mercoledì 27 maggio 2009

BERLUSCONI: L'Italia è con me
Vi propongo l’intervista rilasciata dal Presidente Silvio Berlusconi alla rete televisiva americana ‘Cnn International’
È un grande potere presiedere il G8
Più che un potere, è un servizio. Un servizio agli altri, anche agli altri leader. Il G8 ha una grande importanza soprattutto perché permette ai leader dei maggiori Paesi industrializzati di restare in contatto per tre giorni in modo ravvicinato e personale e così si formano le cordialità, le amicizie. È questo l’aspetto più importante del G8, e per questo il G8 deve rimanere tale senza essere riassorbito dal G20. Quest’ultimo, quando intervengono anche i responsabili delle grandi istituzioni internazionali, diventa un’arena con 25-26 persone in cui ognuno parla una sola volta su ogni argomento e non c’è vero dibattito né discussione continua, come invece sicuramente c’è nel G8. Le cose più positive da me riportate dai G8 di Napoli nel 1994 e Genova nel 2001, sono la conoscenza, il giudizio, degli altri leader, i rapporti personali che nel G8 possono nascere e consolidarsi.
Pensa che l’Italia e il mondo si stiano riprendendo dalla crisi economica?
Non ho mai considerato questa crisi come poco importante. Ho sempre avuto la consapevolezza che la crisi è grave, profonda, anche estesa nel tempo. Solo che ho sempre cercato di diffondere fiducia e ottimismo, perché gran parte di questa crisi ha una causa psicologica. È la paura che frena anche persone, famiglie che non hanno motivo di soffrire per la crisi, nella propensione ai consumi e nel loro stile di vita. Le faccio un esempio che è illuminante al riguardo: in Italia ci sono 3 milioni e mezzo di impiegati pubblici, che quindi non rischiano di perdere il posto di lavoro. A questi impiegati è stato dato un aumento quest’anno del 3,6%, perché si pensava che così fosse l’inflazione. Quindi hanno avuto un’entrata maggiore, anche se limitata. Il loro potere di acquisto è aumentato, perché sono diminuiti i prezzi in generale.
Si calcola che una famiglia di tre, quattro persone, a causa della caduta del prezzo del petrolio abbia minori spese per la bolletta del gas, della luce, la benzina, eccetera di circa 2.000/2.500 euro. Riassumendo: nessun timore di perdere il posto, più soldi, più potere d’acquisto di questi soldi. Quindi, nessuna motivazione a cambiare le proprie decisioni di acquisto. Abbiamo chiesto: quanti di voi pensavano di cambiare l’automobile quest’anno? Un certo numero ha risposto. A quelli che hanno detto che volevano cambiarla abbiamo poi chiesto: “L’avete cambiata?”. Il 76% ha detto “no, ci ho ripensato e non ho più acquistato una nuova automobile”, e alla successiva domanda sul “perché” hanno risposto: “Perché c’è la crisi, perché ho paura della crisi”. Questo dimostra, credo senza dubbio, che il fattore psicologico è un fattore importante, sia della profondità della crisi, sia della sua estensione temporale. Quindi i governi devono tutti cercare di diffondere sentimenti positivi.
L’Europa dovrebbe seguire il modello italiano per il controllo dell’immigrazione?
Il problema dell’immigrazione è un problema di tutta l’Europa, perché poi questi immigrati si disperdono in tutta l’Europa. Il modello italiano è un modello assolutamente in linea con quello che è il comportamento di tutti gli Stati occidentali e secondo le direttrici europee. Se qualcuno è entrato nel nostro territorio, nelle acque territoriali, noi verifichiamo se ha il diritto di restare perché in condizione di chiedere asilo nel nostro Paese.
Verifichiamo il suo diritto d’asilo, se proviene da situazioni di pericolo, mancanza di libertà o altro. Se però questi barconi, che sono purtroppo gestiti da organizzazioni criminali che si fanno pagare, che trasportano anche schiave, portate da noi per essere avviate alla prostituzione, se questi barconi noi li fermiamo prima delle acque territoriali, dando tutto l’aiuto e soccorso necessario non solo per salvargli la vita ma perché stiano bene, abbiano acqua, viveri, cure mediche, noi li scortiamo fino al punto d’imbarco e là – lo abbiamo fatto adesso per la Libia – ci sono per esempio le Agenzie delle Nazioni Unite che possono verificare lì, in loco, se hanno diritto all’asilo. Quelli che hanno diritto li accogliamo. E questo lo fanno gli Stati Uniti e tutti i Paesi normali. Solo che adesso qui è venuto di moda attaccarci, sempre da parte dell’opposizione e dei suoi giornali che fanno di questo problema un problema diverso da quello che è realmente, e i giornali stranieri continuano a seguirli
La sentenza Mills è ingiusta?
È scandalosa, non solo ingiusta. I giudici della sinistra avevano scritto la sentenza prima che cominciasse il processo. In un minuto glielo racconto. Il signor Mills, professionista, aveva assistito un armatore italiano che risiede all’estero per la vendita di due navi, e ha avuto pagata la prestazione con seicentomila dollari. Quando li ha ricevuti gli facevano comodo tutti, e ha cercato di non doverli spartire con i suoi soci di studio e di non dover pagare il 50% al fisco inglese. E gli è venuta in mente la brillante idea di dire che gli erano stati regalati. Infatti, sui soldi oggetto di una donazione non si pagano le tasse.
Invece di pensare a dei principi arabi, ha pensato al Gruppo Fininvest, soprattutto perché un dirigente che era in contatto con lui era morto nel frattempo. Lui pensava che la cosa sarebbe rimasta una cosa privata e che non sarebbe diventata pubblica. Invece è diventata pubblica, è stato interrogato in modo duro, dieci ore d’interrogatorio, e non ha potuto sconfessare quello che aveva dichiarato. L’ha fatto subito dopo, quando è stato sicuro di non essere messo in prigione in Italia, e ha detto: “Questi soldi mi sono venuti assolutamente non da Fininvest ma mi sono venuti da questo signore, eccetera”.
Noi abbiamo sentito questo signore che ha confermato in modo assoluto, abbiamo seguito il percorso di questi soldi attraverso le banche dove erano stati depositati in campo internazionale. Abbiamo visto quando questi soldi sono arrivati sui conti del signor Mills. E c’è questa prova assoluta, una prova così assoluta che il fisco inglese ha svolto la stessa indagine e è arrivato a costringere il signor Mills a pagare le tasse su questi profitti professionali.
C’è un’altra cosa che la dice lunga su come si sono comportati i giudici durante questo processo. Giudici che non sono semplicemente di sinistra, ma militanti della sinistra. La presidente si reca in piazza con i cartelli contro il governo. Quindi abbiamo chiesto che fossero cambiati questi giudici, naturalmente sono andati avanti senza ritegno e dato che c’era la prescrizione che incombeva perché questo è un fatto dell’altro secolo, hanno inventato che il presunto reato si sarebbe compiuto non nel momento del ricevimento dei soldi da parte del signor Mills, ma nel momento in cui il signor Mills ha cominciato a spendere questi soldi. Una cosa incredibile.
Eppure il pm, il pubblico accusatore, ha chiesto questa cosa e i giudici l’hanno ritenuta valida. Questa è la dimostrazione assoluta che questi giudici non sono giudici, ma militanti politici che usano il potere giudiziario a fini di lotta politica. Però lei deve sapere che gli italiani sono schierati con me, perché hanno visto tutte le altre precedenti situazioni in cui in ogni campagna elettorale i giudici che in Italia sono chiamati toghe rosse sono entrati in campo e hanno cercato di farmi del male. Devo dire che poi la magistratura è fatta di molti giudici giusti. Io uso dire: “Ci sarà un giudice, alla fine, a Berlino”. Ci sono giudici a Berlino anche in Italia e io sono stato sempre assolto.
25/5/2009

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