venerdì 4 settembre 2009

Luca, l’investimento è un rebus


Dal Messaggero di oggi

FALCONARA - Il velo di tristezza per la morte di Luca Carletti si estende da Falconara fino al mondo della pallavolo anconetana. Il 28enne, deceduto mercoledì mattina a seguito dell’incidente di via Foscolo tra il suo Gilera Nexus e una Jaguar, era da qualche anno un apprezzato membro dello staff tecnico della Edicost, fresca di promozione di A2. Tutta la squadra dorica sarà presente al funerale fissato per oggi alle 16 nella chiesa di Santa Maria Goretti nel quartiere Stadio, lungo la stessa via (ma un paio di chilometri più a valle) dove è avvenuto l’incidente. La dinamica è al vaglio della Polizia Municipale. I mezzi coinvolti sono entrambi sequestrati e, come atto dovuto, è stato aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo a carico di S.P. il 40enne della Jaguar. Sulla caduta, nessuna certezza, se non il racconto dell’investitore. Altri testimoni, a bordo di un’altra auto che in quel momento procedeva in salita, davanti allo scooter, hanno detto di aver visto un accenno di sorpasso, poi rientrato, da parte del 28enne. Certo è, che la Jaguar non ha invaso l’opposta corsia. La caduta è stata causata da un tocco sulla fiancata? Oppure gli avvallamenti di via Foscolo hanno fatto perdere il controllo al giovane poi rovinato a terra e falciato, come raccontato dall’investitore?Non ci sono elementi per stabilire l’esatta dinamica e dal terzo mezzo si sono girati solo a schianto avvenuto. Ieri mattina, dopo il riconoscimento della salma, è stato possibile allestire la camera ardente all’obitorio di Torrette. Appoggiate sul feretro le maglie di Edilcost e Sabini, le squadre del cuore. Tra quanti si sono stretti attorno ai Carletti, il ds dell’Edilcost Betty Mosciatti. Anche lei, quella tragica mattina, era in auto in via Foscolo. «Ho visto l’ambulanza che cercava di rianimarlo - racconta - ma aveva la maschera dell’ossigeno che gli copriva il viso, così non l’ho riconosciuto. Quando nel pomeriggio ho avuto la notizia, è stato devastante: Luca era una persona speciale, un gioiello. Sempre sorridente, disponibile: era un piacere averlo vicino, ci ha dato tantissimo. Gli volevamo un bene dell’anima».Pur continuando ad allenare i giovani della Sabini Castelferretti, il falconarese era entrato nel settore tecnico delle doriche. «Nel giro di un paio d’anni - aggiunge la Mosciatti - era diventato una garanzia per noi. Quest’anno aveva festeggiato per la promozione, era stato male dopo le sconfitte e alla presentazione gli avevamo regalato una maglia speciale tutta per lui». Una passione che manteneva nonostante il lavoro come operaio all’Api: aveva cambiato turno per seguire gli allenamenti e mercoledì mattina nemmeno voleva prendere lo scooter. Sarebbe dovuto andare a prendere una giocatrice a Palombina Nuova. Da lì, i due, sarebbero proseguiti in auto. Un appuntamento al quale il giovane non è mai arrivato.

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