L'interdizione degli elettori
Non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una delicatissima situazione di governo
Ora
ci vuole la decisione sovrana, qualcuno che tagli il nodo di Gordio.
Qui non si tratta più di processi ma di democrazia a rischio. Prescindo
dalle accuse di persecuzioni e dai moventi politici, non entro nemmeno
sulla colpevolezza o no di Berlusconi. Ma interdire il leader politico
più votato negli ultimi vent'anni, premier per tre volte, e per ragioni
che non attengono l'alto tradimento, l'impazzimento, assassinii o
crimini di guerra, e nemmeno la corruzione nell'esercizio di governo,
significa menomare la democrazia e ferire milioni di italiani.
Qui non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della
magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una
delicatissima situazione di governo. Occorre un atto sovrano che non
entri nel merito della sentenza e nelle sue motivazioni, intra ed
extraprocessuali, ma che tuteli la democrazia, l'Italia, la sovranità
popolare sospendendo sine die ogni provvedimento che le comprometta. Ragion di Stato e Amor patrio: la salute della Repubblica è la suprema
lex.
Magari non lasciatelo solo, il capo dello Stato, le istituzioni lo
sostengano. Ma a lui spetta questo atto super partes, che non assolve e
non condanna nessuno. Però salva l'Italia da una situazione che non ha
precedenti nelle democrazie del mondo. Chiudiamo il capitolo in modo
definitivo, per chiudere un'epoca e aprirne un'altra, con nuovi
protagonisti e nuovi temi, senza più passare da alcove e processi.
Presidente, dopo tanti nastri inaugurali, ora le tocca tagliare il nodo
cruciale.
Ora
ci vuole la decisione sovrana, qualcuno che tagli il nodo di Gordio.
Qui non si tratta più di processi ma di democrazia a rischio. Prescindo
dalle accuse di persecuzioni e dai moventi politici, non entro nemmeno
sulla colpevolezza o no di Berlusconi. Ma interdire il leader politico
più votato negli ultimi vent'anni, premier per tre volte, e per ragioni
che non attengono l'alto tradimento, l'impazzimento, assassinii o
crimini di guerra, e nemmeno la corruzione nell'esercizio di governo,
significa menomare la democrazia e ferire milioni di italiani.
Qui non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una delicatissima situazione di governo. Occorre un atto sovrano che non entri nel merito della sentenza e nelle sue motivazioni, intra ed extraprocessuali, ma che tuteli la democrazia, l'Italia, la sovranità popolare sospendendo sine die ogni provvedimento che le comprometta. Ragion di Stato e Amor patrio: la salute della Repubblica è la suprema lex.
Magari non lasciatelo solo, il capo dello Stato, le istituzioni lo sostengano. Ma a lui spetta questo atto super partes, che non assolve e non condanna nessuno. Però salva l'Italia da una situazione che non ha precedenti nelle democrazie del mondo. Chiudiamo il capitolo in modo definitivo, per chiudere un'epoca e aprirne un'altra, con nuovi protagonisti e nuovi temi, senza più passare da alcove e processi. Presidente, dopo tanti nastri inaugurali, ora le tocca tagliare il nodo cruciale.
Qui non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una delicatissima situazione di governo. Occorre un atto sovrano che non entri nel merito della sentenza e nelle sue motivazioni, intra ed extraprocessuali, ma che tuteli la democrazia, l'Italia, la sovranità popolare sospendendo sine die ogni provvedimento che le comprometta. Ragion di Stato e Amor patrio: la salute della Repubblica è la suprema lex.
Magari non lasciatelo solo, il capo dello Stato, le istituzioni lo sostengano. Ma a lui spetta questo atto super partes, che non assolve e non condanna nessuno. Però salva l'Italia da una situazione che non ha precedenti nelle democrazie del mondo. Chiudiamo il capitolo in modo definitivo, per chiudere un'epoca e aprirne un'altra, con nuovi protagonisti e nuovi temi, senza più passare da alcove e processi. Presidente, dopo tanti nastri inaugurali, ora le tocca tagliare il nodo cruciale.