domenica 25 maggio 2014


MITICO     GIOVANNI



      Bellissima giornata venerdì 23 maggio.
     Giovanni Granata la cui amicizia mi onora da 15 anni,
     è stato  premiato dal Sindaco Goffredo Brandoni 
      per il suo impegno  nella Croce Gialla di Falconara.                     Giovanni , di Somaglia in prov. di Lodi viene ogni anno               ormai da 15 anni a Falconara, dove presta servizio per                  qualche giornata alla CROCE GIALLA falconarese.

  Sacrosanta la benemerenza a Gio',ormai cittadino  falconarese   a tutti gli effetti e in senso lato! Perchè?
 Dovete sapere che Giovanni oltre ad essere milite della nostra    croce  gialla,  ama  la  spiaggia di Falconara, venera i moscioli  nostrani (col verdicchio) ed ha un  mucchio di amici con cui    parla il perfetto dialetto falconarese!

 Speriamo presto di consegnare un'altra pergamena ad  Emanuela Bassi, di Casal Pusterlengo, anche lei milite della nostra CROCE GIALLA e carissima amica

giovedì 22 maggio 2014

                                
                                        FALCONARA E NON SOLO

Tasse: Tasi decisa ad Ancona, Jesi e Falconara


Ancona, 21 maggio 2014 - Tenendo fede a una precedente scadenza, per Ancona l’applicazione dellaIuc è cosa fatta. Nonostante sia arrivata la proroga dal governo che concede alle Amministrazioni locali la possibilità di approvare le modifiche al regolamento su tasse e imposte, la giunta Mancinelli è andata dritta per la sua strada, ha applicato il massimo previsto per la Tasi (servizi indivisibili) che non comporterà un aumento però di quanto versato lo scorso anno.
Andando per ordine va innanzitutto detto che la Iuc (imposta unica comunale) non è altro che il nome che raggruppa tre differenti tipi di imposte: l’Imu che va pagata entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre, rispettivamente prima rata e saldo; la Tari (la vecchia Tares ovvero la tassa rifiuti) che anch’essa dovrà essere corrisposta a metà giugno e a metà dicembre; la Tasi che invece dovrà essere pagata entro il 16 settembre nella parte riferita alla prima tranche. Il salasso per i cittadini arriverà a metà dicembre quando ci sarà il saldo di Imu, Tasi e Tari. Per le tre imposte arriveranno bollettini distinti uno dall’altro e la Tasi verrà conteggiata solamente per le persone anziane "perché non siamo riusciti ancora a mettere a punto un programma differente", ha spiegato ieri l’assessore al Bilancio Fabio Fiorillo. Ci siamo affrettati ad approvare l’aliquota entro la scadenza del 23 maggio ed evitare l’applicazione delle aliquote e scadenze standard. Certo – sbuffa - se avessimo saputo prima della proroga, avremmo avuto più tempo per discutere la Tasi".
Riguardo al rincaro della Tasi, va ricordato che il Comune di Ancona insieme ad altri ha aumentato il massimale previsto portando la percentuale al 3,3 per mille con detrazioni decrescenti che non vengono applicate quando la rendita supera i 440 euro, "ma è sempre meno di quello che avremmo ottenuto facendo pagare il sei per mille sulla prima casa", aggiunge l’assessore. Per tutti gli altri immobili, l’aliquota viene posta a zero, questo fa sì che questa imposta non gravi sugli inquilini. Per l’Imu, non si modificano le aliquote sugli immobili diversi dalle prime abitazioni che erano state già poste al massimo. La Tari ricalca la vecchia Tares, rispetto al 2013, in cui i cittadini pagavano anche 30 centesimi per mq che incassava lo Stato centrale.
Maria Gloria Frattagli


                                 CIO' CHE ACCADE VICINO A NOI

Bontempi, debiti per 18 milioni
Chiesto il concordato preventivo


CAMERANO - Cala il sipario sulla Bontempi Spa, la storica azienda produttrice di arredi con sede in via Direttissima del Conero L'azienda ha presentato istanza di concordato preventivo. La procedura prevede un piano di ristrutturazione del debito di carattere prevalentemente liquidatorio, volto alla dismissione del patrimonio. La crisi che dal 2008 si è abbattuta sull’economia mondiale non ha purtroppo risparmiato una realtà un tempo solida e in crescita come l’azienda fondata nel 1963 dai fratelli Alessandro e Giancarlo Bontempi. Un impero che nell’arco di quattro decenni è arrivato a contare sei stabilimenti, tre poli produttivi e 450 persone alle dipendenze del Gruppo. L’impresa fa oggi capo all’amministratore unico Alessandro Bontempi, è interamente partecipata dalla Solage Internationaled, e svolge attività di consulenza amministrativa e gestionale anche in favore di altre due società: la Solage srl con sedi in Ancona e Manfredonia (Puglia), e la Bzb srl delle quali detiene la totalità delle quote. Debiti per 18 milioni di euro e una congiuntura economica ancora negativa costringono a chiudere l'avventura.
Mercoledì 21 Maggio 2014
(Corriere Adriatico)
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Marche, i danni per l'alluvione
superano i 366 milioni di euro


ANCONA - Ad appena due settimane dall’evento tragico di Senigallia, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha trasmesso lo stato puntuale dei danni. Il maltempo dal 2 al 4 maggio che ha sconvolto le Marche e causato l’alluvione a Senigallia lascia danni stimati per un importo di 366,181 milioni di euro. Il dato è stato trasmesso al Capo del dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, Franco Gabrielli. La lettera del presidente segue la richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio delle Marche.

Ora Spacca ha inviato a Roma le schede che riassumono il valore dei danni riscontrati, elaborate tramite le Province e i Comuni, per confermare la richiesta, “con la quale dovranno essere messe a disposizione risorse a favore della popolazione, delle imprese e degli enti locali. La rapidità e precisione nella raccolta dei dati sono determinanti per una veloce concessione dello stato di emergenza.

È per questo che la Regione, con i Comuni e le Province, si è immediatamente attivata”. Il maltempo “ha colpito, in maniera preponderante, Senigallia e alcuni comuni limitrofi, creando danni diffusi alle abitazioni, alle attività produttive e alle infrastrutture pubbliche. Per questo motivo tutte le amministrazioni locali e statali, con il supporto della Regione, sono intervenute in maniera concorde per rispristinare i luoghi colpiti e, grazie all’intenso lavoro svolto, si può dire che, negli spazi e nelle aree pubbliche, a distanza di dieci giorni, non restavano tracce del grave evento calamitoso”.

Diversa, però, è la situazione nelle abitazioni e nelle sedi delle aziende, “dove gran parte degli arredi, dell’abbigliamento, degli elettrodomestici e, per le imprese, delle materie prime, delle attrezzature e delle scorte sono stati smaltiti perché inservibili. Date tali premesse, nonostante l’impegno della Regione, delle Amministrazioni provinciali e dei Comuni, ci si trova, senza dubbio, di fronte a un evento fronteggiabile solo con mezzi e poteri straordinari. Segnalo sin da ora che l’Amministrazione pubblica competente, in via ordinaria, a coordinare gli interventi conseguenti a questo evento, successivamente alla scadenza dello stato di emergenza, è la Regione Marche”.

Nella lettera trasmessa a Roma vengono riassunti gli importi delle varie tipologie di danno riscontrate: danneggiamenti segnalati dai privati (149,271 milioni), dalle attività economiche e produttive extra agricole (60,718 milioni), interventi degli Enti locali nella situazione emergenziale (6,773 milioni), fabbisogno stimato per il ripristino del patrimonio pubblico (149,417 milioni).
Martedì 20 Maggio 2014
(Corriere Adriatico)
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Picchia una persona e scatena il Far West
Bloccato dagli agenti in piazza Ugo Bassi


ANCONA - Scene da Far West ieri pomeriggio attorno alle 18 in piazza Ugo Bassi. Un uomo sceso da un apetto carico di ferri vecchi si è adagiato nei pressi di un'aiuola. All'arrivo delle ambulanze è scattato verso un bar dove ha colpito con un pugno una persona per scatenare poi il parapiglia. E' stato bloccato da agenti delle volanti e della municipale.
Mercoledì 21 Maggio 2014
(Corriere Adriatico)


venerdì 16 maggio 2014

giovedì 15 maggio 2014



Un articolo che espone un problema tutto italiano, a mio avviso

Expo. Dello scontro in procura a Milano almeno una cosa è chiara: «I magistrati hanno un potere smisurato»

Maggio 14, 2014 
Redazione
Nella lotta fra Bruti Liberati e Robledo in scena al Csm, Filippo Facci intravede l’emblema di uno dei problemi più gravi della giustizia, «lo scenario enormemente discrezionale» in cui si muovono i pm
La guerra fra magistrati nella procura di Milano sarà anche difficile da comprendere ai profani della materia, ma una cosa la fa emergere chiaramente agli occhi di chiunque, e cioè «lo scenario enormemente discrezionale» nel quale si muovono le toghe. A scriverlo è Filippo Facci in un commento apparso oggi su Libero. Il giornalista intravede nella lotta fra Alfredo Robledo e il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati (da giorniin scena al Csm) l’emblema dell’assenza di limiti del potere dei pm.
BRUTI LIBERATI VS ROBLEDO. L’ultimo capitolo dello scontro fra Bruti Liberati e Robledo sono le accuse che il capo della procura meneghina avanza davanti al Csm. Secondo Bruti Liberati, Robledo ha «determinato un reiterato intralcio alle indagini» su Expo e «posto a grave rischio il segreto delle stesse». Robledo, afferma procuratore capo di Milano, «pur essendo costantemente informato del fatto che era in corso un’attività di pedinamento e controllo su uno degli indagati svolta da personale della polizia giudiziaria, ha disposto analogo servizio delegando ad altra struttura della stessa Guardia di Finanza». Accuse pesanti, sottolinea Facci, «perché intralciare un’indagine sarebbe anche un reato».
ASSENZA DI REGOLE. Più interessante dell’esito della guerra fra i due magistrati, secondo Facci, è ciò che emerge leggendo gli atti del Csm: «Il differenziato profilo che si intravede» fra i due pm. Facci descrive Bruti Liberati, ex presidente di Magistratura democratica (la corrente “di sinistra” dell’Anm), come «uomo d’apparato, di corrente, politicizzato, sensibile agli scenari politici e ai suoi cambiamenti, alle conseguenze delle inchieste che nascono dai suoi uffici: dunque un abile amministratore».
Robledo, invece, Facci lo definisce come un magistrato «più compiaciuto della propria indipendenza sancita dalla Costituzione, più immediato, automatico, quasi precipitoso, convinto che una certa ruvidità faccia parte dei suoi doveri e ufficialmente indifferente alle conseguenze delle sue indagini».
«Entrambi i profili – spiega Facci – se portati all’eccesso, descrivono alla perfezione il periglioso archetipo del magistrato all’italiana». Dallo scontro emerge anche che i pm non si muovono in un territorio dominato da «regole inflessibili e rigide». Al contrario, conclude il giornalista, sono dotati di «un potere smisurato che si può esercitare in un modo o nell’altro».
(da TEMPI)

domenica 11 maggio 2014



Cari amici oggi voglio condividere con voi un articolo sul quale ho riflettuto parecchio......


La vera, colossale trattativa Stato-mafia avviene sotto gli occhi indifferenti dell’Europa. Sulla pelle degli immigrati
Maggio 11, 2014 Rodolfo Casadei
Lo ha ammesso l’assessore Majorino parlando dei profughi siriani sbarcati in Sicilia e arrivati a Milano. «Di fatto il governo, volente o nolente, confida che sia la manodopera criminale a portarli via dall’Italia.
 E Bruxelles se ne lava le mani
Altro che la trattativa “stadio-mafia”pateticamente smentita dal prefetto di Roma e dal ministro degli Interni: nell’indifferenza generale, lunedì scorso sulle pagine milanesi di Repubblica l’assessore Pd alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha denunciato un accordo Stato-mafia di proporzioni gigantesche, relativo alla gestione delle migliaia di esseri umani che in queste settimane vengono raccolti dalle navi italiane al largo delle coste libiche e trasportati in Sicilia. Da lì partono alla chetichella alla volta di Milano: solo di siriani ne sono arrivati 5.600 in sei mesi. Ma non si fermano, solo 8 hanno chiesto asilo: «È inutile che ci giriamo attorno: questi profughi, se non sono assistiti, fanno il loro viaggio grazie alle reti criminali. Di fatto il governo, volente o nolente, confida che la manodopera criminale porti via dall’Italia i siriani. Questa è l’esperienza che stiamo facendo in questi mesi».
Dunque, ricapitoliamo: c’è una Convenzione di Dublino, da poco rinnovata, in base alla quale l’Unione Europea se ne impippa dei profughi e prescrive che a provvedere all’accoglienza e all’integrazione dei potenziali titolari di protezione umanitaria sia il primo stato europeo dove essi approdano. Di fatto, scarica il problema sull’Italia e sugli altri paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo. E c’è un paese, l’Italia, che si comporta come se avesse stretto un patto coi trafficanti di carne umana: conl’operazione Mare Nostrum va a raccogliere sotto costa i passeggeri delle barche dei clandestini, incrementando il giro d’affari e facilitando il lavoro degli scafisti libici; poi permette che sul suo territorio i nuovi arrivati siano gestiti da un secondo livello criminale, che opera tranquillamente in quanto permette al nostro paese di aggirare l’iniqua Convenzione di Dublino.
Questa è l’Europa che il 25 maggio chiederà ai cittadini di 28 paesi di andare a votare il nuovo parlamento europeo e di riaffermare l’egemonia dei “valori europei”. Detti valori includono, a quanto pare, il cinismo e il tirare a fregarsi fra paesi membri in materia di rifugiati, programmi di austerità in base ai quali centinaia di milioni di persone dovranno lavorare per decenni (o sopravvivere da disoccupati) per ripagare i debiti, l’esproprio delle politiche economiche nazionali che vengono interamente decise a Bruxelles e Francoforte, il lavaggio del cervello nelle scuole per imporre ai ragazzi l’ideologia Lgbt, l’introduzione di reati d’opinione per chi dissente dalla teoria di genere, il potere illimitato delle varie magistrature (le giudicanti e le costituzionali, le nazionali e le europee) che possono perseguitare un politico inviso all’establishment (il caso Berlusconi), annientare leggi votate dai parlamenti e sottoposte a referendum (fecondazione eterologa), arrestare un politico alla vigilia delle elezioni per condizionare il risultato (il caso Gerry Adams nell’Irlanda del Nord).
Tutto il potere alle lobby finanziarie, ai magistrati, alle burocrazie di Bruxelles e all’establishment tedesco. Unico modo di sottrarsi: accordi Stato-mafia. È questo il modello europeo che merita di essere esportato a Kiev e a Mosca?
( da TEMPI.IT)

DEDICATO  A  TUTTE  LE  MAMME  E 

 A TUTTE  LE NONNE , CHE SONO MAMME 2 VOLTE!

( Abbiate pazienza ma a  me ma la sola dicitura di genitore 1 o 2 provoca un forte senso di fastidio....)