell’Ipersimply gli addetti avevano notato i segni dell’intrusione notturna e il negozio era rimasto chiuso per qualche ora, il tempo necessario per rimettere in ordine i locali e riattivare l’ allarme. Ma i ladri non si sono rassegnati e sabato notte sono tornati.