lunedì 2 maggio 2016





Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline

Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline

Ancora è un ipotesi ma i cittadini scenderanno in strada martedì 3 maggio per esprimere il loro dissenso. Il sindaco Brandoni ha promesso di esserci


Falconara e Camerata, fronte comune contro il centro migranti alle Saline
Un'area agricola sulla quale è stato allestito il cantiere per la realizzazione di un tratto della terza corsia dell'A14. Doveva essere smantellato oltre un anno fa. È invece al centro di un braccio di ferro tra la Prefettura di Ancona, che su indicazione del Ministero dell'Interno ha effettuato una ricognizione per individuare aree per fronteggiare l'emergenza migranti, e i cittadini di due Comuni: Camerata Picena e Falconara. L'area è nel territorio comunale del primo. Ma a meno di tre chilometri dall'abitato di Castelferretti. Questione spinosa e che contrari – seppur per ragioni diverse – tutte le varie forze politiche in campo. Tra chi teme problemi di ordine pubblico e sicurezza e chi invece è favorevole all'accoglienza ma giudica il sito un lager.
Tanto che per martedì 3 maggio è stato organizzato un sit in spontaneo nell'incrocio tra via Marconi e via delle Saline (a Castelferretti). Il sindaco Goffredo Brandoni, che nei giorni scorsi ha ricevuto un gruppo di cittadini di Camerata, Falconara ma anche Ancona (i cui confini comunali arrivano da quelle parti), ha promesso di partecipare "sempre che la stessa sia pacifica e resti nei confini democratici" si legge in una nota. Le preoccupazioni dei cittadini? Sicurezza, ordine pubblico, ma anche il futuro dell’area: quando sarà smantellata? Chi smantellerà l’area? Chi se ne accollerà l’onere finanziario? Tornerà mai ad essere un’area agricola come previsto nel Piano Regolatore Generale di Camerata Picena? A fronte di una capienza attuale inferiore alle 200 persone (ovvero il numero degli operai alloggiati col cantiere a pieno regime) quanti migranti ospiterà? Interrogativi che non hanno, al momento, risposta. L'area, che il Prg di Camerata fissa come agricola, era stata individuata con un Decreto di Pubblica Utilità del Ministero delle Infrastrutture per ospitare temporaneamente i container degli operai impegnati nella realizzazione della terza corsia sull’A14. Al termine dei lavori la Ghella, la ditta privata impegnata nei lavori, avrebbe dovuto ripristinare le condizioni iniziali. Cosa che ha subito forti ritardi e che ora, se venisse confermato il sito per migranti, potrebbe slittare all'infinito consentendo di conseguenza alla stessa Ghella di rinviare la spesa per smontare il cantiere.
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http://www.anconatoday.it/ M. Catalani


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