venerdì 21 giugno 2013


L'interdizione degli elettori

 

 Non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una delicatissima situazione di governo

 

 
Ora ci vuole la decisione sovrana, qualcuno che tagli il nodo di Gordio. Qui non si tratta più di processi ma di democrazia a rischio. Prescindo dalle accuse di persecuzioni e dai moventi politici, non entro nemmeno sulla colpevolezza o no di Berlusconi. Ma interdire il leader politico più votato negli ultimi vent'anni, premier per tre volte, e per ragioni che non attengono l'alto tradimento, l'impazzimento, assassinii o crimini di guerra, e nemmeno la corruzione nell'esercizio di governo, significa menomare la democrazia e ferire milioni di italiani.
Qui non è più in gioco la sorte di Berlusconi né l'autonomia della magistratura. Qui è in gioco un Paese in enorme difficoltà, che ha una delicatissima situazione di governo. Occorre un atto sovrano che non entri nel merito della sentenza e nelle sue motivazioni, intra ed extraprocessuali, ma che tuteli la democrazia, l'Italia, la sovranità popolare sospendendo sine die ogni provvedimento che le comprometta. Ragion di Stato e Amor patrio: la salute della Repubblica è la suprema lex.
Magari non lasciatelo solo, il capo dello Stato, le istituzioni lo sostengano. Ma a lui spetta questo atto super partes, che non assolve e non condanna nessuno. Però salva l'Italia da una situazione che non ha precedenti nelle democrazie del mondo. Chiudiamo il capitolo in modo definitivo, per chiudere un'epoca e aprirne un'altra, con nuovi protagonisti e nuovi temi, senza più passare da alcove e processi. Presidente, dopo tanti nastri inaugurali, ora le tocca tagliare il nodo cruciale.

 M. Veneziani ( rubrica Cucù)

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