“Tanti nuovi poveri, è dura gestire tutti” Per il presidente della Tenda d’Abramo s’allarga la fascia dei disperati italiani
Dal Corriere del 16 Novembre
FALCONARA – Presidente da pochi mesi della Tenda di Abramo (la casa di accoglienza fondata da giovani e gruppi ecclesiali attenti al fenomeno della marginalità) ma da sempre impegnato nel volontariato e nel sociale, Francesco Luminari della situazione attuale di crisi ha una visione diretta, quasi quotidiana visto che la struttura sulla via Flaminia è un punto di riferimento per la zona.Qual è la sua sensazione? “Oggi si arriva con sempre maggiore difficoltà alla terza settimana del mese e tante persone si rivolgono alle Caritas parrocchiali, il cui lavoro è enorme, e svolto in silenzio”. In una situazione del genere cos’è cambiato alla Tenda?“Il nostro lavoro è sempre lo stesso, arrivano più italiani, e spesso molti si rivolgono quando ci sono dei casi disperati. E’ dei giorni scorsi la richiesta di aiuto di una persona che non sapeva come alloggiare una signora rimasta senza casa per uno sfratto. Noi non possiamo risolvere le emergenze abitative, per questo c’è il Comune che deve trovare delle soluzioni”. Anche nella nostra zona il problema casa è enorme?“Si, gli affitti sono alti, e poi servono garanzie, caparre, un lavoro fisso. Tanti italiani si confrontano con enormi difficoltà legate all’alloggio. Ci vorrebbe una forte politica da parte degli enti pubblici”.Qual è la sua opinione a proposito della recente operazione voluta dal Comune e che ha portato allo sgombero di alcuni appartamenti sulla Flaminia dove vivevano extracomunitari irregolari?“Va benissimo punire le illegalità e chi sfrutta le persone in difficoltà, ma questo deve essere affiancato a politiche di incontro e di accompagno. Mi riallaccio a quello che ha detto l’assessore regionale Ascoli lanciando lo sportello per l’immigrazione: le culture diverse sono una ricchezza. E’ vero ci sono dei problemi, che però non devono prevalere sugli aspetti positivi. Non basta l’azione dimostrativa ci vogliono anche politiche di scambio culturale”. Qual è il vostro rapporto con il Comune di Falconara? “L’amministrazione ci aiuta, grazie ad una convenzione, fornendo i pasti serali per il nostri ospiti, però noi siamo ancora in paziente attesa di un incontro, richiesto ormai da mesi, con il sindaco e con l’assessore ai servizi sociali. La scarsa conoscenza reciproca rende difficili le azioni congiunte che, invece, potrebbero essere molto proficue”. Oltre all’accoglienza voi avete scelto anche di seguire alcuni progetti di rete per il reinserimento sociale delle persone in difficoltà. “Nel 2007, anche grazie al contributo di 15.000 euro stanziato dalla Cariverona, è stato dato avvio al progetto “Una rete per l’inclusione”. Nel 2008 altri finanziamenti hanno reso possibile l’attivazione di sei borse lavoro per l’inserimento lavorativo che, assieme all’alloggio, è uno dei presupposti basilari per poter uscire dalla dimensione della strada e della povertà estrema. Ne parleremo il 13 dicembre nel corso di un convegno al centro Pergoli”.
3 commenti:
mi ricordo che circa un anno fà un signore di rimini mi disse che sè le cose continuano così gli extracomunitari siamo noi in casa nostra, infatti da quello che vedo pare che piano piano la strada è quella
mi dispiace dirlo,ma la LEGA ha ragione su tanti aspetti
continuo a pensare che c'è chi indirizza in Italia i migranti.
Posta un commento